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.Oh ma quel Dylan? *O*
È meraviglioso...cavoli mi dessero il buongiorno sempre così sarebbe una vita meravigliosa
C'è da dire che Trevor è tutto suo padre eh xD mamma mia, è veramente indentico xD
Effettivamente Derek somiglia parecchio a Ryder, ma io l'avevo attribuito solo al taglio di capelli, non troppo ai lineamenti ^^
Mi piacciono questi nuovi personaggi, si prospetta una nuova bellissima storia, anche se Derek al momento mi sta antipatico (ma come puoi dirlo, mi chiederai...boh, a pelle
)
Ti seguo, come già preannunciato ^^
Ottimo lavoro, al prossimo
Oddio ahahah non pensavo qualcuno si sarebbe innamorata di Dylan
Effettivamente Trevor assomiglia molto a Colin nonostante abbia solo cambiato di sesso a Tori...Bo', coincidenza? ahahah
Per quanto riguarda Derek...vi ricordo che nella scorsa storia vi stava antipatico anche Colin, e vi ricordate come è finita? ahahahwow che bello i personaggi sono identici come l'altra storia che belli bravissima
Grazie
Grazie cara
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.Ahahahah è un caso che assomigli a Ryder perché in realtà ho preso Tori e le ho cambiato di sesso in realtà quello che dovrebbe assomigliare a Ryder è Derek 🙈
La somiglianza fra Dylan ed Alex non la vedo...
Be', Tori è Tori, sempre bellissima.
Dylan mi ricorda Alex per la scena che ci hai mostrato xD
Aaaaah credevo per l'aspetto.
Be'...vi stupirò riguardo a Dylan -
.
La sveglia suonò alle sei e mezza del mattino. Mi stiracchiai un po’ e allungai la mano per spegnere l’allarme. Quindici minuti dopo, suonò la sveglia di mio fratello e mi alzai. Entrai in bagno e aprii l’acqua della doccia.
-Buongiorno ascoltatori…-sentii la radio accendersi automaticamente-Pronti per iniziare la giornata con buona musica?
Iniziò a suonare Moves Like Jagger dei Maroon 5. Mi misi sotto la doccia e iniziai a cantare mentre mi lavavo i capelli con il mio shampoo alla vaniglia. Al termine, presi l’asciugamano e me lo misi intorno al corpo. Uscii dal bagno rapidamente e me ne andai diretta al mio armadio.
-Char! Cosa vuoi per colazione?-mi chiese gridando mio fratello dall’altro lato della porta.
-Latte e qualche biscotto-risposi.
Mi vestii al ritmo della canzone seguente che suonava in radio. Una volta vestita, entrai i bagno per sistemarmi i capelli.
-E’ pronta!-gridò per la seconda volta.
Lasciai il pettine e scesi in cucina dove mi aspettava per fare colazione.
Mio fratello Trevor era il tipico ragazzo che desidererebbe qualsiasi ragazza come fidanzato, qualsiasi madre come compagno per la propria figlia e qualsiasi padre come amico di suo figlio: aveva i capelli neri, era alto, forte, dolce con tutti e giocava nella squadra di calcio della scuola. Tutte le ragazze erano innamorate di lui, ma a lui piaceva solo una ragazza, la mia migliore amica Gis.
-Hai dormito bene?-chiesi dopo avergli dato un bacio sulla guancia. Annuì abbozzando uno strano sorriso-Per favore, ingoia prima di parlare.
-Stavo per farlo-rispose sorridente-E tu?
-Molto bene, hai allenamento oggi?-ritornò ad annuire.
Dopo aver fatto colazione, mio fratello tornò nella sua stanza mentre io finii di lavare i piatti.
-Buongiorno-disse mia madre dalla porta della cucina.
-Che fai sveglia? Puoi dormire ancora un’ora-chiesi mentre lasciavo una tazza dentro l’armadietto-Non mi hai nemmeno dato il tempo di prepararti la colazione.
-Ti ho sentita cantare e volevo vedere la mia futura stella del Rock con i suoi nuovi pantaloni-mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla guancia.
Sapevo non fosse quella la ragione per la quale si alzasse così presto. Non era abituata a dormire sola e papà non era ancora tornato dal suo viaggio d’affari.
-Vado a finire di prepararmi-uscii dalla cucina e tornai in camera per finire di sistemarmi.
-Ti aspetto fuori!-gridò Trevor ancora una volta.
Presi la borsa, scesi le scale e vidi mia madre sorridente davanti la porta.
-Buona giornata-mi diede un bacio in fronte e mi aprì la porta.
-Anche a te. Ti voglio bene-risposi con un sorriso-Ci vediamo dopo.
Era tutto perfetto, troppo perfetto…
-Trevor!-mia madre ed io ci affacciammo dalla porta e vedemmo una ragazza dai capelli biondi, un vestito rosa e dei tacchi avvicinarsi a mio fratello-Puoi accompagnarmi?
-Mamma, salvami-le dissi supplicante.
-Ti voglio bene-chiuse la porta e mi lasciò sola.
