Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
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-Per domani voglio che facciate l’esercizio a pagina 139-disse la professoressa di matematica chiudendo il libro-Chi non lo farà prenderà un voto negativo che rimarrà fino alla fine del corso-la campanella suonò ed iniziammo a raccogliere le nostre cose-A domani. Andai verso il mio armadietto e con mia sorpresa vidi riposto al suo interno un pacchetto. Lo tirai fuori stupita e lo aprii: trovai un piccolo braccialetto in argento. Guardai ancora una volta nell’armadietto alla ricerca di qualche biglietto ma non avevano lasciato nulla. -E questo?-chiese Joe.
-Non lo so. -Un ammiratore segreto?-chiese. -Probabilmente sì-risposi ridendo. -Vuoi indossarlo?-prese il bracciale e lo agganciò attorno al mio polso-Fatto. Andiamo dagli altri? Annuii e sorrisi. Camminammo fino all’uscita dove ci aspettavano le coppiette felici. -Quella non è l’auto di Damon?-disse Giselle indicando un’auto. -Il ragazzo che ti ha riaccompagnata a casa?-chiese mio fratello infastidito. Mi ero dimenticata di avere un appuntamento con lui dopo le lezioni. Fortunatamente avevo avvisato mia madre il giorno prima in modo che non si preoccupasse. -Ecco…-mi guardava aspettando spiegazioni-Sto uscendo con lui. -Sul serio? -So che non ti piace, ma a me piace-gli dissi sinceramente. Mi guardò intensamente, come se provasse a infilarsi nella mia testa attraverso i miei occhi per riuscire a capire se ciò che gli stessi dicendo fosse vero. Rimanemmo tutti in silenzio qualche secondo aspettando una reazione di mio fratello.
-Se c’è qualcosa che non va, chiamami-mi diede un bacio in fronte e andò verso il parcheggio. Poco dopo, anche gli altri mi salutarono ed andarono via. Stava succedendo sul serio? Pensavo avremmo litigato, e invece niente. Camminai fino ad arrivare all’auto di Damon. -Ciao-lo salutai sorridente. Gli diedi un bacio sulle labbra e mi misi la cintura. -Piccola-rispose con un sorriso-Come è andata? -Non posso lamentarmi. -Che vuoi fare? -Ho da fare i compiti, e non mi va per niente. -Ma devi farli. Possiamo andare a casa mia e mentre tu fai i tuoi compiti io finisco un lavoro che ho da fare per domani. -E’ una buona idea-abbozzai un sorriso e partì. Dopo la festa iniziammo a vederci più spesso, lui voleva qualcosa di serio e io non sapevo se fossi pronta dopo la dipartita di Derek, ma alla fine decidemmo di provarci. Era da tre settimane che ci comportavamo come, quello che potrei definire, fidanzati. Guidò fino ad arrivare ad un edificio nel centro della città. Mise l’auto nel garage e prendemmo l’ascensore fino all’ultimo piano dell’edificio. Tirò fuori le chiavi dalla tasca e aprì la porta. -Tu vivi qui? -No, ho rubato le chiavi a uno.
-Stupido-lo insultai divertita-Come puoi permettertelo? -Credi nella sorte?-lo guardai senza capire e lui sorrise-Quando sono venuto qui a studiare vivevo in un piccolo appartamento. Una mattina, mi sono alzato ed avevo la sensazione fosse una giornata fortunata così sono andato a comprare un biglietto della lotteria e ho vinto. -Sei serio? -Sì-prese la mia mano e mi portò vicino ad una delle pareti e vidi un biglietto della lotteria dentro una cornice-Grazie a quel biglietto ho potuto ristrutturare la casa dei miei e mia sorella è in una delle migliori università del paese. Camminai fino al tavolo e appoggiai la mia borsa, tirai fuori i libri e mi sedetti. -Non dovevamo studiare?-gli chiesi al vedere fosse rimasto fermo a guardarmi. -Certo. Damon si sedette accanto a me con il suo portatile, si mise le cuffie e iniziò a digitare. Era bello guardarlo perché quando era concentrato le sue sopracciglia si univano e il suo viso diventava serio. -Ti piace ciò che vedi?-chiese all’improvviso. -Non molto-sorrisi falsamente e tornai ai miei compiti. Rise e tornò a concentrarsi sullo schermo del suo portatile. Tirai fuori il mio mp3 e mi misi ad ascoltare della musica. Non so per quanto rimasi lì a studiare, ma quando alzai lo sguardo dal libro, dalle grandi finestre non entrava più luce e Damon non era seduto accanto a me. Mi tolsi le cuffie e guardai da tutte le parti.
-Damon?-chiesi, ma non ricevetti risposta. Mi alzai dal mio posto e iniziai a cercarlo in giro per casa-C’è nessuno?-chiesi sporgendomi in cucina. Guardai nelle tre stanze, ma non c’era nessuno nemmeno lì-Ma dov’è?-sentii la porta dell’appartamento aprirsi e mi avvicinai correndo. Damon entrò con una pizza in mano. -Hai finito finalmente?-disse entrando. -Mi hai spaventata!-esclamai-Pensavo mi avessi abbandonata. -A te? Mai-si avvicinò e mi diede un bacio-Hai fame? -Moltissima. Ci mettemmo sul divano del salotto. Accese la televisione e iniziammo a mangiare mentre guardavamo Grey’s Anatomy, sapevo non gli piacesse molto ma non aveva rifiutato di guardarla con me. -E quel bracciale?-chiese indicando il mio polso. -L’ho trovato nel mio armadietto-guardai il bracciale e sorrisi, era così bello-Non so chi l’abbia lasciata lì.
