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Votes taken by kihaad

  1. .
    CITAZIONE (Randa991 @ 13/10/2022, 13:21) 
    Ciao, ciò che scrivi è davvero appassionante ed incuriosisce sempre più andando avanti con la lettura. Complimenti! 😊

    Ciao, è un piacere leggere ancora commenti sulla storia, è una vita che non posto un capitolo nuovo.
    Ti ringrazio tanto 😘
  2. .
    CITAZIONE (PokeElysa @ 25/2/2022, 10:12) 
    Sul Sul! Ho recuperato l'ultimo capitolo!

    Dunque, innanzitutto volevo scusarmi per l'analisi della volta scorsa sul capitolo precedente, in quanto ho espresso decisamente male il mio pensiero: non volevo in alcun modo criticare la scrittura o dichiarare che non mi piacesse qualcosa della storia, anzi, è tutto scritto talmente bene che, immedesimandomi in una persona vicina a June, mi sembra quasi di doverla mettere in guardia, perchè leggo in lei qualcosa di buono che potrebbe essere ferito da Luca.. non so se mi sono spiegata.. Il punto è che non voleva esserci alcuna critica nel modo che hai di scrivere (che mi piace tantissimo, davvero, non vedo l'ora di leggere i capitoli successivi per vedere come la storia si infittisce), è tutto scritto talmente bene che mi sento immersa nel loro mondo.. quindi ti chiedo scusa se in qualche modo quello che ho scritto ti ha offesa, non era mia intenzione.. :cry: <3



    Per quanto riguarda questo capitolo..
    Ho letto tutto d'un fiato! E ho anche sbirciato i vostri commenti :be:
    Quindi sono andata a rileggermi tutto due volte :asd:
    In effetti (e non so se sia questo ciò a cui ti riferisci, quando dici che volevi trasparisse un'altra cosa) sono indubbiamente una coppia molto carina, e mi ricordano quegli amori adolescenziali (se vogliamo anche ingenui, nel senso buono della parola), e come dice anche Rosy, Sueli ha in questo momento ancora la testa di una ragazza adolescente, avendo perso gli ultimi 10 anni di memorie..
    Ho letto però un forte legame di amicizia: ho letto una complicità che non penso abbia possibilità di diventare qualcos'altro, o meglio, che sarebbe un peccato rovinare con dei sentimenti che forse non hanno una destinazione certa(che temo possano essere non so, forzati? Giustamente Rosy dice che cavolo, Shane ha dei ricordi con Sueli, com'è possibile che da un momento all'altro approvi il fatto di essere suo moroso senza riserve?).

    Ammetto che tifo ancora fortemente per la coppia Sueli-Lawrence (forse proprio perchè i loro sentimenti li trovo più passionali, amorosi) e spero tanto in un ritorno di fiamma :*.*: :*.*:

    Sono suuuper curiosa di vedere il prossimo capitolo (l'anticipazione promette bene :ahah: :ahah:)

    Complimentoni comunque anche per questo capitolo 3_3

    Nonono, non mi sono offesa per niente! Io stessa ho detto più volte che Luca è moralmente discutibile. Non voglio assolutamente che tu cambi il modo di comunicarmi le tue sensazioni sulla storia. Non vorrei mai che tu mi dicessi solo quello che voglio sentirmi dire, anche perchè so benissimo di introdurre nelle mie storie sfumature opinabili, personaggi non sempre simpatici, e situazioni di dubbia moralità. Mi piace il confronto, se questo è fatto in maniera costruttiva.
    Ho solo risposto a una tua visione, ma ho apprezzato :)
    Ti ringrazio per i complimenti, e mi fa piacere ti sia immersa tanto da aggiungere qualche critica (ma non la trovo una critica )

    Per quanto riguarda Sueli e Shane, in parte avete capito quello che volevo trasmettere, non voglio fare spoiler, ma si, il loro rapporto è adolescenziale, leggero. Tu hai aggiunto che sembra un amicizia, confermo.
    Se tifi per la coppia Lawrence/Sueli il prossimo capitolo ti piacerà**
  3. .
    CITAZIONE (rosy1992 @ 20/2/2022, 17:39) 
    Eccomi qui, scusami il ritardo! Che dire, io adoro le sfaccettature che riesci a dare ai personaggi, riesco quasi ad immergermi! Ho già letto altre tue storie e, come le altre, anche questa non è da meno, ti fa venire voglia di divorare i capitoli, davvero.
    Per quanto riguarda Luca, a me lui piace, anche se mi spiace parecchio per Shane. E so che Luca è fidanzato, però io in realtà è come se lo vedessi combattuto, non vuole lasciare la ragazza secondo me per paura di lasciare il certo per l'incerto, come si suol dire xD è sbagliato, ma un minimo comprensibile. Sono sicura che presto ci riserverà delle sorprese, e speriamo non in negativo.. magari lascia la ragazza perché si innamora di june e lei fa dei passi indietro perché vuole avere solamente delle relazioni così tanto per (e senza me lo fa anche lei per paura, in un certo senso in questo sentimento, benché per ragioni diverse, sono simili). Non mi piace invece il rapporto che si sta costruendo tra la nostra protagonista e Shane: mi dispiace, perché sembra come se rivedesse in lei un ripiego per non potere avere la ragazza di cui è innamorato, e volesse staccare.. inoltre, se consideriamo che a seguito dell'amnesia, anche il suo modo di pensare e di sentire le emozioni è ritornato a quei tempi, se così fosse potrebbe restarci sotto.. anche se, secondo me, lei vuole reprimere quelle strane emozioni e farfalle che sente per il prof: per lei è inconcepibile, per mille e più motivi, primi tra tutti per l'età e perché è il SUO professore. Diventa cieca e diventa sorda, in un certo senso. Ma sono sicura che a poco a poco, qualcosa si smuoverà. Forse ha solamente bisogno di rivivere con lui qualcosa, per sbaglio, che ha vissuto: un po' come una molla, da cui fare scaturire tutto.
    Sono sicura però che è ancora troppo presto per tutte queste cose. Beh, io tifo per queste coppie, ma vedremo! :D
    Al prossimo aggiornamento 😍

    Grazie mille, sei gentilissima **
    Non c'è migliore complimento di questo per chi scrive storie, significa che trasmetto qualcosa.
    Mi fa piacere che tu abbia guardato per un attimo oltre il tradimento di Luca nei confronti della fidanzata. Intendiamoci, anche io penso che sia una cosa brutta, bruttissima, ma gli hai letto qualcos'altro, vedremo se significherà qualcosa oppure no. Luca è da sempre un personaggio - scomodo -, non è partito benissimo.
    Hai fatto una bella descrizione del rapporto prof/Sueli, mi piace che tu abbia di loro una visione così romantica ( Se per un attimo esco dalla visione di creatrice della storia, riesco a vederli anche io in questa maniera ), come se in qualche modo fossero destinati, ma per ora Sueli è lontana da questa visione, direi davvero lontanissima.

    grazie :*
  4. .
    CITAZIONE (PokeElysa @ 19/2/2022, 17:48) 
    CITAZIONE (kihaad @ 19/2/2022, 17:39) 
    ma ti faccio una domanda: secondo te in questo capitolo chi è cerca una storia di sesso tra i due, lei o lui?

    Ma io sono sicura che tra i due quella che vuole far trasparire un semplice rapporto fisico sia lei, però sono anche sicura che si stia forzando a fare una cosa che non le si addice.. per questo penso si stia affezionando a lui.
    Lui invece ha un secondo fine (non necessariamente dev'essere il sesso) ma sono sicura che abbia in mente qualcosa e la questione della ragazza è una "copertura".. :shifty:

    Ci sarà modo di approfondire l'argomento tra qualche capitolo :)
    Nel frattempo ti anticipo che il prossimo punto di vista sarà Sueli!
  5. .
    CITAZIONE (rosy1992 @ 3/2/2022, 14:20) 
    Quando aggiorni? 🥺🥺🥺

    Hai ragione! Devo sistemare una parte scritta, e poi posto!!

    ♥️
  6. .
    Finalmente ho recuperato!

    Torno un attimo indietro a commentare il capitolo 14, mi è piaciuta molto la maniera con la quale hai raccontato dell'appuntamento con PJ. Molto bello il racconto che spaziava tra il presente e il passato, di come lei ha rivissuto i momenti con lui....sono stati dolcissimi!

    Capitolo 15, ammazza che scollatura la nostra Terry! Questo capitolo poteva dare una svolta a Jhon e Terry e invece Jennifer che fa? Lo bacia...credo proprio che lei sia cotta di lui.