-Mi vendicherò!-le gridai-Il mio angelo custode fa il suo lavoro male fin dal mattino-mormorai fra me e me-Se potessi lo licenzierei.
Amber Williams era odiosa. Sì, è la parola giusta: era la tipica figlia di papà che le soddisfava tutti i suoi capricci. Credo non abbia mai fatto qualcosa da sola, le davano sempre tutto pronto. Mezza scuola voleva andare a letto con lei, ma a lei interessavano solo i ragazzi che giocavano nella squadra di calcio perché secondo lei erano, e cito, “adeguati ad una ragazza come me”.
-Io…-sentii dire a mio fratello.
-Ciao Trevor-il padre di Amber comparve accanto a lei e la strinse la mano-Come va il campionato?
-Molto bene, signore. Sempre in testa-rispose educatamente.
-Così mi piacete, sempre i primi-guardò sua figlia-Ti dispiacerebbe accompagnarla? La sua auto si è rotta ieri e Sebastian deve accompagnare me in aeroporto.
-Certo che no, signore.
E la mattina smise di essere perfetta. Non solo doveva vivere nella casa di fronte, adesso cercava qualsiasi scusa per venire con noi.
-Charlotte, come vanno le lezioni?-chiese suo padre al vedermi.
-Molto bene, il massimo in tutte-risposi.
-Molto bene. Se solo qualcuno prendesse esempio da te-commentò guardando la figlia.
-Andiamo insieme a scuola!-esclamò Amber ignorando il commento del padre-E’ da tanto che non parliamo-abbozzò un sorriso perverso.
Se solo avessi potuto toglierle quel sorriso con un pugno…Ma scomparve in pochi secondi convertendosi in una smorfia.
-Sei ancora lì?-chiese qualcuno dietro di noi.
Avrei riconosciuto quella voce ovunque. Mi girai rapidamente e incontrai il suo viso a pochi centimetri dal mio.
-Ciao principessa-mormorò con un sorriso.
Derek Miller in persona, signori. Derek era il miglior amico di mio fratello per mia disgrazia. Viveva nella casa a lato e dovevo sopportarlo da quando eravamo piccoli. Lui non aveva davvero niente da invidiare a mio fratello: era alto, forte, un sorriso che paralizzava qualsiasi ragazza e degli occhi color miele che mi incantavano. Ma nulla di tutto ciò compensava il fatto che fosse davvero irritante.
-Derek!-gridò mio fratello. Mi separai da lui e si avvicinò mio fratello a salutarlo-Pensavo fossi già a scuola.
-Ho avuto la fortuna di uscire più tardi di casa-rispose senza smettere di guardarmi-Se vuoi, posso accompagnare in moto tua sorella. Così non avremo una Charlotte di cattivo umore tutto il giorno.
-Mi sembra una buona idea-rispose-Char, vai con Derek.
-Ma…-Derek prese la mia mano e mi tirò fino alla suo moto.
-Posso camminare da sola!-esclamai liberandomi dalla sua presa.
Tirò fuori un casco e me lo mise in testa. Salì e mi offrì una mano per salire, ma la ignorai. Mi accomodai dietro di lui e mi legai il casco.
-Tieniti alla mia vita-lui stesso prese le mie mani e le mise sulla sua vita.
-Non è la prima volta che salgo sulla tua moto, Miller-dissi arrabbiata.
-Ma è la prima volta che non mi gridi contro.
Guardai un’ultima volta casa mia e vidi mia madre con la sua tazza di caffè a guardare sorridente per la finestra. Sorrideva, ma avrebbe assaggiato la mia dolce vendetta.
La moto si accese e circondai la sua vita con le braccia. Chiusi gli occhi e appoggiai la testa sulla sua schiena dimenticandomi per un momento che il guidatore fosse Derek.
-Mi piace averti così vicina, però siamo già arrivati-aprii gli occhi di colpo e mi allontanai da lui velocemente-Non preoccuparti quando vuoi, potremmo ripetere-disse ridendo. Scesi dalla moto arrabbiata, tolsi il casco e lo stampai contro il suo stomaco-Sei sempre così dolce.
-Idiota-risposi prima di girarmi e andare via correndo verso la scuola.
Camminai per i corridoi della scuola e mi avvicinai al mio armadietto. Lo aprii e misi dentro la borsa dopo aver preso i miei libri.
-Vai a chimica?-mi chiese Duncan. Duncan era uno dei migliori amici di Trevor. Formavano una specie di gruppo con Derek e Joe, però Duncan era il più timido dei quattro ed era con me nel gruppo di dibattito.
-Ovvio-risposi sorridendo.
Entrammo in aula e ognuno di noi andò al suo solito posto. Io mi sedevo sempre in ultima fila con Brittany e Giselle, le mie migliori amiche da quando ho l’uso della ragione. Giselle Smith era nel gruppo delle Cheerleaders: era alta, aveva i capelli e gli occhi neri e le piaceva mio fratello anche se continuava a negarlo; e poi c’era Brittany Sanders che era ossessionata con la moda e ci usava sempre come manichini: era la più bassa delle tre e i suoi capelli biondi erano pettinati in modo diverso ogni giorno.
