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Capitolo 14
Vivian/Lewis - 10.07.2018
Ore 6.03, l'alba.
Infilai le cuffie nelle orecchie schiacciando il tasto Play.
Il miglior modo per iniziare una giornata era dare tutto se stessi prima che il mondo cominciasse a svegliarsi.
Guardai la spiaggia, il piccolo pontile affacciato sul mare, non avevo dubbi, rispetto all'anno scorso mi sembrava di vivere un'eterna vacanza.
In verità quello che avrei veramente voluto fare erano un paio di ore di allenamento di Judo, o anche Aikido, Taekwondo, da tempo mischiano diverse discipline contemporaneamente, ma quella pace mi faceva sentire stranamente bene.
Molto stranamente.
Tutto intorno c'era silenzio, si sentivano solo i gabbiani in lontananza, ripensai per un attimo alla sera prima.
Nonostante avessi fatto finta di non aver capito, lo sguardo insistente di Vivian sulle mie labbra mi comunicava un'intenzione ben precisa.
Mi chiesi dove stavo sbagliando, continuavo a ripetermelo tutto il giorno.
Tutte le caxxo di ore della giornata.
Cominciava a fare caldo, il sole era già abbastanza alto, tuttavia era particolarmente piacevole fare flessioni ispirando l'odore del mare invece che l'odore di sudore chiuso in una palestra.
Dopo un'ora di allenamento riuscii finalmente a sentire l'acido lattico nei muscoli in tutto il corpo.
In qualche modo sentirmi forte fisicamente e portare il fisico al limite mi aiutava a non vacillare.
Per niente al mondo avrei ammesso di sentire un certo carico di ansia, tutti contavano su di me.
Tutti.
Non potevo cedere.
L'esercizio fisico era un momento di scarico, sentire di aver dato il massimo.
Sentii una goccia di sudore scendere sulle tempie, faceva decisamente caldo.
Erano solo le 7:30 del mattino, sarebbe stata sicuramente una giornata molto afosa.
Feci l'ennesimo giro intorno alla villa e dopo circa un'ora ero finalmente soddisfatto, ormai il sole era alto.
Mi avviai per entrare in casa.
Avevo spento il lettore, ma le cuffie erano ancora nelle orecchie. Una volta varcata la soglia, sentii subito qualcuno che chiamava il mio nome alle spalle.
Sean.
Sean:" Lewis, hai un attimo? "
Lewis:" Certo "
In realtà speravo di risolvere velocemente la questione, avevo urgentemente bisogno di una doccia.
Afferrai un piccolo asciugamano avvistato nei dintorni e mi asciugai velocemente.
Lo sguardo e il tono di voce di Sean erano chiari, qualcosa mi diceva che voleva parlarmi della sera precedente.
Sean:" Ieri sera era tutto sotto controllo. Aveva bevuto un pò troppo Vivian, ma la stavo tenendo d'occhio io. Perché l'hai trascinata via? "
Cos'era, possessività, protezione o cercava di marchiare il territorio?
Se pensava di essere in competizione con me si sbagliava di grosso.
Lewis:" So bene quanto tieni a lei, mi fido di te Sean. Non avevo intenzione di sminuirti "
La mascella si serrò involontariamente a quella frase.
Lo fissavo negli occhi cercando di allentare la tensione sui miei denti, senza riuscirci.
All'esterno il mio volto doveva risultare impassibile, sereno.
Lewis:" Sono un tipo molto protettivo con le persone accanto a me, figuriamoci con la figlia della mia compagna "
Accennai un sorriso.
Tesi i muscoli delle spalle fino a sentire il dolore dell'allenamento appena finito.
Una forte sensazione di rabbia mi attraversò la mente mentre cercavo di controllare il respiro.
Dopo la mia frase l'espressione di Sean andava man mano ammorbidendosi con mia enorme soddisfazione.
La mia parola d'ordine nella vita era sempre stata una.
Autocontrollo.
Non conoscevo altro.
Sean mi fece un cenno di assenso sorridendo, gli diedi una pacca sulla spalla.
Sean:" Vogliamo la stessa cosa allora. Vado a farmi un bagno "
Ingoiai a vuoto prima di voltarmi imboccando il corridoio che portava verso il bagno, di spalle.
Dopo qualche secondo le mie labbra si piegarono in un sorrisetto divertito.
In qualche modo ero riuscito a evitare la sua domanda sul perché avevo trascinato Jo via dalla festa.
La giornata era appena cominciata, la gita fuori porta avrebbe sicuramente portato altri interrogativi.
Sean era decisamente ingenuo, nel senso buono del termine.
Mi piaceva, era decisamente un bravo ragazzo.
Vivian - 10.07.2018
Il suono di una voce familiare mi arrivò alle orecchie.
In realtà non stavo dormendo già da un bel pò, ma i miei occhi si rifiutavano di aprirsi.
Pearl:" Viv.. "
Purtroppo ero abbastanza sveglia da capire e ricordare quello che era successo la sera prima.
Ricordavo davvero tutto?
Lewis era rimasto con me fino a che non mi ero addormentata, esattamente come gli avevo chiesto, si era sdraiato a fianco a me non so neanche per quanto tempo. Cavolo, perché era così gentile con me a volte?
Che imbarazzo...
Non ero sicura di ricordare tutto tutto, avevo detto o fatto altro? Speravo vivamente di no.
Ero terrorizzata dal fatto che avesse potuto capire i miei sentimenti per lui.
Ma poi... che volevo fare di preciso chiedendogli di rimanere con me?
Pensai a mia madre, mi sentii male al solo pensiero.
Che stupida.
Non avrei toccato mai più un goccio di alcool, perlomeno in sua presenza.
Aprii finalmente gli occhi.
Vivian :" Che ore sono? "
Pearl:" Le 9.00. Come ti senti? "
I fumi dell'alcol dovevano essere ancora in circolo, perché soltanto dopo qualche minuto ricordai bene cosa fosse successo alla festa. Come si era permesso Lewis di trascinarmi via dalla festa? Chi era lui per avere potere decisionale su di me?
Provavo sentimenti decisamente contrastanti, una parte di me era profondamente attratta da lui proprio per il suo lato enigmatico e deciso. Ma l'altra parte di me, in certi momenti lo odiava profondamente, senza mezzi termini. Questa forte contrapposizione mi faceva paura, avevo sempre pensato che il connubio odio amore non portasse a niente di buono.
Vivian: " Male, mi viene da vomitare. Lewis è di sotto? "
Ero decisamente intenzionata a parlargli.
Mi stropicciai ancora gli occhi, subito dopo presi il cellulare e lo accesi.
Pearl :" Si può sapere che è successo ieri sera? "
Vivian :" Vorrei saperlo anche io "
Pearl:" Sul serio, che sta succedendo? È successo qualcosa con Sean? O devo chiederti se è successo qualcosa con Lewis per caso?
"
Perfetto.
Quella era la prova inconfutabile che non mi stavo inventando nulla, il comportamento di Lewis era strano, e anche Pearl l'aveva notato.
Mi conosceva troppo bene, non sarei riuscita a nasconderle il mio interesse per lui per troppo tempo ancora.
Mi vergognavo, ma un l'altro lato di me era contenta di sapere che ben presto mi sarei potuta sfogare con lei su tutta la faccenda.
In verità una parte di me pensava che lo sapesse già, o perlomeno che lo immaginasse fortemente.
Pearl:" E' successo qualcosa con lui? Perche ti ha trascinata via ieri sera?? Sono preoccupata per te, non è da te bere così tanto "
Mi alzai , presi il cellulare e lo accesi. Mi avvicinai allo specchio, non solo mi ero addormentata indossando i vestiti della sera precedente, ma avevo il trucco completamente sciolto.
Ero orribile.
Viv:" È esattamente quello che voglio capire anche io. Ho una assoluta urgenza di parlargli "
Pearl mi guardò poco convinta. Mi abbracciò prima di uscire dalla stanza.
Pearl: " Hai una faccia da far schifo amica mia. Vestiti, farai tardi per la gita "
Avevo completamente rimosso la gita fuori porta che avevamo organizzato, non ne avevo assolutamente voglia...
Mi guardai di nuovo allo specchio, un cerchio nero di matita nera sciolto intorno agli occhi, sembrava avessi pianto tutta la notte.
Guardai lo schermo del cellulare.
Come ogni mattina Signor Nessuno mi aveva dato il buongiorno.
Saggezza e Bellezza? Mi stava prendendo in giro?
Cominciai a scrivere la risposta:
Per quanto mi riguarda invece tu potresti essere solo arrogante. Aggiungo anche educato per il buongiorno del mattino, giusto perché sono gentile
Avrei voluto tanto scriverlo, per fortuna la mia parte razionale prese il sopravvento e cancellai il messaggio.
Non mi andava di battibeccare, oltre a non sentirmi molto bene sapevo di dover lottare verbalmente dopo con Lewis.
Stavo per rispondere al messaggio quando venni sommersa dai suoi.
Mi morsi nervosamente il labbro.
Ma cavolo, dovrebbe essere vietato reagire ad un messaggio emozionandosi come un idiota alla prima cotta.
Era un periodo davvero brutto, mi sentivo troppo vulnerabile.
Cercai di mettere da parte quella strana sensazione di eccitazione che mi aveva regalato quel messaggio prima di vestirmi.
Non prima di averlo letto altre due volte.
E....
....Ovviamente non risposi all'sms
Qualche ora dopo, Lago Zerimih
Quel luogo era incantato, sin da piccola avevo amato il silenzio, i colori, e i profumi di quel posto.
Quel giorno invece mi sentivo per niente bene, non solo avevo la nausea per aver bevuto troppo la sera precedente, più guardavo Lewis più sentivo la mia rabbia crescere nei suoi confronti.
