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Votes taken by kihaad

  1. .
    CITAZIONE (Hope« @ 19/1/2021, 21:22) 
    Un capitolo pilot decisamente interessante, nonostante sappia già da tempo qualcosa sulla trama generale, solo adesso che ho letto il primo capitolo ne ho realizzato appieno il potenziale
    Sei stata capace di farci immedesimare nella situazione di Sueli, deve essere stato davvero traumatico affrontare la realtà, tra l'altro le riflessioni su alcuni tratti del suo carattere da 16enne, nonché il modo di vestire o di parlare, fanno capire quanto si possa cambiare in un tot di anni.
    Non sarà per nulla facile riprendere lo stile di vita di una donna con 10 anni in più di esperienza
    Adesso bisognerà anche vedere come le persone attorno a lei gestiranno la cosa, è facile per qualcuno dire più del dovuto...
    Il dubbio principale rimane scoprire il perché di questo profondo coma, sperando che se ne possa sapere qualcosa

    Adoro i personaggi, Sueli è una dea ** Shane ha un taglio di occhi molto particolare, June è da sempre il personaggio che mi ha destato più curiosità, e anche adesso la situazione non cambia, anzi
    Ovviamente sono partite mille teorie nella mia testa XD quindi preparati auhahah

    Spero di poter leggere presto il secondo capitolo
    Sicuramente la mia attenzione è stata catturata!

    P.S. E certe foto di interni/esterni sono semplicemente wow, tipo questa :

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    Non è stato facile immedesimarsi in Sueli, perdere la memoria mi manca come esperienza :P
    Spero di aver reso perlomeno un pò l'idea, anche se non è finita qui, ovviamente. Il buco temporale sarà tutto da scoprire.
    Le persone intorno a lei, com'è normale che sia, vorranno dire tutto velocemente, ma il passato verrà fuori inevitabilmente, senza nessuna pressione.
    Grazie per i personaggi, ho cercato di differenziarli l'uno dall'altra, mission impossibile :)

    grazie :*
  2. .

    Capitolo 1 - Sueli



    " Each person is an enigma. You're a puzzle not only to yourself but also to everyone else, and the great mystery of our time is how we penetrate this puzzle.

    Ogni persona è un enigma. E’ un puzzle non solo per se stesso, ma anche per tutti gli altri, e il grande mistero del nostro tempo è il modo in cui decifrare questo puzzle.

    (Theodore Zeldin)
    "


    I miei occhi erano chiusi, sigillati.
    Li sentivo pesanti.
    Il respiro era lento, ero talmente concentrata sui fiacchi battiti del cuore da non volermi quasi svegliare.
    Il primo senso a essere attivato fu quello dell'olfatto, le narici si riempirono di un forte odore di disinfettante.



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    Sollevando le palpebre la prima cosa che vidi fu il volto di mia madre.
    Perchè aveva quell'aspetto? Non me la ricordavo con tutte quelle rughe.
    Qualche istante dopo, voltandomi verso mio padre, ebbi la stessa sensazione.



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    In poco tempo la stanza si riempì di medici. Mille domande a cui non sapevo rispondere, e lunghissimi esami di ogni tipo.
    Le due settimane successive mi servirono per capire cosa mi fosse accaduto.
    Un passante mi aveva trovato svenuta al centro della piazza di San Myshuno.
    Ero stata portata in ospedale, dopo tutti gli accertamenti mi dissero che non erano sicuri di cosa mi fosse successo.
    Ero entrata in un coma profondo, ma non avevo nessuna ferita.
    Nessun trauma cranico.
    Nulla.
    Rimasi così per tre settimane.
    Quando finalmente mi svegliai ebbi un trauma.
    Pensavo di stare bene, invece mi fu detto che soffrivo di una forma rara di amnesia.
    Una perdita di memoria retrograda.
    In sostanza non ricordavo assolutamente nulla degli ultimi nove anni, o dieci addirittura.



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    La prima volta che mi guardai allo specchio fu un trauma.
    Ero cambiata tanto, l'apparecchio non c'era più, i capelli erano cresciuti fino alle spalle e...non lo so, mi sentivo diversa.
    Fisicamente mi sentivo bene.
    Il mio aspetto era cambiato, ma il mio stato di salute era normale.



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    Quando fui dimessa si presentò il primo problema.
    I miei genitori mi dissero che ero una studentessa di storia dell'arte, mi ero laureata da poco quando mi avevano trovata senza memoria.
    Ero una persona molto indipendente, ero andata a vivere in un dormitorio dell'università, mi pagavo gli studi da sola facendo un lavoro part-time pomeridiano. Tutto ciò mi sembrò strano, gli ultimi ricordi che avevo erano quelli di un sedicenne molto legata alla famiglia, non avrei mai pensato di allontanarmi da casa pur avendo l'università a pochi passi.
    Avevo sempre avuto le idee chiare.
    Estremamente direi.
    Il mio sogno era sempre stato quello di realizzarmi allo stesso modo sia a livello personale che affettivo. Mi immaginavo con un coetaneo al mio fianco, un cane e tanti bimbi. Allo stesso tempo non volevo rinunciare a studiare, ero sempre stata la prima della classe, avevo sempre avuto degli obiettivi, storia dell'arte rientrava in uno di quelli. Non mi stupii per niente quando mi dissero che mi ero laureata in quella materia.
    Mi sentivo una ragazza normale, ero talmente concentrata sulla scuola che non mi ero mai interessata a uscire e fare festa.
    Avevo la netta sensazione che in quei dieci anni fossi cambiata parecchio.
    Prima di lasciare l'ospedale mi fu detto dai medici che avrei dovuto scoprire quel vuoto di memoria da sola, o comunque lentamente, per non subire traumi.
    Diedero precise disposizioni a tutti i parenti e amici più stretti di non raccontare troppo, ma soprattutto rispettare i miei tempi.
    Purtroppo nessuno aveva la certezza che avrei recuperato la memoria.
    Anzi, mi fu anche detto che c'era la possibilità che non l'avrei mai più recuperata.
    Dovevo scoprire da sola le mie nuove amicizie, la mia vita all'università.
    Tutto.



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    La mia famiglia era modesta, mia madre era di origini messicane, mio padre era americano.
    Casa nostra non era messa benissimo, la trovai addirittura peggiorata rispetto a quello che ricordavo. Nel frattempo papà aveva perso il lavoro, stava tutto il giorno a casa, per lui che era una persona molto attiva doveva essere stato molto difficile accettare una condizione del genere.
    Mia madre aveva in gestione un bed and breakfast nella struttura a fianco.
    Eravamo una famiglia d'immigrati, cosa che non aiutava la situazione, spesso eravamo bersagliati per questo.
    Era pur vero che erano passati tanti anni, ormai eravamo americani a tutti gli effetti, ma la mentalità di alcune frange della società erano difficile da sradicare,
    Speravo davvero che in dieci anni le cose fossero migliorate.



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    L'odore di muffa nell'aria mi era familiare.
    Ma non in senso negativo, ero contenta di poter essere lì e non rinchiusa in una camera di ospedale.

    La mia stanza non era cambiata per niente.
    Era un soppalco sul soggiorno, non aveva porte.
    Vivevo praticamente in mezzo al soggiorno/sala da pranzo/cucina, ma ci stavo bene, mi faceva sentire protetta.




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    Una delle prime cose che feci fu chiamare la mia migliore amica, ero sicura che almeno la nostra amicizia non fosse cambiata.
    Certo, la ricordavo tredicenne, ma era sempre stata molto sveglia.
    Lei era più piccola di me di qualche anno.
    Ci misi un po' di tempo a trovare qualcosa da mettere addosso che non fosse di un colore sgargiante o estroso, da quel dettaglio mi resi conto che avevo cambiato anche modo di vestire.


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    Raggiunsi June a lavoro, mi disse subito che faceva la commessa in un centro commerciale nel reparto giocattoli, era la responsabile.
    Era cambiata molto, ed era diventata bellissima.
    Pensavo ancora a lei come la ragazza che andava a scuola all'ultimo anno delle medie, il fatto che lavorasse come responsabile di per sé non fu facile accettarlo.
    La ricordavo come una ragazza molto dolce.
    Parlare con lei mi fece sentire a casa, a essere onesti non avevo nessun problema fisico, ne psicologico, mi sentivo bene.
    Avrei voluto passare un'intera giornata con lei, ma a quanto pare organizzarsi con i turni non era semplice.



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    June: " Fammi pensare, lunedì? Ho il giorno libero "

    Sueli: " Quando vuoi, tanto non ho impegni "

    June: " Io invece avrei tante cose da raccontarti... di me ovviamente, lo so che non posso dirti niente di te, o perlomeno lo devo fare rispettando i tuoi tempi "

    Sueli: " Lo so, che palle..."

    June: " Sono così felice di vederti "




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    La frase fu interrotta da un ragazzo.
    Un bel ragazzo a dire il vero, mi soffermai su di lui più del previsto, più di quello che avrei voluto.
    Un momento, perché mi stavo soffermando così tanto su un ragazzo?
    Non mi era mai capitato.
    O forse non lo ricordavo?!
    Non ricordavo di essere così...attratta dai ragazzi, l'unica mia preoccupazione era andare bene al liceo.
    Che...



