Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
- Group
- ❀Lover Elite
- Posts
- 3,926
- Reputazione
- +2,848
- Location
- Cervera
- Status
- Anonymous
|
|
Prima di iniziare voglio precisare una cosa: da qui in poi Giselle e Trevor stanno insieme. Non è una cosa particolarmente importante ma serve affinché i dialoghi abbiano senso Buona lettura __________________________________________________
Qualche settimana dopo… -Buongiorno a tutti-disse il professore entrando-Spero che abbiate recuperato le energie durante le vacanze. Bene, iniziamo… La porta si aprì ed entrò il coordinatore della scuola. -Scusi il disturbo, ma c’è un nuovo studente-disse-Passa, per favore. Vi presento Thomas Belletti, il vostro nuovo compagno. Spero lo trattiate bene. -Vedo che il destino è sempre a tuo favore-mi sussurrò Giselle divertita. Al ritorno dalle vacanze avevo raccontato a Giselle e Brittany di Thomas e di quanto fossi stata bene con lui, ma anche del fatto che non l'avrei mai più rivisto. O almeno così pensavo. Gli occhi di Thomas si fermarono su di me e sorrise. Notai le mie guance bruciare e spostai lo sguardo su mio fratello che mi guardò infastidito per poi girarsi e sussurrare qualcosa a Duncan e Joe. Alla fine della lezione presi tutti i miei libri e mi diressi verso l’armadietto per riporli. -Ciao, bellezza-disse all’improvviso qualcuno alle mie spalle, mi spaventai e mi caddero i libri di mano. Mi abbassai a raccoglierli e le mie mani toccarono quelle di Thomas-Nervosa?-chiese divertito.
-Spaventata, che è qualcosa di molto diverso. -Chiamalo come vuoi-prese i libri e si alzò per darmeli-Non pensavo ti avrei rivista così presto. -Nemmeno io-misi i libri nell’armadietto e lo chiusi-Pensavo saresti tornato dai tuoi genitori. -Ci siamo appena trasferiti qui. -Non me l’avevi detto. -Non me l’hai chiesto-rispose divertito-Mangiamo? Annuii e camminai con lui fino alla caffetteria. Mi misi in coda con lui e, dopo aver preso da mangiare, andammo da Giselle e Brittany. -Vi presento Thomas-dissi sedendomi-Thomas, loro sono Giselle e Brittany. -Incantato-rispose sorridente-Charlotte mi ha parlato di voi. -Se sono cose positive, siamo noi-disse Brittany ridendo.
-Giselle-disse mio fratello apparendo dietro di lei, era abbastanza serio-Hai finito di mangiare? -Sì, qualcosa non va?-chiese preoccupata. -Andiamo-lei si alzò e mi guardò-Brittany, Duncan ti cerca-disse Trevor prima di andarsene. -Ci vediamo dopo-ci salutò Brittany e se ne andò. -Che succede a tuo fratello? -E’ arrabbiato con me, non è nulla-risposi indifferente.
-E perché? -Perché sto parlando con te-mi guardò senza capire-Il suo migliore amico è Derek. -Questo ha senso. -Pensa che sia una specie di tradimento nei confronti del suo amico, ma non sono stata io quella che è andata via senza avvisare. -Non darci peso-mi sorrise. -Vedo che hai già trovato un sostituto-disse Amber avvicinandosi a noi. -Vedo che non hai più l’occhio nero-risposi abbozzando un sorriso falso-E sei pettinata. -Non va bene annoiare il nuovo arrivato al suo primo giorno. Non dovresti essere chiusa in biblioteca a leggere qualche libro?
-Sei Amber, vero?-chiese Thomas alzandosi. -Sì-rispose sorridendo. -Posso farti una domanda? Se non ti dà fastidio, ovvio. -Dimmi-si avvicinò a lui. -Ti piaccio io o ti piace Charlotte?-i miei occhi si aprirono di colpo, non potevo credere a ciò che avesse detto. -Scusa?-chiese Amber stupefatta-Perché lo chiedi? -Sembra che tu sia sempre intorno a lei a scocciarla o qualcosa del genere e pensavo che ti piacesse-abbozzò un sorriso-Se non è questo, devi avere una seria ossessione per lei e dovresti incontrare un medico-si sedette e mi guardò-Di cosa parlavamo?
