Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
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-Ragazze ho un problema-disse Brittany sedendosi al tavolo. -Che succede?-chiedemmo insieme. -Credo mi piaccia un ragazzo-Gis ed io ci guardammo confuse. -E Brad?-chiesi. -Brad è storia. Dopo ciò che ti ha fatto Dylan, ho deciso di non volere stare dietro un ragazzo così. -Molto bene-Gis la abbracciò e le sorrise-E chi è il fortunato? -Duncan-sputai l’acqua che avevo in bocca.
-Duncan?-chiesi sorpresa-Da quando? -Da quando abbiamo perso la scommessa e mi è toccato stare con lui tutta la settimana. -Ma non parla molto-disse Gis. -Questo è ciò che credi. Al terzo giorno mi stava già raccontando i suoi piani per il futuro-rispose sorridente-E mi ha aiutata con i compiti. -Ecco perché non mi chiedevi aiuto-dissi ridendo-Sono contenta ti piaccia, è un gran ragazzo. -Venerdì venite da me e vi racconto tutto?-chiese. -Certo!-rispondemmo insieme. ________________________________________________________ Venerdì sera... -Sì mamma, stiamo bene-dissi per telefono-Stiamo andando a dormire-ascoltai la sua risposta-Va bene, ti voglio bene-e riattaccai. -Che voleva?-mi chiese Gis. -Solo sapere se stessimo bene-risposi con un sorriso-E’ che oggi non ci siamo viste.
-Come potevamo non stare bene? E’ il venerdì fra ragazze-esclamò euforica Brit. -Forza, è ora di andare a dormire! Domani mattina c'è da alzarsi presto!-rispose ridendo Gis. -Non so perché voglia alzarti presto per andare a correre-rispose lamentandosi. -Perché fra tre mesi iniziano le vacanze e dobbiamo iniziare l’operazione bikini, quindi a dormire. -Buona notte, ragazze.-ci addormentammo. Qualche ora dopo mi alzai di soprassalto. Mi guardai alle spalle, ma tutto era pieno di fumo, e non riuscii a vedere molto. -Ma...cos’è?-iniziai a tossire. Mi alzai dal letto e aprii la finestra per respirare dell’aria fresca. Impallidii nel vedere fumo salire dal piano di sotto. -Fuoco!-gridai-Ragazze!-mi lanciai su di loro e iniziai a scuoterle-Alzatevi! -Che succede?-chiese spaventata Brittany-E questo fumo?
-Ma sono le 4 del mattino-disse Gis addormentata. -Fuoco, cazzo! Dobbiamo uscire! Devi svegliare i tuoi! -Andiamo!-uscimmo correndo dalla stanza e trovammo i genitori di Brit in corridoio. -State bene?-chiese suo padre. Annuimmo-Andiamo fuori. Uscimmo dalla porta e iniziammo a scendere le scale il più rapidamente possibile. Alcune macerie cadevano dal tetto e mi fecero cadere al suolo. -Char!-gridò Gis. -Sto bene-dissi alzandomi-Merda-le macerie mi bloccavano la strada-Andate-gridai. -Non me ne vado senza di te! -Char! Non muoverti!-gridò Brittany-Andiamo a chiedere aiuto. -Andate! Troverò un modo per uscire!-e salii gli scalini ignorando le sue grida. Guardai da tutte le parti, senza sapere cosa fare. -Pensa…per quella porta-mi dissi. Aprii la porta dell’1B ed entrai-La scala d’emergenza deve essere qui-iniziai ad affacciarmi dalle finestre ma non trovai nulla-Dove cavolo è? Non capisco perché non abbiano messo le scalette da tutti i lati.
Il mio cellulare iniziò a suonare. Lo tirai fuori e risposi. -Charlotte! Dove sei?-chiese mio fratello-C’è stato un incendio in casa di Brittany! Stai bene? -Sì, sì-mentii. Non potevo dirgli che fossi intrappolata dentro un edificio in fiamme-Tu dove sei? -Sto scendendo dall’auto! Ecco! Vedo Giselle!-merda. -Trevor. -Ciao Gis! Non ti vedo, Char.
