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Capitolo 4
VIVIAN - 08.06.18
Il mattino dopo fu un risveglio decisamente particolare.
Appena fuori dal letto mi fiondai nel mio rifugio a pochi metri da casa, la mia pace: la serra di mio padre.
Dopo la sua morte ero stata io a curarmi di tutte le sue piante, di tutti i suoi esperimenti.
Mio padre era un biologo e un botanico, amava la ricerca e lo studio continuo, tanto che negli ultimi anni aveva conseguito anche una laura in biotecnologie. Nel suo campo era molto conosciuto per le sue sperimentazioni, era sempre richiesto per la sua professionalità.
Al momento di scegliere la facoltà di studio non ebbi dubbi, volevo seguire le sue orme, diventare come lui.
La serra aveva anche una cantina, dove teneva le sue sperimentazioni più segrete. Da quando era morto, ormai un anno, non avevo avuto ancora il coraggio di scenderci, solo io possedevo la chiave.
Quella serra impersonificava la sua presenza nella mia vita, lì dentro mi sentivo vicino a lui, e non fu un caso che quella mattina mi rintanai proprio in quel luogo.
Dopo mesi di cattivo umore finalmente capii cosa mi faceva stare tanto male.
Lewis
Non potetti fare altro che pensare ironicamente
La scoperta dell'acqua calda Vivian!
Cercai in maniera introspettiva di essere il più sincera possibile, ammissi a me stessa quello che era chiaro da un bel pò.
Lewis mi piaceva.
Dovevo ammetterlo, dire che mi piaceva era riduttivo, c'era qualcosa che mi attraeva in maniera viscerale, una sorta di colpo di fulmine prolungato. Da quando mia madre me l'aveva presentato non avevo fatto altro che stare male, avevo passato intere settimane a convincermi di odiarlo, ma quella mattina mi resi conto che solo guardando in faccia alla realtà potevo sperare di superare una situazione delicata come quella.
Odiarlo era la mia risposta a quell'attrazione che non riuscivo a spiegarmi.
Prima lo accettavo, prima sarei riuscita a superare la questione.
Mia madre non avrebbe mai saputo niente, tanto meno Lewis.
A me sarebbe passata prima o poi, ne ero certa.
Dovevo farlo per me, per mia madre.
Sorrisi nel vuoto, incredibilmente mi sentivo già più serena.
Abbassai lo sguardo su un bellissimo esemplare di Dioscorea elephantipes, aveva bisogno di me. Presi del disinfestante e cominciai a spruzzarlo delicatamente sulle foglie.
Mi rilassava prendermi cura di loro.
C'era ancora da risolvere la questione Sean con Pearl, non mi era affatto piaciuto come si era rivolta nei miei confronti. In qualche modo dovevamo chiarire, uscii di casa e feci pochi metri per arrivare a casa sua, eravamo quasi vicine di casa.
La sua famiglia ai miei occhi era perfetta. Una madre e un padre presenti, un fratello, che seppur con qualche atteggiamento eccessivo, era sempre gentilissimo.
Salutai tutti velocemente con un sorriso sulle labbra.
A dire il vero quel giorno vedendo passare Hayden mi chiesi perchè avesse i capelli colorati di bianco e diversi piercing, quando c'era stato questo cambiamento?
La madre aveva un sorriso dolcissimo, quella donna era speciale ai miei occhi, la conoscevo da talmente tanto tempo che era come una seconda madre per me.
Mi disse che Pearl era in camera chiusa da giorni. Salii le scale per raggiungerla.
Bussai.
Non ricevendo risposta aprii direttamente. Era girata di spalle, non si accorse di me.
Avevo le cuffie nelle orecchie,
l'alto volume della musica si sentiva a metri di distanza.
Le andai vicino e le tolsi le cuffie.
Pearl:" Ma che..."
Vivian :" My chemical romance? Hai deciso di entrare in depressione?"
Pearl:" Purtroppo il volume della musica non si alzava più di questo "
Feci una pausa, cercando di capire come iniziare il discorso.
Vivian : " Non è successo un bel niente con Sean . É stato lui a..."
Pearl: " Non devi darmi spiegazioni, dopotutto non posso decidere chi gli deve piacere "
Vivian: " Meglio che te lo dica subito, lo conoscevo già. Eravamo alle scuole superiori insieme, ma era un'altra persona, era piuttosto in sovrappeso. Era timido, impacciato, simpatico. Un bravo ragazzo all'epoca, un bravo ragazzo ora "
Pearl : " Perché non me l'hai detto prima? "
Vivian : " Non me ne hai dato il tempo "
Pearl:" Ho esagerato. Ti chiedo scusa "
Era fin troppo frettolosa nelle sue azioni, nei suoi comportamenti era eccessiva.
La conoscevo bene, motivo per cui non ci andai giù pesante.
Pearl: " Quindi ora uscite insieme? "
Viv : " Cosa? No te l'ho detto, non è successo nulla, non ci penso proprio. Lo sai che voglio rimanere sola, non è un bel periodo "
Guardai fuori dalla finestra oltre la sua spalla, in realtà pensavo ad altro.
Pensavo a Lewis, avrò mai avuto il coraggio di dire la verità perlomeno a Pearl?
Ora non me la sentivo.
Viv : " Se ti piace tanto combatti per lui "
Tu che puoi, fallo
Le stavo consigliando quello che non potevo fare io, di certo non avrei potuto combattere per quello che volevo veramente.
Pearl : " No, non sarebbe giusto, é chiaro che gli piaci tu, non voglio insistere. Anzi, io fossi in te ci farei un pensierino, a me passerà. Mi passa sempre "
Sorrise, un sorriso sincero. Ci abbracciamo finalmente, c'eravamo chiarite.
