Kimi Wo Aishiteru

PROLOGO

Karyn Haynes ha sedici anni ed è una ragazza molto introversa e chiusa. All'età di 10 anni si ritrova a vivere da sola poichè sua madre la abbandona senza preavviso, lasciandole solo una vaga lettera di saluti.
Ha trovato il suo equilibrio in un mondo tutto suo fatto di tanto studio, ottimi voti, buona musica, lettura ed il lavoro part time alla panetteria...ma quanto durerà? Le cose sono destinate a cambiare...




Indice :

PROLOGO
CAPITOLO 1 - 23/06 - Karyn -

Capitolo 1


23/06 ore 6:30 - Karyn -



Come ogni mattina,la sveglia suonò alla stessa ora.

Mancava una settimana alla chiusura dell'anno scolastico e l'ansia delle verifiche e il forte desiderio di primeggiare mi spingevano fino al limite e mi ritrovavo così a studiare fino a tardi o peggio ancora ad addormentarmi sui libri.

Ancora 5 minuti farfugliai tra me e me, cercando goffamente di evitare la luce che mi colpiva in viso.



Restai a ciondolare a letto ancora per qualche minuto finchè non mi decisi ad alzarmi e fare una doccia



Mi vestii in fretta ed uscii di casa senza neanche far colazione, non avevo per niente fame.

La scuola non distava molto da casa, preferivo andare a piedi piuttosto che muovermi con i mezzi pubblici, persino d'inverno quando il freddo era pungente, meno gente e più tranquillità... Era un buon compromesso.

Nonostante fossi arrivata in anticipo preferii entrare in classe e leggere un libro nell'attesa.



Non amavo molto stare in mezzo alla gente e non avevo stretto amicizie.Dopotutto chi aveva bisogno d'amici?


Le lezioni si svolsero senza intoppi.



Ero riuscita senza grande sorpresa,a prendere il voto più alto alla verifica e ne andavo fiera.

Come facevo spesso, mi trattenni in classe per portarmi avanti con i compiti.

Il tempo volò senza che me ne rendessi conto ed era già ora di andare alla panetteria.



Se non ti dai una mossa arriverai tardi mi ammonii.
Raccolsi al volo tutte le mie cose e mi avviai di corsa all'uscita.
Nella foga però inciampai, andando così a sbattere contro uno di due ragazzi, che a giudicare dall'uniforme, frequentavano la mia stessa scuola, eppure non mi ricordavo assolutamente i loro volti.
Incredibile quanto prestassi così poca attenzione a chi mi circondasse...

"S-scusa" bisbigliai.



"Ehi amico, guarda un pò chi c'è qui!? Miss perfettina!" disse lanciando uno sguardo che non prometteva niente di buono al suo amico che nel frattempo mi si era piantato davanti impedendomi di passare.

Le cose si stavano mettendo male e quei due non davano l'idea di aver accettato le mie scuse e non sembravano avere buone intenzioni.Come me la sarei cavata in quella situazione? Nell'edificio a quell'ora ormai non c'era più nessuno...Ero sola...

"Bambolina dove vai così di corsa? Non ti va di restare un pò qui a farci compagnia?" disse il ragazzo biondo rivolgendomi uno sguardo disgustoso mentre mi sfiorava una mano...



"Ci sentiamo tanto soli..." aggiunse il suo amico ridacchiando.
"Lasciatemi andare, sono in ritardo!" mi limitai a dire cercando di non far trasparire alcuna emozione.

Le loro risate vennero interrotte da una terza voce, proveniente dalle mie spalle.

"Toglile subito quella manaccia di dosso se non vuoi che per te e il tuo amico le cose si mettano male!" tuonò frapponendosi letteralmente tra me e il ragazzo biondo,dandogli una spinta.



Successe tutto così velocemente che non ebbi neanche il tempo di accorgermene...

Sbigottita ed incredula ascoltavo la voce di colui che aveva preso le mie difese,cercando di cogliere più dettagli possibili...non riuscivo a vederlo in volto quindi mi affidai agli altri sensi...tutto ciò che potevo vedere erano le sue braccia...muscolose ma non troppo.

Una sigaretta in una mano...venni travolta dal suo odore...sembrava un misto tra tabacco e vaniglia...Voce cupa e profonda, ferma...

Perchè stava prendendo le mie difese? Ci conoscevamo forse?




"E tu chi saresti?" Disse il ragazzo dai capelli castani.
"Guarda che l'abbiamo vista prima noi!Se ci tieni tanto, quando abbiamo finito, puoi farti anche tu un giretto sulla giostra!"

L'altra sua mano, che fine a un attimo prima era aperta, si chiuse in un pugno che colpì fulminea il volto dello sbruffone...



"Se non vuoi fare la fine del tuo amico ti consiglio di andartene" aggiunse lanciando un'occhiataccia all'altro ragazzo.

"Ma non prima che entrambi le abbiate chiesto scusa!" Disse spingendo a terra il biondino...



"O-ok, ok amico ce ne andiamo ma non scaldarti tanto!Ci dispiace" disse il ragazzo moro con aria spaventata.



"Stiamo ancora aspettando le tue di scuse,mocciosetto"!




"Dai, lascia perdere... non ne vale la pena" bisbigliai. Non volevo che si cacciasse nei guai a causa mia.

"Avete sentito la signorina?Sparite prima che cambi idea e non fatevi più vedere!"

A quel punto il ragazzo dai capelli castani se la diede a gambe senza neanche aspettare l'altro. Bell'amico proprio...



Quando anche l'altro se ne fu andato, si accese un'altra sigaretta...

"Tutto bene?Non hai più nulla da temere, adesso"



Non potei fare a meno di chiedermi quanti anni avesse, non riuscii a capirlo, sembrava essere più grande di me...Se non fosse arrivato lui, chissà cosa sarebbe successo...Probabilmente mi sarei trovata alla mercè di quei due senza alcuna possibilità di difendermi o di scappare.
Il solo pensiero mi fece rabbrividire, sentivo le gambe mollicce come burro...

"S-si, ti... ti ringrazio". Dissi con voce tremula.Avevo il cuore a mille...non mi sentivo bene per niente...



"Ehi, sicura di star bene? Sei pallida..." mi chiese portandosi una mano alla fronte con fare impacciato.



"Sto bene, davvero...non hai motivo di preoccuparti" mi sforzai di sorridere ma il risultato non fu molto credibile.

"Mi sentirei più tranquillo se potessi riaccompagnarti a casa. Si è fatto tardi ormai...

Aveva ragione ormai era tardi e dopo tutto quello che era successo proprio non me la sentivo di andare a lavorare, avrei telefonato alla signora Mizuki una volta a casa...

Ma era saggio farsi accompagnare? Beh, di certo,se avesse voluto farmi del male probabilmente lo avrebbe già fatto, sconvolta com'ero non avrebbe avuto grandi difficoltà... Mi soffermai un attimo, studiando il suo viso. I lineamenti erano gentili, gli occhi profondi...come se al loro interno vi fosse un intero universo... Forse era più rischioso fare la strada da sola...

"Non abito molto lontano in verità..."

"Insisto, ti assicuro che non sono un maniaco. Non appena varcherai la soglia di casa me ne andrò.Fa strada..."



Mi limitai ad annuire e ci incamminammo...