Di che colore è il cielo?

Una volta, quando ero piccola, ho letto che una fine significa solo l’inizio di qualcosa di nuovo. All’inizio non capii. Come poteva una fine essere un inizio? Si suppone che le cose finiscano e punto. Non c’è altro. Se hai un orso di pelouche e gli stacchi le estremità, gli togli i bottoni che ha come occhi ed estrai tutto il cotone che si trova all’interno, non è più un orso di pelouche ma solo un mucchio di tela e materiali vari. La vita da gioco del pelouche è finita.



Ma dopo sono cresciuta e leggendo lo stesso libro con mentalità differente, più matura, ho potuto farmi un’idea di ciò che quelle parole significhino. Per esempio, la fine della crisalide vuol dire solo l’inizio della sua nuova vita come farfalla. O un giovane che abbandona il suo paesino per andare a vivere in città per poter studiare all’università. In entrambi gli esempi si lascia una forma di vita per iniziarne una differente.



Ciò che non avrei mai potuto immaginare era che sarei riuscita a sperimentare sulla mia pelle il significato di queste parole. Ciò che intendo dire è che, come tutte queste piccole storie, anche questa avventura è iniziata con una fine.

La mia fine.



Dicono che abbiamo solo una vita da vivere pienamente. Solo una vita per essere felici, per realizzare i nostri sogni, incontrare la nostra anima gemella e amare intensamente. Solo una.

Ma, se non si riuscisse a realizzarlo in una sola vita?

Fortunatamente, io ne ho avute due per farlo.