Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
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-Tieni-gli diedi un bicchiere di latte e mi sedetti nella sedia di fronte a lui. -Grazie-bevve un sorso e lo posò sul tavolo-Mi dispiace tanto, Tori. Sai che non penso ciò che ti ho detto e l’ho detto perché ero molto arrabbiato nel vedere Maverick lì. Ti ho fatto del male e mi dispiace. -Hai superato il limite. -Moltissimo-disse-Ho un crollo nervoso ogni volta che vedo quel ragazzo vicino a te, ma proverò a controllarmi la prossima volta. -Sicuro? -Lo prometto. -Devi rilassarti quando si tratta di ragazzi. Ricordi cosa hai fatto con Eddy? C’è mancato poco lo uccidessi.
-Se lo meritava! Dopo ciò che ti ha fatto, non avrei lasciato che passeggiasse per la scuola come fosse sua. -Alex… -Liz era d’accordo con me. Katy ed Eddy hanno superato il limite e hanno avuto ciò che si meritavano.-disse orgoglioso-Comunque, l’avevo avvertito quando avevate iniziato ad uscire insieme e io mantengo la parola. -Gli hai rotto il naso-risi. -E Liz ha fatto un occhio nero a Katy-mi sorrise e feci lo stesso-Ti vogliamo bene e non ci piace vederti soffrire.
-Lo so, lo so. Credo che questa volta glielo farò io l’occhio nero.-mi guardò senza capire-Non so come, ma studia nella mia università. -Non ce ne sono altre o cosa?-guardò l’orologio e si alzò-Devo andare a casa, mi aspettano per cena. -Certo. -Ti voglio bene-si avvicinò a me e mi diede un bacio in fronte. -Anche io te ne voglio-lo abbracciai e lo accompagnai alla porta-Stai attento in auto. -Sempre! Chiusi la porta e tornai nella mia stanza. Ero molto stanca e volevo solo mettermi il pigiama e riposare un po’. Presi un pigiama e mi svestii. -Gli dò un nove-mi girai rapidamente e trovai Colin entrare dal balcone-E ora un dieci.
-Ma…tu…Che? Come? Impossibile-balbettai. -Il balcone. Facile. Io lo toglierei -Vuoi girarti?-si girò e mi infilai il pigiama-Che fai qui? -Ero in zona e pensavo di passare a salutarti. -Entrando dal balcone? -Così è più romantico-incrociai le braccia e lo guardai male-Sono venuto a scusarmi.
-E perché? -Perché sei arrabbiata. -Non puoi scusarti se non lo senti, Colin. -Sento che sei arrabbiata, sconvolta e gelosa per colpa mia. -Sul serio? -Ok, non so se sei gelosa, ma il resto sì. Non volevo farti arrabbiare. Faccio le cose senza pensare, non ho potuto evitarlo- mi guardò con tristezza-Perdonami, Brooks. -Va bene, ti perdono…però ora vattene.-lo spinsi provando a mandarlo via, ma non si mosse. -Non ci riconciliamo? -Voglio dormire. -Ma dopo esserci riconciliati.-disse sorridendo-Potremmo dormire insieme.
-Colin!-esclamai imbarazzata-Dai, vattene. Mi prese per il braccio e mi buttò sul letto finendo su di me. -Preferisco stare qui-sentivo le mie guance arrossarsi, e lui rise-Rimarrò fino a quando non ti sarai addormentata e poi me ne andrò-si spostò da sopra di me e mi si mise affianco-Vieni. -Non può essere vero…-mi misi accanto a lui ma gli diedi le spalle. -Tori-sussurrò al mio orecchio. -Che vuoi ora? -Non darmi le spalle. So di aver dato un nove al tuo sedere, ma il tuo viso è da undici-sorrisi e mi girai a guardarlo. -Perché lo fai? -Cosa? -Essere arrogante e poi dirmi cose così. -Non posso evitarlo-abbozzò un sorriso e si avvicinò un po’-Quando dirai che fossi gelosa?
-Quando lo dirai tu. -Geloso? Di chi? -Di ogni ragazzo che mi si avvicina. -Capiscimi…tutti ti guardano come se tu fossi solo loro-mise le sue mani sulla mia vita e mi avvicinò a lui-E non è così. -E le ragazze? E’ come se ti mangiassero con gli occhi-commentai divertita. -Qualcuna ha provato a mordermi-mi fece l’occhiolino e risi-Sono irresistibile, Brooks. -Se lo dici tu… -Credo tu sia l’unica a non vederla così. -Sarà-spensi la luce e chiusi gli occhi-Buona notte, Colin. -E il mio bacio della buona notte?-ghignai e iniziò a ridere-Va bene, va bene. Non insisto. Buona notte, Tori. Sentii un bacio sulla fronte e sorrisi. La mattina seguente mi svegliai quando iniziò a suonare la sveglia. Aprii gli occhi con la speranza di vedere Colin, ma non c’era. Al suo posto c’era una foto e un biglietto accanto.
Quando ti sveglierai, il ragazzo più sexy dell’universo non sarà accanto a te, ma non preoccuparti, ti lascio questa foto affinché non ti dimentichi di me.
