-Allysa, svegliati-mi sussurra Ethan all’orecchio.
Il taxi si è fermato davanti ad una casa enorme. Impossibile viva qui. O sì? Viola era convinta che le volessero bene solo per la sua eredità. Sono una famiglia ricca?
Ethan paga il tassista e scende, lasciando la portiera aperta ed offrendomi la mano per aiutarmi a scendere. La prendo ed esco, ma per qualche ragione il mondo non smette di girare e quasi do la faccia per terra, se non fosse per Ethan che mi prende all’ultimo secondo.
-Attenta-mormora.
Mi ricompongo come posso. Lui mi sta guardando preoccupato con i suoi occhi azzurri. E’ molto vicino.
-Sto bene-dico a bassa voce.
Annuisce. Si separa per prendermi per il braccio e mi guida verso l’interno della casa. Una volta dentro, mi lascia.
-Non fare rumore, o sveglierai mio fratello-mi avverte.
Provo a concentrarmi su ciò che mi dice. Non fare rumore. Non fare rumore. Non fare rumore. Ma lui non accende nessuna luce ed io non conosco la casa, affogo un grido quando il mio piede si scontra con un mobile.
-Shhh!-esclama Ethan.
-Shhh!-lo imito.
So che si trova davanti a me, ma non so a quale distanza, non vedo niente.
-Dammi la mano, prima che svegli il vicinato-mi dice.
Scuoto le braccia nell’aria-sembra stia cacciando le mosche-fino a quando non trovo la sua mano. Mi porta in giro per la casa buia poi si ferma per avvisarmi:
-Ci sono le scale.
Saliamo le scale e continuiamo a camminare al buio. Entriamo in una stanza e mi lascia la mano nel momento in cui accende la luce.
-Potreeeesti darmi qualcosa…per dormiiire?-gli chiedo.
Lui va all’armadio ed inizia a cercare qualcosa da darmi. Il suo sguardo passa da me all’armadio e dall’armadio a me. Così varie volte. Dormire con il vestito non è molto comodo. E dove dovrei dormire? Vedo solo un letto. Un letto molto grande, questo sì, ma solo un letto.
-Tieni. Non ho trovato niente di più piccolo.
Prendo ciò che mi offre e mi dirigo al bagno. Mi cambio i vestiti e mi osservo allo specchio. Faccio schifo. Fra i vestiti enormi e la faccia che ho, sembra sia appena tornata dopo aver venduto droga. Mi lavo il viso provando a migliorarla, ma è inutile. Mi arrendo e finalmente esco.
-Non ridere-gli dico trascinando le parole.
Lui mi guarda con sguardo serio.
-Non stavo per farlo-assicura.
Entra in bagno e quando esce, lo fa con un pantalone simile al mio e senza maglia. Senza maglia! Provo ad obbligarmi a non guardarlo. Asciugo le mani sudate, conto i libri che ha in camera e vedo qualche foto di Ethan da piccolo. Durante ogni azione mi scappano occhiate furtive verso di lui.
Lui si avvicina, mi mette la mano sul viso e mi chiude la bocca.
-Sei più bella con la bocca chiusa-scherza.
Non posso crederci. So che sto diventando rossa.
-Dormi così?
-Ringrazia che non dorma senza pantaloni-sorride.
Torno ad aprire la bocca. Quando mi rendo conto di ciò che sto facendo la chiudo rapidamente. Lui si siede in un lato del letto e mi guarda con le sopracciglia aggrottate.
-Dormi in piedi?
-Dormiamo nello stesso letto?
-Se vuoi puoi dormire sul pavimento, ma non te lo raccomando, in questo periodo è freddo.
Nella mia mente immagino vari modi di ucciderlo.
Vado dall’altro lato del letto a testa bassa nascondendo la mia vergogna. Ethan si stende dal suo lato tranquillamente, come se dormire con qualcuno che conosci appena sia la cosa più normale del mondo. Magari è una cosa che fa spesso.