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    ???: " Ciao Sueli, come stai? "



    La domanda - Come stai? - era la più gettonata del momento, non vedevo l'ora che ritornasse la normalità in qualche modo.
    Il ragazzo in questione mi sorrise come se nulla fosse, mentre io rimasi come un ebete a guardarlo.


    Sueli: " Bene, bene. Grazie "


    Tentai un sorriso, che mi riuscii malissimo.
    Per fortuna lui fece finta di niente e si rivolse a Jane.



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    Shane:" June la spedizione Kothery è stata inviata? Hai il numero del collo? Mi stanno facendo pressioni da una delle sedi "


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    June prese a rispondere, non ascoltai quello che disse, mi concentrai sul fatto che mi sentivo a disagio.
    Mi resi conto che non era poi così facile ricostruire la mia vita.
    Quel ragazzo mi conosceva? Sicuramente si, mi aveva chiesto come stavo...
    Il suo sguardo rimase fermo su June, poi il ragazzo mi salutò con una mano sorridendomi.
    Non contento si girò di nuovo e mi sorrise ancora.
    Si allontanò poi da noi.
    Non ero mai stata timida, non avevo paura che capisse la mia attrazione, mi sorprese il fatto che lo fossi, non che fossi attratta da lui, non sapevo neanche il suo nome.

    Sorrisi verso June, cercando di assimilare nuove informazioni su me stessa.



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    Sueli: " Chi è? "

    June: " Shane, vi conoscete. È un tuo amico "

    Sueli: " Carino "

    June: " Come carino? In che senso? "

    Sueli: " Carino, bel ragazzo. Gli piace qualcuna? Cioè è fidanzato? "



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    June mi guardò come se avesse visto un fantasma.
    Per un attimo i suoi occhi si spalancarono in mia direzione.
    Che avevo detto di male?
    Forse non si usavano più i termini - gli piace qualcuna -
    Forse eravamo cresciuti?
    Si girò andando verso il prossimo scaffale, prese a riordinare una fila di videogiochi.



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    June: " Sueli, voi siete amici. Molto, molto amici. Non mi dire che ti piace..."

    Sueli: " Perché non mi può piacere? "


    June a quel punto mi guardò con una faccia perplessa, sorridendo. Non rispose, continuò a sistemare i videogiochi.
    Non approfondì l'argomento, per quel giorno poteva bastare.



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    Una volta arrivata a casa presi una camicia di mio padre e la indossai.
    Non riconoscevo nessun vestito del mio armadio.
    Mi faceva sentire a disagio.
    Ognuno di quei indumenti aveva sicuramente una storia, e io non la conoscevo.
    E poi...
    Per tutta la serata non feci altro che pensare alla facilità con la quale mi sentii attratta da Shane.
    Perché?
    Era davvero soltanto un amico, o semplicemente in quegli anni ero diventata una donna?
    Non avevo mai baciato un ragazzo...
    ...o si?




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    Edited by kihaad - 27/1/2021, 18:39
  3. .
    Hai già provato a togliere tutte le mod e vedere se ti dà lo stesso il bug?
  4. .
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    Un vuoto di memoria.
    Dieci anni da riempire.
    Sueli ha ventisei anni, ormai è una donna, ma gli ultimi ricordi che ha sono di una sedicenne.
    Dovrà fare i conti con un fidanzato che ai suoi occhi sembra suo padre.
    La sua vita si intreccerà ben presto con quella della sua migliore amica, June.


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    Eccomi con un'altra storia, cliccando sul tasto - nuovo topic - ho sorriso.
    È iniziata una nuova avventura.
    Spero vi emozionate perlomeno un quarto di quanto abbia fatto io in questi mesi lavorandoci su.
    Ho sempre interiorizzato le mie storie, ci tengo a far sapere a chi legge quanto io per prima mi senta coinvolta nella trama tanto da toccarmi a livello emotivo ( tutte le mie storie sono totalmente inventate, non c'è nulla di autobiografico, ci tengo a dirlo XD )

    A presto 😘


    Capitolo 1 - Sueli

    Capitolo 2 - Sueli
    Capitolo 3 - June
    Capitolo 4 - Shane
    Capitolo 5 - June
    Capitolo 6 - Lawrence
    Capitolo 7 - Sueli
    Capitolo 8 - Lawrence
    Capitolo 9 - June
    Capitolo 10 - Shane
    Capitolo 11 - Sueli
    Capitolo 12 - Sueli
    Capitolo 13 - June
    Capitolo 14 - Sueli




    Edited by kihaad - 22/2/2022, 15:19
  5. .
    Ciao!
    Avevo cominciato a leggere la tua storia circa 4 mesi fa, ma per impegni vari non sono stata costante.
    Finalmente oggi sono riuscita a leggere fino all'ultimo capitolo postato :)
    Anzitutto molto carina la trama del - trio - . Non sai mai cosa aspettarti tra i tre ragazzi.
    Ovviamente la prima cosa che si pensa è che entrambi sono innamorati della fanciulla, ma le cose non sono così semplici! Anzitutto Teem al momento sembra felicemente in coppia con la sorella, quindi fuori uno.
    Jon mi piace, ammetto che tra i due preferisco lui.
    E' bello vedere come tra i due amici, nonostante i trascorsi, non litighino per lei, anzi...sembra che li stia aiutando. Vorrei sapere questo idillio quanto durerà! (sempre mal pensante io...)
    Quando Terry ha detto a Jon che stava uscendo con qualcuno mi ha fatto una tenerezza immensa!
    In tutto questo c'è una cosa che ancora non ho capito, Terry l'ha capito o no? E' interessato o no? Secondo me nessuna delle due.
  6. .
    CITAZIONE (Neytiri_92 @ 5/11/2020, 12:52) 
    Finalmente, ho riottenuto il mio pc e mi sono subito fiondata a leggere il finale della storia (un po' troppo tardi, lo so, mi scuso tantissimo per questo).
    Comunque devo ammettere che il cambiamento di Lewis un po' mi ha sconvolta, ovviamente dopo il primo impatto mi sono subito abituata al suo nuovo aspetto, mettendomi nei suoi panni diciamo che non aveva molta scelta, ovvio che è uno shock, ma era anche necessario. Fino alla fine ho avuto il dubbio che Vivian rifiutasse la proposta di Lewis, non ero sicura che lo facesse, però sono stata colta dagli stessi dubbi di Lewis.
    Detto questo, è stato un capitolo in parte sofferto, per via della parte iniziale, come ho sempre detto il dolore di Vivian è sempre stato palpabile, motivo per cui ho sempre sofferto con lei. Il finale mi è piaciuto, mi piace il fatto che tu abbia voluto lasciare un finale aperto, questo mi ha dato la libertà di viaggiare con la fantasia su come potrebbe andare, ma anche alle conseguenze che ci saranno in futuro, perchè sicuramente ci saranno, almeno secondo me. Detto questo, trovo il tutto molto realistico. Mi è piaciuta davvero molto! Grazie per questa bellissima storia e per le emozioni che ci hai regalato raccontandocela. ❤️

    Ciao, ti rispondo anche io con ritardo, non avevo visto il messaggio :)
    Anzitutto ti ringrazio, nonostante sia passato tempo ti sei ricordata di leggere la storia, ❤️ .
    Come hai scritto, è un finale aperto, ed è stata una scelta. Io stessa ho ancora difficoltà a capire tra di loro come finirà, anche se...non ti nascondo che una mia idea me la sono fatta.
    Grazie mille, mi fa molto piacere che tu abbia trovato il tutto molto realistico, alcune scene delle storie non sono state facili da digerire ( anche il cambiamento di Lewis XD ), ma ci tenevo .
    Sto pensando ad una nuova storia, ma è tutto in forse :*
  7. .
    CITAZIONE (Lilywhite @ 23/10/2019, 23:55) 
    Mamma mia.. Penso sia troppo negativa. Cioè fino a quando lei torna e si mette con Sean mi piace molto ma poi prende una piega troppo triste... Io cambierei da quel punto in poi. Che so, Lewis vede Viv con Sean e sente rinascere in lui una passione per lei molto forte, questo sentimento travolgente lo porta a lottare per riconquistarla . Discutono ma Viv non cede al suo corteggiamento, cederà molto poi in là ma senza riuscire a lasciare Sean per il quale comunque prova un forte sentimento. Poi effettivamente ci sta il fatto che non riescano a tornare insieme e che tra loro finisca ma non lascerei Lewis a quel destino terribile che hai descritto tu. Non mi piace proprio il fatto che Lewis torni ad essere incapace di provare qualcosa, sarebbe una regressione che manderebbe all'aria la sua evoluzione, la sua crescita e tutto ciò che ha vissuto con Viv. Insomma questo amore sarà pur servito a qualcosa! Poi vabbè io sono dell'idea che nulla accada per caso soprattutto se si tratta di cose potenti come questo sentimento tra i due protagonisti. Per quanto riguarda Kyle e Pearl, li vedo anche io sposati e felici insieme :)
    Comunque non vedo l'ora di leggere qualche altra tua storia e vedere un personaggio ben caratterizzato come Lewis. Mi ci sono un po' affezionata, forse è anche per quello che mi spiacerebbe vederlo solo e apatico :3

    Inviato tramite ForumFree Mobile


    No no aspè XD
    Non ho detto che finirebbe così, quella non è la fine ( non ce la farei a pensarlo così ),non l'ho scritto perchè ci stavo ancora pensando, in verità vedo loro insieme in un futuro, esattamente come dici tu, lui ad un certo punto rinsavisce e la riconquista ( magari pochissimo prima che si sposi ). Solo che vedo questa loro unione ( definitiva ) molto tardi, in età adulta, dopo oltre 10 anni dal loro primo incontro. Un finale felice ma molto, molto sofferto.