Viv: " Una domanda Pearl, ma che è successo a tuo fratello? "
Pearl: " E' in piena crisi di identità sessuale "
Viv: " No, non è giusto!! Uno spreco per l'universo femminile "
Era tornato il sereno, cominciammo a ridere, finì per ricordarmi tutta la vita sessuale del fratello, almeno quella di sua conoscenza.
Rimasi quasi tutta la mattinata con lei
Mi sentivo più leggera, tornai a casa più serena e con il sorriso sulle labbra.
La mia pace interiore durò poco.
Mi bastò aprire la porta di casa e vederlo di spalle per vacillare.
Mi fermai in cucina invece di salire in camera, da qualche parte dovevo pur cominciare, dovevo affrontarlo.
Volevo mi passasse.
Si girò per un attimo salutandomi, poi tornò a concentrarsi sul recipiente.
Lewis: " Ciao Jo "
Viv: : " Che cucini? "
Maledetto soprannome!
Mi avvicinai a lui affacciandomi per vedere cosa ci fosse in padella.
Mi chiesi in quel momento quali passioni potesse avere, se ne aveva oltre a esistere per rovinarmi la vita.
Viv : " Mamma? È a lavoro? "
Lewis : " Si "
Vivian:" Perché ti ostini a cucinare, è evidente che non lo sai fare "
Gli dissi scherzando.
Mi sorrise, prese un grembiule e me lo lanciò.
Sorrisi a mia volta, poggiando il grembiule sul bancone, non avevo nessuna voglia di rimanere.
Lewis : " Aiutami invece di criticare "
Lo guardai un po' sorpresa, cos'era quello slancio di vicinanza? Dopo qualche secondo di esitazione presi il coltello in mano e fissai il carciofo.
Che dovevo farci con un carciofo?
Vivian:" Oltre al lavoro hai qualche hobby? "
Mi pentii dopo un attimo di avergli fatto quella domanda. Era forse una sfera troppo intima che non andava violata? Che esagerazione, era anche una semplice domanda, che cavolo.
Cominciai a tagliare il carciofo a fette, a casaccio.
Lewis ignorò del tutto la mia domanda e prese a fissare le mie mani, che cominciarono quasi a tremare sotto il suo sguardo.
Perché si chiudeva così tanto? Non voleva che entrassi nel suo mondo, ma lui sembrava volesse entrare nel mio.
Dopo qualche istante sentii il suo respiro dietro al mio collo, la mia mano destra che inforcava il coltello venne riempita dalla sua, tutto accade molto velocemente, in un gesto quasi automatico e innocente da parte sua.
Non potetti fare a meno di girarmi a guardarlo, quella vicinanza mi spiazzò letteralmente.
Non appena il nostro sguardo si incroció, Lewis liberó la sua mano dalla mia, facendo qualche passo indietro.
Lewis : " Prima di tagliare il carciofo gli devi togliere le buccia. Poi togli il gambo, e infine lo dividi in quattro "
In realtà non lo stavo veramente ascoltando. L'unica cosa che riuscivo a pensare era averlo avuto a pochi centimetri. Fui stranita dal fatto che si fosse ritratto da me molto velocemente. Non era nulla, ma quel gesto mi fece riflettere.
Che sciocchezze, non poteva provare quello che provavo io...
Lewis: " Sono contento tu abbia deciso di rivolgermi la parola "
Lasciai il coltello definitivamente e mi girai a guardarlo.
Feci una domanda che spiazzò prima di tutto me stessa.
Viv: " Non ne abbiamo mai parlato. Ami mia madre? "
Girò lo sguardo sul forno impostando la temperatura, sembrava calmo.
Il suo atteggiamento naturale del resto, sembrava sempre così calmo, o forse dovrei dire controllato...
Si girò verso di me guardandomi dritto negli occhi.
Lewis : " Che domande, certo che la amo "
Viv : " Ha giá sofferto abbastanza, voglio vederla felice "
Dopo la morte di mio padre mia madre passò un periodo di profonda depressione, non si alzò dal letto per giorni interi. Piano piano ricominciò a lavorare, il suo lavoro di insegnante le fece apprezzare di nuovo la vita. La vitalità dei suoi ragazzi e della sua classe furono di vitale importanza per lei.
Lewis si avvicinò a me.
Lentamente.
Per un momento pensai di indietreggiare, il modo in cui mi guardava o come io mi sentivo mi mandavano in confusione, ma non lo feci.
Rimasi immobile dov'ero.
Mi sfiorò il mento tra pollice e indice.
Attese qualche secondo prima di parlare, fissava le mie pupille intensamente, ero rapita dal suo sguardo, ma nello stesso momento mi dicevo che quello era un gesto d'affetto, nient'altro.
Per un attimo pensai di chiudere gli occhi e godermi quel tocco, quel suo odore, invece rimasi a contraccambiare il suo sguardo indecifrabile.
Lewis : " Entrambi vogliamo vederla felice "
Subito dopo tornò a cucinare come se nulla fosse.
Il castello di sabbia che mi ero costruita da sola crollò nel giro di pochi istanti.
Avevo ragione a volerlo dimenticare, ero sempre più confusa, ma sempre più convinta di doverlo fare.
Edited by kihaad - 9/4/2021, 17:01 -
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Grazie ❤️❤️❤️
Ti direi che tiene in pugno anche me, ma non posso. Devo essere imparziale 🤭🤭🤭 -
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Capitolo 3
VIVIAN - 07.06.18
Gli occhi di Pearl parlavano da soli, riuscivo a leggere delusione e tristezza.
Era ovviamente tutto un equivoco. Cercai, invano, di sorridere facendo finta di nulla, cercavo di stemperare l'atmosfera, ma era troppo tardi.
In realtà non mi sentivo colpevole, non era successo un bel niente e non sarebbe successo, ne ero certo.