Prima che potessi dire qualsiasi cosa la professoressa di chimica entrò e ci fece sedere al nostro posto.
-Ragazze-sussurrò Brit-Domani c’è la serata fra ragazze.
-Vero-risposi contenta-A casa mia.
-Pefetto-disse Gis-Comunque, ieri ho comprato il dvd di “Resta anche domani” quindi potremmo vederlo.
-E’ una buona idea.
Un colpo di tosse ci interruppe e vedemmo la professoressa con le sopracciglia aggrottate.
-Bene, chi conosce un elemento utile per separare una miscela?-nessuno alzò la mano-Signor Clayton-chiamò guardando la lista.
-Forse…
-Se sta per dire una stupidaggine è meglio non dica niente-lo interruppe. Lui si risedette e la professoressa riprese a guardare la lista-Signorina Smith.
Giselle si alzò dal suo posto e mi guardò supplicante.
-E’ il carbone perché può trattenere varie sostanze sulla superficie-le sussurrai senza che la professoressa se ne accorgesse.
-Sa la risposta?-le chiese la professoressa.
-Sì, è il carbone perché può trattenere varie sostanze sulla sua superficie-rispose con voce tremante.
-Molto bene, si segga-Giselle obbedì e mi ringraziò-Vedo che almeno qualcuno ha studiato. Continuiamo…
Dopo varie ore di lezioni interminabili, arrivò l’ora di mangiare. Uscimmo dell’aula e ci dirigemmo ai nostri armadietti per posare i vari libri.
-Char, ti abbiamo vista arrivare in moto con Derek. Hai qualcosa da dirci?-mi chiese Gis sorridente mentre camminavamo verso la caffetteria.
-No.
-Dai, non fare così-supplicò Brit.
-Semplicemente Amber è andata in auto con mio fratello e Derek mi ha obbligata a salire in moto con lui perché secondo lui sono insopportabile quando sono di mal umore-risposi imitando la sua voce.
-Guarda il lato positivo, non sei dovuta rimanere in auto con Amber-disse Gis mettendo il suo braccio intorno alla mie spalle.
Entrammo in caffetteria e ci mettemmo in fila.
-Sapete cosa sarebbe fantastico?! Che ci fossero dei modelli di Abercrombie a servire il pranzo-una risata uscì dalle nostre bocche al sentire il commento di Brit.
-Spero siano senza maglia nella tua immaginazione-disse Gis ridendo.
-Lo dubitavi?
-E sarebbe ancora meglio se ci fosse Christian Bale. Immaginatevi il suoi perfetti addominali e il suo sorriso da copertina.
-Stavi parlando di me, Charlotte?-chiese una voce dietro di me.
Il mio corpo si irrigidì e le mie guance si fecero rosse. Mi girai per poi trovare il capitano della squadra di calcio Dylan Coleman. Sapete cos’è un dio greco? Forse gli mancava poco per arrivare a quella perfezione: sorriso perfetto, occhi verdi che ti ammaliano e un corpo da modello di biancheria intima.
-Io…
-Non ti preoccupare-disse ridendo-Anche io quando penso a una bella ragazza penso a te-mi strizzò l’occhio e fece un cenno al suo amico affinché lo seguisse.
-Non una parola-minacciai Gis e Brit che mi guardavano divertite.
Prendemmo il nostro pranzo e ci sedemmo al solito tavolo. Stavo mangiando tranquillamente quando la pace che sentivo scomparve nel momento in cui entrarono Joe, Duncan, Derek e Trevor seguiti da varie ragazze.
-Quelle ragazze non hanno bisogno di mangiare?-chiese Gis arrabbiata.
-Guarda il lato positivo-disse Brit provando a tranquillizzarla-L’unico a cui piace tutta quella attenzione è Joe.
-Merda-dissi al vedere che si avvicinavano al nostro tavolo-Perché devono rovinare la mia giornata?
-Ciao bellezze-disse Joe mentre si avvicinava-Mi siete mancate per tutta la mattina.
-Siediti e zitto-rispose Brit prima che dicesse un’altra stupidaggine.
Trevor si sedette accanto a Gis e per mia disgrazia, Derek si sedette accanto a me.
-Ciao principessa-salutò dopo avermi dato un bacio sulla guancia.
-Se provi a ridarmi un bacio giuro che ti ucciderò e mi divertirò a vedere come griderai e supplicherai il mio perdono.
-Bene, mi piace la parte del gridare ma solo se tu stai gridando con me-lo guardai e vidi un sorriso sul suo viso-Sai a cosa mi riferisco.
-Sei un maiale-mi alzai dal mio posto e me ne andai.
-Charlotte stavo scherzando-sentii alle mie spalle e iniziai a camminare più rapidamente. All’improvviso, la sua mano mi prese per il braccio e mi girò-Non ti arrabbiare.
-Lasciami in pace-provai a liberarmi, ma non mi lasciò.