    Sto pensando ad una nuova storia, ma la mia vita ha preso una piega complicata dal punto di vista della gestione del tempo libero. Comunque lo troverò!! Ci tengo :)
  8. .

    Capitolo 33




    02.03.19 - Vivian





    Aeroporto di Windensburg





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    Era fatta, ormai dovevo solo salire sull'aereo.
    Davanti a me guardavo l'enorme distesa di piste, in sottofondo il rumoroso brusio di un aereo in partenza.
    Quante persone quel giorno, come me, sarebbero volate lontane per cambiare completamente vita?


    Ma torniamo indietro.



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    Due mesi.
    Erano passati due mesi da quell'orrenda notte di capodanno.
    Non potevo certo dire di stare bene, ma sicuramente avevo cominciato a riprendere la mia solita vita. Non era passato un giorno dal quale non avevo pensato a noi, a lui, a quello che c'eravamo detti. Non stavo bene, ma avevo ripreso la mia routine.
    Non era consentito l'uso del telefono durante la missione, per cui non avevo più sentito Lewis. Non solo dovevo rinunciare a lui, ma non potevo neanche sapere come stava, se era ancora vivo.
    Non avevo voluto neanche sapere il giorno della partenza, ad oggi non so quando sia andato via.
    Meglio così.




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    Non ero più entrata in quella stanza da quel giorno.
    Quell' orrendo e bellissimo giorno in cui la mia vita cambiò.
    Quel giorno in cui mi innamorai di lui ancora, e ancora.




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    Era vuota.
    Mi sentivo spoglia e vuota esattamente come quella stanza.
    Erano spariti anche i sistemi di sorveglianza, non c'era più niente di lui.
    Come se non fosse mai esistito.

    Eppure era sempre dentro di me.
    Tutti i giorni.



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    Nel frattempo avevo conosciuto il compagno di mia madre. Un uomo distinto, mi sembrava una brava persona. Ero finalmente felice di vedere mia madre riprendere a vivere nonostante tutto quello che avevamo passato.
    Non potevo sapere se un giorno fossi riuscita a chiamare papà quell'uomo, ero scettica su questo, ma nutrivo speranza sul fatto di creare un buon rapporto con lui, di essere una famiglia, seppur non in sento classico.

    Ma...

    C'era un ma, avevo completamente dimenticato di aver fatto richiesta per l'erasmus.
    Un paio di settimane prima mi era arrivata una comunicazione da parte dell'università, mi informava che la mia richiesta era stata accettata, dovevo partire per la Spagna.
    Inizialmente era stato uno shock.
    L'unico motivo per cui avevo deciso di partire era Lewis, volevo assolutamente allontanarmi da lui perché pensavo di non poterlo avere.
    Mai avrei immaginato invece di averlo avuto e averlo perso.

    Mai.

    Mesi fa volevo allontanarmi da tutto e da tutti, ora che lui non c'era più non avevo più il bisogno impellente di partire per annullare il suo pensiero dalla mia mente, ma decisi di accettare ugualmente la borsa di studio.
    Mi aspettavo di essere sempre occupata ad imparare una nuova lingua, farmi nuove amicizie.
    Mi aspettavo di non avere neanche un attimo per pensare, era quello che volevo.




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    Gli amici furono tutti molto carini, mi organizzarono una bellissima festa di addio.
    All'interno della cerchia si era aggiunta un'altra coppia, il fratello di Pearl e il suo ragazzo. Finalmente aveva dichiarato la sua vera identità, ed era veramente felice.
    Per quanto riguarda Sean e la ragazza tra loro due le cose andavano molto bene, a dire il vero ogni tanto lo beccavo a fissarmi, ma potrei sbagliarmi. Era in procinto di laurearsi, ce lo vedevo a diventare medico, ero sinceramente felice per lui.


    Alla festa c'erano anche mia madre e consorte. Era curioso vedere come un uomo tutto d'un pezzo crollava dinnanzi alle avance affettuose di una donna innamorata. In certi momenti era persino tenero




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    Pearl era tornata la stessa di sempre, o perlomeno così sembrava. Esprimeva poco quello che davvero pensava, a differenza mia che esternavo tutte le mie sofferenze, lei si teneva tutto dentro.
    In realtà non stava bene come diceva, la conoscevo bene.

    E mi sentivo in colpa.

    Mi sentivo in colpa perché conoscevo la verità.
    Kyle non era quello che lei pensava, era forse tutto il contrario di quello che avrebbe sempre voluto farle vedere. Tutto questo per evitare di farla soffrire, e di soffrire lui stesso.
    Speravo davvero che un giorno Kyle avesse potuto dirle la verità, lo speravo veramente.
    Chissà, magari un giorno potrei rivederli insieme…




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    Avevo vietato a Pearl di venire a salutarmi in aeroporto, non avrei retto un altro saluto straziante, già era stato difficile salutare mia madre.
    Così l'abbracciai forte alla fine della cena organizzata in mio onore.




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    Guardando attraverso il vetro gli aerei atterrare e decollare ricordai i mesi precedenti.
    Non era stato facile, ma in qualche modo avevo ripreso a vivere senza essere triste ogni maledetto giorno.
    Avevo reagito.
    Non ero il tipo da piangersi addosso, anche se in certi momenti avrei voluto farlo.


    Il giorno della partenza ero stranamente tranquilla, dopo tutto la mia vita stava prendendo un'altra piega, ero ottimista sul fatto che potesse andare a migliorare la mia situazione.




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    Andai a fare check - in per poi tornare a guardare oltre il vetro.
    C'era frenesia intorno a me, l'aeroporto era un luogo che avevo sempre adorato. Vivevano diversi stati d'animo in quel posto, c'era chi era obbligato per lavoro a lunghissime e noiose ore di volo, c'era chi partiva per andare a rincorrere il suo amore, c'era chi ancora partiva per andare ad affrontare un lungo intervento chirurgico e sperava di continuare a vivere più a lungo possibile, c'era chi viaggiava per ritrovare se stesso, come me.




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    Mancava ancora un ora all'imbarco, forse avrei potuto mangiare qualcosa per ingannare l'attesa.
    Stavo per girarmi verso destra quando sentii una voce bassa e calda pronunciare il mio nome.
    Chi diavolo era?
    Avevo vietato a tutti di venire all'aeroporto per i saluti d'addio.



    ??: " Vivian "


    Non ebbi neanche il tempo di pensare, o girarmi che la voce in questione tornò a parlarmi.


    ??: " Non ti muovere. Stammi a sentire attentamente, non lo ripeterò due volte "

    Vivian: " Ma chi sei? "

    ??: " Non ci siamo ragazza, ho detto ascoltami "


    Quella voce femminile mi stava già ampiamente sulle scatole.
    Mi ricordava…
    Non era possibile, ma quell'arroganza mi ricordava Lewis.
    I modi di fare da strofottente, la voce ferma.
    Non mi conosceva, ero lontana dall'ascoltare il suo consiglio.
    Ero completamente fusa, possibile che ogni cosa mi ricordava lui?

    Vivian " Non mi muovo da qua se non mi dici chi sei "




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    02.03.19 - Lewis








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    Il sotto palazzo era in uno stato di totale degrado, un po' come tutta la periferia che frequentavamo.
    Mosca era una bellissima città, ma non lo erano i posti che frequentavamo noi.
    Ogni angolo, ogni muro su cui posavo gli occhi mi ricordava dello schifo di ambiente in cui eravamo, in quel mondo in cui eravamo per l'ennesima volta assoggettati.

    Un corridoio dopo l'altro, nel buio ogni tanto si vedeva la luce di una lampadina a intermittenza, nell'aria un forte odore di muffa e carta bagnata.
    I ratti erano l'unica presenza oltre alle nostre ombre.

    Toccai la fondina della pistola con la mano sinistra, non mi aveva mai dato fastidio come in quel momento, per la prima volta desiderai non averla. Serrai le mascelle e rimisi apposto la giacca coprendola nuovamente.
    Non potevo liberarmene.




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    Kyle:" Sei proprio sicuro di volerlo fare ?"

    Lewis:" Affermativo "

    Kyle:" Ricordati che hai pochi minuti"


    Ci avevo messo due mesi per organizzare quell'incontro.
    Nonostante Kyle continuasse espressamente a dirmi che era una follia, che dovevo cambiare idea, non ebbi un secondo di indecisione, dovevo essere impazzito.
    Dovevo esserlo davvero.




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    Mi mossi in maniera molto veloce e il più possibile silenziosa. Ero abituato ad essere furtivo e veloce, non me ne resi neanche conto.
    Arrivai alle sue spalle in pochi secondi, sentii il suo respiro cambiare non appena le sfiorai le spalle.