    E arriviamo all'ultimo, anche io sono convinta che il fratello di Jennifer sia Pj, e già da molti capitoli! Probabilmente tutta questa attenzione nei confronti del fisico, allo sport, è dovuto proprio al cercare di uscire da un giro di amicizie e di alcool ( anche droga? ). La vedo come una specie di reazione. Se è così, ha tutta la mia stima, perchè cerca di ricostruire una vita sana. Anche qui, molto belle le immagini, rendono bene l'idea dell'atmosfera cupa e poco pulita.

    :*
  7. .

    Capitolo 12 - Sueli




    " Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso.
    Nelson Mandela

    "






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    Una serata davvero speciale, ero felice per Shane, finalmente aveva realizzato il suo sogno.
    Non aveva firmato nessun contratto, ma era un ottimo inizio aver pubblicato un singolo.
    Si, certo era un auto produzione, ma era pur sempre qualcosa.
    C'era una bella atmosfera al locale, subito dopo aver finito il live la serata era proseguita con fiumi di alcool, precisamente a rum e coca.
    Nel frattempo il locale si era trasformato in una discoteca momentanea, si ballava.

    Era venuto anche Luca, sembrava avesse fatto amicizia con Shane, la trovavo decisamente una cosa assurda.
    Mi sembrava tutto molto strano, Shane era molto bravo a capire le persone, se aveva fatto amicizia con lui una ragione c'era...
    ...giusto? O ero io ad avere troppi pregiudizi su Luca? Non avevo mai fatto un mistero con June che Luca non mi piacesse molto.
    Nonostante mi avesse ripetuto all'infinito che era solo una storiella, avevo paura che June potesse innamorarsi di lui, non sarebbe finita bene dato che era fidanzato.


    15-10-20-18-28-30

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    June aveva decisamente esagerato con i drink, era letteralmente appiccicata a Luca, non si lasciavano un attimo.
    Alternavano momenti in cui non si lasciavano un attimo a momenti in cui sembravano non conoscersi, ma quando erano vicini sembravano davvero spassarsela insieme, la loro espressione diceva tutto.
    Io invece ero sempre più serena, ogni giorno che passava sentivo di riprendere in mano la mia vita, le mie amicizie, e me stessa.
    Non c'era nessun'altra persona al mondo che mi facesse sentire più a mio agio di Shane, quando ero con lui sentivo di poter essere completamente me stessa, mi rilassava la sua sola presenza.



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    Per la prima volta da quando ero uscita dalla clinica mi sentivo felice, forse perché avevo cominciato un altro percorso. Università e il lavoro mi stavano indirizzando finalmente verso una persona nuova.
    Quella sera finalmente mi sentii spensierata.

    Tra le luci, il volume della musica alto e Shane che continuava a prendermi e strattonarmi da una parte all'altra, non ci stavo capendo nulla.
    Era esattamente quello che mi serviva, resettare la mente.
    Shane disse qualcosa che non compresi, era difficile parlare con la musica così alta.
    Dal nulla mi prese la mano e mi portò vicino al bar.



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    Shane: " Troppo casino "


    Stavo ancora cercando di capire perchè eravamo vicino al bar invece di ballare ancora in pista, quando sentii il suo abbraccio dietro le spalle.
    Incredula, rimasi immobile cercando di capire cosa stesse succedendo.
    Ok, quando eravamo nella stessa ci riusciva difficile rimanere a più di un metro di distanza, ma quella posizione era troppo antii anche per due amici come noi.
    Avevo paura persino a pensarlo, ci stava provando?




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    Sueli: " Ti mancano i miei auguri "



    Shane: " I più importanti "



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    Tutto accadde all'improvviso.
    Shane mi mise le mani sui fianchi avvicinandosi di parecchio al mio volto.
    La prima cosa che pensai era che fosse ubriaco, ma non feci nulla per allontanarlo.
    L'ultima cosa che volevo era mettermi di nuovo in ridicolo cercando di baciarlo.
    Cercai di fissare bene quel momento nella mia mente.
    Lui che mi fissava con desiderio, non avrei mai creduto una cosa del genere.

    Sueli: " Non stai ridendo "

    Shane: " No "

    Sueli: " Shane che perde l'uso della parola, ora davvero le ho viste tutte "

    Shane: " Silenzio Mila "



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    Oddio stava succedendo davvero.
    Potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra...
    Ma prima che potesse accadere spuntò June dal nulla urlando a più non posso.
    Si sentii la sua voce urlare sopra la musica assordante.



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    June: " Ragazzi andiamo a farci un altro giro. Un altro...coso a casa, su forza! "



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    Era chiaramente ubriaca.
    In quel momento, da egoista, pensai poco a quanto avesse bevuto, piuttosto mi preoccupai ci avesse interrotto.
    Avevo voglio di mettere il broncio, poi ricordai che non avevo più sedici anni.
    Cercai di respirare a fondo.



    Una volta arrivati a casa la festa continuò.
    C'erano anche i membri del gruppo, un bel casino, tra fumo, alcool e musica.
    Ma poi cos'era quella che aleggiava nella stanza? Nebbia, fumo ? Non sapevo manco cosa fosse.
    Io non ero esattamente dell'umore per festeggiare.
    A dire il vero non ero mai stata un amante delle feste, o meglio dei festini, chissà se nel tempo era cambiato anche questo di me...



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    June e il suo tasso alcolemico alle stelle, di stavano divertendo.
    Cantava nell'aria facendo finta di avere un microfono immaginario.
    Quasi la invidiavo.
    Io invece?



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    Più tardi le cose peggiorarono.
    Bram era talmente fuori che non riusciva neanche a reggere il bicchiere.
    Shane, beh lui era così di natura, non potevo dire che fosse l'alcool, non con certezza.
    Provai a bere anche io un bicchiere di rum e coca.
    Per un pò sembrò funzionare.
    Fare finta di niente non fu la cosa più semplice del mondo.



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    E poi quei due...
    Attaccati a quel muro senza decenza.
    Ok, io forse parlavo perchè non avevo proprio idea delle sensazioni che si potevano provare.
    Io che non avevo mai baciato nessuno, figuriamoci desiderare in quel modo un altra persona.
    Beh, perlomeno non lo ricordavo.

    Non avevano nessuna decenza.

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    Ok, ok...
    Forse esageravo.
    Infondo erano carini così appiccicati, e io ero un pò invidiosa di quello che avevano, forse..
    Sapevo perfettamente su cosa si basasse il loro rapporto, eppure c'era una parte di me che voleva tutto.
    Tutto quello che era il loro rapporto, e anche oltre.



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    Ma la vera sorpresa della serata fu scoprire che Luca e Shane erano diventati amici.
    Oddio, forse la parola amicizia era esagerata, ma sembrava andassero d'accordo.
    Shane era davvero speciale.
    Solo lui poteva avvicinarsi così tanto, senza alcun secondo motivo, al suo ex peggior nemico.



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    Due ore dopo in quella casa ero una delle poche a non essere collassata sul divano.
    Avevo davanti a me una massa informe di carne umana.
    Sorrisi davanti a quella scena, ma guardando Shane l'allegria passò.
    Si era destreggiato a destra e manca da perfetto leader e padrone di casa per tutta la serata, senza calcolarmi minimamente.
    Vabbè, senza calcolarmi in quel senso...
    Lo guardai un attimo disillusa, c'ero rimasta davvero male.


    Non ero arrabbiata, ero solo enormemente dispiaciuta fosse andata così.
    Decisi di fare l'unica cosa sensata.
    Andarmene.
    Oltrepassai la porta decisa ad andare a casa, avevo un estremo bisogno di togliermi quei tacchi maledetti.
    Una ventata di aria pulita mi invase.
    Piacevole.
    In casa c'era una puzza di fumo da fare schifo.


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    Non feci in tempo a finire il pensiero che sentii dei passi dietro di me.



    Shane: " Mila "



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    Ma tu non eri a collassare sul divano?


    Azionai il cervello per rispondere, ma l'informazione non arrivò alle labbra.
    Si fermò esattamente in gola.
    Mi fermai dov'ero, rimanendo immobile.
    Sentii qualche passo e poi di nuovo un abbraccio alle spalle.
    Solo che stavolta tutto accadde velocemente.
    Mi girò la faccia verso di lui e mi baciò.




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    Avevo tanto desiderato quel momento che non mi sembrava vero.
    Era qualcosa in più di un bacio a stampo, speravo di non aver fatto la figura dell'imbranata.
    Immediatamente dopo mi diedi della stupida per aver pensato a una cosa del genere, razionalmente, in quel momento.
    Ma ero pur sempre il mio primo bacio.
    Il primo bacio che ricordavo.


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    Si staccò da me sorridendomi, mi strinse le mani per lasciarle immediatamente dopo.
    Rimasi con le mani in aria per qualche secondo.
    Mi aveva preso alla sprovvista.
    Stavo reagendo come un idiota!