-Dai Char, guardami-mise l’altra mano sul mio mento e alzò la mia testa dolcemente-Mi dispiace, ok?-Provai a non guardare i suoi occhi, ma era praticamente impossibile non farlo.
-Char, stai bene?-chiese una voce. Mi girai e vidi Dylan guardarci-Miller, perché non la lasci?
-Sto parlando con lei, Coleman-rispose serio. Notai il suo corpo totalmente irrigidito e i suoi occhi pieni di odio non aiutavano molto.
-Credo che lei non voglia parlare con te-si avvicinò a noi e si mise davanti Derek-Vattene.
-E se non volessi?-Derek si avvicinò a Dylan.
-Potreste smetterla?-dissi arrabbiata, ma nessuno dei due fece caso a me.
-Miller e Coleman, nel mio ufficio-risuonò una voce nel corridoio. Apparve il direttore della scuola seguito dal guardiano-Non lo ripeterò ancora-si separarono e si diressero verso di lui senza smettere di guardarsi-Charlotte, vai in classe-annuii e mi girai guardando un’ultima volta Derek che spostò il suo sguardo da Dylan per strizzarmi l’occhio prima di sparire dietro una porta.
Sospirai pesantemente e mi sedetti sul pavimento. Speravo che quel giorno finisse il prima possibile.
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Ed eccomi qui...un capitolo iniziale in cui sostanzialmente non succede nulla, giusto per conoscere la nostra protagonista e i suoi amici
Spero comunque che vi sia piaciuto!
Ps. Piccola precisazione, Char e Trevor sono gemelli. -
.
Mh...mi sembra molto strano che quello sia il principe, ma potrei anche sbagliarmi.
Sono davvero curiosissima di vederlooooo!
Aggiorna prestissimo ti prego! -
.Ma sono mancata solo una settimanaaa.. come può essere già finita?? =( Ho divorato tutti i restanti capitoli.. e cavolo, il modo in cui Tori ha scoperto della vendetta è orribile... Però mi sarebbe piaciuto sapere di più sul destino degli altri personaggi... =) Se mai scriverai un'altra storia, ti prego contattami perchè la seguirò sicuramente...
Ho passato con te 28 stupendi capitoli (consideriamo l'epilogo v.v) e ti ringrazio perché mi hai donato molte emozioni e sorrisi... Mi sono divertita tanto a leggere le vicende di Maverick e Tori
GRAZIE <3
Ma cara! Grazie a te per averli letti tutti! E ho una buona notizia per te!
Sto scrivendo la seconda stagione di questa storia, si chiama 'E poi Miller' e puoi già trovare la copertina(ho già aperto la discussione). Lì saprete qualcosa in più riguardo agli altri personaggi spero mi seguirai anche lì! -
.Ah confermato, è la figlia si Tori e Colin, è bellissima *_*
Una curiosità, l'hai modificata o ti sei messa a giocare ed è uscita così? Io faccio sempre esperimenti di questo genere
No, no, avevo bisogno somigliasse ai genitori quindi ho preso Tori e l'ho un po' modificata. -
.
Ed eccomi qui! Ve l'avevo promessa ed eccola qui, il continuo della mia storia E alla fine arriva Maverick.
La storia è ancora in fase di redazione ma dato che la copertina è già pronta eccola qui Però per il primo capitolo dovrete aspettare un po', spero per voi non troppo 
Ps. chi mi indovina chi è la protagonista gli mando la prima foto del calendario di Maverick
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Epilogo
Edited by LadyDeath - 11/8/2017, 13:34 -
.
Dieci anni dopo…
Dopo tante ore in ufficio l’unica cosa che volessi era tornare a casa. Avevo messo su la mia impresa con un paio di soci e avevamo bisogno di dedizione e sforzo se volevamo trionfare.
Salii in auto e guidai per tutta la città tranquillamente fino ad arrivare a casa.
Parcheggiai e andai verso la porta. Il giardino davanti casa era pieno di fiori ed era stato ben curato dalla mia sposa. Tirai fuori le chiavi di casa, ma prima che potessi usarle, la porta si aprì lasciando la vista a una piccola bambina con due codine scure e un vestito rosa.
-Papi!-gridò sorridente e mi abbracciò-Mi sei mancato!
-Anche tu, principessa!-la presi in braccio e cominciai a farle il solletico.
-Mi hai portato qualcosa?-mi sussurrò all’orecchio.
-Un libro da colorare, principessa-le risposi e vidi il suo viso illuminarsi-Ma è un segreto-annuì e mi abbracciò.
Chiusi la porta ed entrai in salotto con la mia piccola in braccio.
-Papà!-un bambino un po’ più alto vestito con la sua divisa da calcio entrò arrabbiato-Charlotte mi ha rubato il pallone e lo ha lanciato sull’albero.
-Sicuramente l’ha fatto senza volerlo, Trevor. Vero, Char?-la guardai e mi guardò con quei suoi occhi così grandi e preziosi che aveva-Vedi?
-Non è vero-si lamentò-Se ci fosse stato lo zio Ry, potrei già giocare.
-Come?-chiesi lasciando Char.
