Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
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NARRA TORI Sabato mattina -Non so se posso…-mormorai e iniziai a mangiarmi le unghie. -Andrà tutto bene, tesoro-mi disse mia madre-Sicuramente verrai promossa-mi diede un bacio in fronte e se ne andò. -Forza, andiamo-seguii mio padre fino all’auto e salii accanto a lui-E’ andata molto bene questa settimana e abbiamo fatto solo tre lezioni. -Già…-perché ho guidato anche con Colin.
-Pronta?-mi chiese. -No. -Tesoro, andrà tutto bene. La famiglia Brooks ha un gene che fa in modo che riesca tutto alla perfezione. -Ma tu non hai lavorato per un anno prima di aprire l’impresa. -Sì, però… -E Ryder è stato promosso per miracolo l’ultimo anno di scuola. -Sì, però…
-E il nonno ha lasciato la sua carriera per un’altra perché non riusciva a farsi promuovere. -Va bene, va bene. Solo tu e tua madre siete intelligenti, contenta?-annuii e iniziai a ridere-Noi altri siamo stupidi. -E questo succede perché il gene è nel DNA delle donne-gli feci l’occhiolino e rise. -Guarda, ti sei già rilassata. Ora esci dalla mia auto e vai a dare quell’esame. Gli diedi un bacio ed entrai nell’edificio. -Signorina Brooks-mi chiamò una signora dieci minuti dopo-E’ il suo turno. Buttai fuori tutta l’aria che avevo nei polmoni e andai verso l’esaminatrice.
Poco dopo… -Bene…parcheggi qui-disse indicando il mio lato destro. Parcheggiai alla prima senza toccare il marciapiede-Bene, abbiamo finito. -Sono stata promossa?-chiesi esausta. -Guardalo tu stessa-mi diede un foglio e se ne andò. -Victoria Brooks: promossa. Sì!-iniziai a saltare dalla gioia. Uscii correndo dall’edificio e trovai mio padre appoggiato all’auto. -E allora?-chiese impaziente.
-Sono stata promossa!-mi lanciai fra le sue braccia e lo abbracciai. -Questa è la mia bambina. -E’ stata promossa?-chiese una voce per telefono. Quella voce…presi il telefono a mio padre. -Sì, sono stata promossa, ma verrai trattato esattamente come tutti quelli che vogliono salire con me. -Non dirmi questo, tesoro. -Per te sono Victoria, generale-e restituii il telefono a mio padre-Guido io-gli presi le chiavi e salii. -Non dovresti trattarlo così-disse mio padre qualche minuto dopo. -Lui se n’è andato senza salutarmi, un’altra volta. Se l’è voluta.
-Parti, testarda-sorrisi e partii-Dobbiamo festeggiare. Dieci minuti dopo parcheggiai l’auto davanti casa e entrai per dare la grande notizia a mia madre. -Sono molto orgogliosa di te!-esclamò abbracciandomi.
-Ci meritiamo una birra-disse mio padre-Ne prenderesti un paio dal garage? -Certo-risposi sorridente. Aprii la porta che dava sul garage e trovai un’auto nera parcheggiata-Papà? -Sì, tesoro?-rispose divertito. -Perché c’è un auto in garage?-sentii le risa di mia madre-E’ per me?
-Di chi volevi che fosse?-chiese ridendo. -Non posso crederci-iniziai a saltellare e entrai di nuovo in cucina per abbracciare i miei genitori-Grazie! Grazie! Grazie!-mi separai da loro e andai in garage. -Trattala bene-disse mio padre comparendomi alle spalle. -Sicuro che puoi permettertelo?-gli chiesi. -Non ti abbiamo fatto nessun regalo per il diploma e ora ti hanno dato una borsa di studio. Lasciami comprarti qualcosa-mi abbracciò-Comunque, mi hanno fatto un’offerta perché il proprietario del concessionario è mio amico. -Io…non so cosa dire. -Devi chiamare tuo fratello e ringraziarlo. Ha controllato tutto lui affinché fosse perfetto. -Lo chiamerò dopo. __________________________________________________ -Ti hanno regalato un’auto?-gridò Liz dall’altro lato del telefono. -Sì, è fantastica. -Chi l’ha scelta? -Mio padre e mio fratello. -Sicuramente tuo fratello sa cosa è di buona qualità. Hai parlato con lui? -Veramente no. -Devi farlo. Lui ti vuole molto bene e si è sbagliato. Commettiamo tutti degli errori. -Però non si commette lo stesso errore due volte. -Chiamalo, Tori. Non rischiare di pentirtene dopo. -Bene, ci penserò. Ti lascio, vado a studiare un po’. -Va bene, ti voglio bene. -Anche io-e riattaccai. Mi sedetti alla mia scrivania e accesi la radio prima di mettermi a ricopiare gli appunti di Anatomia.
All’improvviso delle mani toccarono le mie spalle e mi girai di soprassalto. -Colin! Vuoi uccidermi o cosa?-mi posai una mano sul cuore e vidi che batteva velocissimo. -Voglio ucciderti, ma di baci-e cominciò a darmi baci per tutto il viso. -Basta, basta. Devo studiare. Comunque, devi smetterla di entrare dal mio balcone. -Ho visto la tua nuova auto. Andiamo a fare un giro-provò a sollevarmi dalla sedia, ma gli diedi un calcio-Questo ha fatto male! -Ti ho avvisato-risi-E ora vattene, devo studiare. -Che studi? -Anatomia-sospirai. Non mi avrebbe lasciata in pace. -Dovresti studiare anatomia con me-abbozzò quel sorriso che tanto mi piaceva e si tolse la maglia-Che pensi della mia anatomia?