La serata continuó piatta, Kyle ci salutò per primo scomparendo velocemente dalla nostra vista.
Nessuno immaginava che da lì a poco avremmo potuto avere bisogno della sua macchina, purtroppo.
Arrivati al parcheggio avemmo una bella sorpresa, la macchina non partiva più.
L'atmosfera non era delle migliori, il guasto alla macchina non ci voleva proprio.
Pearl non aveva detto una sola parola da quando ci aveva visti, mentre Sean sembrava la persona più serena sulla faccia della terra, un connubio emotivo improbabile.
Rimanemmo nel parcheggio un bel pò, Sean aprì il cofano della macchina, lo vidi trafficare velocemente tra il motore.
Una volta richiuso si girò verso entrambe.
Sean: " Le ho provate tutte, non so piu che fare. Credo sia la batteria "
Viv: " E come torniamo a casa? "
Sean provó a chiamare Kyle, telefono spento. Non poteva fare di più, era uno studente fuori sede, non aveva appigli nella nostra città.
Pearl ruppe il silenzio con una frase che non avrei mai voluto ascoltare.
Pearl: " Chiama Lewis "
Viv: " Manco morta "
Era evidente che lo stava facendo per ferirmi, sapeva benissimo che ero orgogliosa, non gli chiedevo mai aiuto per niente, figuriamoci assecondarlo nella figura del vero patrigno.
Mai e poi mai.
Sean: "Scusate, chi é Lewis? "
Pearl: " Il suo patrigno "
Viv: " Non lo é ancora. E comunque scordatelo, preferisco pagare di tasca mia un taxi "
Tutto accadde molto velocemente. Tirai fuori il cellulare per comporre il numero...
... ma Pearl me lo strappó di mano
Pearl: "Non essere ridicola, siamo a circa due ore di macchina da casa, dovresti staccare un assegno "
Lo stava chiamando davvero? Nel frattempo mi guardava con aria di sfida.
Le bastarono due minuti per spiegare la situazione, Lewis accettó immediatamente.
Ripresi il telefono senza neanche guardarla in faccia, stavolta l'aveva fatta grossa, voleva farmela pagare di cosa esattamente? Neanche mi piaceva Sean!
Aspettammo ben due ore, in quella situazione non era il massimo, in tutto formulammo due frasi. Non so se Sean avesse capito qualcosa, ma da persona intelligente quale era aveva preferito tacere.
Il viaggio trascorse tranquillo.
Accesi lo stereo, non mi importava neanche che tipo di musica la radio trasmettesse, bastava coprisse i nostri stupidi silenzi.
Accompagnammo a casa Sean e Pearl, una volta rimasti soli Lewis abbassó il volume della musica
Lewis: " Perchè mi ha chiamato Pearl dal tuo numero? "
Viv: " Non succederà più. É stata un emergenza, la macchina di Sean aveva dei problemi con la batteria "
Lewis: " Non ti ho chiesto questo "
Ma é chiaro che io non voglio dirtelo!
La sua voce era ferma e decisa.
Come sempre.
Era questo l'effetto che faceva a tutti?
Lewis: " Non ho nessun problema a venirti a prendere. Anzi, se hai qualche problema voglio che mi chiami. Voglio che tu ti fida di me "
Non sei mio padre, non ti preoccupare
Viv: "Non capiterà più "
Arrivammo a casa, immediatamente feci per aprire la portiera, non dando neanche il tempo a Lewis di parcheggiare, ma era bloccata. Mi girai verso di lui di scatto.
Viv: " Mi apri? "
Lewis: " Aspetta, parliamone "
Mi sentii in trappola, quella situazione mi faceva sentire a disagio, lo spazio vitale a mio disposizione era troppo stretto, in quel momento volevo solo allontanarmi.
Lui sembrava apparentemente tranquillo, aveva le mani poggiate, forse per abitudine, ancora sul volante.
Lewis: "La situazione non é facile, me ne rendo conto. Ma io ci sto provando Jo "
Viv: "Si hai ragione, tu ci stai provando "
Alzai lo sguardo a guardarlo negli occhi, per la prima volta quella sera.
Mi resi conto in quel momento che aveva ragione, lui ce la stava mettendo tutta, ma io ancora non riuscivo a fare pace con quella situazione e con lui.
Non appena incontrai il suo sguardo mi voltai verso l'esterno a guardare oltre il finestrino.
Avevo paura potessi leggermi dentro.
Non gli sarebbe piaciuto il contenuto, maledizione.
Viv: " Sono io il problema "
E lo pensavo veramentee, ero io il problema.
Se solo fossi riuscita ad avere un rapporto normale con lui, se solo non riuscissi a vederlo come un ragazzo che sta a momenti dal chiedermi di uscire...
Si perchè spesso avevo avuto quell'impressione.
Il suo sguardo era strano, spesso mi fissava.
Era come se pensasse una cosa e ne facesse un altra.
CI fu un momento di silenzio, un lunghissimo attimo.
Ingoiai a vuoto, a quanto pare ero riuscita a zittirlo.
Viv: "Mi apri ora? "
Ero convinta che la macchina avesse un sistema elettronico di apertura, invece mi sentii una scema. Lewis si avvicinò lentamente a me, allungò una mano sul bottone della portiera e lo schiacciò, il rumore a scatto mi annunció che ero finalmente libera.
Rimasi per un attimo interdetta.
Quel ragazzo aveva la capacità di paralizzarmi, ma non gliel'avrei data vinta.
Invece di scendere attesi qualche secondo, mi girai socchiudendo gli occhi a fessura, ora ero io a studiarlo.
Il suo comportamento era a tratti possessivo, ma anche perentorio.
