E chi lo sa..

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    :limo: il primo bacio di terry :limo:
    che giornatina romantica che hanno passato! bravo PJ!
    Non ti preoccupare Terè, Jen è la sorella
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    CITAZIONE (DalaiLama @ 6/1/2023, 16:07) 
    :limo: il primo bacio di terry :limo:
    che giornatina romantica che hanno passato! bravo PJ!
    Non ti preoccupare Terè, Jen è la sorella

    :eheh: :eheh: Può essere :be:
     
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    Un appuntamento coi fiocchi, beata Terry! Ora però mi è venuta voglia di sushi, e mi rimarrà per giorni. :’)
    Povera che le è rimasto il pallino di questa misteriosa Jen… Ma noi abbiamo già capito di chi si tratta, forse. :shifty:

    Ps. Io aspetto con ansia l’aggiornamento. :ahah:
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    CAPITOLO 18.2


    LUNEDI’ 27 OTTOBRE - NAOMI



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    Ore 8.03.
    Le lezioni sarebbero iniziate da lì a 10 minuti
    Era appena iniziata un’altra settimana, ma quel giorno ci sarebbe stata una novità per me: avrei dovuto iniziare il “corso” di fotografia, con quella ragazza antipatica che avevo conosciuto la settimana precedente.

    Non vedo l’ora..

    Continuavo a pensare a quella foto: quel ragazzo, Mark, mi aveva mostrato come inviare quella foto in anonimo, ma c’era qualcosa che non mi piaceva.. Forse avrei dovuto lasciar perdere, Alicia era una mia grande amica e prima o poi qualcuno sarebbe riuscito a risalire a me, la foto era stata scattata alle Terme. Jane sicuramente se ne sarebbe ricordata e avrei fatto soffrire anche lei..

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    Jane: Che lezione hai stamattina?

    Jane mi risvegliò dai miei pensieri..
    Stavamo davanti agli armadietti a chiacchierare.

    Naomi: Matematica..
    Jane: Non vedi l’ora eh?
    Naomi: Già.. Tu che lezione hai?
    Jane: Letteratura
    Naomi: Sembra interessante..
    Jane: C’è di meglio..

    Il telefono di Jane iniziò a squillare improvvisamente.

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    Jane: Ma chi è a quest’ora? Si, pronto? Sì, sono io.. Sì, certo.. Ok, per le 15 va benissimo. Grazie mille, a più tardi.
    Naomi: Chi era?
    Jane: La segreteria della palestra.. sai, per la festa di Halloween..
    Naomi: E..?
    Jane: E niente, oggi pomeriggio vediamo di trovare una soluzione.. Ho paura che salti tutto..

    In quel momento suonò la campanella, per avvisarci dell’inizio delle lezioni.

    Jane: Ci vediamo dopo le lezioni?
    Naomi: No, ho il corso di Fotografia..
    Jane: Ah, giusto! Va beh allora ti chiamo più tardi, va bene?

    Annuii e ci avviammo a lezione.

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    La mattina proseguì in maniera abbastanza monotona.
    Matematica, Arte per due ore, Pausa di dieci minuti, Biologia e Lingue Straniere.
    Odiavo il Lunedì: non perché fosse il primo giorno della settimana, ma perché le materie erano fondamentalmente noiose. Speravo che il Club di Fotografia mi facesse passare questa “noia” generale che sentivo.

    Finalmente arrivarono le 14 (finalmente?).
    Mi avviai verso l’aula assegnata al Club: stava al piano superiore, era appena stata sistemata e riassegnata. Era piccola, ma luminosa: sicuramente non poteva accogliere più di dieci persone per volta.
    Mi chiesi come fosse possibile che gli iscritti fossero una ventina e come avremmo potuto fare a stare tutti insieme in questa stanza, ma la risposta non tardò ad arrivare: Meghan era in aula insieme ad un paio di ragazzi.

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    Meghan: Eccoci qua! Benvenuti!

    Iniziarono ad entrare in classe sempre più persone..

    Meghan: Allora ragazzi, come avrete notato quest’aula è piccolina. Per adesso vi chiedo di dividervi in due gruppi, in ordine alfabetico per cognome, dalla A alla M sarà il primo gruppo, tutti gli altri faranno parte del secondo gruppo.

    Poco meno di una decina di ragazzi uscirono dalla classe, io mi unii a loro (il mio cognome inizia per “S”).
    Aspettammo poco più di venti minuti fuori: quando uscirono, notai che si erano formate una sorta di “coppie” o gruppi. La cosa mi incuriosiva.
    Entrai insieme ai miei compagni e Meghan ci chiese di sederci tutti a terra in cerchio.
    Tirò fuori un vaso dentro la quale inserì dei bigliettini tutti piegati su sé stessi.

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    Meghan: Molto bene. Allora, intanto vi ringrazio per esservi iscritti, io e la direzione nutriamo grandi speranze per questo Club. E’ il nostro primo anno e quindi abbiamo un grandissimo margine di miglioramento. A proposito di questo, oggi non faremo molto, anzi, sarete liberi già dalla prossima mezz’ora.

    Indicò il vaso con i bigliettini.

    Meghan: qui dentro ho segnato i vostri nomi. Per la prossima settimana vi chiedo di preparare degli scatti, che farete tra di voi; questo per verificare il vostro livello. Le coppie verranno formate dall’estrazione di questi bigliettini. Bene, iniziamo.

    Prima del mio nome ne vennero estratti altri quattro: due coppie prima della mia erano state formate.

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    Meghan: Ora è il turno di.. Sandler!

    Mi lanciò un’occhiata quasi divertita.

    Meghan: Che sarà in coppia con.. Wayne!

    Wayne? Con la coda dell’occhio notai una ragazza con le trecce che mi fissava.

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    Fantastico, ci mancava solo lei.


    Jennifer Wayne, la nuova amica di Theresa.
    Le rivolsi uno sguardo neutro e tornai a guardare l’estrazione.
    Una volta terminata, Meghan ci diede i “compiti” per la volta successiva.

    Meghan: Ottimo! Allora, come vi anticipavo, vorrei verificare il vostro livello: so che alcuni di voi sono più avanti di altri e vorrei controllare insomma. Per la volta prossima vi chiederei dei ritratti, che vi farete tra di voi: usate la fantasia, le luci, non abbiate paura di osare. Tutti i ritratti li appenderemo qui in aula Lunedì prossimo. Siete liberi di andare adesso, ci vediamo Lunedì!

    Ci alzammo tutti per uscire ed io mi avviai direttamente verso le scale ma fui interrotta da Jennifer.

    Jennifer: Naomi! Aspetta!

    Mi fermai in corridoio..

    Naomi: Sì?
    Jennifer: Quando riusciamo a vederci per questo progetto? Mi piacerebbe farlo il prima possibile.. Sai, la post-produzione e tutto il resto prende tempo..
    Naomi: Tu quando sei libera?
    Jennifer: Già oggi!

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    Disse entusiasta.
    Mi infastidiva tutto questo entusiasmo, però concordavo con lei: anche io volevo concludere questo progetto il prima possibile.

    Naomi: Beh, direi che è perfetto. Sai dove abito?

    Tentennò per qualche secondo.

    Naomi: Evidentemente no. Ti mando il mio indirizzo, il tuo numero?

    Le allungai il mio telefono in modo che mi segnasse il suo numero di cellulare.

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    Naomi: Bene, ti mando subito il mio indirizzo e ti aspetto da me per.. le 16?
    Jennifer: Perfetto, a dopo!

    E corse via anche più entusiasta di prima.
    Mi avviai anche io verso casa.

    DUE ORE PIU' TARDI



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    Erano le 15.50 quando, mentre aspettavo l’arrivo di Jennifer, mi feci una tisana.
    Stava iniziando a fare sempre più freddo, era quello che ci voleva.
    Ero a casa da sola, ma di lì a poco sarebbe tornata mia madre con mia sorella, da scuola.
    Speravo solo di non incontrarle finché c’era Jennifer a casa: mia madre era un’attrice famosa ed ero abituata ad avere attorno persone che mi dessero attenzioni solo per sfruttare la possibilità di conoscerla. Era una sensazione che non mi piaceva e mi infastidiva parecchio.

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    Alle 16.02 suonò il campanello di casa.
    La porta d’ingresso si trovava al piano superiore: salii le scale ed aprii alla mia compagna di gruppo.
    Si era cambiata e stava sulla soglia con un sorriso smagliante.

    Jennifer: Ciao Naomi!

    Ma che problemi ha questa? Sorride sempre così?



    Naomi: Ciao.

    Risposi semplicemente.
    La invitai a entrare e le chiusi la porta alle spalle.
    Lei si guardava intorno, come per esaminare la casa: la sua reazione non era come quelle che avevo vista in precedenza, sembrava non curarsi delle foto di mia madre appese all’ingresso o degli oggetti costosi di cui eravamo pieni.
    Sembrava quasi ne fosse abituata.