Dovevo fare qualcosa.
Dovevo parlargli.
Apparentemente sembravamo tutti rilassati, forse ero l'unica a non esserlo. Sean, Pearl e Kyle parlavano del telefilm Westworld. Nonostante fosse uno dei miei telefilm preferiti non riuscivo a concentrarmi sul discorso.
Vidi Lewis alzarsi e allontanarsi verso una radura.
Senza pensarci due volte lo seguii.
Eo già qualche passo più avanti quando sentii la voce di Pearl.
Pearl: " Dove vai? "
Vivian:" Torno subito"
Pearl sembrava preoccupata per me, ero convinta avesse capito qualcosa, ma la mia mente voleva cancellare quel pensiero.
Lewis sembrava stesse raccogliendo della legna, presumibilmente per fare il barbecue.
Lo sorpassai mettendomi davanti.
Per niente sorpreso di vedermi di fronte a lui prese per primo la parola.
Lewis:" Come stai? "
Vivian:" Mi stai prendendo in giro!? "
Lewis: " No, non mi sembravi molto lucida ieri sera. Mi chiedevo se... "
Vivian: " Sto bene, ti chiedevi se era il caso ti domandassi di rimanere? No, non era il caso. E comunque saranno fatti miei se voglio ubriacarmi! "
Cercai di controllare il rossore che stava per avvamparmi in volto. Fu proprio quel tentativo che mi fece rendere conto dell'imbarazzo totale in cui mi trovavo, peggiorai le cose cominciando a balbettare quasi.
Dall'attacco passai alle scuse, per poi tornare all'attacco.
Non avevo le idee molto chiare e lui me confondeva ancora di più, la sua presenza bastava.
In più avevo risposto ad una domanda che non mi era stata posta.
Lewis: " Se mi lasci finire la frase...mi chiedevo se avessi lo stomaco sotto sopra dopo tutto quell'alcool..."
Stavo per sentirmi male della figura appena fatta.
Era bravo.
Bravissimo a mettermi in imbarazzo.
Cercai di riprendermi passando all'attacco.
Vivian:" Non ti dovevi permettere di trascinarmi via dalla festa. È vero, avevo bevuto un po', ma ero cosciente. E poi c'erano Kyle e Sean con me "
Lewis:" Hai la capacità di interpretare tutto quello che faccio nei tuoi confronti in maniera negativa. Come ti ho detto ieri, volevo solo aiutarti "
Vivian:" Sono adulta e vaccinata, potevo farcela da sola. Il tuo aiuto mi è sembrato esagerato "
Lewis:" Mentre ballavi mezza nuda sul cubo c'erano dei tizi che ti osservano in maniera strana. Forse non te ne sei accorta? "
Mezza nuda?
Lo guardai seriamente preoccupata, ma che problema aveva?
Per un attimo pensai seriamente fosse geloso, subito dopo cancellai quel pensiero, non poteva essere.
Optai per un'altra interpretazione.
Vivian:" Potresti scrivere un libro con la fantasia che ti ritrovi. Hai la mania del controllo. Hai un problema, davvero "
Lewis: " Vi..."
Alla mia frase il volto di Lewis cominciò a diventare più duro.
La mascella si contrasse, la narice si allargò, gli occhi puntarono dritti verso i miei in maniera decisa.
Ero felice, il suo famoso autocontrollo stava perdendo colpi.
Ero così soddisfatta!
Con la coda dell'occhio vidi uno strano avvicinamento di Kyle, non gli diedi peso.
La mia unica attenzione era rivolta a chi avevo di fronte.
Non staccavamo gli occhi l'uno dall'altra, passò qualche secondo prima che lui prendesse di nuovo parola.
Lewis:" Sei veramente ingestibile. Non avrei mai pensato di trovarmi davanti una persona simile in tutta la mia vita, e dire che non sono un tipo che perde la pazienza. Mi viene davvero voglia di.. "
Le parole di Lewis avevano un tono quasi sconfortato, sì fermarono a mezz'aria, interrotte da Kyle che nel frattempo si era avvicinato.
Kyle:" Lewis se non ci muoviamo a raccogliere la legna non mangiamo neanche per le 15 "
Tempismo perfetto o casualità?
Lewis non mosse i suoi occhi dai miei, neanche quando Kyle fu vicino a noi.
Lasciai che fu lui a staccare quel contatto, si allontanò con Kyle senza dire più nulla.
La sua ultima frase continuava a frullarmi per la testa.
Ero davvero così ingestibile?
Ero stata troppo dura con lui? Forse mi voleva solo aiutare?
Un mare di domande mi affollarono la mente, non ci stavo capendo più nulla.[/size] -
.Dunque... questo capitolo mi spinge a credere a un'ipotesi a cui avevo già pensato: Lewis e sua madre forse non stanno realmente insieme. Oltre ad essere una sensazione (e credo che avrai capito che mi lascio trasportare dalla fantasia e da qualunque dettaglio perché mi piacciono i misteri), il fatto che entrambi fossero lì a guardare Vivian, seduti a una certa distanza, nessun dialogo o scambio più che amichevole...boh. Poi magari mi sbaglio e semplicemente il loro comportamento non voleva per forza essere un indizio... ma io l'ho trovato sospettoso. Come qualunque cosa ormai, sono un caso disperato
Per quanto riguarda Lewis e Kyle, ormai è chiaro che si conoscono e credo anche molto bene. Sono sempre dell'idea che lavorino insieme e che ovviamente quei tipi loschi c'entrino qualcosa... ma più con Kyle che con Lewis, forse.
Per la scena finale, invece... aiuto. Vivian ormai è cotta. E Lewis, con il suo "sono tutto tranne che perfetto" secondo me dice molto. Si sta aprendo pian piano a lei. Ma ancora si sta trattenendo, non si sta lasciando andare del tutto... ma sento che succederà molto presto...
Attendo con ansia il prossimo! x
Ormai sono un disco rotto, ripeto sempre le stesse cose, ma non ci posso fare niente! Mi piacciono le tue ipotesi, intendo in generale, continua sempre a scrivermele, mi soddisfa sempre leggerle
Se sia fondata la tua ipotesi o meno sul fatto che Jane e Lewis non stiano insieme non posso dirtelo ovviamente, ma non ho ben capito perchè lo ipotizzi in questo capitolo, perchè non hanno atteggiamenti affettuosi, per quello?
Stesso discorso per Kyle e Lewis, non posso dirti nulla, ma confermo che gli atteggiamenti sono strani, molto strani.
Vivian è super super cotta, il mio intento era quello di sottolineare che è veramente persa di lui, e mi fa piacere che la cosa sia passata ormai del tutto a chi legge, e mi piace anche il mio in cui hai analizzato la frase sono tutto tranne che perfetto, non l'ha detto a caso, e vedici anche altro oltre al fatto che si sta aprendo a lei... -
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Capitolo 13
Vivian - 09.07.2018
La festa sulla spiaggia era da copione.
Musica da discoteca con vecchi successo rivisitati da un dj locale, drink colorati estremamente alcolici seguiti dall'immancabile ombrellino. In quel posto erano rimasti un pò indietro con i tempi, per quello adoravo così quel piccolo paesino, mi sentivo a casa.
Lewis e mia madre erano seduti poco lontano da noi, che eravamo in pista a ballare.
Kyle ci osservava dal bordo pista, non era il tipo da tuffarsi nella mischia.
Tutto da copione anche questo, tutti ai loro posti.
Mi accorsi di aver esagerato con i drink colorati quando mi ritrovai a ballare su un qualcosa a forma di cubo, forse una cassa, a quel punto era tardi per tornare indietro. Mi sentivo bene, finalmente bene dopo mesi di pensieri sbagliati su Lewis, dopo settimane passate a pensare di essere sbagliata perché non riuscivo a innamorarmi di Sean, e ora che anche signor Nessuno era entrato a far parte dei miei pensieri negativi ero al limite.
Finalmente non mi importava di nessuno, mi importava solo di ballare.
Solo una volta incontrai il suo sguardo, quello di Lewis, glaciale e fisso di me come al solito.
Si divertivano tutti, Sean continuava a sorridermi dal basso e per un attimo pensai di dargli quel bacio che tanto voleva. Molto probabilmente erano i fumi dell'alcol a farmelo pensare.
Quando improvvisamente vidi Lewis avvicinarsi alla pista.
E in un momento ebbe tutta la mia attenzione.
Fu una sequenza strana, arrivato all'altezza Lewis guardó in faccia a Kyle dicendogli qualcosa, lui fece altrettanto.
Il volto di quest'ultimo sembrava tradire un certo disappunto, o quanto meno aveva uno strano sguardo.
Ma come diavolo si erano capiti con il volume della musica cosí alta?
Fu un attimo, mi girai e vidi un volto conosciuto, chi era quello?
Mi maledissi, l'alcol mi impediva di essere lucida.
Lewis mi afferrò per la vita prendendomi in braccio.
Che stava facendo?
Era l'ultima persona che volevo vedere in quel momento.
Possibile che più cercavo di non pensarlo e più me lo ritrovavo davanti?
Ignara del pericolo e in preda ai fumi dell'alcool mi dimenai cercando di fuggire dalle sue braccia, senza ovviamente riuscirci.
Viv: " Ma che stai facendo? Lasciami, so cavarmela da sola! "
Lewis non mi rispose, fece un cenno a mio madre da lontano, la quale annui senza problemi.
Vidi per un attimo Sean allargare le braccia in segno di protesta, ma come un bravo soldato non ebbe un attimo di esitazione, continuò a camminare lontano dalla spiaggia.
Casa era a pochi passi.
Il rumore assordante della musica si attenuó facendosi sempre più lontano.