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    Lewis:" 180 secondi, Vivian "

    Vivian:" Sei... proprio tu..."



    Finalmente Vivian era in Russia, di fronte a me.


    Quando incontrai Saida in agenzia le chiesi il suo aiuto.
    Già all'epoca pensai alla possibilità, sebbene remota, di fare qualcosa.
    Proprio non ci riuscivo a rimanere con le mani in mano.
    Con la collaborazione di tutt'è tre eravamo riusciti ad organizzare quell'incontro, Vivian era stata prelevata da Saida all'aeroporto di Windersburg poco prima di partire per l'Erasmus, in Spagna. il viaggio era durato più del necessario, ma alla fine erano arrivate in tempo per l'appuntamento, gli orari erano risicati.



    Abbracciai Vivian di spalle e improvvisamente capii di aver fatto la cosa giusta. L'odore della sua pelle mi arrivò fino al cervello in pochi attimi.

    Era stata lei ad aiutarmi, Saida.
    Quel giorno, quando la incontrai in agenzia cominciai a parlarle del mio piano. Sebbene non mi dovesse niente, non era obbligata ad aiutarmi senza un preciso tornaconto personale, potevo affermare con certezza che era una persona di cui mi potevo fidare. Inizialmente la vidi un pò restia, forse a causa di quello che c'era stato tra di noi, ma ero riuscito a convincerla.

    Non potevamo rimanere soli, Kyle e Saida controllavano entrambi i corridoi.
    Era troppo rischioso lasciare tutto al caso.



    Passarono pochi secondi, ma una parte di me voleva che rimanessimo in quella posizione.
    Volevo che lei ricordasse la mia voce, perchè fisicamente non ero più quello che lei ricordava.



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    Vivian: " Mi stava venendo un infarto, la... "



    Ebbe fretta di girarsi.
    Lo sguardo che gli lessi sul volto non era dei più rassicuranti.
    Me l'aspettavo.
    Mi aspettavo di non essere riconosciuto, perlomeno non nel ragazzo che conosceva.
    Non avevo il tempo materiale per spiegarle tutto, avrei dovuto accelerare le cose.
    Speravo che capisse la situazione velocemente.



    Vivian:" Oddio "




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    Continuava a guardare il mio cranio completamente rasato, avevo tentato di nascondere la testa pelata con un cappello, ma non era servito.
    Non ero mai stato un tipo vanesio, ma io stesso odiavo guardarmi allo specchio e vedermi in quello stato, cercavo in tutti i modi, quando possibile, di indossare un cappello.

    Il suo sguardo passava velocemente dal cappello ai tatuaggi sul volto.
    Ognuno di esso aveva un significato, il serpente era in qualche modo legato allo stemma della famiglia, la scritta - Believer - era nato dopo la prima prova di fedeltà al boss, significava la mia completa fedeltà a loro. Il simbolo dell'infinito vicino alle labbra era dedicata a Yana, mentre sulla tempia avevo un elettrocardiogramma piatto che ritornava alla vita. Simbolicamente era il ritorno alla vita, alla famiglia, dopo la prigione.

    Quando persi il suo contatto visivo immaginai immediatamente a cosa stesse pensando.
    Non era preoccupata dei capelli, degli orecchini e neanche dei tatuaggi, tra l'altro non permanenti.



    Yana




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    Le avevo raccontato di lei, il mio peggior incubo. La figlia del boss che si era innamorata di un suo scagnozzo, di me. La stessa che mi aveva portato ai vertici dell'organizzazione, ora ero il braccio destro del boss.
    Il mio ruolo mi imponeva di assecondarla in tutto, proprio in tutto.
    La odiavo da sempre, ma dopo aver conosciuto Vivian non riuscivo neanche a guardarla negli occhi.
    Mi pentii amaramente di averle parlato di lei.
    Gli occhi di Vivian lasciarono il mio volto, era evidentemente in preda al panico.





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    Lewis:" Guardami "




    Era paralizzata.
    Glielo leggevo negli occhi, sapeva che avevamo poco tempo e che doveva reagire, ma non ci riusciva.
    Per la prima volta obbedii a miei ordini senza farselo dire due volte, i suoi occhi scattarono nei miei.
    Le sue pupille schizzavano sul mio volto avanti e indietro impazzite.
    Mi avvicinai alle sue labbra senza sfiorarle.






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    Lewis:" Respira Vivian. Rimani con me"

    Saida:" Lo sapevo, non è stata una buona idea. Non è in grado "





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    Saida poteva anche avere ragione, ma la situazione non era facile, chiunque avrebbe perso il senno della ragione in una situazione del genere.
    Credevo in vivian, doveva farcela, doveva riprendersi.
    Dovevamo parlare della questione principale.




    Vivian:" No, ce la faccio. Ce la faccio "





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    Vivian:" Yana "

    Lewis:" Non le permetterò di avvicinarsi a me "





    Mi fissava imbambolata.
    Come se tutti i miei racconti avessero preso vita, un incubo diventato realtà.




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    Viv:" Ti prego, non fare promesse che non puoi mantenere. Non mi trattare da stupida "




    L'avevo fatta entrare talmente tanto nella mia vita che aveva compreso bene gli obblighi del mio mestiere. Era vero, non le potevo promettere niente, ma doveva fidarsi di me.
    Non avevo tempo di spiegarle tutto.
    Due mesi prima, appena arrivato, dissi a Yana del mio orrendo periodo passato in prigione, che avevo subito degli abusi fisici. In quella ambiente non è così usuale una cosa del genere.
    Con quella scusa ero riuscito fino ad ora a non farla avvicinare fisicamente a me, ma non ero sicuro quanto potessi ancora tirare la corda senza destare sospetti.




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    Le presi velocemente la testa tra le mani avvicinandomi di più a lei, molto vicino a lei.
    Volevo che mi sentiste vicino, volevo farle ricordare i giorni che avevamo passato alla casa al mare, volevo farle sentire di noi.




    Lewis:" Voglio te, non lei "




    Un timido sorriso le sfiorò il volto, finalmente riconobbi la ragazza che mi aveva fatto letteralmente perdere la testa fino a farmi diventare un egoista.
    Si, era pure egoismo da parte mia pensare di trascinarla nel mio inferno per averla vicino.






    Lewis:" Hai due scelte. Una è rimanere qui, continuare il tuo piano di studi con l'erasmus qui a Mosca, Saida sarebbe la tua ombra, e io potrei venire da te appena possibile "



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    Le porsi le chiavi dell'appartamento, lei le afferrò con poca decisione.
    Mi tornarono in mente le sue parole


    Vengo con te in Russia


    Quando le pronunciò non aveva idea cosa potesse comportare un affermazione del genere. Nonostante il mio perentorio rifiuto iniziale nel corso delle settimane fui costretto a fare i conti con me stesso.
    Mi mancava come l'aria che respiravo.




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    Lewis:" L'altra è quella di tornare in Spagna e fare finta che il nostro incontro non sia mai avvenuto "

    Kyle ": Un minuto "



    In un gesto istintivo alzai la mano verso Kyle, poi tornerà a guardarla.
    Le porsi il biglietto aereo.
    La strinsi ancora di più.



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    Lewis:" Sappi che se decidessi di andare in Spagna ti capirei. Non potrei mai provare rancore. Mai "




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    Stava per aprire bocca e conoscendola non sarebbe stata breve, ma le mie labbra cercarono le sue. La baciai senza darle il tempo di parlare nè di respirare.



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    Tutta l'oscurità, la violenza, il mio egoismo e la scelta, tutto scomparve nell'esatto momento in cui le sue labbra si schiusero nelle mie. Le nostre anime si incontrarono ancora, e non c'era nulla di casto in quella danza.
    Non era un bacio dolce, non avrebbe potuto. Aveva il sapore dell'urgenza, come se avessi voluto lasciarle un marchio, come se fosse l'ultimo.
    L'avevo baciata un miliardo di volte ma quella volta fù diverso.



    Kyle :" Dobbiamo andare "



    Mi staccai, ma le mie labbra rimasero sulle sue.
    Dovevo andarmene, non avevo intenzione di prolungare quello che poteva essere un addio, non era da me.
    Kyle mi aveva ricordato che il tempo a nostra disposizione era finito, dovevo andare.
    Ma c'era tempo ancora per dirle qualcosa.
    Le girai il volto verso di me, mi avvicinai alle sue labbra senza baciarla.



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    Lewis:" Ti amo "



    Le due parole che a stento mi uscirono dalle labbra mi travolsero come mai nella vita.
    Sentii un tonfo allo stomaco.
    Un rumore nuovo, ma inconfondibile.
    Un urlo liberatorio detto a bassa voce, così come dovrebbe sempre essere.
    Un urlo sfiorato.






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    Feci per andarmene ma lei si aggrappò alla mia giacca talmente forte che rischiò di togliermela.





    Vivian: " No, aspetta..."

    Lewis: " Non dire niente Vivian. Non dire niente "





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    Mi allontanai velocemente, non volevo sentirmelo dire.
    Non di nuovo.



    Mi allontanai per non rischiare di vivere quel momento in eterno.

    Mi allontanai per non rischiare di leggere nei suoi occhi una scelta che temevo.

