Mi perdición

*Storia conclusa*

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  1. KimbraFox
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    Due matti non fanno uno sano, alle volte però sono bravi a tenersi la mano

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    Sono contenta di aver catturato la vostra attenzione ahahah
    Ecco qui il primo capitolo, una sorta di piccola anticipazione :P

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    Il suo sguardo era fisso su di lei. Quegli occhi azzurri, gelidi e freddi, nascondevano più di quanto lui si immaginasse. Lei, a sua volta, si perdeva in quelle lagune profonde e oscure che erano i suoi occhi.
    Dal momento in cui aveva conosciuto quell'uomo la sua vita era cambiata a 360 gradi. Forse il destino le aveva messo davanti questo ostacolo per poterlo superare a andare avanti ancora più forte, ma se non fosse stato così? Lei non poteva saperlo.

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    L’unica cosa di cui fosse sicura era che rimanere nel suo ufficio, con lui, da sola, non era stata una mossa molto intelligente. Dopo averlo conosciuto non riusciva a toglierselo dalla testa, e anche se aveva respinto più volte le sue oscure e provocatorie tentazioni, presto avrebbe ceduto al suo gioco. Lei non voleva soffrire, era già stata vittima del cuore spezzato, non voleva ritornare allo stesso punto dove era stata qualche mese prima.
    Però Marc Boer non era come tutti gli altri, era peggio, molto peggio.
    La sua persistenza e potere la rinchiudevano senza via di fuga. Quando i loro occhi si incrociarono lei percepì quella attrazione fatale che negava a riconoscere e che lui non temeva a nascondere.

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    Tremava sotto il suo sguardo, appoggiata alla scrivania di Marc. Non aveva via di fuga. Lui aveva il progetto di tenerla con se una notte, una sola notte per poi buttarla via come un straccio vecchio, come faceva con tutte le ragazze di quella stupida lista che tutti i dirigenti, famosi e con un fisico da sogno avevano.
    Non c’era da stupirsi se il grandioso Marc Boer si volesse intrattenere con un qualche esemplare del sesso opposto mediamente decente.
    I suoi lunghi capelli scuri cadevano dolcemente sulla sua spalla, lisci e setosi, come piacevano a lui. Occhi cristallini come l’acqua, azzurri e gelidi che nascondevano più tenerezza di quella che Vera voleva mostrare. Le sue guance un po’ arrotondate, le sue labbra carnose e il corpo curvilineo la rendevano una donna attraente, a volte adorabile e bella, quando voleva.

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    Tutto ciò che aveva in bellezza e sensualità le mancava in gentilezza, soprattutto con i coglioni come lui. E Marc era un gran coglione, forse il migliore di tutti.
    Vera Torres era una donna con carattere, difficile e reduce da una relazione tormentata.
    Al contrario, lui non aveva mai provato nulla di ciò, non conosceva la sofferenza e il dolore di un cuore spezzato. Era incredibilmente intelligente, qualità che usava per ottenere la donna che desiderava solo con uno sciocco di dita.
    Per lui le donne erano un passatempo, come un nuovo gioco per un bambino che subito si annoia e ne cerca uno nuovo con cui giocare. Erano oggetti, come le decorazioni nella sua lussuosa casa nel centro della città. Teneva di più al moderno divano bianco che a tutte le donne con cui fosse stato.

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    Lei non voleva questo, e dopo aver visto cosa quell’uomo così imponente, manipolatore e attraente facesse al suo cuore aveva deciso di prendere le distanze, cosa che risultava difficile, anche solo per il fatto che lui fosse il suo capo e lavorassero nella stessa impresa. Lei si era detta più volte che non sarebbe stata con nessun uomo, però bisogna essere realisti, lui era Marc Boer, lui otteneva tutto ciò che volesse.
    Famoso per essere uno degli impresari più di successo nell’industria informatica, era il sogno di tutte le donne, anche il suo.
    -Spostati.
    Lei continuava a contenere la sua rabbia ma i suoi nervi erano a fior di pelle, e non sapeva per quanto tempo sarebbe dovuta rimanere in quella situazione così imbarazzate per lei, ma tanto piacevole per lui.
    -Torres, cara- Iniziò a parlare passando un dito sulle labbra di lei, delineandole con attenzione, quelle labbra che gli resistevano, ma che prima o poi avrebbe avuto, costi quel che costi-Non è necessario resistere così tanto, io e te sappiamo che vuoi tutto questo tanto quanto me-

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    Spostò il dito sulla sua mandibola e la delineò.
    Lei era paralizzata. La sua voce era intimidatoria, a volte roca e seducente, come era possibile? Come poteva quell’uomo farla tremare con il solo emettere un lieve suono?
    -Lascia perdere i tuoi giochetti e lasciami pace.
    La sua voce era tranquilla, non voleva dar vita ad uno scandalo e che gli altri dipendenti la vedessero in quella situazione.
    -Presto sarai mia Torres, vedrai, il tempo lo dirà.

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    -L’unica cosa che il tempo va a dire è che sei così ingenuo che credi che tutte le donne muoiano per te.
    Lo credeva e lo sapeva, ma con una ragione. Quell’uomo non era mai stato respinto. I suoi capelli scuri e spettinati, uniti ai suoi profondi occhi marroni, il suo sorriso abbagliante da stella di Hollywood e quel corpo degno di un dio greco era tutto ciò che una donna potesse desiderare.
    -Tutte desiderano che io le guardi, anche solo per un secondo, e tu stai resistendo a una cosa che sarà inevitabile.
    La prese per la vita e cominciò a baciare delicatamente il suo collo, assaporando il soave contatto della sua pelle e quell’odore di mandorle che lo facevano impazzire.

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    -Marc, per favore, lasciami-sussurrò, supplicando. Le forze la stavano abbandonando.
    -Più mi chiedi di lasciarti, più ti tengo stretta- e così fece. La guardò negli occhi. La chiarezza di lei contro l’oscurità di lui.
    -Sei la mia rovina.

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    Edited by KimbraFox - 24/4/2017, 23:32
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