Viv: "Mi hai sentito? "
Lewis: " Ti lascio solo quando siamo arrivati a casa "
E così fece.
Una volta in camera mia, una piccola depandance poco lontana dalla casa, mi lasciò poggiare i piedi per terra.
Gli effetti dell'alcool erano al pieno della loro forza, avevo di fronte colui che mi faceva girare la testa, letteralmente. Ero spinta verso di lui come non mai, mio malgrado e nonostante i buoni propositi di qualche minuto prima.
Non esisteva Sean, non esisteva signor Nessuno, esisteva solo lui, di fronte a me che mi fissava.
Non ragionavo lucidamente e non mi importava granché.
Aprii bocca per dirgli tutto, tutta la verità, ma il mio cervello azionó un meccanismo involontario di difesa.
L'attacco.
Vivian:" È più forte di te, chiunque intorno a te deve fare quello che dici. Credi di essere perfetto e indispensabile "
Lewis: " Sono tutto tranne che perfetto "
Lewis strinse gli occhi a fessura respirando a fondo.
Quel ragazzo aveva il potere di mettermi soggezione anche solo con una micro espressione del volto, ingoiai a vuoto sperando di non essere irrimediabilmente arrossita.
Il silenzio, unito al suo sguardo penetrante fecero crollare tutte le mie difese.
Svuotai per un attimo la mente, riempiendola solo di lui e delle sue labbra, che presi a fissare.
Lewis:" Come sempre la stai prendendo male, volevo solo aiutarti. Non era il caso lasciarti lì, domani ne riparliamo con calma..."
Era impossibile non notare il mio sguardo languido verso di lui, sicuramente se ne accorse, ma in quel momento non mi importava più di tanto.
Non mi concentrai neanche su quello che aveva detto.
Lewis:" Buonanotte Jo "
Oh cavolo, l'aveva capito?
Cominciarono a venirmi tutte le fisse del mondo.
L'aveva capito!
Fece per allontarsi da me, istintivamente lo afferrai per il braccio impedendogli il movimento. Nello stesso momento si girò a guardarmi come forse non aveva mai fatto. Un misto tra sorpresa e imbarazzo attraversó i suoi occhi, per un attimo.
Solo per un attimo.
Vivian:" Non te ne andare "
Non sapevo esattamente cosa avessi intenzione di fare, ma lo feci.
Lo bloccai.
Non volevo se ne andasse.
Senza dire nulla Lewis mi avvicinó al letto, mi mise una mano dietro la parte bassa della schiena e mi fece lentamente scivolare sul letto.
Non lasciai mai i suoi occhi, i fumi dell'alcol mi resero audace anche con lo sguardo.
Lewis:" Resto fino a quando non ti addormenti "
Non era quello che volevo, lo desideravo con ogni parte del mio corpo, mi vergognavo anche ad ammetterlo, ma mi sarei accontentata anche solo della sua presenza.
Si sdraió a distanza di sicurezza sul letto a fianco a me.
Possibile che era fatto di ghiaccio quel ragazzo?
Forse ero io quella sbagliata, forse ero io a trovare il marcio in lui quando nn c'era.
Quella sera mi sembrò sincero.
Nessuna voglia di tradire mia madre, nessun accenno di attrazione nei miei confronti.
Era di ghiaccio?
Forse ero io ad aver capito male, ad aver frainteso qualche comportamento.
Cercai di rilassarmi, il sonno si presentò velocemente.
Mi addormentai nei suoi occhi, almeno per una volta.
[/size]SPOILER (clicca per visualizzare)Da oggi in poi aggiornerò di domenica, mi risulta più semplice avere una scadenza -
.Arrivo super in ritardo, quindi commenterò entrambi gli ultimi due capitoli!
Prima di tutto: mi è piaciuta molto la scena tra Lewis e Vivian nel capitolo 11. E' proprio percepibile la maggior confidenza che sta nascendo tra i due.. sono sempre più vicini.
"Quel cioccolatino era il mio preferito, ed era l'ultimo". Ecco, questa è una chiara prova che dimostra che a Lewis importa molto di Vivian. Non so se i suoi sentimenti nei confronti della fanciulla siano molto chiari, ma è evidente che ci tenga molto... soprattutto perché lei forse è l'unica che riesce a destabilizzarlo. E i commenti di Viv sul suo nascondere la sua vera persona lo fanno capire. Non credo che lui si aspettasse che lei riflettesse tanto su cosa lui possa nascondere o su come lui possa essere realmente, rispetto a quello che dimostra...
Per quanto riguarda invece la scena in cui lei sta quasi per entrare nella sua secret room... ancora riferimenti a suo padre. Ora direi che il collegamento è più che chiaro. Non posso che pensare che forse Lewis conosceva suo padre... che lavorassero insieme magari...
Passando all'ultimo capitolo...
"Sembrava tutto molto strano, un tipo come lui che non approfittava della situazione?" ..il commento di Vivian su Kyle non fa che confermare che Kyle, come Lewis, dimostra poco di quello che è realmente.. (e lui rientra tra i miei personaggi preferiti). E' un peccato però che Viv si fermi al lato "superficiale" della cosa..
Passando ai messaggi dal ragazzo/uomo misterioso... sono indecisa. Da una parte sono convinta sia qualcuno che conosciamo, dall'altra parte non ne sono così certa... eppure sembra avere un atteggiamento molto, molto simile a quello di Lewis... o anche Kyle. Ma dubito sia quest'ultimo. E se fosse qualcuno immischiato con loro, non credo sia in buoni rapporti... non so perché, è una sensazione.
La mia curiosità sta prendendo il sopravvento!
E comunque, qualcosa mi dice che la scultura trovata da Vivian nell'ufficio del padre sia importante...
Non vedo l'ora del prossimo aggiornamento, a presto!
Mi fa molto piacere che tu abbia notato quella frase sul cioccolatino, perché sicuramente significa qualcosa. Non mi esprimo sul cosa significa 😆
E hai ragione anche sul fatto che lui forse rimane spiazzato da lei, come se non si aspettasse che lei sia interessato a lui, Secondo te lo ha capito?
Su Kyle e Lewis hai notato un'altra cosa, una cosa che trovo molto importante, una cosa che è un po' il fondamento della storia 😅😍
Sui messaggi, è un po' presto per capire chi sia, sempre se si capirà mai 😁... Scherzo ovviamente un giorno si capirà!
Hai sempre delle ottime intuizioni, non so come fai, ma riesci a capire cosa mi passa per la mente a volte, la cosa mi fa abbastanza paura e piacere allo stesso momento 😘😘😘😂😍😍 -
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Capitolo 12
Vivian - 08.07.2018
Mia madre mi aveva fatto davvero una bella sorpresa, continuavo a pensare a quanto adorassi la casa al mare, mi disse durante il viaggio in macchina che sarebbe passata presto di proprietà a noi due, divisa in egual misura. Tra qualche settimana avremmo firmato il contratto ufficiale.
Ero felicissima, finalmente potevo andarci di nuovo ogni volta che volevo.
Quel posto mi ricordava la mia infanzia, la mia spensieratezza.
Erano ufficialmente iniziate le vacanze! Avrei iniziato la tesi tra qualche settimana.
La casa era situata direttamente sul mare, in sostanza pochi passi ed ero in acqua, un vero sogno.
Essere di nuovo lì, respirare il profumo del mare, essere accarezzati dalla brezza marina, non potevo chiedere di più.
Anzi, qualcosa che poteva andare meglio c'era, ma a quel punto Lewis doveva scomparire dalla mia vista.
Impossibile.
In macchina Pearl mi aggiornò su com'era andata la serata con Kyle, quel ragazzo mi stupiva giorno dopo giorno, non mi aspettavo si fermasse davanti alla verginità di Pearl.
Sembrava tutto molto strano, un tipo come lui che non approfittava della situazione? Era quello che pensavo, mi guardavo bene dal dirlo a lei, ma Kyle non mi sembrava certo il tipo da farsi problemi nel portarsi a letto una ragazza. Cosa c'era sotto? Era fidanzato? Non le piaceva davvero Pearl? Non credevo per niente alla storia che avesse un urgenza.
O semplicemente si era innamorato di lei e voleva andarci piano?
Abbracciai velocemente Pearl, lei e la mamma decisero di prendere un pò di sole, l'ultimo della giornata, stava tramontando.
I ragazzi andarono a fare la spesa, la casa era completamente sfornita di qualsiasi tipo di cibo o bevanda.
Io invece decisi di scendere nel seminterrato, il posto dove mio padre si rintanava quando veniva qui. Era decisamente stakanovista quando si trattava del suo lavoro. L'avevo sempre ammirato per la sua tenacia e la passione che metteva in quello che faceva.
Persino al mare lavorava.
L'ambiente era immerso in una semioscuritá rilassante, la stanza era umida, alcune pareti avevano bisogno di una sistemata.
L'aria era intrisa di un forte odore di muffa, sul fondo c'erano delle piante ormai marcite. Evidentemente erano gli ultimi esperimenti di mio padre.
L'immancabile PC sulla parete sotto le scale sarebbe stato da buttare immagino, o forse no? Mi dissi che sarei passata a ricontrollarlo, ad accenderlo poi.
Prima di risalire le scale notai un pannello che non avevo mai visto. Mio padre era davvero un tipo strano, che ci faceva quella scultura lì dentro?
Non c'era da stupirsi più di tanto a pensarci bene, in qualche modo era un tipo estroso, forse il termine più giusto era - Geniale -
Sorrisi all'idea di lui immerso in un acquisto strampalato, un oggetto inutile, era decisamente da lui. Pensarlo ormai non mi rattristava più, anzi, in qualche modo ricordarlo mi faceva sentire la sua presenza.
