Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
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Vi ho visto molto carichi e quindi ho deciso di aggiornare anche oggi Buona lettura! __________________________________________________
E lì si trovava lui, così magnificamente bello che per un momento Vera si dimenticò come respirare. Era passato tempo dall’ultima volta che si erano visti, ma lei continuava a tenere a mente il suo viso, i suoi occhi e il suo sorriso, che adorava vedere. Non era stata in grado di rispondere alle sue chiamate e ancora meno di aprirgli la porta. Era stufa di sentire scuse, era stufa di essere usata. Luis si era comportato molto bene con lei, non voleva nulla da lui, c’era un altro ad occupare il suo cuore, ma si divertiva e la faceva distrarre. Sapeva che Luis volesse altro con lei, ma lei non era disposta a darglielo, non prima di aver dimenticato un certo uomo le che si trovava di fronte. -Sono solo venuta a prendere le mie cose.
A sentire quelle parole le speranze di Marc svanirono del tutto. Era troppo bello per essere vero. Non era venuta per stargli accanto, ma semplicemente se ne sarebbe andata di nuovo. Era stanco di lottare, ma una vocina dentro di lui gli gridava di continuare, anche solo una volta, che ne valesse la pena. -Perché con lui?-disse Marc guardandola mentre lei raccoglieva le sue cose dall’ufficio-Perché non mi dai un’opportunità? Cos’ha lui che non ho io? Vera lo guardò paralizzata. Era al contrario, cosa aveva Marc che non aveva Luis? Tutto. -Perché con lui e non con me? -Perché tu hai fatto una bella cazzata. Marc rimase stupito e sentì che la sua testa stava per esplodere. Non voleva ricordarsi quello che era successo, era pentito di essersi comportato come un codardo. -Credimi, se potessi cambiare lo farei, lo farò.
-Perché te ne sei andato? Quella domanda colse Marc di sorpresa. Lei stava avanzando e si avvicinava a lui a passo lento. -Allora? Maledetto, rispondi!-gridò colpendolo al petto-Valgo così poco per te? Perché te ne sei andato? Marc la prese per le braccia per tranquillizzarla e per evitare che lo colpisse. -Perché correvo il rischio di innamorarmi di te. A sentire quelle parole Vera si fermò, aveva ottenuto la confessione di Marc, era realmente innamorato di lei? -Cosa?-fu l’unico suono che uscì dalla sua bocca. -Che ti voglio con me, cazzo e mi sono spaventato, ok? Non aveva mai amato una donna nella mia vita, e poi sei comparsa tu e hai cambiato tutto e non sapevo cosa fare, capiscimi, ti prego, capiscimi.
Vera continuava a guardarlo. Voleva credergli, veramente e voleva buttarsi fra le sue braccia per dirgli che lo amava. Però non poteva, dopo tutte quelle bugie non poteva pretendere che lei voltasse pagina e si dimenticasse di tutto. -Sei un bugiardo. Marc rimase incredulo. -Pensi che quattro parole dolci mi facciano addolcire? -Ascoltami bene, non dubitare mai di ciò che sento per te. Lei non voleva cedere. Era stanca di essere un gioco. Credeva che Marc potesse essere differente, che valesse la pena provarci, ma no, aveva mandato tutto a puttane. -Non è che dubiti, semplicemente non ci credo. Marc si avvicinò a lei velocemente e i suoi occhi scuri si posarono su quelli azzurri di lei. Perché era così testarda? Le aveva detto ciò che provava e non le bastava. -Per quanto tu sembri felice di stare con quel cretino, io so che non lo sei, e sai perché? Perché tu ami me.
Lei lo guardava, sembrava così convinto. Lui sapeva ciò che lei provava, e per questo era sicuro che sarebbe rimasta con lui. Gli avrebbe dato una lezione. -Ti sbagli. Io non ti amo. Quelle parole fecero cascare il mondo addosso a Marc, come non lo amava? Era impossibile. Glielo aveva detto, non poteva essersene dimenticata così velocemente, o sì? -Non è vero, Vera, non puoi aver smesso di amarmi. Marc stava soffrendo, se lei non lo amava, era finita, si era già dimenticata di lui? Non poteva essere vero.
-Fa male, fa male vero? Fa male pensare che ti abbia amato tanto, come tu ora ami me-disse singhiozzando senza poter trattenere le lacrime-e immediatamente ti svegli, e ti rendi conto che non è vero-si avvicinava fissandolo-fa malissimo! Vera lo spinse e Marc non riuscì a contenere le lacrime. Stava piangendo, quel liquido salato scivolava sulle sue guance. Le sue parole, così dure, lo stavano spezzando. -So cosa si prova, perché l’ho provato. Fa male nella pelle, nel cuore, e nell’anima-sussurrò posando le sue piccole mani sul suo petto, dove si trovava il suo cuore, quel piccolo cuore che tanto amava Marc. -La mia vita aveva il colore dei tuoi occhi, e tu l’hai cambiata. Mi hai lasciata, tirata in un angolo, come se non valessi niente. Mi hai disprezzata, quando io sarei stata capace di dare la vita per te.
Vera si girò e portò le mani al viso mentre Marc guardava la sua schiena. Non poteva immaginare tutto il dolore che le aveva fatto. Si sentiva sporco, come un traditore. Strinse le labbra per calmare l’ira, tutta l’ira che aveva, contro se stesso. -Ti sbagli Vera Torres, nel pensare che non ti abbia mai amato. Si guardarono di nuovo, e lei sentì un nodo alla gola che non la lasciava respirare. Era solo uno sporco gioco, si stava prendendo gioco di lei, ancora una volta. -Bugia! Sei un bugiardo Marc Boer, non mi hai mai amata. -Come fai ad esserne sicura? Hai per caso visto quello che ho dentro? -Non è necessario, sin dal principio mi hai dimostrato ciò che significavo per te, era solo una storia di una notte, riconoscilo una volta per tutte! -E’ vero, ma fu al principio! Dopo tutto è cambiato, non puoi negare tutto ciò che c’è stato fra di noi. -Quella fu la peggiore delle tue bugie, mi hai fatto credere che sentissi qualcosa per me, e non era vero. -No, Vera, per favore. Vera negò, raccolse la scatola con le sue cose e aprì la porta per andarsene da quel posto, quel maledetto posto che le aveva causato un sacco di problemi. Quando la porta si chiuse, Marc cadde in ginocchio, era tutto finito.
Dopo vari minuti si alzò. Voleva andare a bar e voleva bere fino a dimenticare il suo maledetto nome, non voleva ricordarla, voleva uscisse dal suo cuore per sempre, ed era ciò che avrebbe fatto.
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