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    Shane: " Buonanotte "


    Si allontanò da me indietreggiando e senza mai staccare il suo sguardo dal mio.
    Gli sorrisi dolcemente, pensando che quello fosse un inizio di qualcosa.
    Non mi avrebbe mai baciata se non fosse stato convinto di iniziare qualcosa di serio con me.
    Eravamo troppo legati per una storiella e basta.



    scuWghX

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    Sueli: " Buonanotte "






  8. .
    Pro e contro di entrambi.

    Il 3 permetteva una personalizzazione dei colori così a fondo che si riusciva a fare una stanza completamente intonata a livelli di colori e materiali. In più era bellissimo il sistema di non caricamento per andare da una parte all'altra.
    Purtroppo però era lentissimo, tempi di caricamento infiniti. In più quello stesso sistema che permetteva la completa personalizzazione dei colori era a discapito della qualità delle texture, che spesso risultavano sfocate.

    Il 4 ha un gameplay invidiabile, a livello di gioco davvero nulla da dire. In termini di giocabilità non c'è paragone. La modalità di costruzione è talmente migliorata da risultato ben più veloce di qualsiasi altra versione di the sims.
    MA...Sims 4 ha un enorme MA per me, ossia la grafica. Mi sembra che invece di andare avanti siamo andati indietro, io odio il cartonato. Capisco che siano gusti, ma all'inizio proprio non riuscivo a farmene una ragione. Con vari CC la situazione in qualche modo migliora. Quest'ultimo dettaglio è andato più a danno di chi ama scattare e fare storia, non di certo a chi ama giocare. In gioco, proprio per la sua grafica cartonata, è molto più leggero del 3, e ha dei tempi di caricamento quasi assenti.

    Ad oggi preferisco il 4

    Edited by kihaad - 5/11/2021, 21:24
  9. .

    Capitolo 11 - Sueli




    " L’imbarazzo è il suono delle difese che crollano. Anonimo
    "





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    Erano settimane che ci pensavo.
    Avevo aspettato fin troppo, era arrivato il momento di capire qualcosa in più sulla mia amnesia.
    Non sapevo esattamente cosa stessi cercando e qual 'era il mio fine, ma sentivo che andare a parlare con il neuropsichiatra dell'ospedale, il Dottor Gantry, colui che mi aveva seguita quando ero ricoverata, fosse la cosa più giusta da fare.



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    Purtroppo quell'incontro servì a ben poco.
    Avevo un mare di domande. Quali potevano essere state le cause che mi avevano portare a perdere la memoria? Il dottor Gantry disse che le motivazioni potevano essere tantissime. Un evento traumatico, epilessia, malattia mentale, intossicazione ecc... In linea generale erano state escluse malattie gravi come tumori o ictus, dopo un risonanza magnetica che mi fu fatta quando ero ancora in stato di incoscienza.
    Insomma nulla di fatto, uscii da quello studio con le stesse domande di prima.



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    Due giorni dopo, Università di San Myshuno





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    La decisione di iscrivermi di nuovo all'università era stata graduale, ma in fin dei conti avevo sempre saputo che un giorno sarei tornata a studiare.
    Non ricordavo nulla degli studi precedenti, avevo sempre stare sui libri, e non era mia intenzione fare la commessa per sempre.
    Come pensavo di pagarmi l'altissima retta dell'università di San Myshuno? Con l'intero stipendio del lavoro alla galleria.
    Durante l'adolescenza avevo le idee chiare, volevo una famiglia, ma ero anche una tipa abbastanza ambiziosa.
    Dopo quello che mi era capitato i miei pensieri erano però cambiati, non mi interessava più fare carriera.
    L'amnesia aveva sicuramente modificato qualcosa in me, quello che più di tutto mi interessava era essere consapevole delle mie capacità, finalmente elice di quello che facevo, e scoprire me stessa.
    Insomma, non volevo una laurea per avere uno stipendio da paura, volevo solo essere soddisfatta di me stessa.
    Lavorare e studiare non era semplice, ma fattibile.
    In qualche modo avevo trovato la mia strada?
    Lo speravo davvero, cominciavo a essere più serena anche per il solo fatto di aver finalmente intrapreso un percorso.
    Non era di certo la fatica a preoccuparmi.



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    Quell'aula ormai mi risultava familiare.
    L'odore di legno e di vecchi libri mi rilassava.
    Forse si apriva qualche cassetto della memoria?
    Chissà...
    Il prof non sapeva della mia scelta, sicuramente per lui sarebbe stata una sorpresa.
    Se ero preoccupata della sua reazione?
    No.
    Non particolarmente.

    Occhiali in mano.
    Occhiali sugli occhi.
    Cambiava di continuo, ormai era un vezzo a cui mi ero abituata.
    Faceva parte del rituale della lezione in qualche modo.



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    Avevo scelto di seguire Arte indirizzo Interior Design.
    Insomma era un ramo della laurea già presa un anno prima, ma un indirizzo differente.
    Avere una competenza di base a livello artistico e studiare design di interni permetteva di avere qualcosa in più.
    Forse era una sognatrice, ma immaginavo un giorno di progettare una linea di oggettistica su fonti rinnovabili.
    Nessun grande progetto, mi bastava pensare di riuscire a fare qualcosa tutto da sola.
    In adolescenza avevo sempre uno sguardo su tutto quello che era ecosostenibile, mi chiesi se negli anni che non ricordavo avessi seguito quella scia.



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    Storia dell'arte contemporanea non era esattamente un esame da sostenere nell'indirizzo di laurea che avevo scelto, ma siccome era una materia che avevo già dato per la laurea e era nelle opzioni, avevo la possibilità di integrarlo per completare dei crediti.
    Non erano molte le materie che potevo recuperare dai precedenti studi, per questo decisi di approfittarne.

    Aprii un quaderno tenendo in mano una penna, era mia intenzione prendere appunti, ma di fatto fui rapita dalla lezione del prof.
    Era un dato di fatto, amava il suo lavoro.
    Anche un argomento lungo e prolisso come l'espressionismo, riusciva a fartelo amare senza accorgertene.
    In aula erano tutti i rapiti dalle sue parole, io non ero da meno.
    I nostri sguardi si incontrano più volte, così come successe con il resto degli studenti presenti in aula.
    Era imperturbabile, deciso nella sua lezione.


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    A fine lezione raccolsi le mie cose e cominciai a scendere le scale, il prof mi venne immediatamente incontro.


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    Lawrence: " Sai che non ti è permesso seguire le mie lezioni? Sono solo per studenti dell'ateneo, e a numero chiuso "

    Sueli: " Mi vuole denunciare? "

    Lawrence: " Ci penserò "


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    Scherzammo entrambi sullo scambio di battute, sorrisi forse per la prima volta con lui.
    Senza rendermene conto.
    Poco dopo lui tornò a guardarmi con un espressione più seria, pur sempre con tutti i tratti del volto rilassati.
    Si mise di nuovo gli occhiali.


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    Lawrence: " Che ci fai qui ?"

    Sueli: " Mi sono iscritta all'università "

    Lawrence: " No dai, seriamente "

    Sueli: " Serissima "



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    Gli spiegai un pò la facoltà che avevo scelto e perchè.



    Sueli: " Eccomi qui, spero non le dispiaccia avermi di nuovo tra i piedi. Sarà per poco "

    Lawrence: " In realtà è stupendo averti di nuovo in quest'aula. Avere i tuoi occhi addosso mentre faccio quello che amo mi fa sentire completo "



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    E poi arrivò quella frase.
    Improvvisamente, come se niente fosse.
    Non so neanche come feci a non arrossire.


    Ti aspetti che indori la pillola.
    Ti aspetti che lo dica in maniera più velata.
    Ti aspetti che menta anche un po'.
    E invece no, lui te lo dice sinceramente e guardandoti negli occhi.



    Lo disse tutto in una volta, senza fermarsi.
    Aveva una sicurezza nel parlare che non avevo mai visto.
    Eppure non era mai arrogante, anzi, sempre gentile e disponibile.

    Immediatamente dopo fece un profondo respiro, ma non era imbarazzo.
    Non so, ebbi l'impressione che gli fosse scappata quella frase.
    E poi ancora, come se niente fosse, cambiò argomento.




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    Lawrence: " Dove stai andando ora? "

    Sueli: " Vado in galleria, non è il mio turno, vado a prendere a June "

    Lawrence: " Vieni, facciamo un pezzo di strada insieme fino all'incrocio dopo il bar"





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    Ci avviamo all'esterno dell'università, era una bella zona, piacevole per una passeggiata.