-Mamma non arriva al pallone.
-Hai lasciato la mamma in giardino?-chiesi mentre correvo in giardino.
La vidi in punta di piedi sulla scala mal appoggiata provando a raccogliere il pallone dall’albero. Era quasi arrivata a prenderlo quando la scala iniziò a traballare e a destabilizzarsi.
Saltai i tre scalini che davano sul giardino e arrivai appena in tempo. Il suo corpo cadde fra le mie braccia e lei sorpresa mi guardò.
-Quando sei arrivato?-mi chiese ancora più sorpresa, ma sorridente.
-Un minuto fa-risposi sorridendo-Hai uno strano vizio di finire sempre fra le mie braccia.
-Tutta tua immaginazione-rispose indifferente-Mi sei mancato.
Osservai il suo viso. Le sue labbra erano colorate di rosso, le sue guance erano arrossate e i suoi occhi verdi continuavano a trasmettere la stessa tranquillità della prima volta che li vidi. Come poteva avere un viso così perfetto? E il suo corpo…benedetto corpo…
-Me lo dai un bacio?-chiesi.
-Oh, certo-disse imbarazzata. Una risata uscì dalla mia bocca-Idiota.
Mise le sue braccia al mio collo e unì le sue labbra alle mie. Credo che baciasse sempre meglio quella donna.
-Che schifo!-mi separai da lei e guardai verso la porta del giardino-Papà, lascia in pace la mamma!-gridò Trevor incrociando le braccia.
-Ma perché? E’ mia moglie-risposi frustrato.
-Sì, però è mia madre quindi vinco io-rispose trionfante.
Tori nascose il suo viso nella mia spalla affinché non la sentisse ridere, ma era difficile non farlo.
-Lasciali!-gridò Charlotte accanto a lui-Non vedi che gli piace darsi baci?
-Ma la mamma è mia.
-No, è mia-rispose.
-No, sono io il maggiore.
-Sì, ma io sono la più bella.
-Mamma!-gridarono insieme.
Tori li guardò e iniziò a ridere.
-Perché non litigano così per me?-chiesi triste.
-Perché sono più bella di te-mi diede un ultimo bacio e la lasciai-Chi vuole una pizza per cena?-chiese mentre si avvicinava ai due.
-Io!-gridarono insieme.
Entrarono in casa e io rimasi lì sorridendo. Avevo la migliore famiglia al mondo.
-Papi!-Charlotte uscì di nuovo e la presi in braccio-Io preferisco te, però mi diverte dare fastidio a Trevor. Non dirglielo.
-Questa è la mia piccola-le diedi un bacio e le mi sorrise-Sarà il nostro segreto.
-Fantastico!-esclamò felice-Sai? Oggi Derek mi ha seguita tutto il giorno.
-Derek, l’amico di Trevor?-chiesi e annuì-E perché?
-Diceva fossi la sua principessa e che dosse salvarmi, ma io gli ho detto di no.
-Così mi piaci-risposi divertito.
Entrai in cucina e la lasciai sulla sua sedia affinché aiutasse Trevor a preparare la pasta per la pizza.
-Sai che Derek è stata tutto il giorno dietro Charlotte?-chiesi a Tori abbracciandola.
-Secondo me si piacciono-rispose guardandola-Lei dice di no, ma io credo di sì.
-Ha ancora del tempo per crescere-la guardai e sorrisi-Come noi.
-Come noi-mi abbracciò e ci fermammo a guardarli-Magnifico, vero?
-Incredibile, dolcezza, incredibile.
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Ed eccoci giunti al termine di anche questa storia. Mi sono divertita davvero tanto a scriverla e a scattare ogni singola foto ed un po' mi dispiace abbandonare Colin, Tori e tutto il loro gruppo di amici.
Spero che la mia storia vi sia piaciuta ma soprattutto vi ringrazio per avermi seguita fino alla fine, all'inizio avevo seriamente paura non vi piacesse perché era la tipica storia d'amore ma poi, dopo aver visto il vostro interesse, ho continuato a scrivere e l'ho fatto solo per voi
Quindi non posso fare altro che ringraziarvi e darvi un immenso bacio
However, come avevo preannunciato ci sarà una seconda stagione della storia, che è in fase di scrittura Presto saprete qualcosa in più! Ciaooooo -
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Oddio piangoooo! T_T
E' tutto così triste, io ora voglio sapere per quale motivo i suoi genitori hanno dovuto fare una cosa del genere! A sprangate sui denti sarebbero da prendere! Mannaggia mannaggina!
Speriamo che il principe non sia così terribile come pensiamo
-
.
'Torna a casa Colin' is the new 'Torna a casa Lessie' -
.Ciao! Non so se ti ricordi di me, sono passati un pò di anni...
Ho letto oggi la storia, tutta d'un fiato, e mi spiace davvero non essermela goduta per gradi, capitolo per capitolo. Mi manca solo l'ultimo. non ci credo, vabbè.
Innanzitutto complimenti per le foto, io sono una fissata, adoro la grafica, e doppi complimenti perchè con Sims 4 è più difficile secondo me rendere graficamente.
