Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
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15 dicembre -Oggi è l’ultimo giorno di lezione che avrete questo primo quadrimestre-disse il professore alzandosi dalla sua sedia e raccogliendo le sue cose-Spero che a ritorno dalle vacanze sarete più attenti e interessati al passare l’esame. I voti dell’ultimo esame li troverete nella tabella fuori dalla porta-ci guardò e sospirò-Divertitevi durante le vacanze natalizie. Uscì dall’aula e tutti si alzarono con rapidità per andare a vedere i voti. -Non vuoi vedere come è andata?-mi chiese Liz mentre metteva i suoi quaderni nella borsa-Non ti sei mossa.
-Si stanno spintonando per un voto che non scomparirà dalla tabella-mi alzai dal mio posto e mi misi a raccogliere le mie cose-E tu? -Sto aspettando te-mi sorrise-Quando vuoi. -Andiamo, andiamo. -Ho preso un otto-disse Liz con tristezza, ma tornò a sorridere-Lo recupererò senza problemi, tu? -Bene-risposi allontanandomi dalla tabella.
-Solo bene?-gridò dietro di me-Ma se il tuo voto più basso è un trenta!-mi abbracciò-Sei un genio, Tori Brooks. -Sei pazza. Uscimmo dall’edificio e ci dirigemmo verso il parcheggio dove ci aspettavano West e Colin. -E allora?-ci chiese West. -Solo otto-rispose Liz-Voi? -Io tredici e Colin un ventisette-gli diede una pacca sulla spalla-In fondo è un ragazzo intelligente.
-E tu, dolcezza?-mi chiese Colin prima di darmi un bacio. -Tutto bene. -La tua ragazza è un genio-disse Liz facendomi l’occhiolino. -Non lo metto in dubbio-rispose ridendo-Andiamo-mi prese per mano e mi avvicinò a lui-Io sono quello bello e tu quella intelligente. -Ora non sono bella?
-Sì, ma io di più-provò a baciarmi, ma lo schivai-Sexy? Attraente? -Idiota? -Mi va bene anche quello. Provò a baciarmi di nuovo ma questa volta non mi opposi. -C’è un hotel non molto distante da qui-disse West separandoci-Di questo passo non arriveremo in stazione. -Va bene-lo baciai per l’ultima volta e mi separai da lui-Passi da me fra un’ora? -Certo, dolcezza.
Camminai fino alla mia auto e me ne tornai a casa a finire di preparare la valigia e salutare i miei genitori. -Colin è qui-mi disse mia madre dal piano inferiore. Scesi le scale e lo trovai all’entrata con un mazzo di rose rosse. -E questo?-chiesi sorridente. -Mi piaceva.
Presi il mazzo e vidi un biglietto. -Non sia mai che non sappia di chi siano-scherzai e lo aprii. -Non leggerlo ad alta voce-disse nervoso. -Ti imbarazza?-spostò lo sguardo e risi-Ok, ok.
"Questi fiori sono la prova di quanto ti ami, Tori Brooks."
Lo guardai e sorrisi. -Li metto in un vaso-disse mia madre prendendomi il mazzo dalle mani-Comportatevi bene e divertitevi. -Grazie. Colin prese la mia valigia e se ne andò verso l’auto mentre io salutavo i miei genitori. Poi, mi aprì la portiera dell’auto e mi diede un bacio prima che salissi. -Sei così galante-scherzai divertita-Vuoi qualcosa da me, Maverick?
-Il tuo cuore, Brooks-rispose ridendo-Pronta? -Pronta. ________________________________________________________________ -Andiamo a sciare!- gridò Becca emozionata. Avevamo affittato un appartamento per passare qualche giorno in montagna a sciare e a divertirci con la neve. Colin, West e Helen avevano scelto lo snowboard mentre il resto di noi aveva preferito i tradizionali sci. -Ci vediamo dopo-mi salutò Colin.