Amber rilasciò un piccolo gridolino di frustrazione e se ne andò. -Sei un genio-gli dissi sorpresa. -Ti andrebbe di andare a prendere qualcosa da bere con me dopo le lezioni? -Devo andare a lezione di musica, ma dopo posso. -Dammi la via e verrò a prenderti.
Dopo le lezioni andai al parcheggio da Trevor per farmi accompagnare in accademia. -Sali-disse senza guardarmi. Aprii la portiera e mi sedetti. Mi misi la cintura e accesi la radio, ma Trevor la spense rapidamente. -Che fai?-chiesi infastidita-Mi piaceva la canzone.
-E a me non piace Thomas, ma dobbiamo farcene una ragione tutti-partì ed uscì dal parcheggio-Perché?-mi chiese all’improvviso. -Cosa?-chiesi senza capire. -Non ti capisco-disse arrabbiato-Sul serio ci provo, ma non ti capisco. -Non so di cosa stai parlando, Trevor. -Ti sei già dimenticata di Derek? Quel nome…erano quasi due mesi provassi a dimenticarmelo, ma c’era sempre Trevor a ricordarmelo. Non si rendeva conto del dolore che mi provocasse ogni volta che mi parlava di lui. -Non voglio parlarne-risposi tagliando il discorso. -Non capisco come tu possa fargli questo dopo tutto. -Ti ricordo che è stato lui ad andarsene-gli ricordai arrabbiata. -Non è una scusa. -Non è una scusa perché è il tuo migliore amico, vero? Perché se fosse stato un altro ragazzo lo avresti ucciso. -Non è così. -Certo che sì. Ti sei messo nei panni del tuo migliore amico ma non hai pensato a me. -Certo che ho pensato a te. -Ah sì? E dimmi cosa hai pensato-ma non ricevetti risposta-Vedi? -Ma questo non ha niente a che fare con lui. -Tutto ha a che fare con lui. -Charlotte… -No, Trevor-lo interruppi prima che dicesse un’altra stupidaggine-Lui se n’è andato, non voleva nemmeno dirmelo e non mi ha mai chiamata né mi ha scritto. Se mi avesse amato tanto quanto andasse dicendo, non mi avrebbe lasciata due mesi senza sue notizie, ma certo, è il tuo migliore amico.
Scesi dall’auto chiudendo lo sportello con forza e camminai fino all’entrata della scuola. Avevo bisogno di sfogarmi e quindi avevo bisogno del mio piano. -Ciao-mi salutò il professore al vedermi entrare-Ho una notizia per te! Hai ottenuto la possibilità di fare una prova per la Julliard. -Come?-chiesi incredula. -Ho mandato la richiesta al posto tuo ed è stata accettata. E’ il mio regalo di Natale. -E’ il migliore di tutti-gli diedi un abbraccio e mi sedetti al piano-Che devo fare oggi? -Voglio qualcosa di personale.
-Come? -Qualcosa di tuo, intimo. Voglio che suoni seguendo il tuo orecchio e i tuoi sentimenti. Voglio vedere quelle emozioni che tieni chiuse nel tuo profondo. -Ci proverò. Respirai profondamente e toccai i primi tasti. Iniziai a suonare qualcosa che conoscessi già. -Dai, sorprendimi-mi disse il professore. Chiusi gli occhi e lasciai che le mie mani si muovessero da sole. Pensai alla prima volta che suonai il piano. La melodia che risuonava era felice e animata, come quello che sentii nel momento in cui toccai il primo tasto. Mi venne in mente la prima volta che andai a scuola di musica con il mio vestito azzurro chiaro e le due trecce che mi aveva fatto mia madre. Avevo passato due giorni a chiederle di farmele.
-Cosa senti?-mi chiese. -Sono felice. E’ come se stessi creando la colonna sonora della mia vita-risposi senza smette di suonare. -Continua così. Continuai con la mia melodia e mi vennero in mente un paio di occhi color miele che mi guardavano. Mi allontanai un po’ e riuscii a vedere i suoi capelli spettinati e quel sorriso che mi lasciava imbambolata per secondi infiniti.
