Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano
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Visto che oggi è il mio compleanno ho deciso di essere buona e farvi un regalino, quindi ecco qui il capitolo 19! Buona lettura! _________________________________________________________________________________________________
-Marc ti prego, non iniziare-sussurrò lei provando a rimanere calma mentre lui voleva soltanto mangiarsela di baci. Marc non capiva perché lo stesse respingendo. Le aveva detto che non sarebbe stata una qualsiasi, aveva rotto con la sua ragazza, l’arpia senza scrupoli, e sapeva perfettamente che lei sentisse qualcosa per lui, e quindi? Qual era il problema? -Dai dolcezza, cosa sta succedendo? Non sono in grado di farti del male. Vera sbuffò e sentì che il suo cuore iniziava a battere veloce. Se avesse continuato a battere così Marc prima o poi sarebbe riuscito a sentirlo. -Marc, non è questo, è solo che non sono pronta a stare con qualcuno.
Quello fu il momento in cui lui perse la pazienza, perché era così difficile? Voleva andare a letto con lei, era un’ossessione, perché risultava così complicato? -Mi stai prendendo in giro? E’ per il tipo di ieri? Devi lasciare il tuo passato dov’è Vera. -Non è così facile!-gridò lei provando a fargli capire. Il passato non era l’unico problema, lui le aveva spezzato il cuore. -Che ti ha fatto quell’imbecille per darti tutti questi problemi? Eh?
Il suo tono di voce si stava alzando come quello di Vera. Marc era stufo di tutte quelle scuse, voleva sapere cosa fosse successo con quell’Eric. -Non puoi lasciar perdere? Non voglio raccontartelo. -E perché no? -Perché sei un coglione e un donnaiolo proprio come lui! A sentire le sue parole Marc strinse i pugni e sentì come un macigno che gli cadeva addosso. Un sacco di donne gli avevano detto quello, che era un cretino, un donnaiolo, un bugiardo e un ninfomane, ma il fatto che glielo avesse detto lei gli aveva fatto male, tanto. -Pensi questo di me?
Vera si bloccò, non sapeva cosa rispondere. Una parte di lei gridava di sì, che era quello e anche di più. Ma un’altra diceva il contrario, quella parte di lei sapeva che lui in fondo fosse dolce, sincero e tenero, ma era la parte che non avrebbe vinto. -Sì. Lo disse così decisa e convinta che anche Marc ci credette, gli aveva fatto così male. Lei non poteva pensare questo di lui, di qualcun altro non le importava, ma lei no! -Stanno così le cose? Bene, sai cosa penso io? Che ti piace che io ti venga dietro, piangendo, ma sai cosa? Basta, è finita qui. Come era successo con Marc, le sue parole le avevano fatto male. Non si poteva negare che Vera sentisse tanto per lui. -Che cosa sarebbe finita? Non abbiamo mai iniziato niente! -E’ un peccato-furono le sue ultime parole prima che se ne andasse sbattendo la porta. Maledetto imbecille-pensò lei mentre si sedeva sulla sua sedia, perché giocava con lei? Per caso lo divertiva?
Una telefonata la interruppe e rispose con rabbia. -Che c’è?! -Dio, Vera, calmati-disse Liza dall’altro capo della linea-Che succede? -Quell’imbecille di Marc Boer, ecco cosa succede! Se la sua amica era arrabbiata con Marc sicuramente non avrebbe accettato la sua proposta, doveva dirle una bugia. -Ti chiamavo per dirti che questa notte c’è una festa nella discoteca vicino casa mia e che ci andiamo insieme, non accetto un no come risposta. Vera sbuffò, non poteva dirle di no. Liza era capace di presentarsi a casa sua e trascinarla fuori. Non aveva voglia di discutere così accettò e tornò a casa. -Vera, non ti metterai quello-protestò Liza, mentre vedeva la sua amica indossare un paio di jeans e un top per niente provocante. Vera sbuffò, non voleva che qualcuno la fissasse mentre erano in discoteca.
-Dai! Metti qualcosa di sexy, devi metterti in mostra e far capire a quei coglioni cosa si perdono, divertiti un po’! Vera si cambiò e indossò uno di quei vestiti che comprò nel periodo divertente della sua vita. Indossandolo riusciva a richiamare più attenzioni di quelle che avrebbe voluto. Arrivarono in discoteca e il fumo e l’odore dell’alcohol stordirono Vera. -Forza signorina, andiamo a ballare! Liza prese Vera per un braccio e la porto in pista. Sapeva di ballare bene e la divertiva un po’ sapere che gli occhi degli uomini presenti la stavano svestendo. Ma uno sguardo in particolare era intenso e penetrante. Era fisso sulla sua schiena e la rendeva nervosa. Dopo un minuto sentì un respiro caldo sul suo collo. -Hai intenzione di provocarmi?
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