    Che strano..


    Jennifer: Allora, dove ci mettiamo?
    Naomi: Vieni, abbiamo uno studio qua fuori..
    Jennifer: Uno studio?
    Naomi: Sì.. Per mia madre, sai..

    Dissi indicando le innumerevoli foto che c’erano appese ai muri.

    Jennifer: Oh.. E’ un’attrice?

    Ma dove vive questa?


    Naomi: Uhm.. S-si..?
    Jennifer: Uao, che bello!

    Non risposi e le feci strada verso lo studio: una stanza che ospitava un vero e proprio set di fotografia, con luci, fotocamere di ogni tipo. Semplice ma funzionale.
    Mia madre la aveva fatta realizzare quando ero piccola per non assentarsi da casa quando doveva lavorare, ospitando fotografi e giornalisti quando ce ne fosse necessità.

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    Jennifer: Uao, una sala per fotografi!
    Naomi: Già.. Allora, chi inizia a fare foto?
    Jennifer: Mmh, se vuoi inizio io!
    Naomi: Va bene..

    Montai il cavalletto e le diedi una mano a settare correttamente le luci.
    Iniziò a fare qualche foto: in totale credo ne scattò una cinquantina.

    Jennifer: Ottimo! Trasferisco tutto sul mio computer e poi le fai tu?
    Naomi: Certo, aspetta, tolgo la schedina dalla macchina.

    Per comodità stavamo usando una delle mie macchine fotografiche.
    Trasferimmo tutte le foto sul suo computer e sistemai la macchina per il mio turno di scatti.

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    Iniziai io a scattare: da subito sembrò che Jennifer sapesse cosa fare, sapeva come muoversi e come posare. Sicuramente aveva del talento: oltre che essere molto bella era anche portata per fare la modella.
    Scattai anche io una cinquantina di foto, era impossibile scegliere tra quelle migliori: lei era perfetta in tutte, anche se si trattava di semplici ritratti.
    Dovevamo sceglierne tre a testa, sarebbe stata una vera impresa.

    Jennifer: Abbiamo finito?
    Naomi: Si, direi che abbiamo finito. Pensi possano bastare?
    Jennifer: Secondo me sì.. Eventualmente possiamo rivederci nei prossimi giorni, no?
    Naomi: Aspetta, vai già a casa? Se vuoi possiamo anche post produrre le foto, almeno finiamo subito.

    Erano quasi le 17.30, avevamo fatto anche abbastanza in fretta.

    Jennifer: Sì, forse hai ragione..
    Naomi: Posso offrirti del the?

    Sembrò entusiasta.

    Jennifer: Certo! Grazie! Ci mettiamo qui?
    Naomi: No, andiamo in sala. Accendo la stufa, così stiamo al caldo.

    Mia madre e mia sorella probabilmente erano uscite di nuovo: ricordavo che ci fossero gli allenamenti di nuoto e mia madre la aveva accompagnata.
    Stava iniziando a fare buio e quindi anche freddo.

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    Entrammo in sala, di fronte alla cucina e ci posizionammo al tavolo, ognuna con il proprio laptop.
    Misi l’acqua calda a fare per il the.
    Non appena mi sedetti davanti al computer, mi squillò il cellulare: era Jane.

    Naomi: Hey Jane.. Che? Aspetta, calmati, che stai dicendo? Che significa annullato? No, non va bene per niente Jane.. Sì. Sì. Ok, ci sentiamo domani. Ciao.
    Jennifer: Tutto bene?

    Chiese visibilmente preoccupata.

    Naomi: Sì.

    Risposi secca.

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    Jennifer: Che succede?
    Naomi: Ho detto che è tutto a posto.
    Jennifer: No, non lo è. Dai, dimmi.

    Ma che problemi ha?


    Naomi: La festa di Halloween è annullata.
    Jennifer: Come annullata?
    Naomi: Già. La segreteria della scuola non vuole avere a che fare con feste studentesche fuori programma come quella di Halloween. Non è mai stata in calendario, la abbiamo proposta noi.

    La notizia mi aveva innervosita molto: non avevamo nuove date o altre disponibilità al di fuori della scuola. La palestra scolastica era l’unica possibilità che potessimo sfruttare.

    Jennifer: Mi dispiace.. Ci deve essere un altro modo..
    Naomi: No, non c’è.

    Risposi secca.

    Naomi: E chiudiamo qui l’argomento. Grazie.

    Jennifer si rabbuiò.
    Provai un leggero senso di colpa e mi scusai.

    Jennifer: Non preoccuparti, capisco che fosse una cosa importante per voi..

    Annuii.
    Aprii le foto ed iniziai la post produzione: erano una più bella dell’altra, non sapevo scegliere.
    Sicuramente ci sarebbe voluto più tempo: mi promisi di dedicarci altri giorni durante la settimana per fare un bel lavoro. La frustrazione data dalla telefonata con Jane mi aveva motivata a finire bene questo compito, sebbene non si trattasse di un’attività obbligatoria.
    Alle 19.20 Jennifer se ne andò per tornare a casa: mi disse che suo fratello era venuto a prenderla.
    Fu un pomeriggio piacevole, quella ragazza era molto gentile, tutto sommato non mi dispiaceva.
    Poco dopo che se ne andò tornarono mia sorella e mia madre con la cena.

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    Subito dopo tornai in camera con il laptop per continuare un po’ il lavoro ma mi soffermai su un’altra tipologia di foto: quella al padre di Theresa e Alicia.
    Non potevo tenerla sul cellulare, se mi fosse partita per sbaglio sarebbe stato un disastro.
    La spostai sul laptop, in una cartella personale: dopotutto solo io avevo accesso al mio laptop.
    Verso le 23 mi addormentai: sognai luci a neon e set fotografici.

    IL LUNEDI SUCCESSIVO: LUNEDI 3 NOVEMBRE - NAOMI

    Pomeriggio: Club di Fotografia



    Passò una settimana.
    Mi dedicai parecchio a quelle foto, erano rari i casi in cui mi entusiasmavo per un progetto scolastico che non comprendesse organizzare una super festa, ero abbastanza soddisfatta del risultato: la mattina stessa passai da Meghan a lasciarle le stampe e lei mi confermò che le avrebbe appese.
    La mattinata passò abbastanza in fretta: avevo le solite ore noiose, speravo tanto che il pomeriggio mi desse qualche soddisfazione.
    Dopo pranzo salii le scale e mi avviai verso l’aula di fotografia, ma mi bloccai in corridoio: Meghan aveva appeso tutte le foto e sulla parete centrale c’erano le mie.

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    Un gruppo di ragazzi stazionava esattamente al centro della parete, guardando estasiati ciò che si trovava davanti a loro: le foto che avevo scattato. Aspettai che se ne andassero per osservare a mia volta.
    Le foto degli altri membri non avevano attirato tutta questa attenzione, ma probabilmente sarà stato il soggetto ritratto: Jennifer era oggettivamente bellissima.
    Meghan stava passando per il corridoio quando mi vide e mi venne incontro visibilmente contenta..

    Meghan: Naomi! Ti stavo cercando! Devo complimentarmi con te, queste foto sono fantastiche, hai un vero talento!
    Naomi: Grazie..
    Meghan: Oh, ma ecco la nostra modella.

    Jennifer stava salendo le scale e si avviò verso di noi: anche lei, come Meghan, radiosa in viso.

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    Meghan: Eccola! Allora ragazze, devo farvi i miei complimenti. Jennifer, è evidente che la fotocamera ti ama. Naomi, queste foto sono bellissime. Avrei una cosa da proporvi, avete qualche minuto prima di iniziare?
    Naomi: S-sì, certo..
    Jennifer: Certo!
    Meghan: Dunque.. Jennifer, con il Club di Giornalismo stiamo cercando il nuovo volto per il magazine del prossimo mese, te la sentiresti di fare da modella a Naomi ancora una volta?

    Jennifer sembrò entusiasta all’idea.
    Immaginai che quella fosse anche la mia novità, invece..

    Meghan: Naomi, per te invece ho pensato a qualcosa di ancora più interessante. Oltre ad occuparti del Magazine con Jennifer e Jane, avrei un favore da chiederti.
    Naomi: Ook..?
    Meghan: Allora, l’università di Foxbury sta cercando giovani talenti nell’ambito della Fotografia per la pubblicazione di un editoriale interno. Hanno contattato il nostro liceo offrendo la possibilità di effettuare un tirocinio presso l’ateneo, ovviamente questo ti permetterebbe di ottenere dei crediti extra..