-Sto bene, ma dentro l’edificio-dissi senza giri di parole. -Come?-gridò. Iniziai a tossire. Il fumo stava invadendo i miei polmoni e i miei occhi iniziarono a bruciare. -Sto provando ad uscire ma non trovo la scala antincendio-dissi quasi piangendo-Che faccio? -A che piano sei? -Il primo-non riuscivo a smettere di tossire-Non posso respirare. -Char! Non mi lasciare!-ma smisi di ascoltarlo. Caddi al suolo stanca e i miei occhi si chiusero.
NARRA DEREK -Trevor!-gridai al vederlo con Giselle e Brittany-State tutte bene?-chiesi, ma non vidi Charlotte-E Charlotte?
-E’ dentro-rispose piangendo Giselle-Stavamo scendendo le scale ma delle macerie l’hanno separata da noi. -Char! Non mi lasciare!-gridò Trevor al telefono-Cazzo!-si avvicinò ad un pompiere e lo seguii-Dovete entrare la dentro! C’è mia sorella! -Non possiamo entrare fino a quando non saremo sicuri che non crollerà-rispose il pompiere. -E lascerete che l’edificio crolli su di lei?-gridai io questa volta. -Faremo tutto ciò che possiamo per tirarla fuori di lì. -Ma siete ancora qui!-gridò Trevor prendendolo per la divisa-Entri ora stesso e la tiri fuori! Guardai da tutte le parti. Non poteva star succedendo sul serio. Mi passai le mani fra i capelli e provai a respirare con calma ma non ci riuscii, non riuscivo a smettere di pensare al fatto che fosse lì da sola e in pericolo. -A che piano è?-chiesi a Trevor. -Al primo. Cercai con lo sguardo la scala antincendio e andai correndo verso di essa seguito da Trevor. -Non potete passare!-gridò la polizia alle nostre spalle. -Aiutami a salire!-gridai a Trevor. Presi la scala e salii gli scalini. -Che fai?-mi chiese il padre di Trevor.
-Charlotte è dentro-vidi il suo viso impallidire-Vado a cercarla. Diedi un calcio ad una finestra ed entrai provando a non tagliarmi. -Charlotte!-gridai. Una nuvola di fumo arrivò verso di me e mi fece tossire-Charlotte!-camminai per tutta la casa cercandola-Sei qui?-entrai in una delle stanze e la trovai stesa sul pavimento-Char!-mi avvicinai a lei e la presi fra le braccia. Entrai nel bagno e le bagnai la faccia con l’acqua-Char, svegliati-ma non reagì. La lasciai sul pavimento e iniziai a premerle il petto. Per un secondo dubitai nel farle il bocca a bocca, ma lo feci. Ripetei il processo fino a quando non iniziò a tossire. La ripresi fra le braccia e andai verso la finestra dalla quale ero entrato. Vidi iniziasse ad aprire gli occhi lentamente. -Derek?
-Come stai?-chiesi sorridente. -Che fai qui?-guardò da tutte le parti. -Niente, passavo di qui e sai…-passai per la finestra senza smettere di guardarla-Siamo fuori. -Eccolo!-gridò Trevor al vedermi. -Aiutami-gli gridai. Si avvicinarono Trevor, Duncan, Joe e il padre di Trevor e presero Charlotte, poi aiutarono me a scendere. Tori si avvicinò correndo a Char e la guardò. -Stai bene?-annuì-Devo portarla in ospedale-chiamò due medici-Mettetela sull’ambulanza e portatela in ospedale-diede un bacio a Colin-Vado con lei.