Ho adorato fin da subito Colin, gli stronxi mi piacciono, io stessa nella mia prima storia ne ho messo uno che poteva fare concorrenza!
Inizialmente non era facile da amare, ma piano piano il suo lato dolce e umano è venuto fuori lasciando spazio ad un carattere forte e deciso. Molto bello anche il personaggio di Tori, ho adorato i loro battibecchi, stupendi insieme.
Poi diciamocelo, Colin è bono *_*
Tornando all'ultimo capitolo....no, non puoi far morire Colin, non ne avresti il coraggio giusto? Ti sei affezionata ai tuoi personaggi, non lo faresti mai! Lo hai scritto, quindi ci credo. Dimmi che non lo farai, sottoscrivi
Complimenti di nuovo
Ciao cara! E' passato del tempo ma mi pare di riconoscere il tuo nickname...probabilmente risalente all'epoca(?) in cui scrivevo 'I will always be with you' sono contenta che tu sia passata a leggere la mia storia!
Ti ringrazio per i complimenti alle foto, ci lavoro parecchio prima di postare e spesso mi capita di non essere soddisfatta quindi che voi mi diciate che vi piacciono mi rende felice
Colin c'è chi lo ha adorato sin dall'inizio, chi lo ha odiato ma poi ha imparato ad amarlo, è un personaggio costruito apposta per fare questo effetto e sono contenta ci sia riuscita.
Tori è la tipica protagonista da storia, semplice, dolce e che aspetta il grande amore, che ha poi trovato nel nostro Colin!
Ahahahah Colin muore o no? Questo lo vedrai solo nel prossimo capitolo. Io non spoilero niente
Spero leggerei anche la mia prossima storia che sarà una sorta di seconda stagione di questa -
.
-Forza, rispondi…-ordinai al telefono.
Da tutta la settimana provavo a chiamare Ryder, ma non ricevevo alcuna risposta. Dove era finito?
-Pronto?-risposero.
-Ciao! C’è Ryder?
-Ryder? Da parte di chi?
-Sono sua sorella Victoria.
-Quindi sei tu la famosa Tori-commentò-Come stai?
-Bene…
-Verrai a farci visita?
Si sentì un grido e il telefono fece uno strano rumore.
-Pronto?-chiesi.
-Tori?
-Ryder?
-Scusa, era il mio stupido compagno.
-Dove eri finito? -lo rimproverai-E’ tutta la settimana che ti chiamo.
-Scusa, eravamo ad una simulazione. Ti serve qualcosa?
-No, be’ sì-sospirai-E’ Colin.
-Il tuo ragazzo?
-Sì-gli raccontai tutto provando a non piangere-Puoi fare qualcosa? Per favore.
-Cosa posso fare io?
-Non lo so-notai che le lacrime iniziavano a scivolare per le mie guance-Ho bisogno di sapere che sta bene.
-Farò qualche chiamata per vedere se qualcuno sa qualcosa di lui. Qual è il suo cognome?
-Maverick.
-Va bene, farò ciò che posso.
-Molte grazie-e riattaccai prima che mi sentisse piangere.
Mi appoggiai alla parete e finii seduta sul pavimento.
Non so per quanto rimasi lì, ma il telefono iniziò a squillare.
-Pronto?
-Accetta una chiamata dall’estero?-chiese l’operatore.
-Sì!-esclamai sperando fosse Colin.
-Tori?-l’illusione svanì quando riconobbi la voce di mio fratello-Sei tu?
-Sì, sono io-risposi con tristezza.
-Colin sta bene.
-Sul serio?
-Sì, è in uno degli accampamenti della mia zona, ma non so in quale esattamente.
-Puoi mandargli un messaggio o qualcosa?
-Sì, certo. Cosa vuoi che ci scriva?
-Che torni a casa, da me.
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10 maggio
Arriva tardi. Molto tardi.
Mi sedetti vicino la finestra in salotto e rimasi lì a guardare la strada.
Quanto avrebbe tardato? Doveva essere già qui.
-Victoria, che fai?-mi chiese mia madre.
-Sto aspettando-risposi senza spostare lo sguardo.
-Chi?
-Il…-lo vidi arrivare e mi alzai-Eccolo!
Uscii correndo e andai da lui.
-Dammele!-gli presi le lettere di mano e le guardai una ad una.
-Ma signorina…
Continuai a guardare la montagna di lettere fino a quando non vidi ciò che cercavo. Ridiedi tutte le lettere al postino e rientrai in casa.
-Mi ha scritto!-esclamai felice-Colin mi ha scritto!
Mi sedetti sul divano e respirai profondamente. Era da tanto che aspettavo quella lettera e ora mi tremavano le mani.
25 marzo
Tori,
ho ricevuto la tua nota. Quando l’ho letta ho pensato di essere diventato pazzo. Davvero mi avevi scritto? Ma sì. Ho incontrato tuo fratello un giorno dopo e me lo ha confermato.