    Una scelta che non potevo non condividere.





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    IL GIORNO DOPO





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    Guardavo fuori dalla finestra, ma in realtà non stavo osservando nulla. I miei occhi erano fissi in un punto imprecisato, la mia mente era altrove.
    Non avevo mai avuto problemi ad aspettare.
    Nel nostro mestiere , tra le tante virtù dovevamo possedere la pazienza, la tolleranza.
    Aspettavamo per qualsiasi cosa, per una risposta, per un'informazione, non sapevamo bene quando sarebbe arrivata, tutto dipendeva dalla sicurezza in cui eravamo noi e i nostri informatori.
    Ma quel giorno l'attesa mi stava distruggendo.
    Il cellulare era bandito da ogni forma di comunicazione con l'agenzia o chiunque altro. Comunicavamo tramite un sistema vecchio è classico, i fogli di carta erano l'unica cosa che potevano essere distrutti sul momento.



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    Kyle:" Lewis "



    Non l'avevo neanche sentito entrare, mi girai di scatto facendo un lungo respiro.
    Ispirai l'odore di vecchio che emanavano i tessuti pregiati della tappezzeria, il leggero odore di vernice che proveniva dai vecchi quadri appesi per tutto il soggiorno, a volte mi sembrava di vivere in un museo.
    Passavamo tutta la giornata in quella casa, e quando non eravamo lì eravamo a riscuotere pagamenti o peggio, a porre fine alla vita di qualcuno.

    Guardai negli occhi Kyle.
    Non dissi niente, fu lui a parlare.




    Kyle:" Gli ultimi spostamenti dei terzini "




    Tra noi il gergo era chiaro.
    I terzini erano coloro che trasportavano la droga da una parte all'altra.
    Ogni volta che avevamo una comunicazione, o messaggi dall'agenzia, il codice era questo.

    Ma stavolta i suoi occhi parlavano.
    Era lei.

    L'unica cosa che riuscivo a pensare erano le parole ripiegate in quel foglio, la risposta di Vivian.





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    Lewis:" L'hai letto? "

    Kyle" Ovviamente no "

    Lewis: " Grazie "





    Kyle sì congedò senza dirmi nulla.
    Misi il biglietto in tasca.
    Una volta rimasto solo mi appoggiai al camino, un piacevole tepore mi arrivò al volto.
    Che avevo fatto?
    Avevo tra le mani tutte le risposte ai miei comportamenti insensati.
    Ripensai al fatto che fossi un egoista, era quella la verità.
    Non sapevo cosa sperare, se Vivian avesse detto di sì avrebbe corso un rischio non indifferente per stare con me, e sarebbe stata tutta colpa mia. Tra l'altro sarei riuscita a vederla pochissimo, soltanto quando i spostamenti che organizzavamo erano sicuri, una o due volte al mese.
    Se mi avesse detto di no la saprei sicura in Spagna senza di me, ma io avrei perso la mia luce.





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    Era solo la mia coscienza a parlare.
    Ero sempre stato convinto e sicuro della mia scelta.
    Se mi ero preso la responsabilità di un atto del genere era perchè sentivo di potercela fare, nel caso mi avesse detto di si sarei riuscito a tenerla al sicuro.
    Il calore del camino cominciò a rilassarmi, stesi le dita della mano sinistra sul marmo caldo, con la destra presi il biglietto dalla tasca e aprii leggermente il foglio bianco, non feci in tempo a leggere il contenuto.
    Sentii a pochi metri una voce che conoscevo bene.




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    Yana: " Che fai? "





    Rimasi dov'ero.
    Non fui particolarmente sorpreso di sentire la sua voce, d'altronde era casa sua ed era un porto di mare, era sempre piena di gente.
    Più che altro speravo di riuscire a leggere quel foglietto da solo, ci tenevo che fosse una cosa privata, ma così non fu.





    Lewis:" Le solite comunicazioni con i terzini "










    Senza muovermi di una virgola lessi quello che c'era scritto, un secondo dopo appallottolai la carta e la feci finire nel fuoco.
    Mi presi qualche secondo per osservare la carta che bruciava, poi mi alzai puntando lo sguardo su quella labbra rosse che odiavo tanto.




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    Feci un passo verso di lei, che non perse tempo a prendermi sotto braccio e avvicinarmi al suo corpo.
    Ero vicino a lei, ma la mia mente era completamente in un altro posto.

    Le sue labbra sulla mia spalla.
    Le sue mani intrecciate alle mie.
    Poteva avere il mio corpo, ma non avrebbe mai avuto la mia mente.

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    Yana:" Sei più silenzioso del solito "




    Non risposi.
    In quel momento non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto e neanche mi interessava farlo.

    Guardai nel vuoto.

    Yana mi stringeva il braccio, ma io non lo sentivo.
    Le mie dita erano intrecciate nelle sue, ma erano ghiaccio.
    Mi accorsi che sorridevo soltanto quando lo sentii dalla sua voce.



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    Yana:" Hai un volto rilassato. Sono contenta di trovarti di buon umore, significa che stai meglio..."



    Continuava a parlare, ogni tanto carpivo qualche parola del discorso. Parlava di noi, che non vedeva l'ora di riavermi completamente, di fare un viaggio ai Caraibi o Cuba, una cosa del genere.
    Avevo notato un cambiamento da quando ero tornato, o meglio da quando ero uscito di prigione, per lei quella la verità. Era diventata più dolce, ma sospettavo fosse una tattica per farmi cadere nella sua trappola, ma cosa più importante, aveva cominciato a capire i miei stati d'animi, le mie espressioni.
    La cosa cominciava a farmi paura, non credevo ne fosse capace.
    Si avvicinò ancora più a me facendo aderire il suo corpo al mio.




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    Yana era attaccata a me, ma io avevo davanti solo una persona.

    Vivian.


    Il biglietto era stato chiaramente scritto da Saida.
    Ancora una volta non potetti fare a meno di pensare al complesso meccanismo che intercorreva tra me e lei. Tutto passava per altre persone, un nostro incontro doveva essere organizzato e approvato dal più soggetti
    Non esisteva spontaneità, nè intimità.

    Tornai a qualche attimo prima, al biglietto buttato nel fuoco, rilessi nel vuoto quelle parole.
    Sollevai un angolo della bocca senza accorgermene.
    Aveva detto si.












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    Quando ho iniziato questa storia non credevo venisse mai pubblicata, ma voi avete reso tutto più bello.
    Spesso leggendo i commenti mi sono emozionata, e per questo vi ringrazio.

    :wub:

    Grazie per avermi seguito sin qui, la storia è stata lunga e si è protratta nel tempo.
    Grazie per aver continuato a leggere anche quando non eravate d'accordo con la trama, sicuramente sarà capitato.
    Grazie per aver letto con il cuore, entrando nel senso e nello spirito della trama, sembra semplice ma non lo è affatto.

    E ora fatemi finalmente dire la mia sui personaggi e sulla trama, tutto quello che non ho potuto fare finora!
    Ho sempre amato le trame dal colore "grigio", quel sottile confine tra il cattivo e il buono. Soprattutto nella parte iniziale della storia Lewis e Kyle rientrano in questo limbo, la mia paura inizialmente era che i lettori non riuscissero ad andare oltre, a vedere cosa potesse esserci in loro oltre quello che io stavo facendo vedere in quel preciso istante.
    Tengo a sottolineare che il finale che avete appena letto me lo sono immaginato dal primo capitolo, non ho mai avuto ripensamenti. Anzi, vi confesso una curiosità, le foto dell'ultimo capitolo le ho scattate quasi dopo il prologo!

    Credo che una conclusione da favola per loro non sarebbe stata realistica, in qualche modo Lewis, un'anima che rimane comunque tormentata, aveva da patire ancora ( e ancora ), e questa volta trascina con lui anche Vivian. Il finale c'è, loro rimangono insieme, ma a che prezzo? Rimane comunque tutto aperto, se così vogliamo dire. Ho cercato di sottolineare il fatto che Lewis prima o poi non possa prescindere dallo stare fisicamente con un altra donna, con tutte le difficoltà che ne conseguono. Il loro futuro lo lascio alla vostra fantasia, ma sappiate che mi sono fatta un'idea molto chiara di come potrebbe andare a finire tra loro ( se volete saperlo non basta che chiedere ). Non credo di voler fare un seguito, non adoro molto il genere.

    E ora fatemi sapere , sinceramente, cosa ne pensate del finale, cosa vi aspettavate e cosa volevate leggere?

    :)

    Un ultima cosa, un dettaglio futile al primo impatto , credo che qualcuna di voi sarà rimasto/a sconvolto/a dal cambiamento fisico di Lewis, della trasformazione in malavitoso russo. Ho cercato di andare oltre, sono andata contro me stessa, eliminando in lui quelle caratteristiche che lo rendevano " carino" ( per chi lo ritiene carino ). Ho cercato di rendere realistico il suo cambiamento.

    Grazie mille a tutti, ancora, ancora e ancora.

    PS: Finalmente posso dirlo, per la serie anche l'autore può rimanere vittima di un proprio personaggio, beh a me è successo con Lewis! :wub: Nel corso degli anni e di tante storie ho creato tanti personaggi ma nessuno è riuscito ad entrarmi dentro come lui ( persino da malavitoso...)