Andai in camera, presi il telefono, mi tornó in mente il signor Nessuno, ormai l'avevo soprannominato così.
Pur non volendo era stato spesso nei miei pensieri negli ultimi giorni.
Non era passato un giorno che non mi avesse augurato il buongiorno del mattino e la buonanotte della sera.
Purtroppo ero una persona fin troppo istintiva, quel gioco non faceva per me.
Ero consapevole di essere troppo giovane per situazioni del genere, dall'altra parte ci sarebbe potuto essere chiunque.
Quel ragazzo mi aveva incuriosito talmente da volerlo quasi conoscere di persona, ma la mia parte razionale sapeva benissimo che era una follia, incontrare uno sconosciuto...era decisamente un idea da cancellare. E poi la mia vita era già abbastanza intricata così.
Tra Lewis e Sean già avevo abbastanza problemi.
Doveva finire lì, sapevo che doveva finire.
Maledizione!
Mi morsi il labbro in preda a una lotta interna.
Perché ero così impulsiva? Avrei dovuto smettere di messaggiare, invece ero lì a dargli corda.
Arrogante, presuntuoso e con ogni probabilità anche stroxxo. Il mix perfetto da cui rimanere fuori, eppure la sua determinazione mi piaceva davvero. Sembrava molto sicuro di sé.
Guardai il telefono sbattendo diverse volte le palpebre quasi incredula.
Era quello che volevo, concordava con me che non ci saremmo mai incontrati, allora perchè ci stavo rimanendo così male?
Gli piacevo ma non ci saremmo mai incontrati, che senso aveva?
Era determinato, ma con i piedi per terra e cauto nell'incontrarmi.
C'era della contraddizione.
E se fosse stata una tattica per farmi avvicinare a lui ancora di più?
Stroxxo ma premuroso, ci teneva a sentirmi tutti i giorni.
Inutile nasconderlo, ci ero rimasta male.
Ricapitolando:
Il signor Nessuno non l'avrei mai conosciuto.
Lewis, il mio incubo peggiore, sarebbe rimasto un sogno irrealizzabile.
E l'unico che provava un sentimento reale per me, Sean, non riuscivo a ricambiarlo.
Mi serviva una serata alcolica, e la sera stessa ci sarebbe stata una festa sulla spiaggia.
Non chiedevo di meglio.
Alcool e musica. -
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Capitolo 11
Vivian - 5.07.2018
Lewis:" Scusami per l'altro giorno, ho esagerato "
Ero seduta sui sedili posteriori, ero di buon umore per la partenza.
Lewis si girò verso di me, gli sorrisi accennando uno sguardo involontariamente ai limiti del malizioso. Ero divertita dalla vittoria di avergli strappato delle scuse.
Si riferiva sicuramente alla scenata, perchè così la volevo chiamare, su come stavo trattando Sean. Si era convinto che lo stessi prendendo in giro.
Sapeva anche scusarsi quindi, un punto a suo favore.
Vivian:" Ci tieni proprio a tenermi buona..."
Tornò a fare finta di nulla, continuando a cercare i documenti della macchina nel cruscotto.
Il sedile alla sua destra si riempì di documenti, passaporto, carta di identità, e un insolita scatola di cioccolatini.
Preciso com'era, si stava preparando tutto per la partenza dell'indomani.
Vivian:" Ok, Scuse accettate "
Non volevo tornare sull'argomento, non accennai minimamente a quello che era successo di proposito.
Prese uno straccio dal mucchio di roba, si alzò e andò a lucidare il cofano.
Lo seguii, quel pomeriggio non avevo niente da fare.
Lewis:" Oggi non hai niente da fare? "
Vivian:" Mi sta cacciando? "
Lewis:" No, veramente pensavo l'opposto. E' strano che tu voglia passare del tempo con me dopo quello che ti ho detto "
Sì allontanò per un attimo allungandosi sul sedile della macchina, prese qualcosa e ritorno verso di me.
Aprí la mano, al suo interno c'era un cioccolatino.
In ordine, ero:
Scioccata
Confusa
E stupidamente felice.
Lewis:" Auguri di buon compleanno. So che non vuoi festeggiare da quando non c'è più tuo padre, è sono un cioccolatino "
Ero sconvolta, qualcuno si era ricordato del mio compleanno. Sicuramente glielo aveva detto mamma.
Afferrai il cioccolatino non staccando mai lo sguardo dai suoi occhi, quel gesto mi spiazzó. Non sapevo piu che dire ne fare.
Indubbiamente facevamo un passo avanti e uno indietro, quel giorno era un buon giorno.
Scartai il cioccolatino e gli direi un morso, era particolare, fondeva diversi gusti insieme.
Vivian: " Quanti gusti ci sono? É particolare... "
Lewis: " Cioccolato fondente alle noci con lamponi e zenzero "
Vivian: " A strati, decisamente elaborato. Un pò come te "
Non ci potevo credere, l'avevo detto!
Avevo detto ad alta voce quello che credevo di aver solo pensato.
Tornare indietro era impossibile, respirai a fondo e tentai una fuga all'interno sperando il gesto risultasse spontaneo.
Vivian: " Vado a finire di preparare la valigia. Grazie per cioccolatino "
Lewis: " Ti piace proprio fuggire, questa é la seconda volta "
Non me lo stavo inventando, mi provocava di continuo, e io non ero da meno. Tra di noi era sempre stato così...
Rimasi dov'ero guardandolo in silenzio, attendendo qualcosa o qualcuno.
Ma poi fece una cosa che mi stupì, rispose alla mia affermazione.
Era la primissima volta in un anno quasi che parlava di se stesso.
Lewis: " Non sono elaborato, ma do l'impressione di esserlo "
Viv: " Non sei trasparente allora, non sei te stesso "
Lewis mi guardò di nuovo senza dire nulla, ogni muscolo del suo volto si era contratto . Non era nervosismo, avevo la netta sensazione che si stesse bloccando nel dire qualcosa.
Spostò lo sguardo verso la mia spalla guardando oltre.
Lewis: " E' arrivata Jane. Ho promesso di accompagnarla al centro commerciale "
Vivian: " Non mi hai risposto "
Lewis: " Quel cioccolatino era il mio preferito, ed era l'ultimo "
Mi fece un sorrisetto divertito, mia madre arrivò un secondo dopo quella frase, non ebbi il tempo di dire null'altro. Era chiaro che stesse evitando di dirmi qualcosa.
Non l'avrei mai capito, e se continuava a chiudersi così tanto, non sarebbe mai successo.
Salutai mia madre e entrai in casa, stavo per salire sopra a fare la valigia, quando vidi la porta aperta.
Quella porta...
Senza pensarci neanche due volte mi avvicinai, era socchiusa.
Ma cosa c'era sullo schermo?
Stavo per aprirla quando sentii il tono di voce basso e roco di Lewis alle mie spalle. Dov'era finito il buon umore di qualche secondo prima?
Lewis: " Dove pensi di andare? "
In pochi secondi si avvicinò a chiudere la porta.
Vivian: " Perché non possiamo entrare in quella stanza? "
Lewis: "Perché ci lavoro li dentro, non posso permettermi errori. Sono, e voglio essere l'unico responsabile delle mie azioni, non voglio interferenze "
Vivian: " Ma voglio solo vedere, non toccare. Solo una volta "
Cercai di far leva sul buon'umore di qualche minuto prima, ma non ci riuscii.
Lewis: " Mi dispiace Jo "
Di nuovo con quel soprannome? Lo odiavo!
D-IX: Ulteriori Indagini
Era il nome, o meglio la bozza del lavoro che stava scrivendo mio padre. Non ne sapevo molto a dire il vero, ma ero sicura il titolo fosse quello
Vivian: " Quello é il titolo del libro incompiuto di mio padre, perchè ce l'hai tu? Che stai facendo? "
Lewis: " Jane mi ha chiesto di metterlo su digitale, lo sto trascrivendo in word. Le sto facendo un favore "
Lewis:" Sai dell'esistenza di questo libro? "
Negli ultimi mesi di vita di mio padre, stava lavorando alla stesura di un libro, di un saggio, una cosa del genere. Avevo sempre avuto un bel rapporto con lui, ma non mi volle dire niente sul contenuto, non prima che uscisse in stampa. Se c'era qualcuno che conosceva una parte delle tematiche quella era la mamma.
Pensavo fosse la sola, evidentemente mi sbagliavo.
Vivian:" So solo che stava scrivendo un libro prima di morire "
Lewis:" Nient'altro? "
Lo guardai confusa. Un momento prima ero io a fargli domande, il momento dopo era lui che mi stava quasi interrogando.
Parlare di mio padre mi intristiva, parlarne con lui ancora di più. Non volevo ferirlo, avevamo passato l'ultima mezz'ora cercare di ammorbidire i nostri rapporti.
Decisi di troncare lí la conversazione.
Vivian:" Vado a preparare la valigia" -
.
Capitolo 10
Kyle - 30.06.2018
Mi sedetti sul divano solo quando le mie narici si riempirono di un leggero profumo di pino.
Tutto pulito.
Tutto ordinato.
Solo allora cominciai a sentirmi meglio, più rilassato.
Nell'attesa accessi la televisione facendo zapping .
A momenti Pearl avrebbe bussato. Era precisa, sicuramente non avrebbe fatto tardi.
D'altronde non avrei potuto neanche pensare di sfiorare una ragazza che mi facesse attendere più del dovuto.
Il mio sguardo incollato sullo schermo si trovò di fronte la scena di - The Departed -, conoscevo quel film anche se non l'avevo mai visto.
Caxxo!
Non riuscivo a guardare.
Troppo sangue.
Troppa morte.
