Amnesia

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  1. kihaad
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    Capitolo 13 - June




    " Non parlare di te. Lo faranno già gli altri quando te ne sarai andato.
    (Wilson Mizner)

    "





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    Era da tanto tempo che non facevamo una cosa del genere.
    Io e Sueli andavamo minimo due volte a settimana a correre insieme in quel parco fino all'anno prima.
    Fino a quando non aveva avuto l'amnesia.
    A San Myshuno faceva caldo per la maggior parte dell'anno, erano davvero pochi i mesi in cui c'erano piogge e temporali, la temperatura calava solo per brevi periodi.
    Non avevo mai visto la neve, al paese di cui ero originaria la temperatura era simile a qui.
    Odiavo al caldo, sognavo di poterla vedere un giorno.



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    Sueli: " Finalmente! Ci voleva un po' di movimento "



    Il parco vicino casa non era niente di che, ma eravamo affezionate a quel posto, eravamo cresciute lì.
    Era periferia, erbacce ovunque, panchine da sistemare, campi da tennis e pallavolo ammaccati.



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    June:" Io...mamma mia Sueli, vai piano "



    Avevo il fiatone, era evidente.
    Cercai di rallentare, ma servì a ben poco.


    Sueli:" Mi sembri mia nonna, dai! "


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    Mi venne da ridere, il che peggiorò il mio respiro.
    Senza rendermene conto allungai una mano verso di lei.



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    June:" Ho il ciclo, abbi pietà di me "


    Sueli:" Ok, allora andiamo a prendere qualcosa da bere "



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    Facemmo pochi metri a piedi arrivando al piccolo bar del parco.
    Sorseggiamo della semplice acqua minerale.
    Cominciai di nuovo a respirare.


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    June:" Che bello sedersi "

    Sueli:" Potevi dirmelo che avevi il ciclo "


    June: " Non ti preoccupare. Piuttosto, finalmente siamo sole e possiamo parlare un pò "

    Sueli: " Devi dirmi qualcosa? "

    June: " Non abbiamo mai parlato dell'amnesia. Della tua perdita di memoria. Non ricordi proprio nulla di quel giorno? Non hai proprio idea di cosa possa essere successo? "

    Sueli: " Continuo a sforzarmi di ricordare, ma niente "

    June: " Eppure è tutto così strano. Non hai traumi, nè ferite "


    Sueli cominciò a muoversi sulla sedia nervosamente.
    L'avevo agitata con quel discorso, era comprensibile.
    Era meglio cambiare argomento.



    June:" Dai forza, hai la faccia di quella che deve dirmi qualcosa "



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    Spalancò gli occhi dalla sorpresa.
    Davvero mi faceva così stupida?
    Prima di avere un blackout completo, la sera della festa, ricordavo qualcosa riguardo a Shane e Sueli al locale, ma i ricordi non era proprio nitidi.


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    June: " Vi siete baciati o no? "

    Sueli: " E tu come lo sai? "

    June:" Io so tutto! "

    Sueli:" Ma se eri talmente ubriaca che se al posto di Luca ci fosse stato un goblin non te ne saresti accorta! Appiccati tutta la sera come non mai "

    June: " Si? Non me ne sono accorta..."

    Sueli:" Non te ne sei accorta, eh?"

    June: " Non ho bisogno di scuse per stare con Luca. Davvero, ho degli enormi vuoti di memoria riguardo all'altra sera "

    Sueli:" Hai esagerato a bere "

    June: " Non lo sapevo ti fossi trasformata in mia madre! "

    Sueli: " Così mi fai sentire tua nonna! Non ho detto non bere, ma non farlo da dimenticare tutto "



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    La guardai facendo spallucce, poi guardai il laghetto a fianco al bar.
    Non mi interessa né dell'alcool, né del non bere.
    Non mi interessava niente.

    Sicuramente avevo esagerato.
    Non mi ricordavo di aver mai bevuto così tanto in tutta la mia breve vita, non tanto da perdere la memoria di quello che facevo.



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    Sueli:" Comunque...ci hai interrotto al locale, grazie mille. Te lo ricordi? "

    June:" Scusami, non ero in me. Avevo il dubbio l'avessi fatto, ma non ero sicura. Scusa! "

    Sueli:" Figurati, aspetto quel momento soltanto da quanto? Due mesi?! "

    June: " Ti ho chiesto scusa! "

    Sueli: " Ok, comunque alla fine la sera è finita bene, ci siamo baciati "

    June: " Oh menomale, mi sento meno in colpa. E com'è stato? "

    Sueli: " Bello "



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    Sorrise in mia direzione, era bello il suo sorriso.
    Mi si apriva il cuore a vederla così.



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    June: " La serata è finita bene per entrambi allora, Io e Luca..."