    Restai in silenzio per quelli che credo fossero una ventina di secondi.
    Non ero una secchiona ma nemmeno una lavativa, me la cavavo.
    Non avevo mai vinto un concorso o preso il voto più alto della classe.
    Sì, ero brava ad organizzare eventi e feste, ero appassionata di Moda e di Fotografia, ma niente di più.
    Di solito non mi emozionavo, tentavo di mostrarmi quanto più possibile apatica ed infastidita per allontanare le persone: quella notizia non solo mi stava facendo emozionare, mi aveva proprio lasciata senza parole.

    Meghan: Naomi..

    Si fece più seria, come quando ci siamo incontrate, probabilmente mi aveva letto nel pensiero..

    Meghan: Lascia che ti dica una cosa.. Tu hai del talento, del vero talento. Credimi.. So che siamo partite con il piede sbagliato e che io probabilmente non ti piaccio più di quanto di piaccia a me, ma riconosco il talento quando lo vedo. E tu ne hai parecchio. Pensaci su, il direttore dell’Università attende una risposta entro Mercoledì pomeriggio.

    Ci liquidò con un saluto e si avviò verso la classe di Fotografia.

    Jennifer: Naomi! Ma è una notizia bellissima! Ci andrai vero?
    Naomi: N-non lo so.. Dovrei?
    Jennifer: Se dovresti?? Ma certo che dovresti! Stai scherzando vero? Le foto che hai scattato sono bellissime!
    Naomi: Tu credi?

    Ma che mi prende? Da dove viene tutta questa insicurezza?



    Jennifer: Naomi tu non mi sembri proprio il tipo che si faccia intimidire da una cosa come questa, anzi, mi sei sembrata piuttosto arrogante fin da subito. Che ti prende adesso?
    Naomi: Non lo so, non sono abituata a questo genere di complimenti.

    Dissi più sicura.
    Jennifer aveva ragione, non potevo farmi vedere così fragile dovevo mostrarmi come sempre.

    Naomi: Va bene, ci penserò. Ora andiamo.

    Jennifer sembrò convincersi alle mie parole e mi parve più tranquilla.
    Ci avviammo in aula e notai da subito che la metà dei ragazzi presenti la volta precedente, non c’erano.
    Meghan ci comunicò che molti avevano abbandonato ancora prima di iniziare: ecco spiegato il motivo per cui trovammo molte meno foto al nostro arrivo.
    Il pomeriggio passò velocemente tanto quanto la mattina.
    Quando tornai a casa mi fiondai in doccia per lavare via la giornata e distendere la mente: non sapevo esattamente cosa provare. Dovevo essere fiera? Contenta di quella proposta?
    Non avevo ancora preso in considerazione l’idea di iscrivermi all’Università di Foxbury, a dire il vero ero più propensa per Britechester, ma non sapevo esattamente a che indirizzo affidarmi.
    Sicuramente quello era una possibilità molto valida.
    Mi decisi la sera stessa: scrissi un messaggio a Meghan confermandole la mia intenzione a partecipare al tirocinio.
    Non rispose, probabilmente mi avrebbe avvicinata il giorno successivo o avrei avuto sue notizie in qualche modo.
    Quando mi coricai per dormire, mi addormentai quasi subito.

    MARTEDI’ 4 NOVEMBRE - JANE



    Bip bip bip bip bi-

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    Jane: Maledetta sveglia.

    Erano le 7.00 del mattino.

    Che sonno, vorrei restare ancora un po’ a letto..


    Pensai tra me e me prima di alzarmi dal letto.
    I miei si erano già alzati e probabilmente mia madre era già uscita per andare al lavoro.
    Mamma era un’insegnante elementare mentre papà era un famoso giornalista scandalistico.
    Mia sorella aveva appena iniziato la prima elementare e frequentava la scuola di Oasis Springs.
    Anche la sorellina di Jhonatan la frequentava ed erano in classe insieme.
    A dire il vero, mia madre e la sua lavoravano insieme.

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    Mi alzai riluttante dal letto ed andai in bagno a lavarmi: la settimana era appena iniziata ed io sembravo già un cadavere vivente.

    Ottimo.


    Cercai di darmi una sistemata, presi di vestiti puliti dalla cabina armadio ed andai al piano di sotto a fare colazione.
    Erano le 7.30.
    Ero in ritardo.

    Strano, di solito sono sempre in orario.


    Ormai Naomi ci aveva fatto l’abitudine: ero sempre in ritardo.
    Quella mattina fortunatamente non ci saremmo dovute incontrare, altrimenti avremmo davvero rischiato una nota di demerito a causa del mancato rispetto degli orari di lezione.
    La sera prima mi aveva scritto per raccontarmi cosa fosse successo al pomeriggio: ero così contenta per la mia amica.
    Conoscevo Naomi da abbastanza tempo per sapere che quella notizia le avesse fatto un certo effetto e lei non era certo una persona che si faceva emozionare facilmente, anzi, proprio l’opposto.
    E poi avremmo lavorato insieme molto più spesso: il club di Giornalismo avrebbe sicuramente avuto bisogno di qualche Fotografo per il nuovo Magazine della scuola.
    Meghan, che stava a capo del club di Fotografia, mi aveva mandato le foto che aveva scattato Naomi a Jennifer: erano meravigliose. Jennifer sarebbe passata quel pomeriggio da me a vedere qualche idea per il Magazine.
    Io avevo già in mente di usare una delle foto già scattate per il numero di Dicembre.

    Un turbinio di idee!



    Non erano neanche le 8 e già stavo pensando a mille cose insieme.
    Finii di fare colazione: erano le 7.50.

    Jane: Sono decisamente in ritardo!

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    Corsi fuori con lo zaino in spalla sperando di non arrivare ancora in ritardo alla lezione di Scrittura Creativa: ormai la professoressa non ne poteva più di vedermi entrare in classe come una ladra per non interrompere la sua lezione.
    Durante il corso della mattinata non avevo ancora incrociato Naomi: non avevamo corsi insieme, ma capitava di beccarci in corridoio durante la pausa.
    Quella mattina non la vidi per niente e nemmeno nel pomeriggio.

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    Alla quarta ora le mandai un messaggio per chiederle se fosse tutto ok.
    Quando arrivarono le 14.00, sgattaiolai nell’aula del Club di Giornalismo: era una stanza molto illuminata, con tavoli, librerie, vecchi magazine e due stampanti: a prova di studente del liceo.
    Stavo catalogando dei manuali quando sentii qualcuno bussare alla porta alle mie spalle: era Jennifer.
    Mi accolse con un sorriso e pensai che fosse una ragazza molto solare: ogni volta che la incrociavo per i corridoi sorrideva o rideva con qualcuno, era difficile non apprezzarla e non andarci d’accordo.
    Inoltre sarebbe diventata il nuovo volto per il numero di dicembre, era anche molto bella.
    Appena entrò in aula mi presentai: nessuno ci aveva ancora presentate e non avevamo mai avuto modo di fare due chiacchiere, quello era un buon modo per cominciare.

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    Jane: Hey ciao! Piacere, io sono Jane.
    Jennifer: Ciao Jane, piacere, io sono Jennifer. Uao, è molto bello qui, niente a che vedere con l’aula di fotografia!
    Jane: Già, vero? Quando mi sono iscritta qui al primo anno, anche noi avevamo quell’aula, poi nel corso del tempo ci hanno affidato questa qui. Probabilmente la cambieranno presto anche a voi! E’ una specie di rito.

    Dissi ridendo e lei rise a sua volta.

    Jennifer: Allora, cosa posso fare per te?
    Jane: Giusto! Meghan ti ha accenato qualcosa?
    Jennifer: Sì, ha parlato di un Magazine..?
    Jane: Esatto! Allora, hai visto le foto di Naomi, si?
    Jennifer: Sì sì
    Jane: Benissimo, volevo chiederti se ti andasse di darmi una mano a scegliere quella da inserire in copertina e quelle per l’articolo di Dicembre
    Jennifer: Certo!

    Ci sedemmo alla scrivania ed accesi il computer.
    Ci impiegammo un’ora a selezionare tutte le foto per l’articolo, anche avrebbe occupato un paio di facciate della rivista. Le anticipai che avremmo anche avuto bisogno di una foto del Club di Fotografia al completo, con tutti gli iscritti e mi sembrò entusiasta.
    Verso le 17, quando fuori si stava avvicinando il buio, spensi il computer e continuammo a chiacchierare.

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    Ad un certo punto mi squillò il cellulare: era Naomi.
    Risposi e ci accordammo per trovarci da me poco più tardi.
    Anche a Jennifer vibrò il telefono: mi disse che suo fratello la stava aspettando fuori.
    Chiusi l’aula a chiave e mi avviai con Jennifer verso l’uscita, ci salutammo e la vidi correre verso una grossa auto rossa, parcheggiata vicino al marciapiede, mentre io mi avviavo a piedi verso casa.