Viv: " Sei sempre cosí bravo a tenere tutti in pugno e fargli fare quello che vogliono? "
Mi riferivo principalmente al fatto che mi avesse trattenuto in macchina con lui, ma mi resi conto subito dopo che la frase poteva essere fraintesa in altri sensi. O forse ero io a pensare troppo quando parlavo con lui?
La sua reazione non fu quella che mi aspettavo.
Alzò le sopracciglia regalandomi un sorrisetto divertito, la sua espressione mi mozzò quasi il respiro.
Senza ragione e senza accorgermene trattenni il fiato.
Aprii la portiera senza alzarmi.
Rimasi immobile attendendo la risposta.
Lewis:" Ti sbagli. Tutti tranne te "
Edited by kihaad - 29/3/2021, 23:50 -
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Capitolo 2
VIVIAN - 25.05.18
Jane : " Rimani pure Pearl, anzi... "
Ingoiai a vuoto, ormai era palese, stavo solo aspettando lo dicessero ufficialmente.
Ma perché diavolo la stavo prendendo così male!
Ci sposiamo
Mi stavo immaginando la scena, tutti che sorridevano tranne io, che al contrario scoppiavo in un pianto a fontana, un fiume inarrestabile e incontrollabile.
Cascate del Niagara in loop.
A quel punto sarebbe diventato mio padre, il mio patrigno.
Il mio cuore mancó un battito quando vidi le labbra di mia madre aprirsi per pronunciare la sentenza.
Jane : " Possiamo di nuovo andare alla casa al mare Viv! E' stata disequestrata "
Avevo talmente trattenuto il respiro che mi mancava l'aria, sbattei velocemente le palpebre ancora incapace di ragionare su qualsiasi frase di senso compiuto.
Mia madre mi guardò preoccupata.
Non potetti fare a meno di pensare: vaffaxxulo voi e la solennità di questo annuncio! C'era bisogno di dirlo in maniera così plateale?
Subito dopo la morte di mio padre la villa venne sequestrata per motivi ancora da chiarire. O perlomeno per motivi che io devo ancora comprendere per bene.
La polizia diede un spiegazione che faceva acqua dappertutto. La casa era intestata a mio padre, in sede di passaggio di proprietà post mortem, non trovando l' atto ufficiale furono costretti a sequestrarla in attesa di una soluzione, mentre dei colleghi di mio padre ci spiegarono che era prassi dopo una morte improvvisa e in situazioni inspiegabili agire in questa maniera.
Al momento della sua morte non ci pensai più di tanto, ero stretta nel dolore. Solo dopo mi resi conto che suonava tutto molto strano. Ancora ad oggi la cosa non mi era chiara.
Jane : " Viv, hai capito cosa ho detto? Tu adori quella casa tesoro, pensavo di farti una sorpresa "
Viv : " E' stupendo mamma "
Dissi senza tono, apaticamente.
Guardai per un attimo Lewis, quell'essere sembrava leggermi dentro, i suoi occhi erano puntati ancora su di me.
Era sempre attento a qualsiasi movimento, non solo mio, ma di chiunque.
Che diavolo aveva da fissare?!?
Dopo qualche secondo che mi parve infinito si decise a parlare.
Lewis : " Abbiamo organizzato di andarci il mese prossimo, a luglio. Pearl, ovviamente sei la benvenuta "
Lewis sorrise dolcemente a Pearl, se di dolcezza poteva trattarsi visto il soggetto
Pearl, : " Grazie mille, accetto volentieri "14 gg dopo
Ci avevamo messo solo l'intero pomeriggio per prepararci, Pearl ed io in perfetta tenuta serale, ovviamente tra una chiacchiera e l'altra su Sean.
Sean, Sean, Sean, l'argomento era unico.
Forse per questo ci aveva invitate ad uscire con lui quella sera, per sfinimento! Quando Pearl si metteva d'impegno riusciva ad essere veramente petulante.
Eppure nonostante le apparenze non era mai stata con un ragazzo, non aveva mai baciato nessuno.
Tanto intraprendente quanto impacciata, un essere umano davvero speciale in questo senso.
Lo scenario era sempre lo stesso, faceva di tutto per conoscere la persona che gli piaceva, avere un appuntamento, e poi sul dunque....scappava.
Il perché di questo atteggiamento non l'avevo mai capito. Volevo tanto aiutarla, spesso si sentiva inadeguata, ultimamente aveva addirittura pensato di avere qualche problema.
Scesi le scale cercando con lo sguardo mia madre, ma tutto quello che vidi fù Lewis insieme a due amici.
Il rapporto con mia madre da quando c'era lui era degenerato, continuavo a chiedermi perchè mi avesse fatto questo, perchè portare in casa un ragazzo invece di un uomo? Ero abbastanza adulta e matura da capire le esigenze di una giovane donna vedova, volevo un compagno al fianco di mia madre, ero pronta ad accettare chiunque, ne ero certa, chiunque della sua etá all'incirca.
Avevamo un bellissimo rapporto prima di Lewis, maledizione!
Appena ci videro scendere le scale puntarono tutti gli occhi su di noi.
Vivian: " Noi usciamo "
Mi affacciai per un attimo a vedere cosa stavano facendo, poi voltai subito le spalle.
Stavano guardando la partita Inter - Milan, per assurdo io era appassionata di calcio, tutti continuavano a dire che era strano per una ragazza...
Vivian: "A quanto stanno? "
Ero girata di spalle, sentii qualcuno iniziare una frase , ma venne interrotto velocemente da Lewis.
Persino di spalle potevo percepire la sua influenza, anche in un ambito amichevole riusciva ad essere così fermo.
Chiusi gli occhi per un istante, cercando di convincere me stessa ad odiare il suo carisma.
Subito dopo fù proprio lui a rispondere.