-Andiamo in ospedale-disse Trevor-Grazie-mi abbracciò e mi diede un colpo sulla nuca. -Forza, andiamo-mi incamminai verso la mia moto e la accesi-Brittany, vieni con me-le gridai vedendo che guardasse da tutte le parti. Si avvicinò correndo e le diedi il mio casco. Guidai per le strade vuote seguendo l’auto di Trevor. Notai le mani di Brittany tremare. Le accarezzai dolcemente e mi girai a guardarla. -Sta bene, ok?-lei annuì e mi abbracciò. Parcheggiai la moto e aiutai Brit a scendere. Entrammo e ci avvicinammo a Tori. -Dov’è?-chiesi. -Le stanno dando l’ossigeno, starà bene-si avvicinò e mi abbracciò-Grazie per tutto-si separò da me e mi diede un bacio sulla guancia-Sai cosa?
-Cosa? -Ha chiesto di te per tutto il tempo-disse abbozzando un piccolo sorriso. -Io…ecco…-abbassai lo sguardo imbarazzato. Brittany rise e mi diede una gomitata-Non dire niente. -Sta bene?-chiese Trevor alle mie spalle. -Sì, perfettamente. Sedetevi. Ci sedemmo nella sala d’aspetto sotto l’attento sguardo di varie persone. Guardai i miei vestiti: un paio di pantaloni del pigiama e le prime scarpe che avessi trovato. -La verità è che i pigiami mi piacciono molto-commentò Joe-Dovrei andare così a lezione.
-Se lo fai, smetteremo di parlarti-disse Brit-Tutti smetteremo di parlarti. Una risata invase la sala a cui si unirono tutte le altre persone nel vedere la sfilata che stesse facendo Joe con il suo pigiama. Prese Brittany e la fece sfilare. Lei prese Duncan che la guardò sorpreso e le diede un bacio. Gis cominciò a gridare emozionata e abbracciò Trevor. -Non gridate!-ci sgridò un’infermiera. -Scusi-sussurrò Giselle-Vediamo se farai lo stesso con Charlotte-mi disse dandomi una gomitata. -Vediamo se farai lo stesso con Giselle-dissi a Trevor. I due si separarono imbarazzati e iniziai a ridere-Non mi guardare così, Giselle-dissi alzandomi-Hai iniziato tu.
-Stupido!-iniziò a gridare Giselle, ma delle altre urla interruppero le sue. -Non ho bisogno di altro ossigeno-esclamò Charlotte uscendo da una stanza-Non vedete che respiro bene?-iniziò a inspirare ed espirare. -Ma signorina…-le disse l’infermiera. -Signorina niente, lasciatemi in pace-si girò a guardarci-Che fate tutti qui? Pensavo qualcuno mi avrebbe portato da mangiare-disse arrabbiata.
Le ragazze si avvicinarono a lei e la abbracciarono, poi ci avvicinammo anche noi altri per unirci a loro. -Non posso respirare-disse qualcuna. -Questo perché Duncan ti ha lasciata senza fiato quando l’hai baciato-affermò Joe. -Hai baciato Duncan?-chiese Charlotte-Potevi almeno aspettare che uscissi. -Non l’ho pianificato-rispose sulla difensiva. -Ehi, smettiamo di abbracciarci?-suggerì Giselle. Ci separammo e ci guardammo. Cercai Char con lo sguardo e i suoi occhi incontrarono i miei. -Derek-si avvicinò a me e mi abbracciò-Sei un idiota.
-Qual è il motivo in questo caso? -Non puoi entrare in un edificio in fiamme nemmeno se dentro ci fosse la regina d’Inghilterra-rispose ridendo. -Ma là dentro c’era l’amore della mia vita-dissi senza pensare-Voglio dire, l’amore della nostra vita. Di tutti noi, ecco. -Sono contenta che anche chi è entrato a salvarmi sia l’amore della nostra vita-mi fece l’occhiolino e si avvicinò a suo padre che iniziò a riempirla di baci. Stava dicendo fossi l’amore della sua vita o me lo ero immaginato? ___________________________ Ormai lo sapete...Nelle mie storie gli incendi non possono mancare MAI! Spero che, nonostante non succeda granché, il capitolo vi sia piaciuto lo stesso. Prometto che il prossimo sarà molto più interessante. Ho una bella sorpresa per tutti voi!
Edited by KimbraFox - 25/4/2017, 01:48
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