    DUE ORE DOPO



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    Erano le 19 quando Naomi varcò la soglia della mia porta di casa.
    Io mi ero già messa il pigiama e da lì a poco avrei cenato: conoscendo mia madre avrebbe proposto a Naomi di restare per cena e lei, conoscendola, avrebbe gentilmente rifiutato.
    Ci sistemammo nella stanza degli ospiti a fare i compiti e a guardare le foto che avevo scelto insieme a Jennifer.
    Naomi sembrava tranquilla, meno scazzata del solito: la proposta del tirocinio le aveva fatto bene.

    Naomi: Bene, questa era l’ultima foto.
    Jane: Sono tutte bellissime!
    Naomi: Lo hai già detto non so quante volte, Jane. Piuttosto, che ne pensi della ragazza nuova?
    Jane: La ragazza nuova ha un nome, Naomi..

    Ed eccola tornata la Naomi di sempre.

    Naomi: Si va beh, hai capito dai.
    Jane: E’ molto simpatica, sorride sempre.. perché me lo chiedi? Tu cosa ne pensi?
    Naomi: Penso lo stesso.
    Jane: Potremmo invitarla a qualche serata, che dici?
    Naomi: Oddio, vista la reazione che ha avuto vedendo Santos all’ultima festa, non penso sia proprio il caso..
    Jane: Non parlavo delle serate di Santos! Possibile che pensi solo a lui??

    Sapevo che Naomi avesse una cotta per quel ragazzo, anche se non lo ammetteva mai.
    Non capivo come fosse possibile che uno come lui esercitasse un tale potere su di lei: sembrava che lei pendesse dalle sue labbra. Non mi piaceva andare alle feste che lui organizzava, casa sua era sempre piena di gente losca e con qualche bustina per le tasche o gente ubriaca che sveniva per le scale.

    pic48_3

    Naomi: Non penso sempre a lui! Lo sai che non mi piace!
    Jane: Sì sì, come no.. Pensavo più ad invitarla a cenare con noi e Alicia, che ne dici?
    Naomi: Ah, sì, certo.. So che lei e Ali vanno molto d’accordo..
    Jane: Esatto!
    Naomi: Va beh, poi ci pensiamo. Ora devo prepararmi per il colloquio con il direttore della Foxbury.
    Jane: Andrai benissimo, le tue foto parlano da sole! Sai già che cosa ti faranno fare?
    Naomi: No, so solo che devo portarmi la macchina fotografica già da domani, probabilmente mi vorranno mettere da subito alla prova.
    Jane: Andrai alla grande! Poi fammi sapere com’è andata

    pic51_3

    pic53_1

    pic52_1

    Ci alzammo da terra e dopo pochi secondo entrò mia sorella, che mi chiese di giocare con lei.
    A Naomi non piacevano molti i bambini: ammetto che mia sorella fosse un po’ iperattiva, ma non era poi così male e poi mia sorella la adorava (Naomi).

    Naomi: Io vado, ci sentiamo domani.

    Entrò mia madre impedendo a Naomi di uscire dalla stanza e come volevasi dimostrare, la invitò a cena ma lei rifiutò.
    Salutai la mia amica ed andai a cenare con la mia famiglia.
     
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    Ebbrava Naomi! Spero che il tirocinio le offra altre opportunità per fare amicizia con altri ragazzi, magari che le migliorino un po’ la sua acidità, come ha fatto l’influenza di Jen. :patpat:
    (E a proposito di Jen, non abbiamo ancora visto il fratello!)

    Chissà che fine farà quella foto scandalo del padre di Ali e Terry alla fine…
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    CITAZIONE (Clover~ @ 20/3/2023, 13:15) 
    Ebbrava Naomi! Spero che il tirocinio le offra altre opportunità per fare amicizia con altri ragazzi, magari che le migliorino un po’ la sua acidità, come ha fatto l’influenza di Jen. :patpat:
    (E a proposito di Jen, non abbiamo ancora visto il fratello!)

    Chissà che fine farà quella foto scandalo del padre di Ali e Terry alla fine…

    Io quoto in tutto ❤️ la storia si fa sempre più interessante! Attendo i prossimi capitoli hehe
     
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    Evviva! Questa storia l'avevo letta tutta prima di iscrivermi (o appena iscritta, non ricordo...) e mi prese tanto! Sono contenta che sta continuando!
    I dialoghi tra Naomi e Jennifer mi sembravano tanto quelli del Mignolo col Prof! Ahahah... con la differenza che loro ovviamente sono entrambe intelligenti!
     
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    CAPITOLO 18.3

    MARTEDì 4 NOVEMBRE – JHONATAN



    Ore 10.15
    Intervallo.

    p1

    Alla terza ora avrei avuto Biologia.
    Presi il mio zaino dall’aula di letteratura e mi avviai verso l’armadietto e poi in laboratorio, ero quasi al limite dell’orario.
    Sulla soglia del laboratorio, Jennifer mi aspettava raggiante.
    La sera precedente mi aveva raccontato della sua giornata e del fatto che sarebbe stata il “nuovo volto del mese di dicembre”: ero molto felice per lei e per questa notizia.
    Ormai era passato più di un mese da quando avevamo iniziato a frequentarci e mi trovavo bene.
    Tuttavia, non potevo dire di stare bene del tutto: parlammo più di quanto visto al Parco delle Luci, io non tirai mai più in ballo l’argomento e lei faceva lo stesso.
    Ogni tanto mi capitava di pensarlo ma subito dopo succedeva qualcosa che mi togliesse quella scena dalla testa; tuttavia quella mattina non c’era niente che riuscisse a togliermelo dalla testa.

    p4_0

    p5

    p2

    p3

    Non fui particolarmente attento alla lezione, tant’è che Jennifer mi beccò distratto più di una volta e non mancò nel farmelo notare.

    Jennifer: Jho, segui!

    Bisbigliò poco prima del suono della campanella.
    Non ne avevo proprio voglia, non che fosse una novità, io ero negato in Biologia.

    Jhonatan: Mh-mh..

    Dissi annuendo.
    Ero talmente distratto che non sentii il suono della campanella avvisare la fine della lezione.
    Jennifer volò fuori dall’aula per l’ora successiva, ma, vedendo che non mi muovevo, dovette risvegliarmi dai miei pensieri.

    p6

    p7

    Jennifer: Hey, che ti prende? Stai bene?
    Jhonatan: Sì, sì, certo.. Sono solo un po’ stanco

    Mentii.
    Mi lanciò un’occhiata sospetta, non mi credeva.

    Jennifer: Mmh..
    Jhonatan: No, davvero, sono solo stanco Jen.. Piuttosto, ci vediamo dopo la scuola?
    Jennifer: Uhm.. Non posso, devo.. Ho già un impegno con mia madre più tardi.. A pranzo ci vediamo?

    Mi chiese in modo quasi imbarazzato.

    Jhonatan: Sì sì certo! Magari domani vieni a vedermi giocare, ti va? Ho allenamento
    Jennifer: Ne parliamo stasera! Ora vado, o farò tardi!

    Disse scoccandomi un bacio sulla guancia, mentre si avviava a lezione.
    Io le sorrisi mentre la guardavo andarsene.
    Avevo un’ora di Informatica e Sistemi di base ed, ovviamente, la avrei passata con il mio amico Teem, che già aveva notato qualcosa che non andasse in me.
    Mi si leggeva tutto in faccia, ero troppo espressivo.
    In quei giorni avevo cercato di evitare Terry come la peste: fortunatamente lei era troppo impegnata con il suo universitario per accorgersi che non ci vedevamo da un po’.
    In un’altra circostanza mi sarei sentito abbandonato o me la sarei presa un po’, ma in quel momento la cosa mi faceva sentire piuttosto sollevato.
    Mi avviai nell’aula di Informatica con un peso allo stomaco fin quando non vidi Teem seduto di fronte al suo computer.

    p8

    Teem: Hey Jho! Com’è andata Biologia?

    Mi sedetti a fianco a lui.

    Jhonatan: Bene, sono stato un po’ distratto..
    Teem: Come al solito.. Allora, ti va di dirmi che ti prende o..?
    Jhonatan: No, non adesso. Te l’ho detto, sono solo stanco.

    Anche lui come la mia ragazza, annuì poco convinto della cosa.
    Anche la lezione di Informatica passò in fretta, non ascoltai una sola parola.
    Ovviamente Teem se ne accorse, perché dovette rispiegarmi tutta la sequenza di HTML da capo.
    Uscii dall’aula sempre con la solita poca voglia e Teem mi fermò fuori dall’aula..

    p9

    Teem: Ehi Jho, fermati un secondo! Ora non te ne vai finché non mi dici che ti prende.
    Jhonatan: Ma che avete tutti oggi? Vi ho già detto che sono solo stanco!
    Teem: Fermati e non prendermi per il c_lo.
    Jhonatan: Non ti sto prendendo per il c_lo. Ora a dire il vero ho fame e vorrei andare a pranzo, vieni con me o..?