Lewis: " Uno a zero. Buona serata ragazze "
Sicuro Lewis? Uno a zero?
Ero abbastanza certa che il risultato non fosse quello, sebbene non potessi esserne sicura, avevo visto il monitor soltanto di sfuggita.
Non avevo né il tempo né la voglia di riflettere sulle sue azioni.
Sean ci venne a prendere con la sua auto, una volta arrivati all'entrata del locale - All Night - ci fece conoscere un amico, un ragazzo dall'aspetto abbastanza inquietante, serioso.
Sin dal primo impatto notai uno strano sguardo in lui, ma non avrei permesso a me stessa di giudicarlo senza conoscerlo.
Non era da me.
Sean : " Ragazze vi presento un mio amico, Kyle. É lui ad avermi parlato di questo locale "
Kyle : " Piacere di conoscervi "
Pearl rimase a studiarlo esattamente come stavo facendo io.
Kyle rimase a fissarci e scrutarci a lungo, di poche parole il ragazzo, c'era qualcosa nel suo sguardo, dovevo capire cosa.
Ultimamente mi sembrava di avere a che fare solo con strane persone!
Dopo le presentazioni ci avviamo verso all'entrata.
La ragazza alla porta ci disse che eravamo capitati in una serata particolare, ci diedero un volantino
Three night one love? Il tutto era compreso nel biglietto di entrata e non potevamo esimerci dal partecipare.
Che razza di gioco era? Era un gioco? Mi sembró uno di quelle iniziative a cui partecipi quando sei all'ultimo stadio nel cercare un fidanzato.
Prima sera: Vista
Seconda sera: Voce
Terza sera: Tatto
Per la serie...se proprio non riesci da sola, ti aiutiamo noi.
Per un attimo ci pensai, volevo tanto farmi conoscere per quella che ero e non per il mio aspetto fisico. Chissà perchè attiravo sempre la fascia di ragazzi - bellissimi in cerca della ragazza stupida - .
L'ultimo ragazzo con cui ero stata, Michael, mi aveva lasciata appena i miei discorsi cominciarono a farsi più seri, sia da un punto di vista relazionale, sia da un punto di vista generale. Una settimana dopo avermi mollato già stava con un altra.
Quel gioco sembrava davvero una cosa molto stupida.
Era la sera della vista, si veniva notati per l'aspetto fisico.
Misero ad ognuno di noi un badge con un numero sopra, così da poter essere contattati , per poi passare alla serata successiva.
Mi sentivo carne da macello.
No, non era quello che cercavo.
Scrivemmo i dati richiesti, c'era da inserire una mail obbligatoria.
Entrammo finalmente.
Dimenticare immediatamente il gioco.
Il locale era decisamente sopra le righe, i colori sul rosso davano un tocco di calore al tutto, e in generale aveva qualcosa di fortemente passionale. Improvvisamente mi chiesi perche Sean aveva scelto quel locale, ma appena vidi il palco i miei occhi si illumirarono, sorrisi nel vuoto, adoravo la musica live, il blues e il jazz, ero consapevole che per la maggior parte dei ragazzi era un genere noioso, ma io l' amavo.
Sean : " Che succede, sei già stata qui? "
Viv : " No, mai, ma adoro la musica live "
Sorrisi, Sean mi guardó con aria trionfante facendomi un sorrisetto mentre si allontanava per prendere le birre.
Feci finta di nulla, non poteva essere, Sean non poteva davvero provarci con me, sia per Pearl, sia perché io non avevo nessuna intenzione di uscire con un ragazzo per un bel pò dopo Michael. Soprattutto con un ragazzo carino come Sean, non volevo finisse come sempre.
Forse dovevo scegliermene uno bruttino. Anche se il termine bruttino non significava assolutamente nulla, quello che una persona può trovare piacevole non può esserlo per un altra.
Mi avvicinai a Kyle.
VIv: " Cosa studi? Conosci Sean da molto? "
Kyle spostó il peso del corpo da un lato all'altro ponderandone il movimento, fece una pausa prima di girarsi a guardarmi.
Kyle : " Ci siamo conosciuti pochi giorni fa "
Lo guardavo, continuavo a fissarlo aspettando che continuasse il discorso, invece nulla.
Per certi versi mi ricordava Lewis, forse per il controllo in determinate situazioni, per lo sguardo attento, ma no, per caritá, lui perlomeno riusciva a formulare qualche parola in più e a sorridere ogni tanto.
Mi morsi il labbro nervosa, ma cavolo! Non era possibile, ma perchè diavolo stavo pensando a Mister Ruggine ?
I sorrisi di Sean e Pearl mi salvarono da quella situazione imbarazzante.
Le birre aiutarono a sciogliere quel momento di impaccio.
Nel frattempo la cantante iniziò il suo repertorio, tutto sembrava molto rilassante.
Sean si avvicinó a me, e approfittando della musica alta spostó delicatamente i capelli in un lato per parlarmi vicinissimo al lobo dell'orecchio .
Sean : " Non avrei mai creduto nella vita di riuscire a dirtelo. Mi sei sempre piaciuta Vivian "
Viv : " Quante birre hai bevuto? "
Sean: " Non ci provare, non ho neanche finito la prima "
Mi girai sorpresa a guardarlo, era decisamente cambiato, era un altra persona. Non avrei mai detto che quel ragazzo cosi introverso e solo potesse arrivare ad essere cosi diretto, evidentemente il suo aspetto fisico l'aveva aiutato in questo processo.
Lo guardai, sorrisi pensando a che bel cambiamento avesse fatto, e nn solo a livello esteriore.
Evidentemente sorrisi un po troppo, perché Sean si avvicinò a me abbracciandomi da dietro.