Da dove è venuto? Mamma, ti presento il mio nuovo amico Derek. Vive nella casa a lato. Disse Trevor emozionato a mia madre. Il bambino si avvicinò a me senza smettere di sorridere. Ciao principessa. Principessa? Perché principessa? Il mio cuore iniziò a battere forte e le mie dita si mossero ancora più rapide. -Sembri nervosa-mi disse il professore, ma non risposi. Un altro ricordo mi venne in mente. Gli stessi occhi color miele mi guardavano, ma questa volta in un altro scenario. Ero seduta nel corridoio della scuola a leggere un libro e lui era appoggiato al suo armadietto poco più distante, con una ragazza. Lei accarezzava le sue forti braccia e lui accarezzava la sua guancia. Smise di farlo e guardò me. La ragazza provò ad attirare la sua attenzione, ma a lui non interessava. Perché guardava me e non lei? Si allontanò da lei e si avvicinò a me sedendomisi accanto. Cosa fa una principessa seduta sul pavimento? Faceva sempre così ed io mi ritrovavo sempre con un mucchio di farfalle nello stomaco.
Il ricordo svanì e venne sostituito da un altro. Era il penultimo anno e tutte le ragazze andavano in giro con il loro migliore sorriso sperando che un ragazzo chiedesse loro di andare al ballo di primavera. Non sapevo perché avessero tutto questo interesse per quel ballo, non era una cosa così importante. Alla fine nessuno andava con chi volesse. Entrai in biblioteca alla ricerca di un libro che ci avevano detto di leggere, lo presi dallo scaffale e un foglietto cadde sul pavimento. Mi abbassai a raccoglierlo e lo lessi: Principessa, verrai con me al ballo o dovrò continuare a supplicarti? Un sorriso comparve sul mio viso al riconoscere la calligrafia. Verrò con te. Sussurrai. Delle mani mi presero per i fianchi e mi abbracciarono con delicatezza. Sapevo avresti accettato.
I suoi occhi color miele si allontanarono lentamente da me e non riuscii a fermarli. Salì sull’auto e se ne andò senza venire da me a darmi un ultimo bacio. Perché se n’era andato? Non mi amava già più? Tutto ciò che avevamo passato insieme era una grossa bugia o era reale solo per me? Smisi di suonare e notai le mie guance umide. -E’ stato fantastico-disse il mio professore-Hai iniziato suonando qualcosa di allegro dove mostravi felicità ed hai terminato con una melodia malinconica e triste. Non so come fai, ma hai un effetto sugli ascoltatori che non puoi nemmeno immaginare. -Grazie-risposi asciugandomi le lacrime. -Ci vediamo la prossima volta. Ottimo lavoro-mi salutò ed uscì dalla sala. Uscii in strada e cercai Thomas, ma non lo vidi. Guardai il cellulare per vedere se mi avesse lasciato un messaggio, ma non c’era nulla. -Bellezza!-mi chiamò da una decappottabile-Sali?
-E quest’auto?-chiesi sorpresa. -E’ ciò che ottieni se tuo padre è il proprietario di un concessionario. Aprii la portiera e salii. Thomas mise la prima ed uscì dal parcheggio della scuola di musica. Accese la musica. -Canta-mi ordinò. Cantai con lui e alzai le braccia lasciando che il vento le colpisse. Non ero mai stata su una decappottabile ed era incredibile. Parcheggiò davanti ad una caffetteria. -Signorina-disse aprendo la portiera e offrendomi la sua mano per scendere. -Grazie-dissi accettandola e scendendo. Camminammo fino all’entrata e mi aprì la porta lasciandomi passare prima di lui. Non ero mai stata in quella caffetteria. -Ti piace? -Molto. -Andiamo a sederci-prese la mia mano e mi portò fino ad un tavolo-Puoi ordinare ciò che vuoi, pago io. -Sei sicuro? Non voglio approfittarne.