    Si arrese abbastanza facilmente e ci avviammo verso la sala comune.
    Jennifer era già seduta al tavolo.
    La sala era quasi vuota, c’erano pochissimi studenti.
    Theresa e Alicia erano in palestra, due ore di fila, alcuni erano in gita o a pranzo fuori, altri avevano attività di laboratorio a cui partecipare.

    p10

    p11

    Teem: Almeno spero che tu abbia detto qualcosa alla tua ragazza..
    Jhonatan: Ancora che ricominci?
    Jennifer: Di che parlate?
    Teem: Di lui che è “stanco”..

    Disse mimando delle virgolette per aria.

    Jhonatan: Ma perché è vero!
    Jennifer: No non è vero, sei andato a dormire dopo le 21 ieri sera.
    Jhonatan: E tu che ne sai?
    Jennifer: Ti sei addormentato mentre eravamo al telefono Jho..

    Teem cercò di soffocare una risata ma senza successo.
    Io mi sentivo in imbarazzo e la mia ragazza se la ridacchiava.
    Ad un certo punto, il suo cellulare sul tavolo vibrò e si illuminò: riuscii ad intravedere il nome “Patrick” sullo schermo.

    Patrick?

    Jennifer e Teem, che stavano chiacchierando tra di loro: Teem sarebbe andato a cena da Alicia la sera stessa, avrebbe cucinato suo padre.
    Per un attimo non mi soffocai con la Coca Cola.
    Il telefono di Jennifer vibrò di nuovo e questa volta riuscii a leggere l’anteprima del messaggio..

    “Ok principessa, ti vengo a prendere io a scuola.”


    Veniva ancora da “Patrick”.
    Mi intromisi nel discorso..

    Jhonatan: Allora, se più tardi non ci vediamo posso almeno accompagnarti a casa?

    A quella domanda mi sembrò quasi preoccupata.

    Jennifer: Uhm no, torno da sola..

    Ma che diavolo..!?

    Notai che finse di guardare l’orario prima di avvisarci che avrebbe avuto lezione imminente.
    Mi sembrò strana questa fuga improvvisa.

    Più che altro, chi diavolo è Patrick? E perché chiama la mia ragazza “principessa”?

    p12

    p13

    Teem la salutò ed io feci lo stesso.
    Mi scoccò il solito bacio sulla guancia e si dileguò.
    Teem a sua volta guardò l’orario e disse che doveva andare anche lui.
    Io avevo un’ora di Disegno Tecnico, che passò velocemente§: anche durante questa lezione la mia mente vagava tra i pensieri, ma questa volta mi chiedevo chi diavolo fosse Patrick.
    Ma soprattutto, perché Jennifer mi aveva palesemente mentito?
    All’uscita da scuola, Jennifer non c’era già più.
    Le scrissi un messaggio per capire se fosse ancora lì ma mi rispose quasi subito dicendomi che era già andata via.

    “Stasera ti chiamo”.


    Si affrettò a scrivere.
    Mi sentii più tranquillo, ma ancora una piccola parte di me si chiedeva per quale motivo lei mi avesse mentito.
    Mi avviai verso casa un po’ più tranquillo rispetto a quella mattina.

    p14

    Mia sorella e mia madre dovevano essere ancora a scuola.
    Varcai la soglia d’ingresso e sentii delle voci provenire dalla camera di mia madre.

    Che strano.. Mamma dovrebbe essere al lavoro a quest’ora.

    Spalancai la porta e trovai davanti a me una scena che mai avrei voluto vedere..
    Mia madre era avvinghiata ad un uomo.
    Quell’uomo era il coach Stevenson.

    p15

    Jhonatan: Ma che diavolo..!? Mamma?!
    Sharon: Jhonatan!
    Coach: Jho!

    Chiusi la porta di scatto mentre sentivo dei rumori provenire dall’altra stanza.

    Jhonatan: Non ho visto niente!! Uhm.. è meglio se vado a farmi un giro, ci vediamo più tardi.

    p16

    Prima ancora che potessero rispondermi, ero già uscito di casa; corsi via, non avevo una direzione precisa, mi importava solo andarmene da lì.
    Perchè? Da quanto andava avanti quella storia?
    Quell’uomo mi ha visto crescere.. Da quanto si frequentavano?
    Avevo la sensazione che tutti attorno a me mi stessero mentendo.
    Il Coach, mia madre, Jennifer.. Il padre di Theresa..
    La testa mi girava, il cuore batteva fortissimo nel petto, l’adrenalina era a mille.
    Quelli che pensavo fossero ore erano minuti, secondi.
    Mi sedetti su una panchina: senza rendermene conto, stavo letteralmente correndo.
    Nella mia testa avevo solo una domanda: Perchè?
    Era davvero così facile mentire, per tutti?
    Mi sentii a disagio. Avevo bisogno di sfogarmi.

    p20

    p17

    p18

    Mi incamminai verso la palestra, poco distante da lì: qualche tiro era quello che mi ci voleva.
    La porta era aperta: entrai e notai con mia piacevole sorpresa che non ci fosse nessuno all’interno.
    Tirai fuori il carrello con i palloni ed iniziai ad allenarmi; i minuti scorrevano veloci e io spingevo sempre di più, schiacciavo, tiravo da metà campo, saltavo, urlavo.
    Buttai fuori tutta la frustrazione di quei giorni.
    All’ennesima schiacciata sentii la porta della palestra aprirsi.

    ???: E’ così che ci si allena adesso, in solitaria?

    Mi voltai per riconoscere quella voce familiare.

    p22

    Jhonatan: Coach.. c-che ci fa lei qui..?
    PJ: Potrei farti la stessa domanda.. Mi ha chiamato Stevenson mi ha raccontato quello che è successo e-
    Jhonatan: E lei si è scomodato a venirmi a cercare? Beh, non doveva.

    Risposi secco.
    Sentii la rabbia tornare e feci un’altra schiacciata.
    PJ non rispose, si limitò a fissarmi.

    p19_0

    Jhonatan: Se non vuole unirsi a me per qualche tiro, se ne può anche andare.


    Non se lo fece ripetere due volte si legò i lunghi capelli rossi in una coda alta e prese un pallone.
    Alternammo tiri liberi a terzi tempi, dribbling a scontri uno a uno.

    p24

    p21

    p23

    Mi insegnò a mantenere meglio la posizione di difesa, a migliorare l’entrata e la schiacciata.
    Quando guardai fuori, ormai era buio pesto; avevo il fiatone, ero stanco morto e lui se ne accorse.

    Jhonatan: Time-out..

    Dissi con un filo di voce.

    PJ: Direi più “basta per oggi”, che dici?

    Annuii.

    PJ: Dai, prendiamo da bere.

    Ci avviammo verso le macchinette all’entrata.
    Inserii cinque Simoleon all’interno della macchinetta ma questa se li mangiò senza darmi la bibita.

    p27

    p30

    Iniziai a scuoterla con l’intento di far scendere quanto avevo selezionato, ma questa si bloccò.
    Sentii dietro di me PJ ridacchiare..

    Jhonatan: Che c’è di tanto divertente?
    PJ: Nulla.. Potresti prendere una bibita da questodi frigorifero, anziché fissarti sulle macchinette mangiasoldi.

    Disse indicando il minibar.

    Jhonatan: Se avessi la chiave, lo farei

    Tirò fuori dalla tasca della tuta un mazzo di chiavi ed aprì il lucchetto del frigo-bar.
    Solo il coach e lo staff della palestra ne avevano accesso e dimenticavo che anche lui facesse parte dello staff.
    Mi allungò una soda al lime e si mise a sedere sulla panca dietro di noi, facendomi segno di seguirlo.

    p32

    p28

    PJ: Allora.. che è successo?

    Ma perché continuate a chiedermelo tutti?

    p25

    Jhonatan: Niente, non è successo niente.
    PJ: A giudicare da questo allenamento, non si direbbe “niente”..

    La sua preoccupazione sembrava sincera.
    Inizialmente mi aveva dato l'impressione di essere solo un pallone gonfiato, uno spaccone, ma il suo tono di voce era calmo e gentile.
    In quel momento sentivo che volesse davvero togliermi un peso di dosso, così decisi di parlargli di ciò che era successo quel pomeriggio.

    Jhonatan: Ho beccato mia madre e.. il coach..
    PJ: Oddio spero non a fare cose..?
    Jhonatan: Per carità, no!

    Rise.

    PJ: E quindi? Li hai beccati a darsi un bacetto?

    Disse tirandomi una spallata.