    Lawrence:" Sono fiero di te, hai ripreso in mano la tua vita, hai scelto un nuovo percorso accademico. Brava "



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    Era bello sentirselo dire.
    Non cosa fu, il fatto che fosse un professore universitario, che fosse il mio professore, o che fosse stata una persona importante della mia vita, sta di fatto che mi aveva fatta felice per quell'affermazione.
    Gli sorrisi.



    Sueli:" Grazie professore "

    Lawrence: " Non ce la fai proprio a non chiamarmi professore, vero?"

    Sueli:" No "



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    Sueli: " Come la chiamavo prima? "

    Lawrence: " Beh... "

    Sueli: " Non volevo mica sapere se la chiamavo con un nomignolo! "

    Lawrence: " No? "

    Sueli : " Perchè c'era? Oddio mi scusi. Di nuovo..."


    Dio, un altra figura del cavolo!
    Se stavamo insieme in qualche modo per forza avrei dovuto dargli del tu.
    Decisi che dovevo rimediare, non potevo continuare a sembrare un idiota davanti a lui.
    Non potevo assolutamente.

    Sueli: " Mi perdoni se a volte faccio domande strane, sto ancora cercando di mettere insieme tutti i pezzi. La stimo molto come persona e come professore, di questo non deve dubitare "




    Lawrence: " Ti ringrazio, ma questo che centra con il fatto che quando sei vicino a me ti impappini? "



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    Oh, che stronzo.
    Era la prima volta che me lo faceva pesare.
    Sottolineò la parola - impappini -.
    Ovviamente non era una parola del suo vocabolario forbito, sorrisi all'idea che fosse davvero semplice parlare con lui.
    Era già successo di essermi confusa davanti a lui, educatamente non aveva detto nulla.
    Glielo concedevo.
    Quello che forse non si aspettava era che rispondessi di conseguenza.
    Il mio obiettivo era spiazzarlo.


    Sueli: " Beh, non è mica da tutti i giorni avere un Prof così bello "

    Lawrence: " Hai per caso ricordato qualcosa? "

    Sueli: " No, perchè? "

    Lawrence: " Quando sei sfacciata sei pericolosa "

    Sueli: " Posso sapere perchè? "

    Lawrence: " Meglio di no "



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    Nel frattempo eravamo quasi arrivati all'incrocio, mancavano pochi passi per la metro.
    Menomale, una parte di me non vedeva l'ora di rimanere sola.
    Ogni volta che ero con lui avevo l'impressione di flertassimo senza volerlo.

    Era venerdì sera, c'era una serata dei Child of Moon, Shane e il suo gruppo presentavano il loro primo singolo, autoprodotto.
    Era una serata importante, Shane era molto emozionato, e lo ero anche io.
    A dire il vero non vedevo l'ora di vederlo.
    Avevo promesso a June che sarei andata a prenderla in galleria per poi andare a casa, vestirci insieme e andare al locale.


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    La fretta con la quale aveva lasciato l'aula mi suggeriva un appuntamento importante, ma non avrei mai avuto il coraggio di chiedergli dei dettagli.
    Da lontano si cominciò a vedere il bar.


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    Lawrence:" E' venerdì sera, che programmi avete? "

    Sueli:" " Solitamente il venerdì suona un nostro amico in un locale, andiamo lì"

    Lawrence:" Giusto, Shane. Prima suonava il giovedì "



    Lo guardai stupita.
    Non mi sarei mai abituata al fatto che sapesse tutto della mia vita, mai.
    In realtà sapeva molte più cose lui di me, che io.

    Accennai un sorriso in sua direzione, un attimo seguì il suo sguardo verso il bar e verso una ragazza in attesa.
    Ecco il suo appuntamento.



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    Rimasi per qualche secondo a guardare in direzione del bar, della ragazza.
    Perchè era ancora lì con me?


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    Lawrence:" Bello questo jeans "

    Sueli:" Grazie. In realtà come tante altre cose me lo sono ritrovato nell'armadio "


    Senza pensarci troppo abbassai le mani sul jeans, accarezzandomi i fianchi.
    Sorrisi.
    Ma certo, il professore era esattamente il tipo da abbigliamento particolare, e quel jeans lo era.
    Senza volerlo mi ritrovai a cercare l'etichetta, non sapevo neanche di che marca fosse


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    Lawrence: " Macè, te l'ho regalato io "


    Ingenua, estremamente ingenua.
    Avrei dovuto capirlo.
    Era troppo particolare, era decisamente il suo stile.


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    Mi guardò per qualche istante sorridendo, lo guardai con la bocca socchiusa, accennai un sorriso anche io.
    Ero un misto tra divertita e sorpresa.
    Rimasi senza parole.
    Letteralmente.

    Sueli: " Ah, ok. Grazie "

    Lawrence: " Non ringraziarmi. Lo hai già fatto abbastanza quella sera "


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    Fuori a quell'incrocio c'erano quaranta gradi all'incirca.
    Avrei potuto andare più a fuoco di quello?
    No.
    Non credo arrossii davvero, ma ci andai vicino.
    Evitai di soffermarmi su quel doppio senso, obbligandomi a pensare che fosse una frase del tutto ingenua.


    Lawrence: " Vado, buona giornata e buona serata. Divertitevi "

    Sueli: " Anche a lei "

    Il prof si avvio verso la ragazza, rimasi per qualche minuto a osservarli.
    Era davvero troppo lontana per esserne sicura, ma mi sembrava fosse carina.
    Davvero semplice e carina.
    Il fatto che potesse uscire con una ragazza così poco costruita mi fece riflettere.
    E comunque, per quanto la ragazza alla prima apparenza potesse sembrare di un estrema semplicità, jeans e un anonima camicia bianca, la monocromatica borsa nera rivelava ben più di quello che forse voleva far apparire.
    Una Birkin come quella doveva costare più di duemila euro.

    Dovevo davvero credere che io fossi così importante per lui?
    Ebbene si, avevo ancora dei forti dubbi che un tipo dotato di una personalità quasi opprimente, con uno status sociale rilevante, potesse essersi accorto di una come me.
    Avevo delle difficoltà a guardarmi dall'esterno, per quello che ero davvero.
    Ero davvero una persona così semplice o negli anni era cambiata?
    Senza volerlo abbassai lo sguardo verso il jeans, mai avrei pensato di indossare una cosa del genere a sedici anni.



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    Niente, in me c'era ancora troppa confusione.
    Ma una cosa la sapevo, una parte di me era felice che lui avesse finalmente voltato pagina.
    Così come io ero felice di incontrare di nuovo Shane quella sera.





  10. .

    Capitolo 10 - Shane




    " Non ci sono svolte sbagliate, solo percorsi inaspettati. Mark Nepo "






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    Bram era andato a dormire da poco, io invece decisi di rimanere ancora sul divano a cercare di strimpellare qualche verso orecchiabile.
    Erano le due di notte, un orario perfetto per comporre musica.
    Perfetto per me.
    Tutte le mie canzoni erano state scritte di notte, quando la frenesia del giorno si fermava.
    Quando tutto il mondo rallentava.
    Avevo cominciato a suonare la chitarra da piccolissimo, ricordavo perfettamente quel compleanno, mia madre mi regalò una chitarra giocattolo, avevo sei anni. Mio cugino mi insegnò le prime note, non potevamo permetterci delle lezioni di chitarra, non avevo mai seguito una vera lezione.
    Alle medie ebbi la fortuna di avere un professore di musica che mi prese sotto la sua ala protettiva, diceva che ero portato, che avevo orecchio.
    Da allora non mi ero più fermato.
    Successivamente, verso l'adolescenza, i tutorial su YouTube fecero il resto.
    Il mio piede prese a muoversi da solo, andando a tempo con il motivetto appena accennato del pezzo più famoso della band.



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    Smisi di suonare, le dita erano sulla chitarra senza davvero suonarla.
    Ero davvero emozionato, a giorni sarebbe stato il grande giorno.
    Aspettavamo da anni il momento in cui avremmo presentato il nostro primo singolo.
    Autoprodotto, si intende, ma era pur sempre un passo avanti.

    A dire il vero avevo avuto periodi migliori.
    Dopo June fu il mio turno ad essere licenziato al centro commerciale.
    Per fortuna avevo il posto all'ospedale, in laboratorio. E pensare che c'era un periodo che pensai di lasciarlo, mi ero convinto non facesse per me.
    Ero felicissimo di non averlo fatto, anzi, al mattino andavo a lavorare con più piacere da qualche giorno.

    Ricominciai a suonare qualche nota, quando senti dei passi scricchiolare sulla scala dietro di me.


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    Luca: " Scusami, non volevo interrompere "

    Shane: " Tanto non posso suonare troppo forte, stanno dormendo tutti "

    Luca: " Ti spiace se prendo un bicchiere d'acqua? "


    Ma a che cavolo dovevo assistere?!
    Un ragazzo venuto dal nulla che usciva quasi tutte le sere dalla camera di June, sconvolto, e con un rossore in volto davvero inconfondibile.
    Il suo volto diceva inequivocabilmente, sesso.

