Di che colore è il cielo?

Morirò.

L’ho già deciso. Ieri stavo bene. Abbastanza bene, in realtà. Ho passato l’intero giorno in ospedale con Viola e lei ci ha parlato della sua vita. Credo fosse felice di avere qualcuno con cui chiacchierare. Sono venuta a conoscenza di varie cose, tipo che Ethan ha un fratello. O che Viola è in un club di cucito per persone anziane. Ed ho riso molto e mi sono divertita, ma non è sufficiente.

Questa vita non mi dà niente, non ha nessun senso continuarla. Non so ancora come fare, ma lo farò. Ho deciso che venerdì sarà la scadenza. Al momento penso a fare ciò che mi va, senza pensare alle conseguenze, tanto alla fine mi suiciderò.

Martedì faccio ciò che pensavo di fare lunedì. Mi vesto di nero e vado al cimitero. Passo dal fioraio per comprare delle rose bianche, erano le mie preferite. Passo dal supermercato e compro qualche cosa che mi servirà dopo.

Nel cimitero, sono sotterrata-il mio vecchio corpo-in una bella tomba con un messaggio inciso:

Andrea Evans,
figlia, sorella e amica
la tua famiglia ti ama e ti ricorderà sempre
1999-2017

Il messaggio è orribile.

Almeno ci sono dei fiori freschi, devono averli portati da poco. Metto i miei fiori dove posso e mi siedo sul suolo, con la mia tomba davanti a me.



Che strano, no? Sapere che lì c’è solo un corpo, che io sono qui e che non c’è modo che qualcuno lo sappia. Potrei provare a scrivere una lettera, la mia calligrafia continua ad essere la stessa, ma peggiorerebbe solo le cose. Non saprebbero da dove è uscita questa lettera e ciò li farebbe impazzire. Tutto questo è frustrante. Piangono la perdita di una persona che in realtà è viva e non posso fare niente per dimostrarlo.

Il resto della giornata lo passo mangiando. Soprattutto cioccolata. Mangio anche qualche cosa che non avevo mai provato, come il curry. Compro anche molti libri. Sì, lo so, non ha senso comprare libri sapendo che ho i giorni contati, ma mi dedicherò a leggere il primo ed ultimo capitolo di ognuno di essi. Ho sempre voluto farlo, sapere come inizia a finisce una storia.

Arrivata a casa mi tolgo le scarpe e mi siedo sul divano a mangiare mentre vedo un telefilm. Credo che esploderò se continuerò a mangiare così tanto. Sono ingrassata vari chili, ma che importa, tanto fra qualche giorno sarò un mucchietto d’ossa.



Il mercoledì passo la giornata a fare shopping. Passo la carta qui e là, comprando vestiti, scarpe e borse. Povera Allysa, ha passato metà della sua corta vita a risparmiare per permettere ad una sconosciuta di spendere tutto il suo denaro. Dopo deciderò che fare di questa roba se donarla, bruciarla o accumularla nell’armadio. O morire ben vestita.

Il giovedì, mio ultimo giorno qui, decido di passeggiare. Non so che altro fare, patetico, lo so, potrei fare tutto ciò di cui ho voglia ed io lo spendo a camminare.

Mi dedico a parlare con le persone che passano per la strada. Divento amica di un gruppo di ragazzi a spasso per la città. Hanno solo uno zaino con il passaporto, soldi, acqua e poche altre cose. Non hanno un posto dove stare né un mezzo di trasporto. Non conoscono nessuno, ma ridono fra di loro. Sono felici. Questo vuol dire godersi la vita, vivere ogni giorno senza sapere cosa succederà al seguente.

Due ragazze molto belle mi fermano e provano a vendermi prodotti di bellezza. Invece di dire loro che non mi interessa-come faccio di solito-, le ascolto e presto attenzione. Chiedo loro alcuni consigli ed alla fine compro alcune cose.

Do da mangiare ad alcuni cani e gatti che vedo per strada. Mi piacerebbe portarli a casa mia ma rimarranno da soli. Vedere come ti ringraziano con lo sguardo mi riempie il petto di felicità. Perché non l’ho fatto prima?

Do una banconota da 100 euro ad un uomo che suona la chitarra per strada. Lui mi fa un sorriso enorme. Alcune persone si fermano a guardare ciò che ho fatto, come se fossi impazzita, ma io mi sono sentita una persona buona. Mia madre sarebbe stata orgogliosa di me.

Mi chiedo se tornare da Viola, ma c’è la possibilità che Ethan sia con lei, così scarto l’idea. Se li vedessi, potrebbero influenzare la mia decisione riguardo al togliermi la vita senza che lo sappiano e non voglio che niente e nessuno mi faccia cambiare idea.



Decido di tornare a casa e di guardare video divertenti fino a quando non mi fa male la pancia dal tanto ridere.

Il giovedì sera mi stendo a letto a riflettere su ciò che mi è successo. E’ stata una bella settimana, mamma, papà. Ho approfittato di ogni minuto e anche se non sono stata del tutto felice, sono stata orgogliosa di me. Peccato che sia dovuta passare da tutto questo per rendermi conto che ciò che è veramente importante nella vita non sono le cose che possiedi né il denaro che guadagni, ma i momenti. Momenti semplici ed effimeri, come lo è sorridere ad uno sconosciuto per strada, passare da una panetteria e sentire il delizioso odore del pane appena sfornato, fare un bagno rilassante o ringraziare. Almeno andrò via da questo mondo sapendo cosa significa provare queste emozioni.



Ed alla fine arriva il venerdì.

Oggi è il giorno in cui abbandonerò questo mondo.