    Jhonatan: Non c’è niente da ridere.. Mia madre è..
    PJ: Una donna adulta in grado di intendere, di volere e di scegliere per sé stessa?
    Jhonatan: Sì, però..
    PJ: Però è il tuo coach?
    Jhonatan: Sì, anche..

    Calò il silenzio per qualche secondo.

    PJ: In effetti non so come avrei reagito io se avessi beccato mia madre con il mio coach, alla tua età..
    Jhonatan: Tuo padre è..?
    PJ: Uno stronzo, per quello che mi riguarda.. però lui e mia madre si vogliono ancora bene dopo tanti anni..
    Jhonatan: Cosa devo fare?

    Chiesi più a me stesso che a lui.

    PJ: Da quanto va avanti?
    Jhonatan: Non lo so.. è questo il punto.. Io sono entrato, ho visto e sono scappato via.. non so..
    PJ: Beh.. io parlerei con tua madre prima di tutto.. E poi, a seconda di quello che ti dice, vedi come ti senti.. Però ricordati che tua madre è una donna adulta, non deve per forza chiederti il permesso o l'approvazione.
    Jhonatan: Già..

    PJ rise di nuovo ed io risi imbarazzato a mia volta.

    PJ: Andiamo, ti riaccompagno a casa.

    Annuii ed uscimmo dalla palestra: parcheggiato fuori un grosso pick-up rosso fiammante ci stava aspettando. Intuì fosse la sua macchina perché mi fece segno di saltare su.
    Pochi minuti dopo mi lasciò davanti alla porta di casa mia. Le luci erano ancora tutte accese; ormai erano passate le 21 di sera, avevo fatto tardi senza rendermene conto; probabilmente mia madre era furiosa, visto che il giorno dopo avrei avuto scuola.

    p34

    p33

    Quando varcai la porta di casa, trovai il coach seduto sul divano e mia madre seduta al PC del salotto.
    Si voltò a guardami con aria apprensiva, non era per nulla arrabbiata, anzi, sembrava aver appena finito di piangere; la cosa mi spezzò il cuore.
    Uscii sul retro e mi sedetti a terra.
    Subito dopo sentii la porta riaprirsi e chiudersi nuovamente: il coach si sedette di fianco a me e restammo in silenzio per diversi minuti.

    p35

    Jhonatan: Allora..
    Coach: Chiedimi quello che vuoi..

    Non sapevo da dove cominciare.
    PJ mi aveva consigliato di parlare con mia madre, ma penso che anche il coach mi dovesse delle risposte tanto quanto lei, anche lui mi aveva visto crescere.

    Jhonatan: Quando è iniziata?
    Coach: Circa tre anni fa..

    Sentii i nervi tirare di nuovo. Tre anni?
    Mi appoggiai con la testa contro la parete.

    p37

    Jhonatan: E’ una cosa seria?
    Coach: Sì.. Sì, Jhonatan è-è una cosa seria.. Io e tua madre te ne avremmo parlato tra qualche giorno.. Non volevamo di certo che-
    Jhonatan: Che lo scoprissi aprendo la porta della sua camera? Lo credo bene..

    Rimase in silenzio, l’imbarazzo si poteva sentire nell’aria.

    Coach: Jhonatan ascolta.. Io amo tua madre.. Ma capisco se tu non sei d’accordo e non andrò oltre senza la tua approvazione..

    Ma sono io il sedicenne o mi sono perso qualcosa?

    Ripensai alle parole di PJ: mia madre era adulta e sapeva prendere una decisione da sola.
    Non aveva bisogno che suo figlio adolescente le facesse una ramanzina o le impedisse di uscire con chi voleva; e poi il coach mi aveva visto crescere, lo consideravo ciò che di più vicino c'era ad un padre..

    Jhonatan: La mia approvazione? E a che ti serve? Ormai state insieme, o no?
    Coach: Beh-
    Jhonatan: Coach..

    Sospirai.

    Jhonatan: Non ricordo molto di mio padre.. Uno dei pochi ricordi che ho che lo riguardano, è del suo funerale. Mia madre ha dovuto crescere me e mia sorella da sola, senza alcun aiuto. Penso che si meriti un po’ di felicità. Lei è in grado di dargliene?

    p38

    Lui annuì deciso, senza rispondere verbalmente.
    Io tirai un altro sospiro e chiusi gli occhi.

    Jhonatan: Bene. Allora non abbiamo nient’altro da dirci. Io voglio che lei sia felice.
    Coach: Ti ringrazio. Però, che ne dici se ci sediamo su quelle belle sedie comode?

    p39

    pic40_3

    Risi e mi alzai con calma, lui fece lo stesso.
    Ci accomodammo al tavolo e pochi minuti dopo ci raggiunse anche mia madre, che mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia.
    Passammo la successiva mezz’ora a chiacchierare: raccontai loro del pomeriggio con il vice, PJ e dei trucchetti che mi aveva insegnato, fin quando il coach non si alzò per tornare a casa.
    Io andai a fare la doccia e subito dopo in camera mia.
    Mi distesi sul letto, esausto e mi addormentai in pochi minuti.

    pic41_4
     
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    Ma come? Povero Jho! Scoprire così una relazione ci credo che ti faccia sentire tradito... Complimenti all'abilità dei due per essere riusciti a tenere la relazione nascosta per tutto quel tempo.
    Per carità, sono d'accordo che la madre di Jho avesse tutto il diritto di ricominciare una nuova storia, ma perchè nasconderlo? :mah:
    Per fortuna tutto si è risolto, almeno da questo punto di vista... Sento che presto Jho scoppierà e rivelerà tutta la verità, anche se sarà difficile.

    Mmmh, Patrick eh? Abbiamo scoperto per cosa sta la 'P', ora ci resta sapere cosa sta per 'J'. :shifty:
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    CITAZIONE (Clover~ @ 24/3/2023, 12:18) 
    Mmmh, Patrick eh? Abbiamo scoperto per cosa sta la 'P', ora ci resta sapere cosa sta per 'J'. :shifty:

    Mi piace un sacco che alcuni di voi siano convinti che PJ e Jennifer possano essere fratelli :eheh: :ride:
    Io non confermo o smentisco nulla :ahah:
    Vedremo più avanti l'evoluzione di questa possibile o improbabile parentela :asd:

    Di sicuro c'è che sono sospetti entrambi :caffe:
     
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    Lo sospetto anche io infatti! :D Saranno fratelli o cugini!
    Jennifer non mi pare proprio il tipo da "tiri mancini" del genere. Mi sembra troppo una brava ragazza...
    (anche Madre Gothel sembrava una bravissima mamma agli occhi di Rapunzel però...)
     
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    Ti tengo d'occhio!
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    ormai è palese che PJ sia il fratello di jennifer!! che poi... jennifer frequenta tutti i corsi offerti dalla scuola?? XD
    il povero Jhonatan ha parecchie cose da digerire... doveva beccare anche la madre in intimità!! però dai il coach mi sembra apposto e poi sono già 3 anni che sono insieme.
    c'è stata una svolta inaspettata anche per Naomi! ha fatto un buon lavoro ed è stata premiata.
    spero che le passi dalla testa l'idea di pubblicare quella foto compromettente...
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    CITAZIONE (*E* @ 27/3/2023, 11:46) 
    Lo sospetto anche io infatti! :D Saranno fratelli o cugini!
    Jennifer non mi pare proprio il tipo da "tiri mancini" del genere. Mi sembra troppo una brava ragazza...
    (anche Madre Gothel sembrava una bravissima mamma agli occhi di Rapunzel però...)

    Eh eh, mai dire mai.. Quel visetto angelico potrebbe nascondere qualche segretuccio, ma di questa portata? Lo scopriremo presto.. 😝

    CITAZIONE (DalaiLama @ 14/4/2023, 21:13) 
    ormai è palese che PJ sia il fratello di jennifer!! che poi... jennifer frequenta tutti i corsi offerti dalla scuola?? XD

    Ahahah, è una ragazza molto diligente xD

    CITAZIONE (DalaiLama @ 14/4/2023, 21:13) 
    il povero Jhonatan ha parecchie cose da digerire... doveva beccare anche la madre in intimità!! però dai il coach mi sembra apposto e poi sono già 3 anni che sono insieme.

    Mi chiedo solo se non esplodi alla fine (Jho), scoprendo tutte queste sorprese.. 👀

    CITAZIONE (DalaiLama @ 14/4/2023, 21:13) 
    c'è stata una svolta inaspettata anche per Naomi! ha fatto un buon lavoro ed è stata premiata.
    spero che le passi dalla testa l'idea di pubblicare quella foto compromettente...