Guardai i suoi addominali travagliati e cominciai ad alzare lo sguardo fino alle sua braccia. Da quando era così forte? Scossi la testa e spostai lo sguardo dal suo corpo. -Ora non posso-risposi con voce tremante. -Ti sei innervosita?-chiese divertito-E non mi sono nemmeno tolto i pantaloni. -Smettila-farfugliai. Sapeva perfettamente mi facesse diventare nervosa e sembrava divertirlo. Era il momento di restituirgli il favore-Sai qual è il problema? -Problema?-chiese stupito e si sedette sul mio letto senza spostare lo sguardo.
-Non puoi capire ciò che sto studiando in Anatomia-mi alzai dalla sedia sorridente. -Continuo a non vedere il problema. -Non lo vedi? Te lo spiego-mi avvicinai lentamente a lui-Il problema è che non puoi studiare questo-passai le mani per le mie clavicole e andai giù fino alla vita-E non puoi capire questo-mi girai e mi tolsi la maglia rimanendo in reggiseno-Vedi? Non capisci niente di questo-accarezzai la parte bassa della mia schiena e mi girai-E ora, chiudi la bocca prima che mi inondi tutta la camera-gli diedi un colpetto sul mento e iniziai a ridere.
-E’ una trappola-si lamentò. -E perché? -Perché non puoi provocarmi così. Sono un ragazzo ed ho dei sentimenti. -Certo, come se togliersi la maglia per mostrarmi i tuoi addominali perfetti e le tue braccia muscolose non sia provocare-incrociai le braccia e lo fissai. -Quindi ti piace il mio corpo eh-si alzò e mi prese per la vita. -E a te piace il mio-risposi con il suo stesso tono di voce.
-Non è che mi piace, mi fa impazzire-passò la lingua sulle sue labbra e io feci lo stesso-Ogni centimetro del tuo corpo mi fa impazzire. -Baciami-si avvicinò lentamente e… -Tori!-gridò mia madre dal piano di sotto-Alex è qui! -Non può essere vero…-mi separai da Colin e sbuffai-Sono già le cinque?-Colin annuì e sospirò. -Non preoccuparti, ci vediamo domani-mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò dal balcone. -Potevi usare le scale-gli dissi mentre lo vedevo scendere. -Così è più romantico-mi lanciò un bacio e se ne andò. Quel ragazzo mi stava facendo diventare pazza.
-Sei pronta?-mi chiese per la terza volta. -Sì! Raccontamelo una volta per tutte, Alex-esclamai disperata. -Bene-si accomodò sul divano e inspirò-Tutto cominciò all’università. -Come?
-Non essere impaziente-mi tappai la bocca e sorrisi-L’anno scorso c’era una ragazza molto tranquilla nella mia classe. -Quindi è per una ragazza…-mi guardò male e mi tappai di nuovo la bocca-Sto zitta. -Brava. Bene, dove ero rimasto? Ah, sì. Questa ragazza non parlava molto però era nel mio gruppo di amici. Mi sembrava abbastanza misteriosa ed interessante, ma non sapevo molto bene come parlare con lei così lasciai perdere e quando quest’anno ho deciso di parlarle lei è sparita. -E’ sparita?-chiesi e lui annuì-Che cavolo… -Con calma, Tori-disse ridendo-Ti ricordi di quei giorni in cui sono venuto a prenderti in università ma tu non avevi lezione?-annuii-Ho girato un po’ per il Campus.
-E lei era lì. -Già-rispose sorridente-Be’, è uscita dalla biblioteca e le sono caduti tutti i libri-e iniziò a ridere-E’ stata una scena carina. Non mi guardare così-mi tappai gli occhi-Mi sono avvicinato a lei e le ho raccolto i libri. Mi ha guardato e ha abbozzato un sorriso enorme e ha detto: Alex. Sapeva il mio nome! -Come anche quelli dei tuoi amici. -Sì, ma non immaginavo lo sapesse. -Però non capisco cos’ha questo a che fare con Katy. -A quanto pare mangiano allo stesso tavolo e il giorno che sono andato a trovarla, Katy mi ha preso di sorpresa e mi ha chiesto cosa ci facessi lì così le ho detto che ero venuto a parlare con te perché eri arrabbiata. -Non vuoi che sappia della ragazza?
-Quella ragazza rovina tutto ciò che mi piace. Non ricordi cosa ha fatto alle superiori con la ragazza del quarto anno che mi piaceva? -Come dimenticarlo. La povera ragazza è stata più di un mese con i capelli rosa. -E ora ho bisogno di un tuo consiglio. -Un mio consiglio? Per cosa? -Le ho chiesto di uscire e ha accettato, ma non so dove portarla. Hai qualche idea? -Potresti portarla fuori a cena, o al bowling o qualcosa di divertente.
-Andare al cinema è qualcosa di troppo tipico, vero? -E così non parlereste. -Dove sei andata con Colin al vostro primo appuntamento? -Al minigolf-sorrisi ricordandolo-Un primo appuntamento davvero meraviglioso. -Allora la porterò al bowling. -E’ stata un’idea tua?-scherzai divertita. -Molto carina, piccola Brooks-mi diede un bacio sulla guancia e si alzò dal divano-Me ne vado, domani ho da fare. -Aspetta, ti accompagno-lo accompagnai fino alla porta e lo abbracciai. -Comunque, complimenti per la patente. -Ti farò fare un giro sulla mia nuova auto. -Lo spero-e se ne andò. _____________________________________________ Lo so, lo so...non è uno dei miei capitoli migliori ma abbiate pazienza
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