-Quando sei pronta, spegni la luce. Dietro il comodino c’è un interruttore-dice guardandomi.
Mi accomodo rapidamente nella mia parte di letto e spengo.
-Brava ragazza-il suo tono di voce è ironico.
Con il sonno che sento di avere credevo mi sarei addormentata rapidamente, ma ora il cuore va piuttosto veloce e non mi permette di conciliare il sonno. Sento come il respiro di Ethan diventa sempre più lento fino a quando non si addormenta.
Mi avvicino un po’ a lui, con calma e senza far rumore né toccarlo. E’ tutto buio ma la luce della luna entra dalla finestra, illuminando appena la stanza. Il mio viso è a pochi centimetri dal suo. Sarebbe così facile eliminare la distanza che ci separa, ma non lo faccio. Sono troppo codarda. Stando così mi sento sicura, è da tempo che non mi sento così. Chiudo gli occhi e mi addormento profondamente.
Apro gli occhi. La luce entra nella stanza di Ethan.
Pensavo che non avrei vissuto un giorno in più, ed ora sono in un letto che non è il mio con un uomo senza maglia che conosco appena dopo aver passato una delle migliori serate della mia vita. E sto parlando come Andy e possibilmente come Allysa.
Non dovrei essere qui, dovrei essere morta. Ma sono felice di non esserlo.
Guardo affianco a me. Ethan sta dormendo tranquillamente. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse bello. I suoi capelli neri sono disordinati ed il contrasto con la sua pelle chiara lo rende molto attraente. Le sue labbra fini sono semiaperte. Mi chiedo cosa sentirei ad appoggiarci sopra le mie.
-Che stai facendo?-mi chiede con voce roca senza aprire gli occhi.
Per puro istinto, chiudo con forza gli occhi. Quando non succede niente, apro un occhio molto lentamente. Mi sta guardando con le sopracciglia aggrottate.
-A cosa stai giocando?-torna a chiedere.
Arrossisco all’istante.
-I-io…è che tu…solo…-di una frase coerente Andrea!
-Se vuoi un bacio ti basta chiederlo, non è necessario che mi spii mentre dormo-dice con voce molto seria.
Spalanco gli occhi mentre la mia mandibola cade a terra.
Lui inizia a ridere.
-Sto scherzando, che ora è?
Non aspetta che gli risponda, guarda la sveglia sul comodino. Sono le 10:56.
-Oh merda.
Si alza con un salto e va in bagno. In meno di un minuto esce già vestito in altro modo.
-Devi andare via-mi dice.
Certo, come no.
Mi alzo dal letto e prendo la mia roba per cambiarmi.
-Non è necessario che ti cambi. Portati i miei vestiti e me li ridarai-tiene la porta della stanza aperta per farmi uscire.
-Va bene-rispondo uscendo con la mia roba in mano.
Lo seguo mentre mi guida per la casa fino ad arrivare al piano terra. Quando stiamo per arrivare alla porta di casa, un uomo esce da una delle stanze e si interpone con il nostro cammino.
-Josh-lo saluta Ethan stringendo i denti.
-Ethan-gli risponde lui-Non fate colazione?
Fra la tensione esistente fra i due ragazzi e la possibilità che Josh possa pensare cose che non sono, mi sento un po’ a disagio.
-Mi dispiace, abbiamo fretta-si scusa Ethan.
-Te ne vai senza offrire alla tua compagna la colazione?
-Faremo colazione in un’altra occasione-risponde Ethan tagliando corto-Ho fretta.
-Certo che sì. Come sempre-contesta Josh facendosi da parte, lasciando il cammino libero al fratello.
Ethan lo guarda come se lo stesse avvertendo della lunga conversazione che avrebbero avuto più tardi, quando io non ci sarei stata. Apre la porta, e dopo avermi fatta uscire, la chiude sbattendola.
Quante volte può cambiare umore una persona in meno di un giorno?
Edited by KimbraFox - 28/7/2017, 22:52
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