    Sembrerebbe che non abbia intenzione di pubblicarla, probabilmente ha capito che ferirebbe soltanto persone a cui vuole bene, Alicia e Jane.. Ma non eclisserei del tutto questa storia, ci saranno delle svolte interessanti nei prossimi capitoli :ahah:

    Intanto, vi ringrazio per aver continuato ed essere arrivati fino a qui <3
    Il prossimo capitolo è pronto ed anche le foto sono complete, domani avremo degli aggiornamenti (più o meno interessanti, PJ è davvero il fratello di Jennifer o sta tenendo il piede in due scarpe?)

    Per ora, grazie Loverini, stay tuned :five: :caffe: :sm:
     
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    CAPITOLO 18.4 – JHONATAN

    Giovedì 13 Novembre



    Era passata poco più di una settimana da quando avevo scoperto la relazione tra mia madre e il coach Stevenson; il giorno dopo ne parlai con Jennifer (che tra l’altro, quella sera non chiamai), anche se tralasciai la parte che riguardava PJ ed i suoi consigli.
    Comunque, la mia ragazza in un primo momento mi chiese per quale motivo avrebbe dovuto nascondermi una cosa simile, non c’era niente di male, del resto (come mi aveva detto PJ) era una donna adulta.

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    Quel Giovedì mattina passò abbastanza in fretta tra Matematica, Lettere ed Economia e la giornata sembrava essere abbastanza calda, per essere in pieno Autunno.
    Quando finirono le lezioni, alle 14, io Teem e Jennifer ci trovammo fuori da scuola alle panchine in giardino: fuori c’era bel tempo e si stava bene anche solo col maglione addosso.

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    Jennifer: Aaaah sono stanchissima, non vedo l’ora di tornare a caaasa!
    Jhonatan: Ed è solo Giovedì!
    Teem: Già.. Che fate questo fine settimana?
    Jhonatan: Io non ho niente in programma.. Anche se, visto che Martedì è festa, Lunedì sera dovrebbe esserci una festa al Club House.. Tu ci sei?
    Teem: No, io e i miei andiamo a sciare sul Monte Komorebi..
    Jennifer: Oh no, eddai.. Viene anche Alicia?

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    In quel momento il telefono di Jennifer vibrò sul tavolo: il nome “Patrick” era in anteprima.
    Questa storia stava iniziando ad infastidirmi, anche se non le avevo ancora chiesto niente non volevo pensasse che volessi controllarla o che fossi geloso.

    Teem: No, penso che però lei verrà alla festa, mi aveva detto che avrebbe lavorato. Ultimamente le cose non vanno bene a casa sua..

    Io e Jennifer ci guardammo.

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    Jennifer: ..come mai?
    Teem: Non lo so.. durante la cena la scorsa settimana suo padre mi sembrava un po’ nervoso.. I suoi si sono messi a litigare davanti a me per il colore dei tovaglioli..
    Jhonatan: Ahah, che strano, eh?

    Jennifer mi fulminò con lo sguardo.

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    Teem: Già.. Ali non la sta vivendo benissimo..
    Jhonatan: E Terry? E’ tanto che non la vedo, nemmeno a scuola

    Già, era da tanto che non ci sentivamo.

    Teem: Non c’era a cena, era uscita con il suo “bello”

    Disse mimando delle virgolette per aria e fingendo un conato di vomito.
    Jennifer rise ed io feci lo stesso.
    Pochi secondi dopo il cellulare le vibrò di nuovo sul tavolo, ovviamente era di nuovo quel Patrick.

    Jennifer: Bene ragazzi, io vado. La mia carrozza è arrivata. Ci vediamo domani?
    Jhonatan: Certo.

    Mi diede un bacio veloce e salutò Teem con la mano prima di allontanarsi.

    Jhonatan: Che dici, andiamo anche noi?

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    Ci alzammo dal tavolo.

    Jhonatan: Quindi non hai visto Terry?
    Teem: No.. A proposito, il suo “ragazzo” è il tuo allenatore, giusto?
    Jhonatan: Sì, perché?
    Teem: Ali dice che Theresa ha intravisto dei messaggi tra lui e una ragazza.. Tu lo hai per caso visto con qualcuna fuori dalla palestra?
    Jhonatan: Hey Sherlock, che ti prende?

    Risi.

    Jhonatan: Comunque no, anzi, mi sembra un tipo molto serio.. In che senso dei messaggi con una ragazza?

    Nel momento stesso in cui feci quella domanda, qualcosa mi scattò in testa.

    Teem: Ma niente.. Secondo me non è niente di importante, sai come sono le ragazze, paranoiche.. Dice che ha visto sull’anteprima del suo telefono dei messaggi da una certa “Jen” salvata con il cuoricino.

    Rise.

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    Jen!?



    Jhonatan: Cosa!?
    Teem: Hey, ma che ti prende?
    Jhonatan: Devo andare

    Corsi il più veloce possibile verso l’uscita della scuola, entrai nei corridoi rischiando di andare a sbattere contro un gruppo di cheerleaders nell’atrio e mi lanciai fuori dall’ingresso.

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    Jen ♥
    Patrick.
    PJ.
    “Ok principessa, ti vengo a prendere io a scuola”
    “La mia carrozza è arrivata.”


    Iniziarono a tornarmi in mente tutti quei piccoli avvenimenti.
    Patrick era PJ?
    Quella Jen che aveva visto Theresa, era la mia Jen?
    Jennifer stava uscendo anche con lui?
    Cercavo con lo sguardo quel maledetto pickup rosso.

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    Eccolo lì.



    E nella sua direzione, Jennifer e PJ, che camminavano a braccetto, come una coppietta.

    State scherzando spero.


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    Restai a guardarli salire in macchina: ridevano, come ridevamo io e Jennifer.
    Non mi notarono uscendo dal parcheggio.
    Teem mi seguì con il fiatone.

    Teem: E-e-ehi.. Ma che ti prende??
    Jhonatan: Credo di aver scoperto chi è quella Jen.

    Teem mi guardò con una faccia da punto interrogativo.
    Io lo guardai serio e il suo sguardo si illuminò.

    Teem: No.. no Jho, non può essere, non ce la vedo proprio.. Tu credi che..?
    Jhonatan: Andiamo a casa..

    Sulla strada verso casa, raccontai cosa mi aveva spinto a correre così: dei messaggi, dei comportamenti strani che aveva.
    Lui non voleva crederci, Jennifer non era quel tipo di persona, ne era sicuro.
    Sapevo solo che, dopo aver visto il padre di Theresa, non ero più sicuro di niente e bastava pochissimo a far vacillare le mie sicurezze.
    Lasciai il mio amico a casa sua e mi avviai verso la mia: mentre camminavo, mi tornò in mente che il giorno dopo avrei avuto allenamento.
    Iniziai a provare rabbia per il mio vice: se la mia ragazza stava tenendo il piede in due scarpe, anche lui faceva lo stesso con Theresa, ciò significava che avrei dovuto parlarle al più presto.
    Tuttavia, dopo quello che mi aveva detto Teem, non volevo darle altre sofferenze.
    Sapevo che le piacesse molto quel ragazzo, così come piaceva a me Jennifer, ma volevo troppo bene alla mia amica per vederla soffrire senza fare nulla.
    Mi sentivo ancora in colpa per aver scoperto di suo padre.

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    Tutte a me capitano?


    Le mandai un messaggio..

    “Hey, è da un po’ che non ci si vede.. come stai?”


    Mi rispose quasi subito.
    Dopo qualche messaggio concordammo con il vederci il giorno successivo a scuola.
    Passai il resto della giornata a fare i compiti e a oziare, fino a quando non andai a dormire.

    VENERDì 14 NOVEMBRE


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    Il giorno successivo, faceva più freddo: il tempo era grigio, non pioveva ma la temperatura era decisamente più bassa del giorno precedente.
    Io e Theresa avremmo avuto la seconda e la terza ora in comune: Fisica di Base, ma (s)fortunatamente il professore non c’era, due ore buche.
    Mi mandò un messaggio chiedendomi di incontrarci al suo armadietto e poco dopo la prima ora la raggiunsi, mentre i nostri compagni si sparpagliavano per il resto del campus.

    Theresa: Hey Jho!
    Jhonatan: Hey Terry!

    Mi abbracciò, cosa strana per lei; solitamente era una persona poco espansiva, quella mossa mi lasciò una sensazione strana, ma ricambiai pienamente.

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    Theresa: Mi sembra che sia passata una vita dall’ultima volta che ci siamo visti..

    Si voltò per aprire l’armadietto dentro la quale re-inserì i libri della lezione precedente.

    Theresa: Allora, come stai?
    Jhonatan: Non c’è male, dai.. tu?

    Sembrava stanca, a giudicare dalle occhiaie e dal trucco pesante che aveva usato per camuffarle.

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    Theresa: Sta succedendo un po’ di tutto sai.. Ma dimmi di te, Teem dice che tua madre e il tuo coach..?
    Jhonatan: Non sa proprio tenere la bocca chiusa quel ragazzo eh?