In quel momento mi resi conto dello sguardo di Pearl su di noi.SPOILER (clicca per visualizzare)Aggiunta la scheda di Kyle
Edited by kihaad - 2/7/2018, 17:31 -
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Capitolo 1
VIVIAN - 25.05.18
Ero perennemente in ritardo, non ricordavo neanche l'ultima lezione o appuntamento a cui ero arrivata puntuale.
Avevo il fiatone, a momenti sarebbe cominciata la lezione di Fisica della materia.
Frequentavo il secondo anni della facoltà di Scienze biologiche, avevo ereditato da mio padre la passione per la botanica, seguivo le lezioni con forte interesse.
Anche se ora non c'era più, mio padre era un gran esempio per me, mi incoraggiava seguire le sue orme.
Ce l'avevo fatta, vedevo l'aula, ma sentii il mio nome pronunciato per intero.
xxx: " Vivian McNair "
Mi girai sospirando, ci mancava solo qualcuno che mi facesse perdere tempo.
Lo fissai per un attimo.
Lo conosco
Sbattei le palpebre piu volte in sua direzione.
Improvvisamente ricordai, riuscii a riconoscerlo dallo sguardo, quello non era mai cambiato.
Incredibile, era diventato...non avevo parole...lo ricordavo diversamente.
Alle scuole superiori quello stesso ragazzo che mi era di fronte aveva circa 30 kg in più, era perennemente bersagliato da tutti i ragazzi della classe per il suo peso.
Mi sentii profondamente in colpa per avere solo un vago ricordo di dove.
Vivian: " Ciao... "
Feci fatica a ricordare il nome, come diavolo si chiamava?
Sean: " Sean "
Ci fu un attimo di pausa, la situazione stava cominciando a diventare imbarazzante.
Sean: " Comprensibile, 40 kg in meno sono tanti. Non sei nè la prima né l'ultima che non mi riconosce "
Vivian: " Scusami "
Sean: " Non preoccuparti, sono abituato "
Mi sorrise facendo spallucce. Era carino e sembrava sincero.
Gli sorrisi dolcemente, ma no, non mi sarei fatta toccare da quell'incontro, da quella specie di essere perfetto che mi fissava e di cui a malapena ricordavo l'esistenza.
Vivian: " Scusami, inizia la lezione "
Mi allontanai, forse era colpa di quello che era successo la settimana prima, forse il mio cuore si era trasformato davvero in un ghiacciolo.
Nulla, nessuna emozione.
Come se le emozioni potessero essere decise a tavolino
Mi sedetti vicino a Pearl, Sean si era posizionato alla nostra sinistra.
Sentivo i suoi occhi addosso.
La lezione era di una noia mortale, vedevo Pearl agitarsi minuto dopo minuto.
Si strofinava le mani continuamente.
Vivian : "Che c'è? "
Pearl: " Ti devo dire una cosa "
Vivian: " Ora?? "
Pearl: " Alla nostra destra c'è un biondino che mi fissa "
Sorrisi, la guardai.
Lo conosco, lo conosco da un bel po di tempo a dire la verità
Pearl : "Non ci posso credere Viv, ho una cotta stratosferica per quel tizio, ricordi, te lo avevo accennato, e mi sta fissando da 20 minuti! "
Improvvisamente collegai una frase di Pearl a Sean
- biondo, sguardo implacabile, caratteristica particolare bellissimo -.
Potevo non concordare con tutti gli aggettivi, ma sicuramente era carino.
Non avevo capito fosse lui.
Pearl era cosi, un pò sognatrice, viveva 18 ore su 24 sulle nuvole, la adoravo proprio per quello.
A fine lezione vidi Sean puntare dritto in nostra direzione, guardai altrove facendo finta di niente, speravo non mi salutasse.
Con la coda dell'occhio vidi Pearl sorridere, mi girai.
Sean si rivolse a me con una naturalezza che quasi mi sorprese, me lo ricordavo timido.
Sean : " Per caso hai gli appunti della settimana scorsa? "
Non feci in tempo a rispondergli che Pearl gli si era fiondata addosso, tipico di lei.
In pochi secondi gli appunti erano in possesso di Sean, e non solo loro. Con la scusa di scambiarsi gli appunti si erano scambiati i numeri di telefono.
Pearl non si era resa conto, troppo presa a conoscere Sean, che per gli appunti si era rivolto a me, non si era minimamente resa conto che ci conoscevamo già.
Per tutto il tragitto dall'università a casa mia era talmente su di giri da non riuscire a stare zitta, ci fermammo a chiacchierare in soggiorno.
Pearl: " Dici che posso chiamarlo? No aspetta, forse meglio mandare un what's Up "
Mi sedetti sul divano.
Vivian: " What's Up molto meglio, meno invadente. Aspetta un po, magari lo fa lui "
Era partita in quarta, come suo solito.
Sperai in un momento di entusiasmo passeggero da parte di Pearl, quella condizione mi metteva agitazione.
Avevo avuto l'impressione che Sean fosse interessato a me. Per niente al mondo avrei voluto ferirla, senza ragione tra l'altro.
Pearl: " Scusami, sto parlando troppo. Tu come stai? "
Vivian, : "A cosa ti riferisci, al fatto che quell'idiota di Michael mi ha mollata, oppure al fatto che mia madre si sia messa con uno più giovane di lei di dieci anni?"
Pearl: " Dieci anni minimo "
Vivian: " Appunto. Mi continuo a domandare che fretta c'era di venire a vivere qui, non potevano fare i fidanzatini per un po? "
Non era mia intenzione quel pomeriggio innervosirmi ancora, ultimamente stava capitando troppo spesso.
Tornai sull'argomento Sean, convinta di dirle la verità, ossia che lo conoscevo già.
Stavo aprendo bocca quando senti la porta aprirsi, alzai gli occhi al cielo.
