Nana

Capitolo 1

Radici quadrate, logaritmi, integrali, derivate, funzioni trigonometriche, ecco a cosa pensavo, persino mentre la calca mi spingeva, persino quando ero ferma ad un semaforo ad aspettare il mio turno. Non facevo altro che pensare solo allo studio.




Non mi guardavo mai intorno, camminavo guardando sempre diritta, come se davanti a me ci fosse la mia meta. Non guardavo mai i ragazzi, l’unico che mi interessava era Hiro Takasu, il più bravo della mia classe, era per questo che mi ero presa una cotta per lui. Anche se le ragazze della mia classe avevano una media più bassa della mia, quasi tutti i ragazzi mi superavano, e così loro erano l'ostacolo tra me e l'università.




Che flusso stupido e senza alcun senso. Una ragazza di diciotto anni che pensa solo ad una cosa, e quella cosa non è il divertimento, in qualsiasi forma. Ora che ci penso non mi sono mai divertita. Mi fermai, mi guardai intorno, scossi la testa e ricominciai con il mio monologo mentale pensando a quanto fossi stupida.



Ad un tratto alle mie spalle iniziai sentire qualcuno urlai "EHI TU!" non mi girai ma continuai a camminare, facendo finta di non aver sentito nulla.



Ma poi il tizio, un ragazzo dai capelli biondi e pieno di percing sul viso mi bloccò. "Ehi tu! Fermati" mi disse, oh cavolo che vuole questo iniziai a pensare agitata!Lo squadrai dalla testa ai piedi, faceva paura sembrava un delinquente,



così mi misi a correre, e cercando di sfuggire al biondo teppista andai a sbattere contro una donna più alta di me, bella come il sole e con delle stelline azzurre disegnate sul viso.



Lei era l'ultima cosa che mi ricordavo.



Mi svegliai, ero in un luogo sconosciuto, appena aprii gli occhi, vidi una buffa ragazza dai capelli rosa che sembravano nuvole di zucchero filato.



Le labbra rosa, la carnagione chiara, e con dei vestiti molto stravaganti. "Sei un angelo?" dissi, ma appena girai la testa vidi alle spalle della ragazza il tizio dai capelli biondi.



Ero in uno strano posto, dai muri rossi, e aveva il profumo di acqua di colonia. Dolce e intensa, in alcune parti della stanza c'erano antiche e moderne macchine da cucire, rotoli di tessuti su tavoli, pavimento, e poi un piccolo tavolo da biliardo.



Dietro un antico bancone del bar di legno, c'era la donna alta e dal viso disegnato, che sorseggiava una tazza di the, le sue labbra erano rosse come delle fiamme.



Nonostante ebbi paura, mi ricomposi e mi misi a sedere su una sedia difronte agli strani ragazzi..il biondo parlò "Senti vuoi essere la nostra modella?" io ero un pò confusa , "E' modo di chiedere cose in questo modo alla gente?".



Intervenne la ragazza dai capelli rosa "Io sono Miwako, e noi tutti frequentiamo il terzo anno di un famoso istituto d'arte di Kyoto, tu ci serviresti come modella per la sfilata di fine anno di cui noi stiamo facendo il vestito!" stava per continuare ma la interruppi



"Io devo andare all'università e non posso interessarmi dei vostri giochi. Per cui arrivederci!"



Uscii fuori e mentre salivo le scale la ragazza dai capelli strani mi chiamò "Charoline!?", ma che cavolo stava dicendo, inciampai e caddi



"Ti prego aiutaci, se vinciamo questa sfida, potremmo coronare i nostri sogni!", ma io mi alzai misi a posto la gonna "Ora devo andare al dopo scuola!" e andai via senza voltarmi.