-Dovresti cambiare la combinazione-rispose un po’ infastidito-Non mi piace pensare che qualcuno la conosca. Potrebbe rubarti qualcosa. -Hai ragione. La cambierò domani. -E sai chi potrebbe avertela regalata? -Non ne ho idea. -Lo dico perché qualche giorno fa ti hanno mandato dei cioccolatini a casa e non c’erano biglietti nemmeno lì. E aveva ragione ancora una volta. -Si stuferà, non ti preoccupare. Tornai a mangiare la mia pizza e a guardare la serie. Ogni tanto lo guardavo con la coda dell’occhio e vedevo fosse assente. Cosa stava passando per la sua mente? Non volevo stesse male per una cosa del genere. -Stai bene?-annuì, ma la sua espressione non cambiò-Damon-non rispose. Sospirai e sorrisi. Lasciai il mio piatto sul tavolo, presi il suo dalle sue mani e mi sedetti sulle sue gambe-Sto con te, ok? Non voglio vedere quella faccia per una stupidaggine come questa-gli diedi un bacio sulla guancia, poi sull’altra e poi sul naso-Sono tutta tua. -Mia e solo mia-attaccò le mie labbra, ma la mia mente andò da un’altra parte mentre lo baciavo.
Mia e solo mia…era ciò che diceva Derek tutti i giorni…
Cacciai via il pensiero e tornai a concentrarmi su Damon. Derek non era lì in quel momento e stavo con Damon, non era giusto pensassi ad un altro. Il baciò diventò sempre più intenso: le sue mani percorrevano tutta la mia schiena e le mie mani accarezzavano il suo collo.
All’improvviso il mio telefono iniziò a squillare e dovetti separarmi da lui. -Mi dispiace-mi scusai e risposi-Devo andare-dissi dopo aver finito di parlare con mia madre. -Certo-mi baciò un’altra volta, ma solo per un secondo e mi prese fra le braccia. -Posso camminare. -Ma non voglio che ti stanchi-rispose ridendo. Colpii la sua testa dolcemente e iniziò a ridere-Mi serve per studiare. -Credo che non funzioni nemmeno-mi lasciò e mi guardò offeso-Mi adori. -Non ne sono molto sicuro. Mi riportò a casa. Gli diedi un bacio prima di scendere dall’auto ed entrai. Camminai fino all’ufficio di papà e bussai. -Avanti. -Ciao-salutai aprendo la porta.
-La mia bambina-rispose sorridente-Vieni e dammi un bacio-Mi avvicinai e lo baciai sulla guancia-Ti sei divertita? -Abbiamo studiato, non pensare diversamente-risi-Poi abbiamo mangiato una pizza e mi ha riaccompagnata qui. -Studiato? Tutti e due? -Certo, sarebbe stato strano studiare mentre lui mi guardava, sai?-mi separai da lui e camminai fino alla porta-Buona notte, papà. -Voglio conoscerlo-disse prima che uscissi. -Sul serio?-lo guardai sorpresa e lui annuì-Sei sicuro? -Voglio sapere con chi sta uscendo mia figlia. Digli di venire a cena questo venerdì.
-D’accordo-chiusi la porta e rimasi appoggiata su di essa. Voleva davvero conoscerlo? Avrei dovuto avvisare Damon affinché si fosse preparato perché dubitavo sarebbe stato facile. Dopo qualche minuto reagii ed andai verso il salotto. -Ciao-dissi arrivando. -Ciao, tesoro-rispose mia madre. Trovai mio fratello seduto accanto a mia madre mentre lei gli curava una ferita sulla mano. -Che ti è successo?-chiesi preoccupata. -Ha provato a cucinarci qualcosa per fare pratica e si è tagliato con il coltello. -Perché vuoi imparare? -Perché è importante saper cucinare-rispose Trevor. -E perché vuole preparare qualcosa alla sua cara fidanzata-disse mia madre ridendo-Ma credo sia meglio che le compri dei fiori. Tutto bene con Damon? -Sì, molto bene-non volevo parlare della mia serata con lui davanti mio fratello, mia madre lo notò e si limitò ad annuire-Papà lo ha invitato venerdì a cena. -Sul serio?-chiesero insieme.
-Vuole conoscerlo-tutti e due mi guardarono senza sapere cosa dire. Normale, nemmeno io sapevo come interpretare quell’invito-Bene, vado a dormire. Notte. -Buona notte-risposero insieme. Andai nella mia stanza, uscii in balcone a prendere un po' d'aria e mi soffermai a guardare la casa accanto. Avevo visto tantissime volte Derek da quel balcone e ora vedevo solo stanze al buio.
L’arrivo di un messaggio fece squillare il mio cellulare.
Buona notte, piccola. Riposati e non sognare troppo il mio bellissimo viso e le mie braccia muscolose.
Non preoccuparti non lo farò. Buona notte. PS: mio padre ti ha invitato venerdì per cena.
Sul serio? Dovrò mettermi il mio vestito migliore per impressionarlo.
Gli va bene qualsiasi cosa, evita solo di venire mezzo nudo.
Quello è solo per te, piccola.
Sentii le mie guance diventare rosse, fortunatamente lui non era lì con me. Il mio cellulare squillò di nuovo.
So che sei arrossita, ma non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno.
Stupido.
Mi ami.
Non molto.
Riposati, piccola.
Lasciai il cellulare sulla scrivania e mi misi a pensare. Lo amavo sul serio? Qualcosa dentro di me aveva voglia di vederlo ogni volta che mi alzassi al mattino, ma sentivo lo stesso per Derek. Era possibile amare due persone contemporaneamente?
Edited by KimbraFox - 24/6/2017, 23:45
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