    PS2: Nell'ultimo capitolo ci sono due scatti, un piccolo cameo dedicato a Rajani, per chi si ricorda di lei :)

  9. .
    CITAZIONE (Lilywhite @ 6/10/2019, 01:49) 
    Wow mi ero persa un capitolone! :O
    Allora parto con col dire che sono contenta per Sean, finalmente è andato avanti e ha superato la cotta per Viv. Tra l'altro la sua tipa è moooolto carina :3
    Per quanto riguarda Kyle, capisco la frustrazione ma capisco anche quanto sia più facile per lui che per Lewis esprimere tanto ottimismo nel pensare ad un futuro con la ragazza che sente di amare. Ovviamente stesso discorso per Pearl, anche lei ha sofferto le pene d'amore per Kyle ma dimostra molto coraggio e forza nel tenergli testa proprio perché non sa neanche cosa aspettarsi. Non sono coinvolti quanto Viv e Lewis, è chiaro. Purtroppo per i due protagonisti le cose sono molto più complicate perché sono nel bel mezzo di un percorso, un percorso nato nel modo più complicato possibile e che proprio quando stava per risolversi viene bruscamente interrotto. Sono entrambi coinvolti in un sentimento che non sapevano neanche loro di poter provare, soprattutto Lewis. Il suo punto di forza era la fermezza, proprio quella che ora sembra non avere più. È totalmente spaesato ed è come se avesse disimparato a fare il suo mestiere. Il punto è che l'amore lo ha cambiato dentro e Viv ancora non ha ben capito che non può aspettarsi da lui la stessa fermezza da super eroe di un tempo. Però la capisco. Mi è piaciuta moltissimo la parte in cui i due si scambiano di ruolo. Tra i due era sempre stata Viv ad agire in modo impulsivo.. Stavolta invece è proprio lei a tirarsi indietro. Ha un tale terrore di provare ulteriore dolore che preferisce evitare ogni possibile ricordo in più. Spero vivamente che il loro non sia un vero addio. Non si meritano questo. Questo capitolo è stato davvero triste ma anche bellissimo.. Molto profondo. L'ho semplicemente adorato. :)

    Sean finalmente sembra ever fatto pace con se stesso, sottolineo sembra perchè forse dentro di lui non è convinto al 100%, è sereno ma Vivian rimarrà per sempre in fondo al suo cuore, in futuro chissà...
    Lewis perde la sua fermezza, ma non credo la perda del tutto, la perde nei sentimenti, ma non nelle azioni, su questo non sono d'accordo. Non è totalmente spaesato, forse questo si noterà meglio nell'ultimo capitolo ;)
    Mi fa piacere ti sia piaciuto questo capitolo, è molto molto emotivo.
  10. .
    CITAZIONE (LauBuffy @ 13/9/2019, 12:43) 
    Non ho parole! è da parecchio tempo che manco sul forum e quando sono tornata ho iniziato a leggere questa storia! Non ci sono parole per descriverla! Hai mai pensato seriamente di scrivere un libro e pubblicarlo!? è veramente avvincente, coinvolgente, emozionante e chi più ne ha più ne metta! I personaggi sono intrigantissimi, le immagini ti fanno vivere ancora di più tutte le loro emozioni. Veramente i miei più sentiti complimenti! L'unico problema adesso è che dopo aver letto tanti capitoli di seguito senza dover aspettare, adesso mi tocca restare in attesa dei capitoli finali 😭 vorrei tanto vedere qualche scena di questa fatidica missione in Russia, magari vedere Lewis con la sua finta moglie, costretto a far finta di amarla, vorrei vedere qualche altro dramma interiore di questo personaggio tanto complicato. A parer mio un finale troppo alla "e vissero felici e contenti" sarebbe stonato per una storia tanto intrigante, ma sicuramente per come è il tutto non ci sarà mai un finale scontato, ancora complimenti.😍

    Anzitutto grazie per aver letto tutti questi capitoli, mi rendo conto che non sono pochi!
    Con queste parole mi lusinghi, davvero. Troppo gentile...
    Un libro è fatto di descrizioni, questa è una foto storia, ma ammetto di aver pensato ad approfondire la scrittura, chissà forse a tempo perso lo farò!
    Non voglio dirti troppo, manca solo un capitolo, quello finale, posso solo dirti che hai capito bene il modo in cui mi piace intersecare le trame

    Grazie ancora, non manca molto all'ultimo capitolo, in questi giorni lo posterò!

    😍
  11. .
    CITAZIONE (Neytiri_92 @ 28/8/2019, 22:24) 
    Posso dire che dopo aver letto questo capitolo ho il cuore a pezzi? Davvero, mi ha tirato fuori vecchie emozioni che non pensavo di poter sentire ancora. E' bellissimo, ma triste allo stesso tempo.
    Kyle e Lewis, a modo loro ovviamente, hanno parlato alle due donne che amano con il cuore in mano. Pearl, essendo totalmente all'oscuro della questione non può che disprezzare Kyle, e penso che al suo posto farei la stessa identica cosa, ma voglio credere anche in loro, come credo in Vivian e Lewis, sono sicura che c'è ancora speranza per loro. Lo spero con tutto il cuore.
    Vivian e Lewis, ho sofferto tantissimo ed è qui che ho sentito un dolore al cuore tremendo, mi sono immedesimata totalmente sia in Vivian che in Lewis, non nego di aver versato qualche lacrima, come ho detto ha tirato fuori vecchie emozioni che avevo totalmente dimenticato; la voglia di stare insieme per sempre ma di non poterlo fare a causa di divergenze esterne penso che sia una delle cose più strazianti.
    Non so che idea farmi sul finale, ma le mie speranze sono molte alte, dopotutto la speranza è sempre l'ultima a morire, non per niente era sul fondo del vaso di pandora.

    Il tuo commento mi ha colpita.
    Davvero ti ha ricordato qualcosa? Non so se essere felice di averti tirato fuori un emozione o dispiaciuta per averti intristito.
    In verità è vero, il dolore di Lewis, lo strazio che porta nel cuore, era quello che volevo trasmettere. Il fatto che viene impedito loro di stare insieme li unisce ancora di più in qualche modo.
    Spero con tutto il cuore che il finale non vi deluda, sia nel bene che ne male :)

    :*
  12. .

    Capitolo 32




    31.12.18 - Kyle



    Ore 0.30







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    Lewis:" Appena torniamo dalla Russia lascio l'agenzia. Il tempo di sbattere in faccia a Monroe il fascicolo chiuso della Brigata del sole "


    Non mi mossi, ma alle sue parole ebbi un tuffo nello stomaco.
    La notte di capodanno, il momento adatto per parlare di una cosa del genere, era solo l'argomento più importante della nostra vita, e lui me lo stava dicendo come se nulla fosse. Dal nulla.
    Ero sicuro non fosse un pensiero momentaneo, non era indeciso, anzi, conoscendolo ci aveva pensato sopra un bel pò.



    Kyle:" Se torniamo..."

    Lewis:" Torniamo Kyle, basta fare tutto quello che ti dicono, è quello il problema "

    Kyle:" Ti seguo, lasciamo questo schifo "

    Lewis:" Gli ideali che mi hanno portato a far parte dell'Agenzia non esistono più. C'è troppa corruzione, la legalità è pari a zero. Per raggiungere i loro scopi sarebbero capaci di tutto, veramente di tutto "





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    Le parole mi uscirono senza pensarci, aveva ragione lui, era arrivato il momento di lasciare l'agenzia.
    Ci aveva cambiato caratterialmente e come essere umani, ma il nostro viaggio lì era giunto al termine.


    Continuavo a guardare il drink di Lewis, era al quarto, eppure non sembrava accusare il colpo. I lunghissimi mesi passati in Russia ci avevano aiutato a reggere molto bene ogni sorta di alcool, sopratutto la vodka.
    Il discorso non faceva una piega, cominciavo a chiedermi quando avrebbe cominciato a strascicare le prime parole.

    Feci per portarmi il bicchiere alle labbra e un leggero dolore mi ricordò dell'intervento subito per la pallottola nella spalla. Per fortuna non avevo riportato danni permanenti, anzi la ferita sembrava rimarginare velocemente e senza ripercussioni. Il dolore non era così forte, ma era sempre presente.
    Tornai a guardare Lewis, a differenza sua io non ero lucido, ero abbastanza monosillabico causa alcool.
    Del resto era la notte di capodanno, quasi nessuno nella pista da ballo era sobrio.





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    Lewis:" Vorrei tanto continuare a fare questo lavoro, ma in maniera diversa. Di certo non voglio far più parte di in un'apparato così grande, non mi interessa la gloria della CIA. Fanxulo Monroe e tutta l'agenzia, voglio essere libero, non un loro schiavo "

    Kyle:" Un'agenzia privata magari..."





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    Non avrei mai creduto di dire una cosa del genere, lasciare l'agenzia. Mi trovavo in perfetta linea con il suo pensiero, volevo provare ad avere una vita più normale.
    Una vita più normale, che strana frase...
    Cos'era davvero la normalità?
    Non ero neanche cresciuto in una famiglia normale.