    Io però avevo decisamente voltato pagina, e non erano soltanto parole, ci stavo provando sul serio.



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    Shane: "Prenditi una birra dal frigo. No, anzi non c'è, apriamoci una bottiglia di vino "


    Luca mi guardò per un attimo un po' stranito, soltanto per un attimo.
    Andò verso il frigo per poi fermarsi, poggiai la chitarra, lo raggiunsi e presi una bottiglia di vino.
    Poco dopo gli porsi una delle due tazze di ceramica che avevo in mano riempite a metà.

    Luca: "Grazie "

    Shane: " Sembra una casa studenti questa, non abbiamo neanche un bicchiere di vetro pulito! "

    Luca: " È uguale "


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    Shane: "Il vino è un ottimo rilassante per il sonno "

    Luca: "La camomilla è superata "

    Shane" Decisamente sopravvalutata "


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    Lo scambio veloce di battute mi fece sorridere.
    C'era sintonia.
    Facemmo entrambi un sorso vino, ebbi subito la strana sensazione che ci conoscessimo da sempre.

    Assurdo, pensai.


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    Ci spostammo sul divano, presi delle patatine e cominciammo a sgranocchiare come se non avessimo mai assaggiato un pacco di Pringles.
    Ci fu un lungo silenzio.
    Mi girai a guardarlo, non potetti fare a meno di pensare a June, cambiai espressione.
    Fui talmente espressivo che lo notò anche lui.
    Tanto prima o poi quel momento sarebbe arrivato, forse non vedeva l'ora di togliersi il dente anche lui.


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    Luca: "Lo so a cosa stai pensando, non è come sembra. Perlomeno non del tutto "

    Shane: "Non sono fatti miei...ma non la far soffrire "


    Delle sue parole immaginai sapesse tutto su di me.
    Com'era normale che fosse.
    Così come io sapevo tutto su di lui, anche del fatto che fosse fidanzato.
    Prese una sigaretta e un accendino.
    Notai anche che fosse particolarmente educato, non tutti i miei amici avevano delle attenzioni nei confronti di una casa che ospitava feste settimanalmente, chitarre e birra a fiumi.


    Luca: " Posso? "

    Shane: " Certo..."



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    Luca: " Ha fatto quasi tutto lei "

    Shane: " Maddai...non ci credo manco se lo vedo "

    Luca" Non cerca una storia seria "

    Shane: "Impossibile "


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    Lo guardai come se mi avesse detto una stronxata.
    Una di quelle grandi.
    Tornai a guardare il vuoto davanti a me.
    Mi misi a ridere.



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    Luca: "Sono serio, ti posso assicurare che non cerca l'amore. La faccia d'angelo inganna, non è mia intenzione farla soffrire Shane "


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    Luca: " Di tutto mi puoi dire, stronxo, traditore, strafottente, ma non bugiardo. Davvero "


    Mi resi conto che quell'argomento poteva finire male, molto male.
    Eppure in qualche modo apprezzai la sua onestà, non lo facevo così diretto e in qualche modo coraggioso.
    Stava parlando in maniera esplicita della ragazza di cui ero, perlomeno fino a poco prima, innamorato.
    E lo faceva in maniera apparentemente rilassata.

    Potevamo andare avanti all'infinito, c'era poco da fare, non credevo a quello che diceva, June non era il tipo da storia di sesso.
    Forse solo una volta era capitato, qualche mese prima, ma non ero neanche sicuro.


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    Luca: "Anzi, se proprio lo vuoi sapere è la ragazza più glaciale che abbia mai conosciuto "

    Continuavo a non credergli.
    Non potevo fidarmi di un ragazzo che tradiva così facilmente la sua ragazza.
    Eppure, se per un attimo riuscivo a mettere da parte l'argomento June e ragazze, mi piaceva come tipo.
    Dovevo ancora studiarlo, non ero pronto per dare un giudizio completo su di lui.



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    Purtroppo non avevo scelta, non avevo nessun diritto su di lei.
    Potevo solo sperare che andasse a finire tutto bene, senza drammi da parte di June.

    Decisi di far cadere l'argomento.

    Andammo avanti a bere senza rendercene conto, passarono almeno altre tre ore.
    Stavo per albeggiare, e noi eravamo brilli.
    Non ubriachi ma decisamente di buon umore.

    I minuti diventarono ore tra una chiacchiera, una risata e un po' di musica.
    Non me lo sarei mai aspettato di fare amicizia con il mio peggior nemico.
    Forse fu in quel momento che mi resi conto che avevo davvero voltato pagina.


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    Luca era un tipo particolare, uno di poche parole, ma decisamente arguto, molto più interessante di quello che immaginavo, di quello che voleva far vedere.
    L'avevo giudicato come un sempliciotto, uno che correva dietro le ragazze cercando di collezionarne il più possibile.
    Invece era un appassionato di musica, suonava il pianoforte, per assurdo avevamo qualcosa in comune!
    Beh non proprio, io non avevo mai avuto la possibilità di studiare piano, le lezioni singole costavano davvero troppo.

    Mi pareva un tipo a posto, allora perché tradiva la sua ragazza? Forse aveva semplicemente un debole per le belle ragazze, forse non riusciva a dire di no. O forse ancora non si era mai innamorato.
    Le opzioni erano troppe.
    Una cosa era certa, era una persona che aveva una certa educazione.
    Avrei potuto sbagliarmi, ma raramente mi capitava, era uno dei miei pregi.
    Non ero di certo un sensitivo, ma ero bravo a studiare i dettagli, inoltre ero molto empatico.
    Perlomeno era quello che mi dicevano sempre tutti.


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    Sentii qualcuno scendere le scale, ma che ora erano?
    E poi, quante sigarette si era fumato Luca?
    Dopo pochi secondi ci trovammo June davanti che ci fissava.
    Immediatamente lo sguardo di June scattò su Luca.
    Non un sorriso, neanche mezzo.
    Quest'ultimo si girò a guardarla, le fece un sorrisetto rilassato, poi si girò verso di me, parlandomi come se lei non ci fosse.


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    Luca: " Visto? Te l'avevo detto "

    Non potevo di certo dire che la ragazza sprizzasse gioia da tutti i pori nel vederlo lì in quel momento, con me sul divano.
    Il motivo non mi era ancora ben chiaro, quello che però avevo percepito era che lei tentasse in tutti i modi di avere il controllo della situazione, mentre lui cercava assolutamente di non averlo.
    In realtà le teneva testa molto bene, più di quello che pensasse.


    Shane: "Perché non rimani a fare colazione con noi? Mancano ancora 20 minuti all'apertura del bar "

    June: " No, buona giornata ad entrambi "


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    Non un solo sorriso, non una sola parola dolce, o minimamente tenera nei confronti di Luca.
    Che quel ragazzo avesse ragione?
    Perchè si era comportata così?
    Le dava fastidio vedermi con lui?
    Le dava fastidio vedere Luca più del previsto a casa sua?
    Nel giro di pochi June uscì di casa, ci ritrovammo di nuovo soli.


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    Shane: "Non credo a quello che sto per dire, ma forse potresti avere ragione "

    Che diavolo era successo alla mia June?
    Quella non era la ragazza di cui mi ero innamorato l'anno prima.
    Assolutamente no.




  11. .
    CITAZIONE (PokeElysa @ 21/9/2021, 17:06) 
    Eccomi qui anche io! Dunque.. provo emozioni contrastanti..Da una parte credo che June in realtà sia una tenerona e che stia cercando di trattenere i suoi reali sentimenti, imponendosi una freddezza che non le appartiene davvero, di conseguenza ho la sensazione che ciò che è accaduto a Sueli la abbia fatta soffrire molto, troppo, e proprio per questo non vuole legami, per soffrire il meno possibile..
    Dall'altra parte invece mi sembra stron.xa e menefreghista, ma è una sensazione che non mi piace e che non sento le si addica.. sono più propensa per la prima..

    Io continuo a sperare nei flashback :3 <3

    Un quadro chiaro direi, hai ragione sotto entrambi i punti di vista in effetti. Non riesco a darti torto.
    Vedendola così, in questo capitolo, è davvero una stronxa, ma devi considerare che Sueli è talmente sconvolta che non può crederci. Non riesce a pensare all'amica che riesce a fare una cosa del genere..
  12. .
    CITAZIONE (Neytiri_92 @ 20/9/2021, 13:10) 
    AAAAAAAAA, me lo sono divorato subito!
    Comunque bando alle ciance, immaginavo che Sueli non prendesse molto bene la questione di June e Luca una volta venuta alla luce del sole, dopo tutto sono sempre cose ti fanno rimanere sempre un po' male.
    Comunque l'insistenza di June nel dire che non prova assolutamente niente, mi fa pensare che sotto, sotto, molto sotto, in realtà non è così, direi che è chiaro che il suo cinismo sia giustificato da qualche esperienza passata (che sono curiosa di scoprire), e direi che lo fa capire soprattutto dal momento che non vuol affezionarsi in nessun modo a Luca, non vuole sapere niente di lui e non gli interessa assolutamente nulla, nonostante lui cerchi di stuzzicarla un pochino senza riscontro.