    Sueli: " ...sisi, posso immaginare "

    June: " Non capisco perchè non vuoi sentire i miei racconti! Tu mi raccontavi tutto "

    Sueli: " Non lo so, non...non mi ricordo niente. Per quello che ricordo devo ancora vivere la mia prima volta "

    June: " Hai ragione, scusami. A volte dimentico "



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    C'era una cosa di cui proprio non mi potevo lamentare, la sfera sessuale.
    Da quando avevo incontrato Luca era molto intensa e attiva.
    Poco prima di incontrarlo avevo avuto un paio di avventure da una sera, ma con nessuno di loro avevo avuto la stessa sintonia.
    Non ero stata coerente con me stessa, mi ero promessa che sarei stata con lui solo una volta, invece erano già passati quasi tre mesi e continuavamo a vederci.
    Non sapevo niente di lui.
    Niente.
    In compenso mi liberava la mente per qualche ora, una sensazione impagabile.

    Sueli invece non poteva di certo dire la stessa cosa.
    Povera amica mia, non sapeva di esser stata la prima tra le due ad avere una vita sessuale passionale.
    Gliel'avevo detto, ma continuava a non credermi.



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    Sueli:" Comunque sono felicissima, ho realizzato un sogno "

    June:" Si vede, ti brillano gli occhi "



    Le volevo un mondo di bene, era bellissimo vederla sorridere.
    Ma...
    Cera un enorme - ma - che mi girava per la testa.



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    June: "Speriamo "

    Sueli:" Speriamo cosa? "

    June: " Eri così innamorata di Lawrence..."

    Sueli:" Chi è Lawrence? Ah il prof.... Smettila, anzi smettetela tutti con questa storia. Lui è il passato, che tra l'altro non ricordo. Shane è il mio futuro "

    June: " Shane è il tuo migliore amico! Ti diceva quando era stitico, gli davi consigli come fare per andare in bagno!"

    Sueli:" Non voglio che ci siano segreti tra di noi, ma ti prego, smetti di dirmi che non siamo fatti l'uno per l'altra. Anzi, dimmi se hai cambiato idea su Shane. Fino a poco fa era innamorato di te, hai cambiato idea? "

    June:" Ma no! Ti posso assicurare che non è questo il problema, ricordi, l'ho rifiutato io? Ti posso assicurare che sto benissimo con Luca ,sono soddisfatta al cento per cento su tutt..."

    Sueli:" Sì sì, ho capito hai una sfera sessuale perfetta con lui, ma non è di questo che parlo. Parlo di sentimenti "

    June:" Sono contenta delle scelte che ho fatto, e voglio che lo sia anche tu. Voglio solo vederti felice "



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    Anche se l'argomento era delicato, i toni rimasero sempre sereni, avevamo sempre il sorriso sulle labbra.
    Era importante per me avere un rapporto molto aperto e sincero con lei.
    Aveva frainteso.
    Niente, Sueli non si faceva influenzare da niente e nessuno.
    Neanche se quel qualcuno ero io.
    Neanche se era qualcosa che aveva fatto lei e che riguardavo il suo passato, il che significava essere influenzati da sé stessi.
    Le avevo più volte detto del rapporto che aveva con il professore, come lo chiamava lei.
    Niente, non mi ascoltava.
    Ore e ore a parlare di come la facesse sentire anche solo guardandola, un'attrazione fisica e mentale difficile da trovare.
    Avevo passato mesi a invidiarli, nel buon senso del termine.

    E ora? Negava tutto.

    Avevo cominciato a capire i discorsi che mi faceva su Lawrence quando avevo conosciuto Luca, ma era un discorso diverso.
    Quella fra me e Luca si fermava ad attrazione, magneticità. A loro proseguiva verso un sentimento molto, molto forte.
    Che poi, porca misera... io non avevo mai sognato tutto questo, attrazione, sesso.
    Tutto ciò che volevo era festeggiare san valentino con il mio storico fidanzato, avere la mia prima volta dopo tre mesi di appuntamento. Andare al Drive In e pomiciare con lui tutto il tempo invece di guardare il film, riempirlo di baci solo perchè mi aveva portato un muffin.
    Ma la vita a volte è imprevedibile.

    Sueli era rimasta alla ragazza liceale, si era persa tutti quegli anni di università che l'avevano fatta crescere mentalmente, spiritualmente e fisicamente.
    Lei era più grande di me di qualche anno, l'avevo sempre vista come un punto di riferimento, cavolo.
    E ora?
    Cercava la cotta adolescenziale.
    Non che ci fosse niente di male ad avere un tipo di rapporto non basato sul sesso, ma quella non era Sueli, ero io!
    Ero io una vita fa.

    Non volevo dire che Shane fosse un adolescente, non lo era per niente.
    Era un uomo adulto, responsabile della famiglia, di sé stesso, del suo lavoro e delle sue passioni, lo ammiravo molto, aveva una gioia di vivere che strideva con le sue condizioni familiari.
    Insieme si divertivano molto, ma Sueli non mi sembrava sé stessa.
    Non sapevo neanche spiegarlo.