    Dissi ridacchiando.

    Theresa: Già

    Ridacchiò anche lei.
    Le confermai quanto anticipato dal mio amico.

    Jhonatan: Beh, dice anche che a te le cose non vadano molto bene.. a casa, PJ..

    Theresa rise sarcasticamente ed abbassò la testa per non incrociare il mio sguardo.

    Theresa: Non sa proprio tenere la bocca chiusa quel ragazzo eh?

    Fece una pausa e mi raccontò delle discussioni che avevano i suoi, mi disse che non li aveva mai visti litigare così spesso, per delle stupidaggini, però i litigi continuavano ad aumentare, litigavano ormai quasi tutti i giorni. Si augurava fosse solo un periodo “no”.
    Io mi sentivo un peso sullo stomaco.
    Quando il discorso virò su PJ, notai quasi dell’imbarazzo..

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    Theresa: L’ultima volta che l’ho visto abbiamo passato tutta la sera in macchina.. Ad un certo punto gli è arrivato un messaggio da una ragazza, “Jen” e si è affrettato a nascondere il cellulare..
    Jhonatan: Che significa “si è affrettato”?
    Theresa: Significa che come si è illuminato lo schermo e ha letto il mittente si è messo in tasca il cellulare.. Mi sento un po’ strana a pensarci..

    Probabilmente in un’altra circostanza le avrei detto che non era nulla, che avrebbe dovuto chiedergli chi fosse, semplicemente, ma siccome anche Jennifer aveva uno strano atteggiamento e li avevo visti insieme fuori da scuola, non ero nelle condizioni di tranquillizzarla.

    Jhonatan: Terry, ascolta.. A proposito di PJ, c’è una cosa che devo dirti..

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    Lei mi guardò con aria preoccupata, dato il tono apprensivo della mia voce.
    Le raccontai dei messaggi che avevo trovato sul telefono di Jennifer e che li avessi visti insieme il giorno prima, cosa che confermò i miei dubbi sulla loro frequentazione.
    Ciò che mi aveva detto Teem il giorno prima mi aveva portato a quella conclusione, della quale ero anche abbastanza sicuro.
    Terry fece saltare lo sguardo tra me e il pavimento più di una volta.

    Theresa: M-ma che stai dicendo?
    Jhonatan: Che secondo me Jennifer e PJ..
    Theresa: …
    Jhonatan: Terry mi dispiace tanto..
    Theresa: Ammettiamo che sia vero.. perché prenderci in giro entrambi?
    Jhonatan: Non lo so, io non farei mai questo genere di cose..

    Esitai qualche secondo.

    Jhonatan: Che ne dici di andare fuori a prendere una boccata d’aria?

    Ci avviammo verso il giardino, deserto, del campus.
    Ci sedemmo sul prato, dietro ad un mucchio di foglie rosse, gialle ed arancioni.

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    Theresa: Sei sicuro di quello che hai visto?

    Mi chiese.

    Jhonatan: Terry, se non fossi sicuro nemmeno te lo direi.
    Theresa: Ora che cosa intendi fare?
    Jhonatan: Non lo so.. Penso che dovrò parlare con Jennifer, affrontarla.. The che intendi fare?
    Theresa: Non lo so nemmeno io..

    Passò qualche minuto e mi alzai dal terreno.
    Mi avvicinai a lei, che nel frattempo si alzò e la abbracciai.

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    Jhonatan: Dai, non dobbiamo pensarci adesso.
    Theresa: Che ore sono?

    Erano quasi passate entrambe le due ore di pausa.
    Tornammo nell’atrio della scuola, dove pochi minuti dopo, suonò la campanella.
    La giornata passò abbastanza velocemente, non ebbi lezioni particolarmente interessanti.
    Fortunatamente non incontrai Jennifer per i corridoi nelle ore successive e nemmeno all’uscita della scuola, non le avevo nemmeno scritto per chiederle come stesse o come fosse andata la mattina.

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    Verso le 15 mi avviai verso la palestra per gli allenamenti del pomeriggio.
    Come al solito arrivai per primo negli spogliatoi: nessuno dei miei compagni e nemmeno il coach erano ancora arrivati.
    Mi cambiai velocemente e iniziai a fare un po’ di riscaldamento; nei venti minuti successivi iniziarono ad arrivare tutti, compreso PJ.
    Vederlo i faceva un effetto strano: la settimana precedente pensavo fosse una persona di cui potermi fidare, mentre in quel momento mi dava l’impressione opposta.
    La sua incredibile sicurezza nel gioco e i suoi atteggiamenti risultavano ai miei occhi quelli di uno spaccone.
    Tornai piano piano a rivalutarlo.
    Arrivarono tutti i miei compagni, eccetto uno, il capotano e mi sembrò strano che proprio lui saltasse l’allenamento nel bel mezzo della stagione; ci posizionammo tutti in cerchio non appena il coach ci chiamò a raccolta e PJ prese parola.

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    PJ: Allora, come ben sapete, questa Domenica non ci sarà la partita, quindi avrete un weekend libero.

    Ci fu una manifestazione di felicità da parte di tutti, me compreso.

    PJ: Tuttavia, ci sono stati dei piccoli cambiamenti..
    All’unisono: Uuuuh

    PJ rise.

    PJ: Dunque, come alcuni di voi avranno già notato, Edwards – il capitano – non è presente. Questo perché è stato selezionato per la squadra delle matricole della Britechester.

    Ci fu un malcontento generale.

    PJ: Silenzio! Dicevo. Noi siamo molto felici per lui, ovviamente. Questo ci ha portati a dover trovare un nuovo capitano.

    Si voltò verso di me.

    PJ: Jhonatan da oggi, sarà il nuovo capitano della squadra, complimenti!
    Jhonatan: Che!?

    Tutti i miei compagni applaudirono, contenti.
    Tutti eccetto uno.

    Compagno scontento: E ti pareva.
    PJ: C’è qualcosa che non va?
    Compagno scontento: Lo sappiamo tutti che il motivo sta nel fatto che il coach si fa sua madre, eddai.

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    Sentii la rabbia salire e prima che me ne potessi rendere conto gli ero già addosso, con PJ a tenermi fermo.

    Compagno scontento: Ma che problemi hai!?
    Jhonatan: sei fortunato che non riesca a spaccarti la faccia.

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    Gli dissi sottovoce e il suo sguardo spaventato mi diede molta soddisfazione.

    Jhonatan: E tu toglimi le mani di dosso!

    Dissi a PJ, scrollandomelo dalle braccia.
    L’allenamento passò in fretta.
    I miei compagni mi avevano dato man forte, intimando a quel cretino di starsene zitto, ma ormai ero già arrabbiato.

    Aveva ragione? Ero stato eletto capitano solo per la relazione tra il coach e mia madre?



    Uscii per ultimo dagli spogliatoi e quando arrivai all’entrata della palestra, trovai PJ ad aspettarmi.

    PJ: Jho, fermati.
    Jhonatan: E ora che vuoi?

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    L’espressione calma sul suo viso lasciò spazio alla preoccupazione.

    PJ: C’è qualcosa che non va? Ti ho visto particolarmente arrabbiato oggi, è per quello che ha detto-?
    Jhonatan: E anche se fosse a te che te ne importa?
    PJ: Jhonatan..
    Jhonatan: Ok, vuoi sapere che c’è!? C’è che ho scoperto giusto ieri, che tu e la mia ragazza ve la intendete e alla grande direi.
    PJ: Aspetta un secondo.. Terry è la tua ragazza? I-io non-
    Jhonatan: No, idiota, non sto parlando di Theresa. Fai anche il finto tonto eh? Vi ho visti, ieri, sei andato a prenderla a scuola. Lascia perdere, tanto avete mentito sia a me che a Theresa, che potevo aspettarmi.
    PJ: Aspetta un attimo stai parlando di Jennifer!?

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    Sembrò fuori di sé.

    Un bravissimo attore.


    Pensai.

    PJ: Jhonatan sei completamente fuori strada, credimi. Jhonatan, fermati!
    Jhonatan: Sì, sì, come no, buon weekend.

    Uscii dalla palestra sentendo un tonfo fortissimo provenire da dietro di me: probabilmente aveva tirato un calcio alla macchinetta.
    Due ore più tardi, mi trovavo in camera mia; Jennifer mi aveva chiamato e mandato diversi messaggi alla quale non avevo risposto.
    Decisi di rimandare quella conversazione a dopo il weekend: avevo bisogno di distendere i pensieri e rilassarmi, mi sarei sicuramente divertito alla festa di Lunedì sera.
    Scrissi un messaggio a Terry chiedendole come stesse, ma mi addormentai prima di leggere la risposta.
     
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    Ma si... secondo me Jennifer e PJ sono fratello e sorella! Apriamo le scommesse!!
     
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