Vorrei scriverti qualche cosa in più, ma ho soltanto questo pezzo di carta. Ho come amuleto la nostra prima foto insieme. Vederla ogni mattina mi dà la forza di superare il giorno.
L’accampamento non è male: simulazioni, vigilanza, partite notturne…nulla di pericoloso. Fra qualche giorno tornerò alla base e ti chiamerò.
Mi manchi. Ti amo,
Colin Maverick
Mi avrebbe chiamato? Perché non l’ha fatto?
-Non può essere!-esclamò mia madre aprendo la porta e uscendo in strada.
Mi alzai e mi avvicinai alla finestra. Vidi Ryder e mio padre uscire dall’auto.
Lo aspettai all’entrata e mi abbracciò.
-Mi sei mancata, piccola.
-Anche tu-risposi emozionata-Non ci avevi detto niente.
-Volevo fosse una sorpresa-mi diede un bacio in fronte ed entrò in casa senza lasciarmi.
-Colin mi ha scritto.
-Come?-rispose sorpreso.
-Be’, l’ha scritta due mesi fa, ha ritardato ad arrivare-lo guardai-Qualcosa non va?
-No, non è niente…
-Ryder non mentirmi-mi separai da lui-Che è successo? Sta bene? Gli è successo qualcosa?-rimase in silenzio e guardò mio padre-Rispondi!
-Il suo plotone è scomparso fra le montagne. Nessuno è stato in grado di localizzarlo.
-Come si fa a perdere un intero plotone? E’ impossibile!-gridai-Quando?
-Alla fine di marzo.
-Fine di marzo?-lo spinsi arrabbiata-E non me lo avresti detto? Sei pazzo?
-Tori…
-Non toccarmi!
-Victoria!-mi sgridò mio padre.
-E’ morto!
-Non è morto.
-Come lo sai?-il mio respirò diventò profondo e il mio cuore stava per esplodermi nel petto-Non sanno dove sia da più di due mesi.
-Sicuramente sta bene.
-No…-mi misi a piangere-Non tornerà.
-Tori, confida in lui-notai la sua mano sulla mia spalla-E’ un ragazzo forte.
-L’ultima cosa che gli ho detto è che lo odiassi, Ryder-tolsi la sua mano e mi allontanai-E ora odio me stessa.
Salii le scale e mi chiusi nella mia stanza.
-Colin!-gridai il suo nome con tutte le mie forze e mi buttai al suolo-Colin…-sussurrai.
Nessuno poteva fare niente.
Lui non sarebbe tornato.
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Ed eccoci qui! Questo, miei cari, è il penultimo aggiornamento. Il prossimo sarà l'ultimo e poi l'epilogo. Mi sento già triste all'idea di abbandonare Tori e Colin, mi ero affezionata a loro, proprio come faccio con tutti i miei personaggi
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, alla prossima! -
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10 marzo
Due settimane. Questo era il tempo che avevo passato senza parlare con Colin. Sarei stata capace di continuare ancora a lungo? Sì, dovevo farlo. Mi aveva ingannato e non solo lui, anche Alex e Mike. Come avevano potuto farmi una cosa del genere? Si supponeva fossi la loro migliore amica.
-Non mangi niente?-mi chiese Liz. La guardai male e tornai a guardare il mio piatto-Va bene-sospirò frustrata e continuò a mangiare.
Liz mi aveva giurato di non sapere nulla, ma io non ne ero sicura. Mike era incapace di tenere un segreto soprattutto con Liz. Perché mi avevano ingannata tutti? Sembravo così idiota?
Mi alzai senza dire niente e camminai verso l’uscita. Non mi andava di stare lì senza mangiare niente. Uscii dalla caffetteria e vidi Katy seduta su una panchina con due amiche ridendo di qualche stupidaggine. Sospirai e passai accanto a loro per andare al parcheggio.
-Che succede, Tori? Continui a fare il muso al tuo ragazzo?-mi chiese ridendo.
Senza dire niente mi avvicinai a lei, la presi per le braccia e la spinsi facendola cadere. La guardai qualche secondo aspettando qualche commento, ma rimase in silenzio.
-Tori!-mi chiamò Liz.
Continuai a camminare lasciando Liz indietro e mi chiusi in auto.
-Perché non mi aspetti quando ti chiamo?-mi chiese recuperando fiato.
-Non ti ho sentita-mentii.
-Basta, Tori!-mi gridò arrabbiata-Sembri una completa idiota!
-Scusa?-chiesi perplessa.
-E una stupida! Stai perdendo il miglior ragazzo che abbia mai conosciuto in vita tua per una stupidaggine! Per favore! E’ innamorato di te! Che cosa vuoi che faccia?-rimasi in silenzio-Non te lo meriti.
-Non me lo merito? Ti ricordo che…
-Tutti sappiamo ciò che volesse fare, ma se non te ne sei resa conto, non ha fatto niente-stavo per dire qualcosa ma mi interruppe-Non dire niente se hai intenzione di dire solo stupidaggini, Victoria. Quel ragazzo ha fatto di tutto per te e tu pensi solo a quella stupida vendetta. Idiota!-mi spinse e se ne andò arrabbiata.