Presi la foto che aveva fatto con la mia vecchia Polaroid. Ero profondamente addormentata e lui era accanto a me. Girai la foto e vidi che c’era un altro messaggio.
So che ti piace dormire accanto a me e non mi stupisce, sono irresistibile. P.S.: la prima foto di tante.
-E’ un egocentrico-pensai fra me e me. Sorrisi e andai a farmi una doccia. Avevo voglia di andare in università per vederlo ancora anche solo per un secondo. Dopo essermi vestita scesi in cucina. -Ben tornati-dissi sorridente-Vi siete divertiti? -Perché sei così felice, tesoro?-chiese mia madre curiosa. -Perché domani è venerdì. -Non si tratterà di un ragazzo?-e come sempre aveva preso nel segno.
-Ragazzo?-chiese mio padre mettendo da parte il giornale-Hai detto ragazzo? Con la mia bambina? Impossibile. Non esiste nessun ragazzo all’altezza della mia bambina. -Papà… -Guardati!-esclamò-Intelligente, simpatica, gentile…nessuno può essere il tuo ragazzo.-si alzò dalla sedia e si avvicinò a me-Comunque, sei bellissima-mi diede un bacio in fronte e mi sorrise. -Lo dici perché sei mio padre. -Non è vero-guardò l’ora e andò verso la porta-Vado a lavorare. Vi voglio bene. -E noi a te-rispondemmo insieme. Guardai mia madre e risi. -Mi dirai chi è il fortunato? -Non è fortunato, mamma. Comunque non credo di piacergli.
-E’ impossibile-si sedette accanto a me e mi prese la mano-Sicuramente gli piaci. -Non sono il suo tipo. -E qual è il tipo di questo ragazzo? -Modelle o qualcosa del genere. -Modelle?-iniziò a ridere-Andiamo, Victoria. Non credo che a questo ragazzo piacciano solo le modelle. Comunque, nella vita il fisico non è tutto. -E’ ciò che tutte diciamo, ma ti assicuro che un bel corpo aiuta sempre. -E tu non ce l’hai-disse con sarcasmo-Ma se sembra che sia uscita dalla copertina di una rivista! -Esagerata!-risi-Grazie. -Per cosa? -Per tutto. Mi aiuti e mi fai sempre sorridere. -Sai che mi piace farlo-si alzò e si avvicinò al telefono. -Chi chiami? -Liz. -Perché? -Per dirle che oggi starai con me perché dobbiamo andare a fare compere. Devi trovarti un vestito per la cena di domani. -Me ne ero anche dimenticata. -Forza, finisci di mangiare e andiamo-mi diede un bacio e uscì dalla cucina-Ti voglio pronta in quindici minuti! -Va bene! Finii di mangiare e tornai nella mia camera per lavarmi i denti e pettinarmi. -Andiamo! -Arrivo!-presi la borsa e scesi le scale. Mia madre mi aspettava davanti la porta con la sua valigetta-Hai riunione dopo? -Per mia disgrazia, sì.
Salimmo in auto. -Quando mi presenterai quel ragazzo? -Credo mai-risposi ridendo. Guidò fino al centro commerciale che si trovava accanto all’università e entrammo in un negozio di vestiti. -Buongiorno, Jane-salutò mia madre-Abbiamo bisogno di un vestito con urgenza. -Nessun problema, signora Brooks-rispose sorridente-Qualcosa in particolare?
-Magari… Mi separai da loro e mi misi a guardare fra i vestiti. Sapevo che mia madre ne cercava uno da principessa che io tanto odiavo. Avevo bisogno di qualcosa di sensuale, semplice e che mi facesse stare bene. -Victoria-mi chiamò mia madre-Che ne dici di questo per me? Mi girai e vidi nelle sue mani un vestito lungo e nero. -Molto carino. -Hai visto qualcosa per te? -Non saprei…-inciampai in una borsa che si trovava sul pavimento e caddi. -Stai bene?-mi chiese preoccupata mia madre. -Sì, è stata questa stupida borsa-la raccolsi e vidi un vestito azzurro. -Ti piace?-mi chiese la commessa-Tua madre mi ha detto che non ti piacciono i vestiti da principessa e ho pensato che quello potrebbe starti molto bene. Era in magazzino. -Posso provarlo? -Certo-mi aiutò ad alzarmi e mi diede l’abito-Credo sia il tuo vestito. -Lo spero-sorrisi e mi infilai in camerino. -Ti manca molto, tesoro? Voglio vederti.-disse mia madre impaziente. Mi guardai un’ultima volta allo specchio e uscii-E’…E’…Bellissimo!-esclamò emozionata-Sei bellissima. -Dici davvero? -Certo! Guardati! Mi misi davanti allo specchio e sorrisi.
-Credo sia perfetto per te-commentò Jane. -Già, posso prenderlo? -Certo che sì!-disse mia madre senza smettere di sorridere-Vado a pagare. Mi guardai un’ultima volta prima di entrare nel camerino. La giornata non poteva cominciare meglio. __________________________________________________________ E vi toccherà aspettare il prossimo capitolo per sapere perché la giornata non poteva iniziare meglio
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