Pearl schioccó le dita cercando la mia attenzione.
conoscevo il suo sguardo, mi stava dicendo di comportarmi bene, lei adorava Lewis.
Eccolo
Lo sguardó cadde inevitabilmente su di noi non appena alzó il mento in nostra direzione.
Letale, quell'essere era letale.
Tutto nei suoi movimenti mi metteva ansia, soggezione e rabbia.
Ma perchè diavolo mia madre mi aveva portato a casa un essere cosi...cosi...
Lewis: " Ciao ragazze "
Pearl alzò la mano salutandolo sorridendo , si comportava in maniera molto naturale con lui
Vivian : " Mamma non é ancora rientrata "
Quindi vedi di sparire dalla mia vista, mi distrai.
Lewis: " Preparo la cena, rimanete con noi? "
E sapeva anche cucinare! Una delle sue passioni, oltre le arti marziali.
Lo guardai stringendo gli occhi in sua direzione, risposi anche per Pearl.
Vivian: " No grazie, Pearl deve andare "
In quell'istante mia madre varcó la soglia andando incontro a Lewis.
Jane: " Eccoti "
Mia madre gli diede un bacio a stampo, lo guardó con uno sguardo d'intesa.
Jane: " Gliel'hai già detto? "
Lewis La guardò per un attimo sbattendo le palpebre sorpreso, poi scosse la testa divertito, mia madre spostó lo sguardo verso di noi.
Jane: " Volevamo dirti una cosa Viv "
Lewis mi fissò per qualche secondo negli occhi, proprio in mia direzione doveva guardare? Quello sguardo mi metteva tremendamente a disagio.
Pearl fece per alzarsi.
Io rimasi immobile, letteralmente terrorizzata, non riuscivo a muovere nessun arto, trattenni il respiro in preda a una crisi di panico.
Cos'èra un annuncio?
Non riuscivo nemmeno a pensarlo, cosa mi stavano per dire?
Jane: " Rimani pure Pearl, anzi..."SPOILER (clicca per visualizzare)Ho aggiornato le schede aggiungendo Pearl e Jane
Edited by kihaad - 22/6/2018, 12:12 -
.Ciao!
Allora, la storia mi piace già tantissimo! Scrivi bene; le immagini e i personaggi sono fatti benissimo, riescono a rendere benissimo ciò che vuoi raccontare e trasmettere. E la trama mi intriga troppissimo
Sono troppo curiosa di scoprire come si evolveranno le cose e di scoprire soprattutto cosa nasconde mister ruggine in quella stanza...
Alla prossima!
Ti ringrazio
Mi fa piacere che le foto rendano con il testo, spesso non è facile che coincidano
Su Mister Ruggine ci sarà da scoprire XD -
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PROLOGO
VIVIAN - 20/05/18
Il sapore della nutella era qualcosa di insostituibile, tutto quello che cerchi quando vuoi risollevarti è in quel barattolo di vetro.
In quel caso era gelato alla vaniglia con una fontana di nutella colata.
Quel gesto sembrava dire a me stessa
Rassegnati, non c'è niente che puoi fare
Stavo per poggiare il barattolo sul bancone, quando sentii un rumore metallico provenire dall'ingresso.
Una.
Due.
Tre mandate.
Un leggero cigolio mi avvisó che qualcuno era entrato.
Ripresi nervosamente in mano il barattolo. Affondai le unghie nel cartone della scatola del gelato cercando di trattenere un espressione del volto neutra, continuai a guardarmi intorno costringendomi a fare finta di nulla.
Con la coda dell'occhio lo vidi, non mi ero girata a vedere chi fosse, lo sapevo già.
Ogni sera alle 19.00 Lewis entrava da quella porta.
Puntuale e preciso, indubbiamente maniacale.
I miei occhi posarono lo sguardo ovunque tranne che su di lui.
Non meritava la mia attenzione.
Si era trasferito da due mesi a casa nostra, era il compagno di mia madre. Ogni giorno mi svegliavo e davo il buongiorno a quella che doveva essere la mia figura di riferimento.
Doveva.
Nella realtà era il ragazzo più criptico e impenetrabile che avessi mai conosciuto.
Ogni giorno da due mesi a questa parte sognavo di svegliarmi da un incubo di nome Lewis.
Abbassai lo sguardo sul gelato.
Non ero decisamente il tipo da piangersi addosso, ma quella situazione cominciava ad andarmi molto stretta, ed erano passati solo due mesi.
Lewis : "Jo..."
Vivian : " ...Lewis "
Sentivo i suoi occhi addosso, quei bellissimi occhi grigi screziati da una linea di ruggine.
Feci fatica a rimanere con il volto in basso verso la vaschetta.
Si era soffermato qualche istante di più su quel saluto, alzai gli occhi verso di lui.
Scarno e vuoto, quella era la descrizione del nostro rapporto, forse fin troppo inesistente per vivere nella stessa casa.
Il fatto che mi chiamasse Jo mi infastidiva ogni volta, non glielo avevo mai detto. Perchè diavolo doveva associarmi ad Angelina Jolie?
Ridicolo...voleva prendermi in giro? Non potevo assomigliare davvero a lei.
Il mio era un bel nome dopotutto, perché abbreviare, tagliare e ridurre anche il nome Jolie, era criptico anche in questo.
Si avviò verso la porta voltandosi ancora una volta verso di me.
Quella maledettissima porta sempre chiusa a chiave. Cosa ci fosse dentro non era lecito saperlo, non ero mai riuscita a entrare.
Non sapevo che pensare, perché quella porta chiusa, cosa nascondeva? Era un criminale? Un pedofilo? O semplicemente voleva uno spazio tutto per sé? La curiosità mi assaliva spesso.
In pochi secondi e con gesti decisi la chiave aprí la porta.
