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Sollevai lo sguardo dal quotidiano che stavo leggendo,per guardare coi miei occhi la persona che era entrata.
Una delle due nuove stagiste.
Ma non era un'estranea,tutt'altro.
"Lucas Berg! Quanto tempo!" Disse con tono beffardo la ragazza.
Mi alzai dalla sedia per avvicinarmi, non riuscendo a smettere di sorridere.
"Livet Hansen, quanto sei cresciuta..."

"Dai, se parli così sembri un anziano...Poi non ci vediamo da un paio d'anni mica da dieci" Scherzò.

Era sempre la solita, e questo mi fece provare un forte senso di nostalgia verso il passato.
Vederla lì in piedi, in mezzo al mio ufficio, mi causò un turbinio di emozioni.
La piccola Liv era proprio qui davanti a me.

Quella bambina che ha sconfitto il cancro.
Quella bambina che, una volta sconfitta la malattia, non vedeva l'ora di tornare a scuola.
Quella bambina che veniva tutti i pomeriggi al Cafè Bjorn a studiare o a leggere libri su libri.
La stessa bambina che diventava adolescente e mi raccontava della sua cotta segreta.
L'adolescente che ora è maggiorenne ed è diventata una donna a tutti gli effetti.
"Permettimi un attimo di stupore! Sono passati 3 anni in realtà e ti assicuro che sei molto cambiata e cresciuta."
"Anche tu sei diverso... Non so, più formale e serio. Poi dietro a quella scrivania avevi un'aria molto professionale" Rise mentre lo diceva.
"Fatto sta che mi sei mancato tanto Lucas!"
Mi si sciolse il cuore sentendo quelle parole, considerando che l'avevo conosciuta nel suo momento peggiore e l'avevo vista crescere e diventare una ragazza forte.
"Anche tu piccoletta!...Comunque: benvenuta nella redazione di New People!"
Da un anno e mezzo a sta parte ero diventato direttore di una rivista e vivevo ormai stabilmente a Winderburg.
"Ti ringrazio! Carina la tua segretaria.."Strizzò l'occhio e io scoppiai a ridere. Era davvero rimasta la solita, senza peli sulla lingua.
"Per il resto della giornata non ho impegno, perciò possiamo passare del tempo insieme.. Ti va di andare e bere qualcosa?"

Era ormai il tramonto, e ci accomodammo al tavolino di un cafè che frequentavo spesso.
"Dove starai Liv? Sai bene che ti ospiterei senza alcun problema se non fosse che sono il tuo superiore da adesso in poi, e sarebbe sconveniente!"
"Certo,certo lo capisco, non ti devi preoccupare. Ho già trovato un appartamento molto carino, vicino all'ufficio!"
"Ottimo. Spero ti troverai bene qui a Winderburg. E' una città molto bella e dinamica, ma molto diversa da Undredal."
Sorseggiai del vino rosso.
"Mi abituo in fretta! In fondo abbiamo vissuto per alcuni mesi insieme a Londra, non mi spaventano le grandi città!"
"Senti Liv, vorrei che tu sapessi che ti ho scelta perchè davvero hai talento e sei brava e non perchè sei tu! Naturalmente averti intorno mi riempie il cuore di gioia, ma so bene quanto potenziale possiedi"

"Mi fa piacere sentirtelo dire.. Sei sempre stato molto corretto, perciò non ne ho mai dubitato che mi avessi scelta solo perchè ci conosciamo"
Avevamo deciso di assumere due stagisti per 6 mesi e tra le varie candidature era arrivata quella di Livet.
Sin da bambina è sempre stata appassionata di lettura, e dopo aver letto il manoscritto del mio libro disse che l'avevo ispirata a provare a scrivere.
Veniva al Cafè Bjorn,lì ad Undredal, e spesso si esercitava a scrivere articoli di giornale o fiabe per bambini, facendomele poi leggere.
Era stata scelta davvero per il suo talento,e il caso ha voluto che fosse anche una delle persone più speciali della mia vita.
Chiacchierammo senza sosta per più di un'ora, finchè non calò il silenzio.
"Ehm, dimmi tuo papà come sta?"
"Sta bene! Lavora sempre,ma ha imparato che deve riposare ogni tanto...Sai per la schiena e l'età che avanza.
Mi dispiace però averlo lasciato da solo ad Undredal. Mi sento molto in colpa.."

"Può sempre venire a trovarti qua!"
"Hai forse dimenticato di chi stiamo parlando?"Rise,spostando una ciocca di capelli biondi dalla spalla.
Ricadde il silenzio.
Era un silenzio imbarazzante, ed era solo colpa mia.
Lei mi osservava col sopracciglio leggermente sollevato,quasi ad esortarmi a chiedere quella fatidica domanda.
Sapeva perfettamente a cosa, o meglio a chi stavo pensando.
"E...Ecco..."
"Come sta lei? Vuoi sapere questo vero?" Interruppe il mio farfugliare.

Annuii, e mi si fermò il cuore per un momento.
"Sta molto bene! Vivono sempre ad Oslo, lei ed Aksel. Hanno da poco cambiato casa, sai ne volevano una più spaziosa."
"Mi fa piacere per loro!"
"Già.. Mi ha promesso che si prenderà cura di papà dato che avrà più tempo libero."
"Come mai? Non sta lavorando?"
"Sì sì lavora,ma presto sarà "in ferie" diciamo!" Rispose d'un fiato, gesticolando con le mani.

Fissavo il vuoto ripensando a quella ragazza che aveva cambiato la mia vita, e a tutti i momenti che avevamo trascorso insieme, belli e brutti.
Non eravamo destinati a stare insieme, perchè lei era destinata a stare con Aksel, l'amore della sua vita, ma non l'avrei mai comunque dimenticata.

La mia Lys.