    Lewis non rispose, ma conoscendolo ci stava pensando. Per due tipi come noi e con la nostra storia lavorare per un agenzia privata era l'unica alternativa valida alla CIA.
    I miei occhi nel frattempo non avevano mai lasciato la figura di Pearl.




    Kyle:" Poi ne parliamo, discorso troppo impegnativo, non so come tu faccia a essere così lucido "

    Lewis:" Ancora per poco "





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    Raramente avevo visto Lewis ubriaco, e tutte le volte era capitato in Russia.
    No, non dovevo farlo, non dovevo ripensare a quegli orrendi momenti della mia vita.
    Non volevo rovinarmi la serata.

    Tornai a puntare i miei occhi su Pearl.





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    Kyle :" Se torno vivo la riconquisto "

    Lewis:" Chi, Pearl?"

    Kyle:" Anzi no, la conquisto e basta. Non ho mai fatto nulla per meritarmela, non potevo"

    Lewis:" Ti appoggio amico, ma non credo ti aspetti nel frattempo, non so neanche quanto tempo staremo fuori, un anno, due? "

    Kyle:" Non mi interessa, farò in modo che sia mia "

    Lewis:" Sará tua allora, è bello vederti così determinato "






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    I miei occhi continuavano a essere fissi di fronte a me, su di lei.
    All'improvviso Pearl prese ad avvicinarsi molto velocemente a noi, a passo veloce e con un espressione sul volto che non prometteva nulla di buono.





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    Lewis:" Si mette male....mi vado a fare un altro drink "





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    Pearl:" Che hai da guardare? "

    Kyle:" Ti stavo guardando il...decoltè? Si dice così?"

    Pearl:" Sei un cogxxone! "

    Kyke:" Ma come Pearl una signorina così educata come te non dovrebbe dire certe..."

    Pearl:" Silenzio! "






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    La lasciai sfogare.
    Feci esattamente come disse.
    Silenzio.

    Avrei voluto dirle tutto.
    Tutto, su chi ero davvero e perchè mi comportavo in quel modo, non avevo mai avuto tanta voglia in vita mia di raccontare a qualcuno tutta la verità.
    Ma non potevo.




    Pearl:" I tuoi occhi non dovrebbero neanche più sfiorare la mia persona, mi hai capito? "





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    Pearl:" Dopo tutto quello che mi hai fatto ti permetti ancora di fissarmi in quel modo? "

    Kyle:" Non ho mai detto di non essere attratto da te. Semplicemente non ho la testa per una storia seria in questo momento "

    Pearl:" Mi viene voglia di vomitarti addosso una serie di brutte parole..."

    Kyle:" Se tornassi un giorno pronto a stare con te per sempre mi perdoneresti per tutto quello che ti fatto?"

    Pearl:" Per sempre? "

    Kyle: " Per sempre "

    Pear: " Tu....non...stai bene "





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    Eravamo occhi negli occhi.
    Lei stessa non stava capendo cosa stesse succedendo, cosa stessi dicendo.
    Quello sguardo mi diceva che poteva esserci qualcosa di importante fra di noi.
    Non sapevo quando, ma sarebbe stata mia. Ci avrei provato fino allo sfinimento.
    Forse non sarei stato il primo, forse avrebbe fatto l'amore per la prima volta con qualcun'altro, ma speravo di essere perlomeno l'ultimo.
    Fece per allontanarsi ma la bloccai imprigionandola con un abbraccio.
    Aderiva a me.




    Avvicinai le mie labbra alle sue senza baciarla, il fatto che lei non si stesse allontanando mi dava speranza.





    Pearl:" Non ti permettere "




    Non mi sarei dovuto permettere, aveva ragione lei. Dopo tutto quello che le avevo fatto non avrei dovuto avvicinare le mie labbra alle sue per nessuna ragione, non lo meritavo.
    Mi avvicinai senza baciarla, rimanemmo a fior di labbra per qualche secondo che mi sembrò un eternità, ma nessuno dei due si mosse.
    In quei pochi istanti cercai di catturare il suo respiro, il suo odore, sarebbero diventato il motivo per combattere durante la missione, per tornare da lei.






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    Fù lei a spezzare l'incantesimo. Mi diede velocemente le spalle e fece qualche passo, ma si girò poco dopo incenerendomi con lo sguardo.



    Pearl: " Non voglio rivederti mai più "



    Se quello era il nostro saluto il ritorno sarebbe stato più difficile del previsto.




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    31.12.18 - Vivian



    Ore 2.05






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    Forse ero l'unica all'interno del locale che non aveva toccato un goccio di alcool. Ripensando a quello che era successo l'ultima volta che avevo bevuto mi era passata anche la voglia di brindare.

    Non avevo nessuna aspettativa per la serata, anzi, volevo che finisse prima possibile.
    Volevo togliermi i tacchi, mettermi il pigiama e andare a dormire.
    Non ero dell'umore giusto.
    Cosa avrei dovuto festeggiare?
    Mio padre era il passato, nessuno me l'avrebbe riportato in vita, anche se stavo male dovevo accettarlo. Il presente non andava meglio, non riuscivo ad accettare che con Lewis finisse in quella maniera.




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    Perchè avevo accettato di partecipare ad un capodanno organizzato così lontano da casa?
    Era stata Pearl a pensare a tutto, al contrario mio lei quando stava male cercava di riempire le giornate come poteva. Aveva scelto questo complesso turistico nel bel mezzo del nulla a tema egizio. All'interno c'era una discoteca, un ristorante e un hotel. Insomma una specie di villaggio turistico.




    Jen:" È forte questo posto, particolare "





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    Né io né Pearl rispondemmo, sul nostro volto apparve un sorriso di circostanza.
    Perlomeno c'era qualcuno che era felice.
    Jen.
    Finalmente avevamo conosciuta questa famosa ragazza, era veramente dolce, e noi tutti eravamo davvero felici per Sean.




    Sean:" Non credete a quello che dice, lo fa solo per risultare simpatica ai vostri occhi "




    La serata delle frasi scontate.
    Non sopportavo niente e nessuno, ne ero consapevole.
    Dovevo ammettere però che i due avevano una bella chimica, Sean le sorrideva spesso ammiccando, era chiaro che erano in sintonia.
    Peccato che io a Pearl non eravamo dell'umore giusto.





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    Pearl:" Non hai bisogno di far colpo Jen, sei già una di noi "




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    Stavo per rispondere anche io quando sentii qualcuno che prendeva la mia mano che fino a qualche secondo prima penzolava sulla gamba.
    Non avevo bisogno di sapere chi fosse, la faccia di Sean di fronte a me la diceva lunga.
    Prima che potessi decidere o dire qualcosa Lewis stava già camminando verso l'esterno con la mia mano nella sua.
    La presa era decisa, ma non tanto da sciogliere quel contatto immediatamente.
    Da quando aveva preso a intrecciare le mani con tanta facilità?
    La settimana prima era un essere glaciale di fronte a Geko, e quella dopo aveva iniziative quasi romantiche.
    Quasi.




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    La musica era alta abbastanza da coprire eventuali commenti dei ragazzi del gruppo.
    Non mi voltai indietro, ma se l'avessi fatto avrei sicuramente letto lo stupore negli occhi di tutti.
    Mi chiesi cosa avesse pensato Pearl, era l'unica che sapeva della mia cotta per lui.
    Perché mi aveva preso per mano davanti a tutti?

    Avanzammo per un lunghissimo corridoio, la musica si attenuò senza sparire del tutto. Quanto era grande questa struttura? Arrivammo in un ambiente molto spazioso che ospitava una piscina coperta.



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    Vivian:" Ma che ti prende? Ci stavano guardando tutti..."



    Mentre glielo dicevo una parte di me era felice.
    Era chiaro che avesse bevuto, ma Lewis non faceva mai niente che non volesse davvero.
    Dubitavo non avesse ancora un briciolo di lucidità.
    Appena ci fermammo esitai a staccare la mia mano dalla sua, mi allontani cercando di prendere distanze, ma lui fù più veloce di me abbracciandomi da dietro.


    Non potetti fare a meno di pensare: Cos'era successo nel giro di pochi giorni? Che fine aveva fatto il ragazzo che evitava di guardarmi persino negli occhi?





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    Lewis:" Non me ne frega niente "




    Ormai niente era più come prima.
    Da quando la missione si era conclusa agli occhi di tutti il rapporto fra Lewis e mia madre era cambiato, doveva essere così.
    Per 'intera comunità di Windesburg erano in crisi, lei aveva conosciuto un altro e a breve avrebbe lasciato Lewis per un nuovo amore.
    Per la prima volta da quando stava con Patrick, lo stesso che Pearl aveva fotografato con lei in macchina qualche mese prima, avevano deciso di passare un weekend insieme senza nascondersi.
    Ero davvero felice per lei, meritava un pò di pace.




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    Vivian:" E cosa dovrei dire a tutti ora che torniamo di là? Sicuramente..."

    Lewis:" Assicurati che ti stiano davvero ascoltando, sorridi loro e senza esitare digli che voglio passare la notte con te. Nel tuo letto "





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    Non sapevo se sorridere o arrabbiarmi.
    Un angolo della mia bocca si alzò senza volerlo, ringraziai fosse di spalle, non volevo mi leggesse dentro.
    Era più ubriaco di quello che pensassi, non potevano esserci altre spiegazioni per il suo comportamento.
    La sua famosa razionalità l'aveva abbandonato per una dose eccessiva di alcool.