-Tranquilla, tornerà-scherzò Helen. -Che simpatica-le feci la linguaccia e la spinsi facendola cadere fra la neve-Andiamo? Rimanemmo tutto il pomeriggio in montagna fino all’arrivo della sera quando tornammo in appartamento a fare una doccia per poi uscire a cena. -Non hai ancora scelto cosa metterti?-mi chiese Liz-Sono più di dieci minuti che sei lì. -Questa notte tu dormirai con Mike e questo vuol dire che io dovrò dormire con Colin e non so come fare perché…
-Tori, rilassati. Non è la prima volta che dormi con lui. -Ma sicuramente lui vuole…-e mi interruppe. -Lui vuole ciò che vuoi tu-respirai profondamente-Non pensarci troppo, succederà quando vorrai che succeda. -Sei sicura? -Certo che sì-mi sorrise e mi accarezzò la guancia-Sono passati solo tre mesi, avete tutto il tempo del mondo. -Al massimo mi lascerà…
-E’ pazzo di te, Tori. Non te ne rendi conto? E’ entrato in edificio in fiamme, ha fatto tutto il possibile per farti sorridere quando hai discusso con tuo fratello, avrebbe ucciso Eddy se avesse avuto la possibilità. Cosa vuoi che faccia? -Sono stupida, vero? -Un po’ sì-mi abbracciò e si infilò nel mio armadio-Mettiti questi. -Grazie. Una volta vestita, andammo in salotto dove ci aspettavano tutti. -Ti conosco?-mi chiese Colin dietro di me.
-Credo di no-risposi senza girarmi. -Sicura? Credo di averti vista qualche volta. -Dove? Notai il suo viso vicino al mio collo e sentii un calore percorrermi tutto il corpo. -Nei miei sogni-sussurrò nel mio orecchio e sorrisi-E erano bellissimi. -Sei così romantico-mi girai e mi avvicinai a lui-E mi piace. Mi accarezzò una guancia e mi baciò dolcemente.
-Andiamo piccioncini. Mi separai da un sorridente Colin e lo presi per mano. Andammo a cena in un piccolo ristorante italiano nel centro del paese. Era il terzo anno che andavamo lì e già ci trattavano come se fossimo dei loro compaesani. Dopo cena, andammo a passeggio per il paese e a vedere le stelle. Tornammo in appartamento e poco a poco tutti andarono nelle loro stanze fino a quando non rimanemmo solo io e Colin. -Tutto bene?-mi chiese prendendomi per la vita-Stai tremando, hai freddo?
-No, no. Sto bene-provai a sorridere, ma non mi riuscì molto bene. -Qualcosa non va?-chiese preoccupato-Se ho fatto qualcosa, io… -No!-esclamai-No-dissi più tranquilla-Sono solo un po’ nervosa-mi guardò senza capire-E’ la prima volta che dormiamo insieme e io… -Non abbiamo dormito insieme a casa tua?-chiese divertito.
-Non è lo stesso-mi separai da lui e mi coprii il viso con le mani-Probabilmente tu vuoi quello e io… -Voglio cosa? -Lo sai…-lo guardai come se già sapesse di cosa stessi parlando, ma lui mi guardava sempre peggio-Ciò che fanno i fidanzati-rimase zitto un istante prima di ridere come un matto-Non è divertente, Colin-lo sgridai. -Dai, è divertente-e cominciò a ridere di nuovo. -Sei un idiota. Mi diressi verso la camera sbattendo la porta. Qualche secondo dopo, Colin entrò e si appoggiò alla parete a guardarmi.
-Cosa guardi?-chiesi arrabbiata. -Ingigantisci sempre le cose-disse avvicinandosi un po’-Non ti dirò che non lo voglio perché sarebbe una bugia. Ti sei vista? Sei, sei irresistibile-arrossii un po’ e sorrise-Ma non ho fretta. Tu?-negai-Io nemmeno, Tori. -Dici sul serio? -Certo che dico sul serio-continuò ad avvicinarsi fino a fermarsi davanti a me-Ecco, devi smetterla di arrossire perché così non riesco a controllarmi-abbozzò un sorriso-Ti amo.
-Anche io ti amo. -Quindi, ci diamo dentro?-chiese alzando le sopracciglia. -Sei un idiota-risi. -Tutto tuo, dolcezza. -Tutto mio. E mi baciò.
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