Erano passati anni, eppure non riuscivo a superarlo.
Mi maledissi per non avere il controllo su me stesso, un segno di debolezza che non riuscivo a perdonarmi.
Un giorno ci sarei riuscito, eccome se ce l'avrei fatta.
Sentii il campanello suonare, spensi immediatamente la televisione quasi rincuorato.
Quando aprii la porta Pearl mi sfoderò uno dei suoi bellissimi sorrisi, non potetti fare altro che ricambiare.
Per un attimo il mio mondo fatto di ombre crollò, capitando spesso ultimamente.
Pearl:" Ciao! Ho portato qualcosa da mangiare. Ti piacciono i dolci? "
Kyle:" Ciao..."
Entrò direttamente senza neanche salutarmi, intendevo un saluto vero, un bel bacio.
Indossava un vestito corto aderente, il mio primissimo pensiero andò al momento in cui gliel'avrei sollevato.
Approvai mentalmente, mi immaginai non avesse lasciato al caso quella scelta, quel vestito era per me.
Ero sicuro che anche lei non aspettasse altro.
Chiusi la porta andandomi a sedere sul divano.
La vidi osservare attentamente il monolocale.
Sì, tesoro. questo appartamento non ha niente di mio, è solo un involucro per non vivere in mezzo alla strada.
Era vuoto, un pò come me.
Eppure, in qualche modo la sua presenza leniva la mia perenne tensione esistenziale, al contrario lei sembrava innervosirsi quando le posavo gli occhi addosso.
Un connubio deliziosamente imperfetto.
Pearl:" Sono buonissimi, per carità. Ma dovrebbero mettere meno zucchero, non trovi? "
Io ero comodamente rilassato sul divano, mentre lei era in piedi continuando a solcare il breve tratto del soggiorno, fù in quella maniera che mangiammo quei buonissimi dolcetti. Nuvole? Mi sembrava si chiamavassero così.
Pearl: " Posso togliermi i sandali? "
Feci un gesto con la mano in cenno di assenso.
Poteva fare quello che voleva.
Strana la mia Pearl, adorabile anche mentre si liberava dei tacchi.
Adorabile? Ma che stavo pensando?
Non avevo mai avuto pensieri così strani prima.
Adorabile...?!
Lei parlava, parlava.
Il mio silenzio voleva significare solo una cosa.
Non mi interessa.
Tanto prima o poi sarai mia.
Pearl:" Vabbè no, forse sono buoni così. Deve esserci un motivo se sono i migliori della città "
Appena la mia bocca smise di masticare l'ultimo dolcetto, afferrai al volo la mano di Pearl che continuava andare avanti e indietro.
La tirai verso di me in maniera decisa, ma stando attento a non strattonarla.
I nervi del suo braccio erano tesi, velocemente si ammorbidirono sotto il mio tocco.
Nel giro di pochi istanti era su di me a guardarmi languidamente.
Eccola la mia Pearl
Era bellissimo vederla così, il suo viso arrossato per me.
Solo per me.
In fondo aveva solo bisogno di una piccola spinta, le sue labbra furono rapidamente sulle mie.
La lasciai fare per qualche minuto, poi ripresi il controllo della situazione immobilizzandola sul divano sotto di me.
La maniera in cui si sciolse sotto i miei spontanei movimenti mi eccitò da morire.
Avevo raggiunto il mio famoso punto di non ritorno.
La presi in braccio e la portai sul letto.
Mi catapultai su di lei non prima di essermi tolto velocemente la maglietta.
Finalmente feci quello che sognavo di fare da quando era entrata, le mie mani scesero sulle sue cosce alzando velocemente il vestito fino alla vita.
Non volevo perdere tempo, volevo troppo quella ragazza.
Non ricordavo quando era stata l'ultima volta che desideravo qualcuno così intensamente.
Sentii Pearl mugolare qualcosa.
In realtà ero troppo concentrato per frenarmi e afferrare il significato di una frase di senso compiuto.
Pearl:" Kyle devo dirtelo "
Kyle:" Sì tesoro, ti voglio anche io. Non sai quanto... "
Pearl:" No. Cioè si...vabbè...è giusto che tu lo sappia, questa è la mia prima volta "
Ebbi la sensazione che un masso di dimensioni epiche mi stesso fracassando il cranio penetrando lentamente verso la mia materia celebrale, ma nonostante tutto feci finta di nulla. Il mio punto di non ritorno non era d'accordo con i miei pensieri razionali, il mio controllo stava combattendo.
Com'era possibile che una ragazza spigliata come lei non l'avesse mai fatto? In effetti mi aveva sempre dato segnali contrastanti, aveva insistito con me inizialmente per poi avere paura anche solo di un bacio.
Pearl: " Non ti fermare "
Non risposi.
Era quello che avevo intenzione di fare, non rispondere.
Nel frattempo feci l'unica cosa che riuscivo a fare in quel momento, non fermarmi.
Stavo facendo esattamente quello che mi chiedeva.
Nn so cosa avrei fatto se ad un certo punto il telefonino non mi avesse avvisato di un messaggio.
Il suono di quella notifica... era stata mia premura collegare quel suono solo a quella persona.
Mi alzai di scatto prendendo il telefono.
Se non fosse stato lui il mittente sicuramente non mi sarei alzato a controllare il cellulare.
Sicuro.
Pearl:" Perché ti sei fermato? Lo sapevo..."
Quando lessi il contenuto del messaggio il mio corpo cominciò a ristabilire automaticamente una temperatura normale.
In effetti non fu difficile raffreddare i bollenti spiriti pensando a lui.
Dovevo andare.
E anche urgentemente.
Voleva il punto della situazione? Avrei saputo gestirlo.
Pearl:" ...non dovevo dirtelo "
Kyle:" Devo andare, ti chiamo un taxi "
Pearl: " Cosa?! "
Chiusi gli occhi combattendo una prepotente guerra interiore.
Solo in quel momento mi resi conto della situazione e della fortuna di aver ricevuto quel messaggio proprio in quel momento.
A seguito della rivelazione e con il passare dei minuti capii con certezza che dovevo lasciar perdere quella stupenda ragazza.
Pearl:" Ti sei fermato perché sono vergine "
Kyle:" L'unica ragione perché mi sono fermato e perché devo andare, ho un'urgenza "
Mi maledissi perché quella era la verità. Probabilmente non mi sarei fermato, non c'era modo di farle capire il contrario, non ci provai neanche.
Mi sopravvalutava.
Anzi, era meglio lasciarle credere quello che voleva, in quel modo avrebbe fatto meno domande sulla mia improvvisa fuga.
Il suo sguardo mi ferì profondamente.
Era la rielaborazione delle mia espressione nel momento in cui mi alzai dal letto e cominciai a vestirmi.
Freddo e vuoto.
Probabilmente fu così che la guardai.
Kyle : " Ti chiamo un Taxi "
Una volta accompagnata al taxi la abbracciaci da dietro, un momento di dolcezza, perlomeno questo glielo dovevo.
Anzi, lei forse non l'avrebbe mai saputo, ma ne avevo più bisogno io che lei in quel momento.
Kyle: " Mi farò perdonare, scusami. Ti chiamo domani "
Non rispose, salì sul taxi voltandomi le spalle senza uno sguardo.
Era il minimo.
In qualche modo mi aspettavo mi mandasse a quel paese in maniera plateale, se l'avesse fatto non avrei potuto biasimarla. Ero pronto anche a qualche schiaffo, invece se ne andò mortificata, convinta del mio rifiuto alla sua rivelazione.
Respirai a fondo, avevo bisogno di concentrazione.
Appena il taxi scomparí dalla mia vista il mio sguardo si indurì ancora di più.
La mascella si serrò in un gesto involontario.
E lo fece in maniera definitiva quando mi sentii chiamare.
Lance:" Kyle, amico "
Kyle:" Ehy..."
Lance Payne, in arte Geko, si avvicinò per il nostro saluto, un rituale che non mancava mai.
La pelle scarna, il ghigno dipinto sul volto scavato era un volto ormai familiare per me.
Pablo, il tizio che mi fissava, era uno dei suoi scagnozzi.
Uno di loro.
Uno di noi.
Non gli diedi importanza, non ci pensavo proprio a soccombere al suo tentativo di trasmettermi paura, anzi, la cosa quasi mi divertiva.
Se credeva di riuscirci era fuori strada, alzai un sopracciglio verso di lui in maniera impercettibile.
Lance:" Allora, ci aggiorni? "
Ed ecco che ricominciava la danza.
Quel vortice letale che dava respiro ai miei giorni.
Continuavo a non capire come potessero coesistere in me due sensazioni così contrastanti.
Odio e amore per una vita che avevo scelto ormai da tanto tempo.
Lance:" Amico, lascia che te lo dica. Ti stai portando a letto quella sbagliata "
Di certo lui non poteva sapere.
Mi girai prendendo le distanze.
Sorrisi in maniera quasi sfacciata nei suoi occhi, ingannando per un momento anche me stesso.
Kyle:" Abbi fede "
Idiota -
.
Capitolo 9
Vivian - 30.06.2018
Era tardi, tardissimo!
Tra un ora avevamo l'esame di Botanica, ed ero ancora in pigiama. Mi ero svegliata presto per fare delle ricerche al pc riguardo l'esame, non avevo studiato tutto il programma, non ero sicura l'esame mi andasse bene.
Quando mi avvicinai al computer per spegnerlo vidi la notifica di una mail, il buon senso mi diceva di lasciar perdere e andare via, ma la aprii.Ti ricordiamo che la seconda serata di Three Night One Love
è vicina. Se intendi proseguire il gioco ti preghiamo
di comunicarci il tuo numero di cellulare, in modo tale da poterti
inviare i messaggi di chi ti ha notato la prima sera e vuole
contattarti. Il numero di telefono non sarà inviato a nessun’altro oltre
a coloro che hanno partecipano all’evento.