    Sorridemmo insieme.



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    June:" Se voi siete felici, lo sono anche io "



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    Io e Sueli avevamo passato una bella giornata insieme, era bello poter di nuovo condividere le nostre abitudini.
    L'unico rumore che sentivo era il ticchettio della pioggia sul tetto, in qualche modo mi rilassava.
    Ero stanca, un po' di riposo sul divano era quello che desideravo.

    Bussarono alla porta, e senza neanche attendere risposta Luca mi si presentò davanti.
    Che bussava a fare se poi apriva senza aspettare?


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    Luca: " Ciao "

    June: " Ciao "



    Rimasi esattamente dov'ero, senza muovermi di un millimetro.
    Sapevo sarebbe arrivato a minuti, ma non mi era neanche passato per la testa di cambiarmi.
    Avevo fatto una doccia e mi ero sdraiata. La mia maglietta rosa alla figlia dei fiori comprata nel mercatino dell'usato doveva essere davvero molto sensuale, in più il pantalone della tuta vecchia dell'anno prima con un buco sul fianco faceva concorrenza ai vestiti di scena di cinquanta sfumature.

    Insomma un disastro!

    Lui invece era impeccabile.
    Addirittura con la camicia, che evento!
    Che poi fuori pioveva, chissà se si era bagnato...
    Lo guardai da capo a piedi, per poi soffermarmi sulle mani che aveva dietro la schiena.
    Che aveva in mano?



    June: " Che hai dietro? "

    Luca: " Qualcosa che si mangia "

    June: " No, Luca. Mi sembrava di essere stata chiara "



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    Non volevo in nessun modo condividere niente con lui.
    Niente che ci coinvolgesse in qualcosa che non fosse esclusivamente fisico.
    Il nostro rapporto stava andando benissimo, mi sembrava ci stessimo divertendo.
    Insomma, lui era fidanzato, se aveva voglia di qualcos'altro poteva farlo con lei, non con me.
    Pochi istanti dopo mi ritrovai con lui che tentava di imboccarmi con un cornetto.
    Un cornetto che aveva davvero un bell'aspetto.

    Lo fermai con la mano



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    Luca: " Maddai, è solo un cornetto. Non ti preoccupare non c'è un anello di fidanzamento dentro "

    June: " No "

    Luca: " E' cibo , approvvigionamento, rende possibile i movimenti del corpo "

    June: " Smettila o vattene! "

    Luca: " ... al cioccolato fondente "


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    Cioccolato fondente, non al latte.
    Come diavolo aveva...?
    Io odiavo il cioccolato al latte, e amavo profondamente il cioccolato fondente, preferibilmente al di sopra del 70%.
    Mi resi conto che avevamo passato insieme più tempo di quanto io avessi calcolato.
    Si, forse ci eravamo visti un bel po' di volte, ma io continuavo a non sapere nulla di lui, il suo cognome, che faceva nella vita.
    Non sapevo niente e manco volevo saperne.
    Andava bene così.
    Non era un problema mio se lui osservava e ricordava più di me.

    E poi cedetti a quel cornetto al fondente, chiudendo gli occhi al primo morso.
    Ottimo, sublime.



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    Probabilmente mi ero sporcata di cioccolato, lo facevo sempre.
    Sempre.
    Le sue dita andarono a toccarmi vicino alle labbra.
    Lentamente.
    Mi sfiorarono prendendosi più del tempo del dovuto.
    Il mio desiderio cresceva proporzionalmente ai suoi movimenti lenti.
    Ormai mi leggeva nel pensiero, non sapevo come facesse.

    Spostò il dito sporco di cioccolata all'entrata delle mie labbra schiudendole. Aprii la bocca e lo succhiai.
    Lui emise un suono gutturale chiudendo gli occhi a fessura sulle mie labbra.



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    Mi alzai di qualche centimetro andandogli incontro per baciarlo.
    Non proprio lentamente.
    Non esattamente con dolcezza.
    In tutta onestà cornetto o non cornetto al cioccolato fondente in quel momento volevo solo spogliarlo.
    Non potetti fare a meno di inalare l'odore della sua camicia pulita e della sua pelle.
    Le nostre lingue si intrecciarono e le sue mani andarono direttamente sotto la mia maglietta.




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    Accadde tutto molto velocemente, feci ben attenzione a non indugiare su qualche sguardo di troppo o una pausa che potesse lasciar intravedere qualcosa in più rispetto a quello che era in realtà, solo un atto fisico.
    E poi non volevo riflettere, non serviva con lui.

    I suoi occhi mi gridavano passione, motivo per cui mi costrinsi a fissare il muro di fronte a me.



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    Luca sorrise e gettò per qualche secondo la testa all' indietro sulla parete, per poi aprire gli occhi e guardarmi


    Luca: " Tu mi farai impazzire "







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