    CITAZIONE (kihaad @ 19/9/2021, 11:27) 
    Con l'infame dubbio che fosse tutto sbagliato.

    Direi che questa frase, almeno secondo me, lascia trasparire che forse June si sente in colpa? Dal momento che lei lo sa che questa è una scelta sbagliata.

    Sueli è preoccupatissima per l'amica. Il ricordo che ha di lei è di una ragazza dolce, in cerca dell'amore eterno e sicuramente contraria a ogni forma di tradimento. Non si capacità di cosa le può essere successo in questi dieci anni. Comunque, si scoprirà la causa di questo suo comportamento , te lo assicuro :)
    June è una persona fortemente decisa e anche una ragazza molto intelligente ( almeno era in questo modo che voleva caratterizzarla ). Non vuole affezionarsi a Luca, e ci sta riuscendo mi sembra, altrimenti il suo comportamento, perlomeno in privato con Sueli, non sarebbe stato così tranquillo.
    Sull'ultima frase ci sarebbe da discuterne...ma non posso spoilerare :P
  13. .

    Capitolo 9 - June




    " Gli amanti, quelli veri, non condividono un letto ma custodiscono un segreto.
    (Pablo Neruda)
    "







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    Domenica.
    Finalmente una giornata tra amiche.
    Gli ultimi due mesi erano stati piuttosto movimentati, tra licenziamento e il nuovo lavoro in galleria non avevamo avuto ancora tempo di fare qualcosa soltanto noi due.
    Era pomeriggio, avevamo scelto di proposito quell'orario, in modo da poter stare più tempo insieme in serata.
    Non avevamo neanche visto che film ci fosse in programmazione.
    Avevamo appena fatto i biglietti per - Il Piccolo Yeti - avevo scelto io, adoravo i film di animazione.
    Avevo preso una coca-cola, mentre Sueli non aveva resistito dello zucchero filato, come una bambina!


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    June: " Sei un pò cresciuta per lo zucchero filato "

    Sueli : " Ha parlato quella che vuole vedere un film per bambini! "

    La risata di Sueli era ancora nell'aria quando alzando lo sguardo di fronte a me vidi Luca con la fidanzata.
    La prima cosa che pensai fu

    Carina


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    Tirai su con la cannuccia guardando i due che si avvicinavano, poi abbassai lo sguardo verso il pavimento pensando a quanto fossi cambiata negli ultimi mesi, ero diventata un ghiacciolo.
    Non mi girai a guardare la faccia di Sueli, potevo solo immaginare quello che stava pensando.


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    Luca ci sorrise, ci salutò e senza fermarsi i due passarono oltre.
    Ci sorrise da vero stronxo, quale ovviamente era.
    Non lo pensavo con cattiveria, era solo un dato di fatto.
    Non ero arrabbiata, nè stizzita.
    Mi era indifferente.

    Facemmo qualche metro in avanti, e senza rendermene conto mi girai verso di loro.


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    Anzi no, proprio indifferente non mi era.
    Provavo un attrazione fisica tormentata nei suoi confronti, mi era difficile non guardarlo
    Mi veniva difficilissimo non ripensare ai nostri incontri.

    Comunque...
    Una vera scena da fidanzati al cinema pomeridiano.
    Lei, mi pare si chiamasse Francis, che tentava l'arrampicata alla meta, al bacio.
    Quello che proprio stonava nel quadretto era lo sguardo di lui verso di me.
    Stonava proprio tanto.
    Sentivo i suoi occhi addosso come se mi stesse spogliando, mi giri a immediatamente avanti camminando normalmente.


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    Sueli: " Non ci posso credere, mi dispiace tantissimo June... "

    June" Non dispiacerti, lo sapevo che era fidanzato "

    Sueli: " Come scusa? "



    Prima che potesse fare una scenata, e dato che già stava cominciando a gesticolare, la invitai a andare in un posto più appartato, all'ingresso della sala in cui si sarebbe proiettato il film.


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    June: " Non urlare "

    Sueli: " Ma stai bene? È fidanzato, lo sapevi e stai uscendo con lui? "

    June: " Perché sei così scioccata? Ti avevo detto che non era una cosa seria "

    Sueli: " Sì ok, Me l'avevi detto. E lo sai, a me non frega poi molto, ma tu si! Tu lo sei. Sei sempre andata contro chi tradiva, e ora che stai facendo? "

    June: " Si cambia nella vita. Non voglio niente di serio, lui mi piace e ci divertiamo "

    Sueli: " Non ti credo "

    June: " E fai male. Se provassi qualcosa per lui in questo momento sarei così serena secondo te? "


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    Era difficile farglielo capire.
    Sapevo che questo momento sarebbe arrivato prima o poi
    Sueli mi voleva molto bene, capivo la sua preoccupazione, era veramente mia intenzione rassicurarla.

    Sueli: " Spero per te sia davvero così "

    Le sorrisi serenamente, la volevo bene, ero felice che fosse accanto a me.
    Mi era mancata tanto quando era in ospedale.
    Avevo qualcuno che tenesse a me, non c'era niente di più bello.


    Mi sorrise e le sorrisi, ero proprio felice per fosse tornata da me.




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    IL GIORNO DOPO






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    Lunedì.
    Il giorno dopo la domenica era la volta dell'amante.
    Chiaro, no? E io ero felice di vederlo.
    Serena e felice che fosse fidanzato.
    Nessun timore mi potesse tradire, perchè non stavamo insieme.
    Nessun batticuore su come ero vestita, tanto era solo sesso, se mi voleva, bene, altrimenti poteva anche andare via e pregare la ragazza di farlo divertire.
    Rilassata e felice di potermi godere un corpo che mi piaceva.
    Eravamo sul divano, rilassati.
    Lui come al solito prendeva possesso del divano come se fosse il suo.



    June: " Stanco? "

    Luca: " Bello il film ieri sera? "



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    Sorrise pure, lui.
    Già il fatto che avesse risposto alla mia domanda con un'altra domanda mi fece salire il sangue al cervello, ma allo stesso tempo ero anche divertita dalla situazione.
    Ero folle, lo so.
    Se poi aggiungiamo il fatto che lo stronxo si stava divertendo un mondo a sottolineare che l'avevo visto con la fidanzata, il mio stupore stava toccando vette inimmaginabili.
    Una faccia come il fondoschiena, non potevo definirlo in altro modo.
    Ma non gliel'avrei data vinta.
    Se pensava che avessi chiesto di lei si sbagliava di grosso.

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    June: " Più che bello direi divertente, un piccolo yeti che suona il violino n..."

    Luca: " Noi invece non abbiamo finito di vedere il film "


    Niente, non mi fece finire di parlare, cosa che fece sottolineare ancor di più quanto poco gli interessasse quello che avevo da dire.
    No, a lui interessava giocare con me in quel momento.
    Solo quello.
    Non avrebbe vinto, feci finta di nulla.



    June: " Che film era? "

    Luca: " Agora. Peccato, doveva essere interessante la vita di Ipazia "



    Chi?
    Un film sulla lana? Agora era un tipo di lana, giusto?
    Boh, vabbè.
    Decisi di mettermi più comoda ancora, poggiai le mie gambe sulle sue sfoggiando un'espressione divertita.
    Lo fissai.




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    A quel punto avrei dovuto chiedere
    Come mai?
    Dove siete andati?

    Invece nulla, di tutta risposta lo guardai civettando


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    June: " Andiamo di sopra? "

    Luca: " Quanta fretta "



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    Luca: " Se è tutto ok, pechè non vuoi parlare di Francis? "

    June: " È carina, sembra dolce "

    Luca: " Lo è "



    Mi guardò, e per la prima volta da quando lo conoscevo gli lessi una punta di dispiacere.
    Era chiaramente sincero.
    Un piccolo rimorso.
    Una piccola sbavatura che me lo fece vedere come un essere umano, e non un insensibile.


    Luca: " Io invece come ti sembro? "

    June: " Attraente "

    Luca: " Solo questo? "

    June: " Hai un bel fondoschiena, e i muscoli delle gambe ben sviluppati "

    Luca: " A quello c'è una spiegazione, pratico..."