Il team di All Night ti augura una buona giornata.
Me ne ero completamente dimenticata...il gioco Three Night One Love.
Mi sentivo una stupida, una parte di me non riusciva a odiare del tutto quel gioco.
Rimasi a fissare il monitor per qualche secondo, poi spensi, ci avrei pensato dopo.
Passai velocemente in rassegna qualcosa da mettere, abbinare colori e vestiario mi rilassava molto, ma quella mattina non avevo proprio tempo.
Sulla metro aprii di nuovo la mail dal cellulare, incuriosita dalla cosa, senza pensarci troppo rispondi alla mail mandandogli il mio numero di telefono. Chiusi tutto e cercai di rilassarmi per l'esame.
Una volta all'università, Pearl mi aspettava seduta di fronte alla comissione agitatissima, non l'avevo mai vista così per un esame.
Viv:" Che succede? Perché sei così agitata? Ci sono degli assistenti strxxxi?
Pearl:" Nono, non me ne può fregar di meno dell'esame. Kyle mi ha invitato a casa sua stasera. A casa sua...
Pearl mi aveva raccontato cosa era successo nello sgabuzzino qualche giorno prima, finalmente qualcuno ero riuscita a farla sbloccare. Evidentemente aveva bisogna di qualcuno bello deciso, e a quanto pare non le era dispiaciuto affatto. Anzi, ne parlava entusiasta, non a vavera come al solito, ma seriamente.
Era già molto presa da lui, e la cosa mi preoccupava, era alla sua prima esperienza.
Viv:" Ti aiuto a scegliere il vestito? "
Pearl:" No!! Nn voglio andare. Cioè voglio, ma se poi succede qualcosa, tipo stiamo sul divano e lui ci prova? "
Viv:" Pearl nn ti riconosco. Sei la stessa persona che riusciva a mettere sotto le scarpe qualsiasi ragazzo ci provasse? Fai quello che ti senti, se non vuoi digli di no. Se lo vuoi...beh..."
Sorrisi tranquilla a quell' idea, d'altronde non avevamo quattordici anni.
Pearl aveva un solo problema: l'insicurezza.
Il fatto che apparisse sempre sicura di sè e disinvolta era una maschera. Aveva paura del rifiuto in generale, e questa condizione in particolare la terrorizzava.
Era la prima volta che si affezionava a qualcuno, e anche se non capivo come avesse fatto a provare qualcosa per Kyle dato il suo carattere glaciale, ero preoccupata per lei.
Ma non sarei stata di certo io a negargli di viversi una cosa così bella.
Dopo svariate ore riuscimmo a dare l'esame entrambe, come al solito Pearl era andata meglio di me, lei 30 e io 26, ero stata troppo distratta ultimamente.
Ero comunque felicissima, era l'ultimo esame, mi mancava solo la tesi.
Al bar dall'università ci aspettavano Sean e Kyle.
Avevo un accenno di mal di testa, volevo solo rilassarmi.
Presi il telefono accendendolo, mi arrivarono diverse notifiche.
Tre nuovi messaggi.
Mentre osservavo le notifiche mi chiesi perchè diavolo lo stavo facendo.
Stupido il gioco, stupida io.
Sean:" Andati bene gli esami? "
Rimasi un attimo scioccata.
E tutti quei messaggi? La situazione mi vergognava e spaventava allo stesso momento.
Decisi di non dire nulla a Pearl e Sean, non andavo fiera del mio comportamento, di aver accettato di partecipare.
Sean:" Ci sei Viv? "
Alzai lo sguardo verso Sean, sembrava preoccupato.
Come dargli torto? Anche io lo ero nei miei confronti.
Stavo facendo una stupidaggine.
Sean:" Chi é? "
Per quanto ne so potresti essere anche tu!
Vi:" Mia madre..."
Vivian:" Gli esami tutto bene, come al solito Pearl la solita secchiona "
Pearl:" Non toglietemi lo studio, vi prego! Perlomeno lí mi sento sicura "
Avevo messo via il telefono per concentrarmi su Pearl.
Sorrise dolcemente a tutti, per poi rendersi conto di aver comunicato velatamente qualcosa a Kyle, cambiò espressione del volto in due secondi.
Dalla dolcezza passò all'ansia.
Lo notammo tutti, Sean mi guardò interrogativo, Kyle dopo fatto passare diversi minuti stranamente prese parola
Kyle:" I primi trenta secondi di un esame faccio sempre scena muta "
Davvero?
Ci girai incredula verso di lui.
E non perchè mi stavo immaginando lui di fronte ad una commissione in silenzio.
D'altonde parlava solo sotto minaccia.
Non potevo credere che la stesse difendendo, spalleggiando.
Cercava di farla sentire meglio.
Avevo dei dubbi, ma fui contenta di aver ascoltato quelle parole, in qualche modo aveva risollevato l'insicurezza di Pearl nei suoi confronti.
E anche la mia preoccupazione nei confronti di quella coppia.
Più tardi, la stessa sera
Una volta a casa mi buttati sul letto e lessi tutti i messaggi senza però rispondere a nessuno. Nel frattempo ne erano arrivati altri due, ma c'era sempre lo stesso che mi attirava.
Mi resi di conto sorridere da sola come una scema.
Mi sentii una stupida, non mi conosceva.
Era diverso, diretto.
No, la risposta più sensata era che facesse il - diverso - per attirare l'attenzione.
E ci era riuscito.
Perchè diavolo ero attirata sempre dai tipi particolari? Non portavano mai a nulla di buono.
Figuriamoci poi conoscere qualcuno tramite sms.
Una roulette russa.
Non mi piaceva parlare con qualcuno di cui ignoravo anche il nome. Anzi, da quanto ne sapevo poteva essere anche un uomo adulto o una bambina.
Non mi piaceva che lui, o chiunque esso sia, conoscesse il mio volto.
Cominciarono a venirmi forti dubbi su quel gioco. Era tutto sbagliato.
Indubbiamente quella frase mi fece pensare.
Fino ad allora tutti i miei rapporti si erano interrotti a causa della bellezza, troppo belli e stupidi
Forse aveva ragione, per me era sempre stato troppo importante l'aspetto fisico.
Per rispondere in quella maniera forse il tizio non era chissà quanto carino, forse per questo non si faceva vedere?
Per me era un esperimento vero e proprio.
A dire il vero mi sembrava un assurdità, forse era il caso di troncare prima di andare avanti.
Ero lì, sorpresa che il tizio non mi lusingasse, come tutti, per mantenere una parvenza di finto corteggiamento. Non mi diede neanche il tempo di rispondere che mi arrivò il secondo messaggio.
Buonanotte?
Ma che tipo...di colpo stava chiudendo il discorso?
O forse ero io ad avere troppe aspettative?
Cosa pretendevo, un corteggiamento spietato tramite sms? No, non volevo neanche quello.
Non avevo le idee chiare su nulla.
Ricambiai al buonanotte e mi infilai nel letto.
Prima di addormentarmi mi venne in mente come mi aveva chiamata.
M9C6
Che significava?
Mi resi conto subito dopo che nell'intestazione il messaggio c'era anche il suo codice.
S9H0
Non avevo idea di cosa significassero i codici, in quel momento non ci volevo pensare. Probabilmente si stava solo prendendo gioco di me.
Tra qualche giorno saremmo partiti per il week end alla casa al mare, finalmente un po di vacanza...
Con noi sarebbe venuto anche Kyle che si era aggiunto all'ultimo momento, a quel punto ero davvero curiosa di vedere come si sarebbe comportato con Pearl -
.Allora allora allora... finalmente un capitolo dal punto di vista di Lewis!
Devo dire che mi è piaciuto molto vedere le cose dalla sua prospettiva, ha confermato molte delle mie opinioni su di lui. Ha un bisogno quasi ossessivo di tenere tutto sotto il suo controllo... e il fatto che abbia fatto le sue ricerche su Sean e sul suo ex (e penso le abbia fatte su qualunque persona sia legata a Vivian) lo conferma soltanto. E il fatto che Viv riesca a "sfuggire" al suo controllo lo destabilizza... e finirà per perderlo completamente, si innamorerà follemente, me lo sento!
Alla prossima! x
Non posso fare a meno di dirti Ogni volta che i tuoi commenti mi stupiscono sempre. Analizzano a livello psicologico quella che è la trama, ed è quello che faccio anche io nella maniera inversa, da scrittrice della storia.
Lewis Ha la mania di tenere tutto e tutti sotto controllo, è il suo punto di vista narrante lo conferma. Ormai è ovvio che ha una certa ossessione nei confronti di Vivian e tutto ciò che ruota intorno alla sua vita. Di quale natura sia questo interesse ancora non lo sappiamo.
Grazie 😘 -
.
Capitolo 7
Lewis - 28.06.18
Ero lì, immobile dietro a quel vetro leggermente oscurato, potevo osservare chiunque senza essere visto. Quella stanza ormai era diventata il mio rifugio.
Solo lì riuscivo veramente a rilassarmi.
Serrai le mascelle osservando la scena di fronte a me, respirai a fondo per cercare la mia solita concentrazione.
Ammisi a me stesso con difficoltà che non mi aspettavo di vederli insieme.
Il mio sguardo si concentrò sull'abbigliamento di Jo.
Che ragione aveva di spogliarsi così tanto? Perlomeno non aveva nulla sulle labbra.
Scossi la testa più volte in segno di disapprovazione guardando fisso in sua direzione.
Strinsi gli occhi a fessura concentrandomi sul movimento delle loro labbra, mi ci volle qualche secondo di concentrazione, leggere il labbiale mi divertiva sempre un bel pò.