-Ordina ciò che vuoi-sorrise e mi diede il menu. Ordinammo da bere e da mangiare e rimanemmo lì a parlare per un po'. Ero felice di avere qualcuno con cui stare bene, qualcuno che non fosse Derek e che non mi facesse pensare costantemente a lui. Thomas pagò il conto quando terminammo e mi riaccompagnò a casa. -Sono stata bene-dissi prima di scendere. -Un piacere. Spero lo rifaremo. -Lo spero anche io-abbozzai un sorriso. Lui scese con me e mi accompagnò fino alla porta. -Ti sto per baciare-disse all’improvviso. -Cosa? Non ebbi molto tempo per reagire perché le sue labbra si stamparono contro le mie senza lasciarmi pensare. Chiusi gli occhi e assaporai le sue labbra lentamente anche se qualcosa dentro di me mi dicesse fosse sbagliato.
Renderò i tuoi sogni realtà, principessa… La sua voce risuonava nella mia mente e non mi lasciò godermi il bacio con Thomas. -Non posso farlo-dissi separandomi da lui-Non è colpa tua. -Char… -Tu sei fantastico, veramente, ma non posso. Sul serio, non posso. -Charlotte… -Sei bellissimo e sicuramente molto ragazze vorranno uscire con te, ma nella mia testa c’è solo Derek e mi piacerebbe poterlo dimenticare, ma non so perché non possa… -Charlotte!-prese le mie spalle e mi scosse varie volte-Non ti hanno mai detto che devi ascoltare gli altri?-chiese divertito. -Ma… -No, ora stai in silenzio-mi interruppe e rimasi zitta-Non mi piaci.
-E perché mi hai baciata? Non puoi baciarmi se non ti piaccio-risposi infastidita. -Non sei il mio tipo. -Ora non sono il tuo tipo? Questa mi mancava. -Mi piacciono i ragazzi-mi bloccai e lo guardai-Uomini. -E perché mi hai baciata? -Volevo vedere se sentissi qualcosa, ma niente. -Idiota-lo colpii varie volte-Lo sai quanto è difficile per me una cosa del genere? -Basta, basta-prese le mie mani e iniziò a ridere. -Ti perdonerò perché ho sempre voluto avere un amico gay. Posso trovarti un fidanzato? -Posso trovarne un altro a te? -Ne parleremo domani-abbozzò un sorriso e gli diedi un bacio sulla guancia-Ci vediamo domani. Sorrise e tornò in auto ridendo. Ti amo, principessa… Guardai la casa a lato e mi si rivoltò lo stomaco al vedere che fosse completamente al buio.
Entrai in casa e mi diressi al salotto dove era seduta mia madre. -Ti sei divertita?-mi chiese al vedermi-Qualcosa non va? Mi sedetti accanto a lei e appoggiai la testa sulle sue gambe. -Ho solo bisogno di coccole. -Questo so farlo molto bene-iniziò ad accarezzare i miei capelli e chiusi gli occhi, rilassandomi. -Mamma, perché non posso dimenticarlo? Le ho provate tutte, ma è sempre nella mia testa. -E’ sempre difficile, tesoro. -Credo lo faccia apposta. -Cosa? -Stare sempre nella mia mente-sospirai e la guardai-Sicuramente ha fatto un patto con il diavolo per torturarmi. -Sei pazza-iniziò a ridere e mi unii a lei-E Thomas? -Sto bene con lui e mi tratta molto bene, ma… -Ma non è Derek-terminò la mia frase. -Ed è gay-mi guardò sorpresa e risi-E’ la stessa faccia che ho fatto io. -Comparirà un altro ragazzo nella tua vita. -Non mi ha nemmeno chiamata. -Lo hai chiamato tu?-negai-Siete due testardi. -Io non sono testarda. -E io non sono medico-rise-Abbi pazienza, alla fine incontrerai la persona giusta. -Grazie mamma. Chiusi gli occhi e lasciai che il suono della televisione mi rilassasse fino ad addormentarmi.
_____________________________________ E no, non è Thomas il ragazzo che rimpiazzerà Derek Mi dispiace aver smontato chi pensava avrebbe fatto felice Charlotte.
|
|