    June: " Sinceramente non mi interessa "


    Non volevo sapere niente di lui.
    Meno sapevo, meglio era.

    Senza una ragione precisa mi avvicinai a lui mettendomi a cavalcioni.
    Per un attimo mi guardai dal di fuori, come se quella persona non fossi io.
    Mi feci schifo da sola per quello che stavo facendo.
    Tutto quello in cui avevo creduto era andato in pezzi in un giorno qualunque.
    Erano passati mesi e mesi da quel giorno, e non si poteva tornare più indietro.



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    Il tono di voce di Luca si abbassò di parecchio.
    I suoi occhi diventarono due fessure.
    Conoscevo Luca quel poco per capire che mi voleva.
    Mi voleva tanto in quel momento.



    Luca: " Ho riaccompagnato Francis a casa perchè aveva mal di stomaco "



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    Come se non avesse aperto bocca.
    Come se non l'avesse mai nominata.
    Continuavo a guardarmi dall'esterno, come se quella ragazza bionda ossigenata che si buttava letteralmente addosso a un ragazzo felicemente fidanzato non fossi io.

    E poi, che significava quella frase?
    Pensava mi interessasse che non avevano finito la serata insieme?




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    Lo baciai, felice di poterlo fare.
    Eravamo due amanti peccatori, e come era già successo più volte, non arrivammo al piano di sopra.
    No.
    Lasciammo, in modo del tutto spontaneo, che il tutto si consumasse dov'eravamo.
    Con l'eccitante dubbio di essere scoperti.
    Con l'infame dubbio che fosse tutto sbagliato.




  14. .
    CITAZIONE (PokeElysa @ 13/9/2021, 12:51) 
    Eccolooo il capitolo, non vedevo l'ora
    Ho iniziato a leggerlo ieri sera e ho concluso stamattina (ero in giro x_x'').
    Dunque dunque, penso che Lawrence stia visibilmente nascondendo e cercando di reprimere ciò che prova per Sueli, immagino che abbiano avuto una storia molto intensa e capisco non sia assolutamente facile dopo ciò che è successo (mi piacerebbe avere un assaggio di qualche loro ricordo assieme <.< e devo dire che tifo per un ritorno di fiamma..).
    La madre che insiste perchè suo figlio si accoppi con una ragazza che lei approva.. mmh.. sospetto, non lo so, ma questa Everly ha un non so che di tenebroso, ma è una mia sensazione.. non vedo l'ora di scoprire cosa accadrà! Chissà se alla nostra dolce Sueli possano tornare dei Flashback......

    Si, esatto ...in qualche modo lui sta cercando di reprimere quello che prova per Sueli. Il prof non lo vedo esattamente il tipo di si arrenda, ma è pur vero che Sueli è davvero un pezzo di ghiaccio ( con le sue ragioni ).
    La madre, diciamoci la verità, è un pezzo di cacca, ma di quelli grandi.
    Verrai accontentata( prima o poi ) sul vederli insieme in un Flashback ( non ti dico però come :P )
  15. .

    Capitolo 8 - Lawrence




    " Amarti troppo è uno dei miei problemi.

    (Hervé Villechaize)

    "






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    Centosettanta metri quadrati, metà delle quali non li calpestavo da giorni.
    Vivere solo in una casa tanto grande aveva pregi e difetti.
    L'unico inconveniente consisteva nel fatto che ero obbligato a chiamare qualcuno delle pulizie, per il resto mi trovavo perfettamente a mio agio.
    Erano settimane che non incontravo di persona Matilda, la ragazza che veniva a sistemare casa, d'altronde passavo tutto il giorno università, uscivo prestissimo la mattina e rincasavo la sera.

    Prima di andare controllai la posta elettronica.
    Una mail del dottor Gantry, il neuropsichiatra di Sueli.
    Ottimo, l'avrei letta una volta arrivato in ufficio.

    Avevo delle abitudini a cui tenevo.
    Ogni mattina, ormai da qualche anno, dall'attico del mio appartamento scendevo a piano terra in galleria, prendevo un caffè dalla macchinetta, e poi andavo a fare lezione all'università.
    Ora che c'era il bar era ancora più piacevole, il caffè era migliorato, la qualità era quasi vicina a quello dell'espresso.
    E io tenevo molto al caffè.
    Soprattutto a quello del mattino.



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    Lawrence: " Ciao June "

    June: "Buongiorno a lei professore "

    Lawrence: " Potresti farmi un favore personale? "

    June: " Sicuro "

    Lawrence: " Mi daresti del tu? "

    June: " Va bene. Come lo vuoi il caffè, doppio? "

    Lawrence: " Si, grazie sempre doppio "



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    Perlomeno con lei era stato semplice.
    Farmi dare del tu da Sueli era una missione impossibile.
    Ci avevo perso le speranze.

    Gli ultimi mesi erano stati difficili sotto il punto di vista emotivo, non ero mai stato il tipo da scompormi per una relazione sentimentale.
    Ma con lei era tutto diverso.
    Era stato piuttosto complicato accettare della sua amnesia e non poter neanche starle accanto. Non era concesso a nessuno, per il suo bene, di rivelare troppo velocemente della sua vita, e poi...io ero un personaggio scomodo, se così si può dire. Era difficile spiegare ad una ragazza che si sentiva appena uscita dall'adolescenza che stava con il suo professore universitario.
    Avevo sofferto non poterla andare a trovare.
    Avevo sofferto contro ogni mia aspettativa.
    Esteriormente, agli occhi degli altri, ero quello di sempre, ma non era stato semplice accettare che per lei io non ero più nessuno.
    Chiedere a June qualcosa mi sembrava davvero fuori luogo.
    Ero un adulto, non mi sarei sentito a mio agio a fare una cosa del genere.



    Lawrence: "Grazie June. Buon lavoro "

    June: "Professore? Voglio dire Lawrence "

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    Lawrence: " Dimmi "

    June: " Hai un minuto? "

    Lawrence: " Certo "





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    June: " Ora che Sueli sta bene ed è finalmente fuori dall'ospedale possiamo parlarne. Ti sei fatto un idea di cosa le sia successo? "

    Lawrence: " No "

    June: " No, solo no? "

    Lawrence: " Stai pensando a qualcosa in particolare? "

    June: " Sembra un argomento taboo, nessuno parla e nessuno dice nulla. Ma non trovi strana la sua amnesia? "

    Lawrence: " Un amnesia retrograda può avere diverse cause, tantissime. Un trauma, abuso, encefalite, ictus, neoplasie, fase precoce dell' Alzheimer o del Parkinson, demenza degenerativa, effetti collaterali da farmaci..."

    June: " Oh mamma. Ti sei informato bene"

    Lawrence: "Di fatto non ho concluso nulla "

    June: " Meglio che lei non sappia di questo elenco. Spero non si sia messa a fare ricerche su google "



    Quell'argomento mi dava i nervi.
    E non era facile per niente mettermi di cattivo umore.
    Avevo avuto molto tempo per informarmi, le settimane che Sueli era ricoverata in ospedale erano state lunghe e difficili.
    E poi studiare mi era sempre piaciuto.
    Accennai un sorriso sforzato.
    Decisi di non dirle nulla del fatto che ero in contatto con il neuropsichiatra, mi avrebbe riempito di domande.

    Meglio tagliare corto, pensai.



    Lawrence: " Buon lavoro June "


    June: " Buona giornata "


    Prima di uscire dall'ingresso principale della galleria passai per il negozio di souvenir.
    Sueli e Vivenka stavano discutendo di qualcosa.
    Non mi fermai volutamente.
    Dovevo stare lontano da quella ragazza, o mi avrebbe fatto uscire fuori di testa.


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    Diedi loro il buongiorno, e risposero quasi all'unisono sentendomi arrivare.
    Immediatamente dopo ripresero a discutere.
    Meglio così, era mia intenzione guardarla meno possibile negli occhi.

    -----

    Un ora dopo



    Un'altra routine.
    Nel fine settimana non avevo lezione all'università, il sabato mattina era mia abitudine andare a casa di mia madre.
    Mio padre ci aveva lasciati per malattia cinque anni prima, ed era improvvisamente passato tutto in mano sua.
    La domenica, invece, mi piaceva rimanere da solo nel mio appartamento a dipingere, o a leggere qualcosa.
    Staccavo il telefonino e la mia giornata passava tra il letto, lo studio e i pennelli.
    Erano anni che passavo la domenica così.