Passó qualche secondo prima che mister ruggine con la mano poggiata sulla maniglia premesse per entrare.
Un attimo dopo era scomparso, alla portata della mia vista c'era solo una parete con una porta chiusa a chiave.SPOILER (clicca per visualizzare)Nella prima pagina ho inserito anche le prime due Schede personaggi -
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Inizio subito nel dire che non sarà un percorso facile, ma sicuramente il finale ripaga di tutti gli sforzi. Trovo che la mod HQ per the Sims 4 sia un bel regalo per chi piace scattare foto in alta definizione, per storie, screenshot e contest.
I punti da seguire saranno tre:
- Scaricare i file che servono per la MOD
- Modificare il il file GraphicsRules.sgr
- Convertire tutto il materiale che possedete relativo al CAS nel formato 4096px
- Il link per scaricare la mod è questo: XXX
Per facilitare il tutto, vi linko direttamente da dove scaricare:
XXX
Nell'elenco ci sono i file per il gioco base
e tutte le espansioni. I file che dovete scaricare dipendono dalle espansioni che avete nel gioco. Ad esempio io ho il gioco base, al lavoro!, e usciamo insieme. Ho scaricato solo i file relativi a queste espansioni.
Spostateli poi nella cartella Mod.
- Andiamo ora a modificare il file GraphicsRules.sgr.
Lo trovate nel percorso C:\Program Files (x86)\Origin Games\The Sims 4\Game\Bin\GraphicsRules.sgr ( o qualcosa di simile )
Prima di continuare vi consiglio di fare un backup di questo file, non si sa mai.
Aprite il file con il Notepad e cercate la stringa " prop $ConfigGroup RenderSimTextureSizes "con il tasto trova.
Modificate esattamente i numeri come li vedete nello screenshot. È fondamentale che la texture sia di dimensioni 4096.
Salvate.
- E ora veniamo al punto dolente.
Tutti i file che si trovano nella cartella Mod relativi al CAS devono avere la grandezza di 4096 PX.
Se così non fosse, il sim si vedrà nero, o comunque in maniera errata.
Quando ho deciso di installare questa mod ho perso molto tempo a convertire i miei file in formato 4096, moltissimo tempo.
Per fortuna convertire non è molto difficile. Basta avere Sims4studio e un programma di grafica ( PS ad esempio ).
C'è da dire, per fortuna, che ultimamente i creatori stanno creando già in formato 4096, cosa che avvantaggia molto chi ha questa mod.
Spero di essere stata abbastanza chiara.
Se avete dubbi nn esitate a chiedere :*
Update 09/12/18
Finalmente è uscito un programma in grado di automatizzare i processi di conversione delle texture
HQ Texture Converter
Edited by kihaad - 9/12/2018, 17:38 -
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Scaricate questo file
1. Trovate questo percorso, sul vostro pc potrebbe essere leggermente diverso, dipende da dove avete installato il gioco
2. Fate un backup del file selezionato nello screen, copiatelo al sicuro da qualche parte ( non si sa mai, se per qualche ragione dopo l'installazione della mod il gioco dovesse bloccarsi , in questo modo potete tornare indietro )
3. Sostituite il file che avete appena scaricato con quello che ho selezionato, hanno lo stesso nome
4. Avviate il gioco, HQ mod attivata!
per qualsiasi domanda sono a disposizione -
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Scusami per il ritardo, agosto è terribile come mese per me...
Che dire, sono felicissima che sia finita così!! Lo sai, sono sempre stata team Rei, e mi hai accontentato alla grande , stupendi insieme...non poteva davvero finire meglio.
Mi spiace un pò per Hyun, credevo nascondesse qualcosa, invece ha fatto davvero tanto per lei, e alla fine si è ritrovato senza amore.
Grazie mille per questa bellissima storia, riesci a farmi immedesimare nei personaggi, nelle loro emozioni, nelle loro sensazioni, non è una cosa semplice.
Spero di rileggerti presto :* -
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Nooo, com'è possibile sia rimasto senza
parole? Cioè ora dov'è il problema? Non lo vedo...che gli é saltato in mente?
È chiaro che é tutta scen, lui la rincorrerá e le dichiarerà il suo amore! -
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Ma che capitolo meraviglioso!
Finalmente hyun ha tirato fuori gli attributi, e proprio al momento giusto! 😍😍😍
Come hai scritto, é normale non capirci nulla, ma io spero di aver capito...o almeno nei miei sogni!
Dunque, hyun ha capito tutto, ma davvero tutto tutto, Dap é innamorata di Rei e viceversa, quindi dopo aver fatto firmare il nonno la disdetta di tutti i suoi doveri ( ripeto, bellissima scena, piena di carattere ), Hyun accompagna all' altare Dap, dove l aspetta Rei...insomma compie un bellissimo gesto d'amore e altruismo nei confronti di Daph e del fratello. La scena finale che vediamo in realtà...il braccio che vediamo é di Rei ❤
Nel che non mi potrai rispondere, e so che probabilmente ho vaneggiato, ma voglio illudermi per un attimo 😍😍😍 -
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Io ribadisco di essere sempre stata ( fiera ) Team Rei dall'inizio -
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Mi sono assentata dal forum per un bel po.. ma ho recuperato!
Mi sono emozionata tanto quando Rei gli ha detto di amarla, ho percepito la sua urgenza di allontanarsi da lei, l'amore che prova, mi sono venuti gli occhi lucidi *_*, veramente una bella bella bella scena, anche se tristissima. Ho sperato fino all'ultimo tornasse indietro a baciarla...
Avevo quasi dimenticato la previsione della veggente...lei ha già deciso? Quindi diventerà regina, e sarà anche felice? C'è qualcosa che nn mi torna, nono...davvero non vedremo più Rei?
Attendo il matrimonio!