    Eppure a quella frase mi sentii morire.
    Ogni parte di me voleva dirgli quanto lo volessi anche io.
    Ma era sbagliato.


    Io non volevo una notte, lo volevo per sempre.


    Stupidamente e ingenuamente, come solo una ragazzina può pensare, lo volevo per tutta la vita.



    Le sue braccia intorno a me, le sue labbra sulle mie guance.
    Era veramente difficile non cedere.





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    Vivian:" Sei ubriaco "

    Lewis:" Dai Vivian, lo sai che è così. Alcool o no, è così "





    Cercavo soltanto di allontanarlo dalla mia mente, ero consapevole del fatto che che un tipo schematico come lui reggesse bene l'alcool.
    Mi girò portandomi di fronte a lui.
    Stavo per allontanarmi, a malincuore, ma lo stavo facendo. Neanche il tempo di razionalizzare il discorso che me lo ritrovai a pochi centimetri dalle mie labbra.
    L'intenso odore del suo solito whisky mi arrivò dritto al cervello, facevo fatica a riflettere in quelle condizioni, ce l'avevo troppo vicino.

    Lo sentivo ovunque, mi voleva e me lo stava dimostrando come non aveva mai fatto.
    Eppure lo feci, evitai di baciarlo, mi girai dall'altra parte.





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    Vivian:" Lewis.... no"

    Lewis:" Voglio solo stare con te fino a quando è possibile, so che lo vuoi anche tu "

    Vivian:" No, io non lo voglio "

    Lewis:" Ti sto pregando Vivian, non l'ho mai fatto in tutta la mia vita. Rimani con me stanotte, approfittiamo del tempo che ci resta "




    Deglutii più volte, era più difficile di quello che avevo pensato rifiutarlo.
    Avevamo due visioni completamente diverse della stessa situazione.
    Rimanere insieme non era possibile.
    Lui si accontentava del tempo che c'era rimasto, mi stava pregando di approfittare del poco tempo residuo, mentre io non volevo più neanche vederlo, mi faceva troppo male.
    Avevo paura dei ricordi che avremmo potuto creare ancora.
    Mi sembrava inutile soffrire ancora di più per una cosa che sarebbe finita a prescindere.




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    Vivian:" Preferisco non averti più, piuttosto che averti solo per una notte "

    Lewis:" Non è possibile, hai cancellato già tutto? "





    Cominciavo ad innervosirmi.

    Stava davvero insistendo?
    Quasi non riuscivo a credere che la sua parte razionale si era completamente azzerata in quel momento, stava lasciare spazio all'irrazionalità.
    Si erano scambiati i ruoli, era strano quanto i sentimenti potessero davvero sconvolgerci.



    Vivian:" Cancellato? Io ti amo... "



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    Vivian:" Ti amo talmente tanto che mi fa male il pensiero di fare l'amore con te sapendo che sia l'ultima volta "




    L'avevo fatto, glielo avevo detto.
    Mi sentivo più libera.
    Non mi aspettavo che ricambiasse, non l'avrebbe mai fatto, neanche se lo pensava veramente.
    Era sicura si fosse innamorato di me, ma ero altrettanto sicura , non era pronto a dirmelo.
    Non riusciva ad ammetterlo neanche a se stesso.
    Non voleva.
    Non poteva.

    E poi accadde una cosa che non mi sarei mai aspettata.



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    I suoi occhi si incresparono di venature rossastre, aveva gli occhi lucidi.
    Ero incredula di fronte allo spettacolo di un uomo così bello, così forte e così fragile contemporaneamente.
    Avevo toccato le giuste corde, non volevo vederlo soffrire, ma sicuramente mi faceva piacere aver capito quanto lui tenesse a me.

    In qualche modo mi stava comunicando quello che non riusciva a dire a parole.


    Non stava chiudendo gli occhi, no...li stava aprendo sempre di più nei miei, scavandomi l'anima. Mi sentii nuda, quello che non mi aveva mai detto mi stava uccidendo facendomi tremare le gambe.
    Mi stava lacerando il cuore.
    Un pianto composto il suo, un non pianto, come lui.



    Vivian:" Lewis..."




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    La sua espressione rimase la stessa di sempre, quella di ghiaccio, ma all'interno aveva un fuoco che ardeva.
    Un inferno di rabbia.
    Lo amai ancora di più in quel momento.
    Non si stava nascondendo.
    Non c'era niente di più intimo che vedere una persona commuoversi senza vergogna davanti a te, soprattutto se questo è un uomo.



    Lewis:" Non hai idea di quello che farei per te "

    Vivian:" Lo so..."

    Lewis:" No, non lo sai "




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    Si allontanò di qualche centimetro, allungò una mano verso di me per invitarmi a ballare.
    I miei occhi brillarono dallo stupore.




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    Ebbi la forte sensazione che fino a quel momento entrambi sperassimo in qualcosa.
    Ma dopo quello che c'eravamo detti, mi sembrava fosse nata una nuova consapevolezza.
    L'accettazione.
    Faceva male.
    Faceva molto male accettare il fatto di perdersi pur volendo far di tutto per rimanere insieme.
    Non feci neanche caso al tipo di musica che si sentiva in lontananza.



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    Quando lui sfiorò la mia fronte con le labbra ebbi la tremenda sensazione della sua resa.
    Era finita.
    Nonostante tutto, non mi rassegnavo, oltre che delusa mi sentivo arrabbiata.



    Vivian: " Sei troppo arrogante per non riuscire a trovare una soluzione "

    Lewis: " Vivian..."

    vivian: " Non è possibile che tu non possa fare nulla. Non lo accetto. Se capace di smuovere mare e monti quando vuoi, non ho mai conosciuto una persona più determinata e ferma di te. Non mi farai credere che ..."

    Lewis: " Fermati Vivian, fermati. Lo stai facendo di nuovo. Ho i miei limiti, non osannarmi a supereroe, non lo sono "




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    Una bambina.
    Mi sentii una mocciosa alle prese con il suo capriccio.
    Non volevo lasciarlo andare e lui non mi assecondava nella mia richiesta.
    La mia mente non ne voleva sapere di perderlo.



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    Il tempo si fermò.
    Non so per quanto rimanemmo così, un minuto o mezz'ora.
    Mi sentivo intrappolata in una vita che speravo non fosse la mia.
    Amare una persona e doverla lasciare è crudele.
    E' innaturale.





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    L'ultima immagine che ho di lui è il suo respiro caldo sulla mia spalla, poi il vuoto.
    Un doloroso vuoto che nei mesi a seguire avrei fatto fatica a colmare.








  13. .
    CITAZIONE (Neytiri_92 @ 20/8/2019, 14:04) 
    CITAZIONE (kihaad @ 18/8/2019, 15:00) 
    Ti confesso che questo capitolo non era in programma, come non lo era il fatto che Kyle avesse un ruolo importante. Inizialmente pensavo a lui come un personaggio marginale, ma nel tempo mi sono resa conto quanto fosse importante dargli l'importanza che meritava, e sono felice di averlo fatto.
    Non sbagli, Kyle rispetto a Lewis è più morbido, ma non è ancora finita, ci sono ancora due capitoli, si ammorbidirà? 🤣
    Come giustamente dici, quel muro lo ha messo su con tanta sofferenza. Si tiene tutto dentro, ma fino a quando riuscirà a tenere questo atteggiamento?

    Mettere Kyle come un personaggio importante è stata la scelta migliore, altrimenti non avrebbe avuto un minimo di spessore nella storia, e direi che ad occhio e croce mi sembra un personaggio a suo modo molto incisivo nella trama, quindi hai fatto la scelta giusta!
    Sono del parere che il muro di Lewis non durerà molto, è addestrato in un certo modo, è vero, però è la prima volta che ha a che fare con delle emozioni così forti, man mano che tirerà su quel muro sarà sempre più facile notare delle crepe su di esso. Più trattieni certe cose e più queste cose crescono in maniera esponenziale.

    Beh a saperlo avrei curato un pò di più l'aspetto fisico di Kyle :P, l'ho creato velocemente. C'è da dire che un visetto non pulito ha aiutato a presentarsi come il cattivo della situazione inizialmente :)
    Sto per aggiornare, saprai molto presto se Lewis abbatterà o no questo muro🤔
  14. .
    Mister non so se hai visto i video che hanno postato...
    Prima mi sono fatta un giretto sul loro forum, che dire, sono rimasta scioccata positivamente dalla gestione del build, mura tonda con un click, che si spostano e si abbassano con una facilità disarmante!
    La grafica non sarà nulla di che, ma l'idea iniziale è grandiosa.

  15. .
    Questa volta rispetto a Project Vie ci sono tante, ma tante immagini in giro per la rete, quindi potrebbe essere vero.
    Ma ho delle perplessità...
    Se davvero il gioco sarebbe in via di sviluppo spero che il creatore studi bene le richieste della community, perchè da quanto vedo la grafica è ancora più piatta di quella di The Sims 4, in più non appare nessun personaggio negli screen, e la cosa mi preoccupa XD
181 replies since 9/7/2012
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