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    Lawrence: " Buongiorno Marta "



    La villa era decisamente una struttura imponente, una dimora antica. Negli anni aveva subito dei cambiamenti, ma il suo valore era cresciuto invece che diminuire.
    Eravamo benestanti da generazioni.
    Mio padre, così come suo padre, aveva una società di acciaieria.
    Era la persona più buona che conoscessi, sicuramente il mio punto di riferimento.
    C'era una cosa non avevo mai capito, come aveva fatto mio padre ad amare così tanto mia madre?
    Ovviamente le volevo bene, ma ero consapevole del fatto che avesse un carattere molto forte, decisamente preponderante rispetto a tutti.
    E quando dico tutti, intendo davvero tutti.
    Era difficile tenerle testa.
    Andare a trovarla significava anche andare in battaglia, parlare con lei spesso non era semplice, caratterialmente io odiavo essere sopraffatto.

    Il suo carattere insopportabile aveva anche un lato positivo.
    Ero convinto che gli affari andassero ancora così bene dopo la morte di papà, soltanto perché lei si era imposta con il suo carattere a dirigere l'azienda.
    Forse un'altra persona non sarebbe riuscita.


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    Sorrisi verso Marta.
    Lei abbassò immediatamente lo sguardo verso il pavimento, di quanto tempo aveva bisogno prima di rilassarsi nei miei confronti? Dieci anni non bastavano?
    Arrivai alla conclusione che non l'avrebbe mai fatto, così come i miei alunni all'università.



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    Lawrence: " Mamma "


    Mia madre era intenta a osservare solennemente oltre la finestra. Ci passava ore in quella posizione, non perché guardasse davvero il terrazzo, piuttosto era solita riflettere e pensare a strategie lavorative guardando nel vuoto.
    Non aveva un ufficio, dirigeva tutto da casa, comodamente riverita nel suo ambiente.



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    Margareth: " Oh eccoti Lawrence, sei in ritardo "


    Sorrisi.
    Ma certo, per lei era un ritardo dieci minuti.
    Non le avevo dato appuntamento. Era sabato mattina, cercavo disperatamente di uscire dalla mia tabella di marcia per rilassarmi, ma raramente ci riuscivo.
    Quella mattina, con la nuova apertura del bar, avevo trascorso più tempo a fare colazione, se così si poteva definire un caffè. Ero certo ne avrei perso ancora di più con il passare delle settimane, era più facile rilassarsi in galleria seduto al bar con una tazza di caffè in mano.
    Avevo intenzione di rilassarmi di più.


    Lawrence: " Come stai? "

    Margareth: " Non hai risposto alla mia domanda "

    Lawrence: " La definizione di ritardo ha senso di esistere solo in presenza di un appuntamento. E poi un vero ritardo va da quindici minuti in su. Saresti contenta di sapere che ero con un essere umano di sesso femminile? Il ritardo sarebbe giustificato? "




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    Le sorrisi leggermente cercando di scherzarci su, peccato che il suo volto fosse una faccia di pietra, serissima.
    Erano per lo meno tre anni che mi ripeteva come un mantra sempre la stessa cosa.
    Ero lo scapolo d'oro di San Myshuno, mi diceva che dovevo stare attento a chi si avvicinava a me, perché sicuramente lo faceva per il mio patrimonio. A lei non importava molto che io mi sposassi per amore, anzi, aveva provato più volte a combinare un matrimonio tra famiglie importanti, aveva paura che tutte le ricchezze della famiglia si potessero disperdere con gli anni.
    Non mi mancavano le occasioni.
    Non mi ero mai precluso di sposarmi, così come quella di conoscere una ragazza e uscire con lei, ma spesso non ne avevo neanche il tempo, la vita lavorativa mi riempiva parecchio la giornata.
    Insomma stavo bene così, con il mio lavoro.
    Ma purtroppo mia madre non la pensava alla stessa maniera.

    Non osavo immaginare cosa avrebbe pensato se avesse saputo di Sueli, una ragazza decisamente lontana dal nostro stile di vita e con importanti difficoltà economiche.
    Nella sua mentalità, una ragazzina in grado di avvicinarsi a me solo ed esclusivamente per il mio denaro.




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    Margareth: " Rimani qui a pranzo? "

    Lawrence: "No, ho degli impegni "

    Margareth: " A proposito di impegni, l'hai più chiamata Everly? "

    Lawrence: " Ancora con questa storia? "




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    Non appena sentii quel nome mi girai incamminandomi verso la porta.
    Davvero pensava di convincermi a fare quello che voleva? Ero una persona adulta ormai, mi trattava ancora come un bambino, un oggetto che poteva comandare a suo piacimento.
    Forse lei era abituata a fare così con i suoi sottoposti, ma di certo non con me.



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    Margareth: " In fondo lo sai Lawrence, non puoi continuare così. Hai bisogno di qualcuno accanto a te "



    Si, ora faceva leva sui sentimenti come metodo di convincimento.
    Lei era fredda e calcolatrice, si, eppure c'era una piccola parte di me che pensava fosse sincera nella sua preoccupazione.
    Insomma, era pur sempre una madre, no?
    Comunque, non mi interessava.




    Margareth: " Sei un professore universitario, un imprenditore. Hai bisogno di una moglie, una figura di riferimento "


    Lawrence: " Ciao mamma "




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    Il vero problema ero io.
    Non sopportavo di sentire cosa avesse ancora da dire, salutai velocemente.
    E lei non era decisamente il tipo da correre dietro a nessuno.
    Prima di lasciare la casa andai fuori in terrazza, avevo bisogno di un drink.

    Ci misi qualche minuto a ragionare razionalmente.
    Mi domandai se avesse ragione, facendomi alcune domande.
    Avevo bisogno di una donna accanto a me per essere felice?
    No.
    Avevo bisogno di distrarmi da Sueli?
    Si.
    Per fortuna il mio lavoro mi distraeva, ma nei pochi momenti in cui ero libero, c'era sempre lei nei miei pensieri, ed era strano per me, abituato sempre a una sorta di egocentrismo personale.
    Ero talmente sicuro di noi che all'inizio avevo pensato, ingenuamente, che ci saremmo avvicinati spontaneamente, così come era accaduto una volta, sarebbero successo di nuovo.
    E invece no.
    Lei era letteralmente di ghiaccio nei miei confronti, non c'era uno, e dico uno spiraglio che mi avesse potuto spingere a corteggiarla di nuovo.
    Non ero mai stato un tipo insistente, la rispettavo troppo.
    Educazione.
    Rispetto.
    Forse un insieme di cose mi impediva di andarmi a schiantare contro un muro impenetrabile.
    Che poi, a pensarci bene, io che dovrei corteggiare lei?
    Era stata lei a decidere la nostra sorte in qualche modo.
    Ma quella era un'altra storia.
    Letteralmente un'altra vita.

    Volevo e dovevo assolutamente avere un atteggiamento distaccato nei suoi confronti.
    Come suo datore di lavoro, e come suo ex professore.
    Dovevo farlo.

    Mi tornò in mente il volto di Everly.
    Forse mi avrebbe fatto bene chiamarla.
    Considerato che ero già uscito con lei diverse volte, non era poi così male.




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    QUATTRO GIORNI DOPO


    Non ci era voluto molto.
    Il tempo di una telefonata, Everly aveva accettato subito di vedermi.
    Non ero stupito a dire il vero, aveva sempre avuto una cotta per me.
    L'avevo invitata a cenare in un esclusivo ristorante greco.
    Un vero e proprio appuntamento, quasi non ci credevo, mi stavo mettendo alle spalle tutto.


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    Era bella, Everly.
    Non riuscivo a trovarle un difetto.
    Erano passati due anni da quando non la vedevo, mi sembrava cambiata.
    Meno impostata e più emotiva.
    Notai anche un cambiamento nel vestiario, decisamente più semplice e fine.
    Eravamo gli opposti sotto questo punto di vista, ma non volevo qualcuno che si assoggettasse a me.
    Un ora dopo, al dessert, eravamo complici a tal punto da spingermi a imboccarla.


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    Un brindisi a noi.
    Al nostro appuntamento.
    Senza promesse, né obiettivi.



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    Non ero abituato a bere, probabilmente quella sera ero un pò brillo, ma presente.
    No, fu quel vestito di raso verde a farmi andare fuori di testa.
    O forse ero rimasto troppo tempo senza una donna.

    O ancora, la voglia di dimenticare tutto.

    Avevo un modo particolare di vivere il sesso.
    Amavo portare l'oggetto del desiderio a uno stato di eccitazione senza arrivare al culmine.
    Amavo essere pregato per farle stare bene.

    Abbassai lo sguardo verso il decolté, non aveva il reggiseno. I capezzoli rigidi facevano capolino sulla morbida seta.
    Alzai lo sguardo ai suoi occhi, si accorse dove era appena finito.. Inclinai il capo, spostai una ciocca bionda ribelle dietro l'orecchio.
    Lentamente.
    I suoi occhi sorrisero.
    I miei sensi si accesero.


    jGhIani




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