Sean: " Mi farai impazzire, lo sento "
Viv: " Voi ragazzi siete sempre poco pazienti "
Sean: " Allora nn mi venire così vicino...stai rischiando "
Viv: " Correrró i miei rischi! "
Non staccai gli occhi di dosso da loro due neanche per un istante, soffermai lo sguardo su Sean, quel ragazzo era davvero sincero?
Era talmente cotto di Vivian da aspettare che lei si decidesse a farselo piacere? Perché era evidente, si quello si trattava, Jo si stava sforzando a stare con lui.
Ormai la conoscevo troppo bene, in tutte le sue sfaccettature.
Era una ragazza diretta, istintiva.
Di certo non era una tipa indecisa, e in quella situazione non ce la vedevo proprio.
Misi le mani in tasca decisamente più rilassato rispetto a qualche secondo prima. No, quello di Jo era uno sguardo troppo disteso, troppo poco eccitato per lei.
Sul suo volto non c'era un sorriso malizioso, né uno sguardo che evitava i suoi occhi, non era da lei.
Sean: " Hai la convinzione che non ti baci a tradimento? "
Viv: "Non mi darai pace fino a quando non accadrà?! "
No Vivian, non avresti aspettato se ti fosse piaciuto davvero.
Avevo visto abbastanza, ero andato anche troppo oltre per la situazione in cui mi trovavo.
Di sicuro Sean era un bravo ragazzo, ed era quella l'unica cosa importante.
Non c'era voluto poi molto a scoprire il suo passato, lindo e senza eccessi.
Il tipico bravo ragazzo.
Mi allontanai mentre si salutavano, chiusi la porta della stanza del mio studio sbattendola in maniera decisa.
Forse troppo.Qualche ora dopo, a cena
Dopo aver passato un intero pomeriggio ad allenarmi fondendo una serie di discipline tra il Karate, Taekwondo e Kudo, avevo la mente sgombra e il fisico del tutto ritemprato per qualsiasi cosa.
Pasta e zucchine, il dolce l'aveva portato Jane.
Tornava tardi a casa la sera, e come spesso capitava ultimamente, se non ero al pc, al telefonino o ad allenarmi, cucinavo io.
Jane:" Che hai fatto oggi Viv?
Viv:" Solito, università, sala studio, Sean "
Incrociai le braccia al petto senza muovere un muscolo, rimasi in silenzio ad ascoltare la reazione di Jane.
Jane:" Ma che bello viv. Mi piace tanto Sean, sono felicissima per voi! "
Viv:" Veramente non stiamo insieme, ci frequentiamo solo. Niente mamma..."
Non sapeva come continuare, non finì la frase.
Ovviamente.
Era tutto finto, come avrebbe dovuto continuare a dire caxxate?
Jane:" Ah, non sei sicura"
Viv:" Diciamo che voglio fare le cose con calma "
Alzai lo sguardo, non riuscii a trattenermi.
Mi odiai subito dopo aver aperto bocca.
Lewis:" Non é bello che tu prenda in giro quel ragazzo "
Ci fu un silenzio imbarazzante.
Jane mi guardò come forse non aveva mai fatto, e aveva ragione. Dopo avrei ascoltato la sua predica, quella donna aveva carattere, cosa che inizialmente avevo sottovalutato.
Mi piaceva.
Jo lasció il cucchiaino a mezz'aria quasi incredula.
Si catapultó nei miei occhi, e come sempre permettevo che entrasse dentro di me lascivamente.
Jane:" Viv tesoro, Lewis é semplicemente preoccupato per te, lo sono anche io. Dopo Michael non dev'essere facile "
Ah certo, Michael.
Sicuramente per Jo fu una bella botta quella.
Un vero codardo in tutto e per tutto quel ragazzo, a volte mi domandavo se la nostra ragazza avesse mai saputo la verità , ossia che era stata tradita per tutto il tempo che sono stati insieme per poi scegliere l'altra.
Imbecille qual'era, l'aveva lasciata senza una spiegazione.
Viv:" Pretendi di avere sempre ragione, hai la sfera di cristallo? Prevedi il futuro? Mi sai dire quando avrò il piacere di non vederti più? "
Colpito e affondato.
Non avevo scusanti.
L'avevo stuzzicata fin troppo.
Dovevo assolutamente rimediare.
Lewis:" Jane ha ragione, siamo solo preoccupati per te "
Guardai Jane sbattendo lentamente le palpebre in segno di assenso.
Dovevo ristabilire la calma.
In verità c'era poco da essere preoccupati per lei, ero convinto fosse in grado di cavarsela da sola, senza l'aiuto di nessuno.
Figuriamoci del mio.
Era più determinata di quello che credeva, prima o poi il suo carattere esplosivo l'avrebbe stupita.
Pochi attimi dopo Vivian salì in camera senza dare spiegazioni, in silenzio.
Non potevo biasimarla.
Proprio non ci riuscivo.
Edited by kihaad - 10/4/2021, 22:32 -
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Capitolo 7
Pearl - 25.06.18
Scherzavo, scherzavo, scherzavo
Era quello che continuavo a ripetermi mentre Kyle mi trascinava nello sgabuzzino. Con le gambe in aria, continuavo a ripetermi di essere una stupida!
Stupida
Lo scenario si ripeteva.
Stuzzicavo qualcuno che mi piaceva, ma quando ci provava fuggivo via più lontano possibile.
Quella sera era diverso, perché ero più che convinta che Kyle non fosse interessato a me, ne ero davvero convinta.
Un tipo piuttosto strano, taciturno, molto attento a chiunque e qualsiasi cosa, ma a livello comunicativo non ci sapeva proprio fare.
Era vero, avevo cominciato a stuzzicarlo nell'ultime settimane, era diventata una specie di sfida, nessuno aveva resistito così tanto. Non aveva mai mostrato segni di interesse nei miei confronti, ragion per cui non mi sarei mai e poi mai immaginata...
Pearl: " Lasciami! "
Per un attimo si guardò intorno indeciso su cosa farne di me, poi finalmente permise ai miei piedi di toccare terra
Kyle: " Ok, ora parliamo "
Pearl: " Ma se non parli mai! Ora vuoi parlare... "
In maniera più che decisa feci per avviarmi verso la porta, ma lui mi trattenne prontamente per il braccio. Mi girai sorpresa di quel gesto, lo fissai senza dire nulla.
Kyle: " Facciamo solo due chiacchiere, ti va? "
Lasció la presa e per qualche strana ragione quell l'autorevolezza mi conquistò, mi piacque.
Era la prima volta che qualcuno era così perentorio nei miei confronti, Solitamente fuggivo via senza problemi.
Mi fissava, il che mi provocò un certo disagio.
Kyle: " Ti vedo quasi sconvolta, tranquilla "
Pearl: " No, é che non mi aspettavo... "
...mi piacessi davvero
Pearl: " ...mii avresti trascinato qui dentro. Da soli "
Ecco un altro gesto che mi spiazzò completamente.
Alzò la mano destra per accarezzarmi i capelli.
Lentamente.
Mi irriggidí ancora di più, anche se quel tocco mi piacque, mi piaceva il modo in cui mi prendeva.
Ci sapeva fare, a differenza mia.
Kyle: " Sei troppo agitata "
Pearl: " Che stai facendo? "
Kyle si avvicinò più a me osservandomi insistentemente le labbra.
Avevo una paura folle, stava per baciarmi?
Il cuore andò in ipervertilazione in pochi secondi, non avevo mai baciato nessuno e lui se ne sarebbe sicuramente accorto.
Nel frattempo cominciai ad arretrare facendo dei passi indietro.
Più andavo indietro e più lui faceva dei passi avanti verso di me.
Ingoiai a vuoto.
Quello sguardo cominciava ad inquietarmi sul serio.
Quando sentii la mensola sbattermi dietro la testa capii di essere in trappola
Merda!
Quella sera sperimentati una nuova sensazione, la tachicardia, perchè diavolo il cuore mi batteva così forte?
Kyle continuava a non dare una risposta alla mia domanda, che stava facendo?
Ormai era chiaro volesse baciarmi.
Il suo volto cambiò espressione addolcendosi, o forse era desiderio quello che gli leggevo negli occhi?
Non so che espressione avessi io, ma cominciavo a non ragionare con quelle labbra così vicine.
Pearl: " Ritiro la domanda "
Come se quella fù la parola d'ordine, Kyle intrecciò entrambi le mani con le sue fermando ogni mio movimento.
Si avvicinò a me schiacciandomi quanto più possibile al muro in maniera decisa.
Che impeto
Le mie paure si sciolsero del tutto, senza una ragione.
Non mi interessava neanche non saper baciare. Non mi interessava dov'ero o il fatto che conoscessi quel ragazzo da poco.
Mi concentrai esclusivamente sul bacio che mi diede.
Improvvisamente esisteva solo lui.
Edited by kihaad - 10/4/2021, 22:22 -
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CAPITOLO 6
SEAN - 25/06/18
Raramente portavo qualcuno alla villa. Anzi, forse era la prima volta che la utilizzavo per divertimento.
Due anni prima, quando mi trasferii a Windesburg per gli studi, mi misi subito alla ricerca di un lavoro, la mia famiglia non era benestante e io dovevo provvedere a tutto. In più la facoltà di medicina richiedeva l'acquisto di libri molto costosi.
Ero stato fortunato, avevo trovato quasi subito un occupazione, il custode per questa villa. Non era impegnativo, i proprietari venivano raramente, e io avevo molto tempo per studiare.
Da quando mi ero trasferito era la prima volta che rivedevo le stesse persone per più di due volte.