Che stava succedendo? Mi fermai lì per un po’ di tempo fino a quando non salii in auto. Ora era colpa mia?
Guidai fino a casa. Perché mi sentivo così stupida? Lui aveva sbagliato, non io.
Anche tu ti sei sbagliata. Non gli hai dato l’opportunità di spiegare.
Ogni volta che lo guardo, piango.
Chiudi gli occhi.
Non posso. Mi piace guardare i suoi occhi, contare le sue lentiggini, vederlo sorridere…
Non hai scuse, chiamalo.
Uscii dall’auto e andai in cucina verso il telefono.
Uno squillo, due squilli, tre squilli…"Al momento non posso rispondere, lascia il tuo messaggio".
Idiota.
-Ciao, tesoro.-mi salutò mia madre.
-Pensavo fossi a lavoro.
-Sono uscita prima-prese il suo tè e si sedette al tavolo-E tu?
-Abbiamo finito prima le lezioni-mentii.
Aprii la dispensa e mi versai un bicchiere di latte.
-Mettimene un po’ nel te-mi disse mia madre.
-Certo. Papà torna presto?
-Credo di sì.
Aprii il secchio del pattume per buttare la bottiglia del latte vuota e impallidii. Il mio mazzo di rose era lì dentro.
-Mamma, le mie rose-dissi.
-Erano tutte morte, la tua stanza avrebbe avuto un cattivo odore.
-Certo-chiusi il secchio e respirai profondamente.
-Però ne ho lasciata una in camera tua.
-Cosa?
-C’era una rosa perfetta.
Uscii correndo dalla cucina e salii le scale. Come era possibile? Entrai in camera e la vidi nel vaso, solitaria.
-E’ di plastica-mormorai e la raccolsi. Una piccola nota si nascondeva fra i petali e la raccolsi-“Una rosa che ti ricordi tutti i giorni quanto ti amo.”
Era un idiota. Molto idiota.
Uscii dalla mia camera con la rosa e scesi le scale rapidamente.
-Dove vai?-mi chiese mia madre.
-A casa di Colin.
Guidai verso casa sua. Il mio cuore batteva all’impazzata e le mie mani tremavano ancora con la rosa tra di esse. Volevo vederlo.
-Colin!-suonai il campanello, ma nessuno rispose-Colin?-bussai con più forza.
Abbassai lentamente la mano e iniziai a sentirmi vuota. Come mai non era a casa? Doveva essere lì.
La luce dell’entrata si accese e la speranza tornò in me.
-Chi è?-chiese una voce femminile.
-Sono Tori-la porta si aprì e apparve sua madre con gli occhi gonfi.
-Tori? Che fai qui?
-Sono venuta a parlare con Colin-risposi un po’ nervosa.
-Se n’è andato-singhiozzò.
-Come? Dove?
-Ha detto che qui nessuno avesse bisogno di lui e che aveva bisogno di sentirsi utile da qualche parte-i suoi occhi iniziarono a riempirsi di lacrime e anche i miei-Se n’è andato, Tori.
-Dove?
-Si è arruolato nell’esercito.
-No, un’altra volta no-mi tappai la bocca e le lacrime iniziarono a scendere-Per favore, no.
-Se n’è andato un giorno fa-si asciugò le lacrime-Ha lasciato questa per te.
Mi porse una lettera e tornò dentro.
Camminai fino alla mia auto e mi ci appoggiai prima di aprirla.
Victoria,
so di averti fatto del male. So che non vuoi sapere nulla di me e che probabilmente non leggerai questa lettera, ma avevo bisogno di lasciarti qualcosa che ti desse una spiegazione.
Sicuramente, volevo che Alex soffrisse come avevo sofferto io. Come potevo sapere che mi sarei innamorato di te? Era da pazzi. Non mi ero mai innamorato, ma tu…tu mi hai fatto impazzire.
Sai che ti compaiono due rughette quando ti arrabbi? Mi piace, mi piaci.
Mi manchi.
So che sembro un codardo, ma non potevo salutarti perché so che non me ne sarei andato.
Non ti preoccupare, ti prometto che non tornerò. L’unica cosa che ti chiedo è, con chiunque deciderai di stare, sii felice. Fallo per me, dolcezza.
Ti amo,
Colin Maverick
-Colin…-sussurrai a me stessa-Torna da me…
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Ma che bastardi! Come possono aver stretto un patto del genere? Cioè...bo'...non ho davvero parole.
Daphne non se lo merita!!!
Dio...Ti prego aggiorna presto!
PS: ora penso di aver capito perché la storia si chiama così -
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Io amo come usi le pose, sono davvero sempre perfette
Mannaggia a Lee...Volevo vederli insieme, ma sicuramente entro la fine della storia li vederemo insieme(non mi deludere).
Immagino che finalmente scopriremo chi è il marito della nostra Daphne...sono davvero curiosa. Chissà perché piangeva all'inizio della storia(e continuo a voler sapere perché la storia si chiama 'Il palazzo blu' )
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