Non era un tipo particolarmente socievole. Probabilmente il mio passato aveva inciso sul mio carattere senza possibilità di ritorno. Quando avevo qualche chilo in più mi veniva naturale allontanarmi da tutti, essere silenzioso e appartarmi per studiare in solitudine.
Facevo di tutto per allontanarmi e non avere un confronto con gli altri, psicologicamente significava vedermi allo specchio e non accettarmi.
Le cose erano cambiate da quando avevo rivisto Vivian.
Da quando ero dimagrito la situazione era migliorata notevolmente, avevo preso fiducia in me stesso, non avevo più problemi a rapportarmi con le ragazze.
Anzi, ero diventato piuttosto intraprendente e con mio enorme stupore spesso erano le ragazze a provarci con me, e non il contrario.
Vivian era sempre stata la mia ragazza ideale, al liceo ero innamorato di lei. Anzi, diciamo pure che ne ero ossessionato.
A differenza mia, lei era uno spettacolo vivente. Una di quelle che hai paura persino a guardare.
Uno come me invece cosa poteva fare? Troppo grasso, troppo timido per poter solo pensare di avvicinarsi a lei.
Non potevo negare di aver fantasticato molto su di lei, i ricordavo nitidamente le sensazioni che provavo sognando un futuro con lei rannicchiato nel mio letto, evidentemente troppo piccolo per la mia stazza.
Eppure, quella sera il suo sguardo era triste.
Probabilmente stava ancora pensando al suo ex.
Ero deciso a farle cambiare idea, sarei riuscito ad entrare nel suo cuore e a farla felice.
Mi ero posto un solo unico obiettivo, vederla sorridere.
Non persi tempo, mi spogliai velocemente per farmi un tuffo in piscina.
Feci una fatica enorme a no non fissarla mentre si spogliava rimanendo in costume.
Era splendida, ma non volevo solo il suo corpo, volevo tutto di lei.
Vivian:" È bellissimo qui, chissà quanto costa questa casa. Chi è il proprietario? "
Sean:" Un ricco sfondato. Un'ex modello proprietario di mezza New York. Jamie de Lancy "
Vivian:" Non lo conosco, ma sembra un partito decisamente interessante "
Sean:" È sposato, ha moglie e bambini, due Ti dovrai accontentare di un essere umano "
Sorrisi scherzosamente.
Non mi importava un bel niente del proprietario della casa in realtà. Avrei sperato di avvicinarmi a lei, parlare di noi, magari flertare un po'.
Ma non potevo e non volevo accelerare le cose, qualche giorno prima al locale non mi era sembrata molto predisposta nei miei confronti.
Non era mia intenzione arrendermi.
Sean:" Kyle e Pearl non fanno il bagno? "
Vivian:" Boh. Li vedo molto vicini a parlare, che novità! "
Ecco una situazione che nessuno si sarebbe mai aspettato. Durante l'ultima settimana Pearl e Kyle si erano avvicinati parecchio.
O meglio, era Pearl che si era avvicinata come una cozza a Kyle. Quest'ultimo cercava di evitarla, o perlomeno così sembrava.
Non mi sarei mai aspettato che Pearl avesse questo temperamento.
Non aveva lasciato in pace quel povero ragazzo neanche per un momento durante tutto l'arco della settimana.
Sean:" Devo dire che la situazione mi fa ridere. La compostezza e il controllo di Kyle sono qualcosa di eccezionale. Pearl è decisamente petulante "
Vivian:" Non parlare così della mia amica! "
Ci guardammo e scoppiamo a ridere, eravamo entrambi divertiti della situazione.
Non stava succedendo niente di strano, ormai eravamo abituati a quelle schermaglie fra di loro.
Sean:" Oh cavolo "
Non era successo niente fino a quel momento. Improvvisamente Kyle senza nessun preavviso la prese sulle spalle e cominciò a camminare come se nulla fosse, come se stesse trasportando un sacco di patate.
Ma dove andava? Non era mai venuto in questa villa, non conosceva neanche la porta d'entrata.
Si sentivano solo le urla di Pearl che sbraitava contro di lui.
Pearl:" Ma che stai facendo? Lasciami! "
Vivian:" Ma dove vanno? Oddio "
Pearl:" Lasciami!!"
Sean:" Mi sa che più tardi Pearl avrà qualcosa da raccontarti "
Vivian:" Ma no, figurati! "
Perche no?
Sembrava volesse continuare il discorso, ma si fermò in tempo prima di dirmi altro.
Passai oltre, mi interessava poco.
Sean:" Vestiamoci, ti porto a fare un giro per la villa "
Non avevo pianificato una cosa del genere. Portarla nella sala del pianoforte era più di quello che mi sarei aspettato da quella serata.
Vivian:" Questa sala è davvero un incanto "
In silenzio mi avvicinai al pianoforte e mi sedetti. Suonavo il pianoforte da quando avevo 7 anni.
Pigiare i tasti su quel pianoforte non era some suonare e basta. Poggiare le dita su un Bechstein era come entrare in un mondo a parte. Ogni suono che usciva da quei fiati era l'espressione tra poesia e precisione strumentale.
Non mi ero messo a suonare per far colpo su di lei, volevo semplicemente che entrasse nel mio mondo.
Un mondo che nelle ultime settimane si era riempito nuovamente di lei.
MUSICA
Alzai lo sguardo staccando gli occhi dal pianoforte per un attimo, aveva lo sguardo perso nella musica, seguiva ogni mio movimento.
La mia ossessione per lei in quel momento si tradusse in follia.
Qualche anno prima avrei dato di tutto per quello sguardo.
Quando si sedette insieme a me a per suonare il pianoforte ebbi la sensazione di svenire. Il cuore cominciò a battermi a mille.
Non sapevo neanche sapesse suonare il pianoforte.
Nessuno dei due disse nulla. Era la musica a parlare, qualsiasi cosa stesse succedendo in quella stanza ero felice.
Ero felice come non lo ero mai stato.
Probabilmente mi stavo illudendo, ma era già qualcosa.
Edited by kihaad - 10/4/2021, 19:34 -
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Una cosa che nessuno ha notato.
Lewis ha detto di voler regalare dei Tulipani a Jane.
Ma tulipano è anche il nome del centro commerciale, ed è lo stesso che lui ha nominato durante la telefonata.
Niente vabbè, è solo un altro dettaglio per potervi confondere ancora di più 😂😂😍😘😘
A sinistra c'è il nome -
.Il rapporto tra Vivian e sua madre devo dire che non mi dispiace per niente.. si prendono cura l’una dell’altra, si vogliono bene.. sono carine insieme. Però sto anche iniziando a pensare che forse sua madre e Lewis non stanno davvero insieme? A volte sembra di sì, altre volte ho questa teoria che mi ronza in testa...
Per quanto riguarda Lewis... sono sempre più convinta che quello che nasconde c’entri con il padre di Vivian. Quella del fiore per sua madre era una palese scusa... ma andiamo!! E il tizio che ha spaventato il “drogato” è stato mandato da Lewis.. è forse uno di quelli che aveva invitato a casa per guardare la partita?
E le cose tra i due giovani si stanno decisamente “scaldando” ... non vedo l’ora di scoprirne di più anche sui suoi tatuaggi! Piano piano sta uscendo fuori che tipo di persona è lui. E sono super curiosa!
A presto!
Jane e Vivian prima di Lewis erano molto molto legate. Soprattutto dopo la morte del padre si erano unite ancora di più. Tutto è cominciato a peggiorare con il suo arrivo.
Sicuramente nell'incontro che hanno avuto al centro commerciale c'è qualcosa di strano, qualcosa di fortemente strano. Lewis si è comportato decisamente in maniera distaccata, era molto nervoso, e c'è una ragione per questo.
Continui a farti le domande giuste, purtroppo di più non posso dirti! 😉
Anche sui tatuaggi, c'è una ragione per entrambi. -
.Commento quest'ultimo capitolo super in ritardo, perdonami!
Allora, allora, allora... prima di tutto: bellissima la serra e l'idea di avere il suo posto speciale, dove possa essere totalmente se stessa e dove finalmente ha accettato il fatto di essersi presa una bella sbandata per Lewis...
Sono contenta abbia chiarito con Pearl, anche se lei ha agito un po' troppo d'impulso... spero che in futuro rifletta prima di qualche altra litigata no sense.
Per quanto riguarda questa "evoluzione" del rapporto tra Vivian e Lewis... cavolo. Sono cotti uno dell'altro. Ma lui rimane comunque molto posato e controllato... e bisogna ancora capire cosa nasconde. Nella mia testa sto iniziando a pensare a svariate possibilità e ce n'è una in particolare che mi ispira molto, legata in qualche modo al padre di lei... non vedo l'ora di saperne di più!
Attendo con ansia il continuo, a presto!
P.S. Quando Viv va a casa di Pearl, c'è un uomo dietro di lei... la sta seguendo, vero? Lewis la sta facendo tenere d'occhio, me lo sento.
Lewis è davvero come l'hai descritto. Posato e controllato all'estremo, non si capisce quello che pensa. A volte sembra attratto da vivian, a volte no.
Sono molto molto molto curiosa della tua teoria, mi piace molto leggere le vostre interpretazioni della storia!
Per quanto riguarda il tizio, devo dirti che sei la prima ad averlo notato... e non sta assolutamente lì per caso. Anzi, devo confessarmi, ci sono altre " stranezze " all'interno dei capitoli che nessuno ha notato ( anche nei capitoli che verranno ), mi sono divertita ad inserire indizi e dettagli 😊. Non posso dirti chi è, qual è lo scopo, ma hai ragione a notare che c'è qualcosa di insolito ecco 😍😍😍. Grazie per essere stata così attenta, per me è una piccola soddisfazione!