E chi lo sa..

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    Perché sono entrambi comparsi nello stesso momento e poi sono della stessa etnia...
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    Mmh.. Si, ha senso.. In effetti potrebbero essere fratelli 🤔
    O forse no :be:
    La verità verrà rivelata nel giro di pochi capitoli :be:

    ps: sto cercando di ritagliarmi piccoli momenti per continuare a scrivere, avendo ricominciato con le lezioni sono abbastanza pienotta con le consegne, se tutto va bene nel giro di qualche giorno riuscirò ad aggiornare la storia, incrocio le dita :*.*:
     
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    attendo :D
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    Finalmente ho recuperato!

    Torno un attimo indietro a commentare il capitolo 14, mi è piaciuta molto la maniera con la quale hai raccontato dell'appuntamento con PJ. Molto bello il racconto che spaziava tra il presente e il passato, di come lei ha rivissuto i momenti con lui....sono stati dolcissimi!

    Capitolo 15, ammazza che scollatura la nostra Terry! Questo capitolo poteva dare una svolta a Jhon e Terry e invece Jennifer che fa? Lo bacia...credo proprio che lei sia cotta di lui.

    E arriviamo all'ultimo, anche io sono convinta che il fratello di Jennifer sia Pj, e già da molti capitoli! Probabilmente tutta questa attenzione nei confronti del fisico, allo sport, è dovuto proprio al cercare di uscire da un giro di amicizie e di alcool ( anche droga? ). La vedo come una specie di reazione. Se è così, ha tutta la mia stima, perchè cerca di ricostruire una vita sana. Anche qui, molto belle le immagini, rendono bene l'idea dell'atmosfera cupa e poco pulita.

    :*
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    CITAZIONE (kihaad @ 17/11/2021, 14:26) 
    Finalmente ho recuperato!

    Ciao kihaad ! Grazie per aver letto :cry: :waa:
    Mi fa piacere che i capitoli ti siano piaciuti :waa:

    CITAZIONE (kihaad @ 17/11/2021, 14:26) 
    Torno un attimo indietro a commentare il capitolo 14, mi è piaciuta molto la maniera con la quale hai raccontato dell'appuntamento con PJ. Molto bello il racconto che spaziava tra il presente e il passato, di come lei ha rivissuto i momenti con lui....sono stati dolcissimi!

    Ho cercato di esprimere ciò che tutti noi passiamo quando ricordiamo una serata "romantica", o comunque come lo vediamo nei film, sotto forma di "flashback".. mi sembrava che raccontare il capitolo in un modo classico lo rendesse troppo banale e sdolcinato.. Mi fa piacere di essere riuscita nell'obiettivo :waa: e di essere riuscita a trasmettere delle sensazioni positive in merito al loro incontro (con magari qualche brivido piacevole) :ihih:

    CITAZIONE (kihaad @ 17/11/2021, 14:26) 
    Capitolo 15, ammazza che scollatura la nostra Terry! Questo capitolo poteva dare una svolta a Jhon e Terry e invece Jennifer che fa? Lo bacia...credo proprio che lei sia cotta di lui.

    Hehe :eheh: :asd: :asd:

    CITAZIONE (kihaad @ 17/11/2021, 14:26) 
    E arriviamo all'ultimo, anche io sono convinta che il fratello di Jennifer sia Pj, e già da molti capitoli! Probabilmente tutta questa attenzione nei confronti del fisico, allo sport, è dovuto proprio al cercare di uscire da un giro di amicizie e di alcool ( anche droga? ). La vedo come una specie di reazione. Se è così, ha tutta la mia stima, perchè cerca di ricostruire una vita sana. Anche qui, molto belle le immagini, rendono bene l'idea dell'atmosfera cupa e poco pulita.

    Anche tu convinta che siano fratelli :be:
    Non ammetto, non smentisco e non mi oppongo a nessuna ipotesi :be:
    Sicuramente Jennifer ha dato una svolta alla storia parlando un argomento così delicato, che, per il personaggio che è (ben educata e con un bel portamento e presenza) fa rivedere il tutto da una prospettiva diversa.. Chissà cosa deve aver passato, e se ci sono dei segreti legati a lei e a questo fratello di cui ancora non sappiamo nulla..
    Sicuramente nei prossimi capitoli ci saranno piccole svolte e coinvolgerò altri personaggi che ancora non sono stati considerati.. Ne vedremo delle belle e spero di tenervi incollati allo schermo per qualche minuto nella lettura :ahah: :ahah: :eheh: :caffe:
     
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    CAPITOLO 17.2 - NAOMI

    Lunedì 6 Ottobre, h. 16.00


    Sono passate due settimane dalla mia festa: ancora se ne parlava, tutti gli invitati si erano divertiti.
    Ma me lo aspettavo, le mie feste erano epiche.
    Se non fosse stato per la presenza di quella smorfiosetta della Ransom sbagliata.
    Quanto la detestavo: quei suoi modi di fare, quell'arroganza e certamente il suo aspetto così mascolino mi davano sui nervi.

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    Io, Jane e Alicia ci eravamo accordate per trovarci subito dopo la scuola a fare merenda e due chiacchierare.
    Alicia era così diversa dalla sorella: se non avessi saputo che erano gemelle, mai avrei affermato una simile sciocchezza.
    Non si somigliavano proprio per niente, non nell'aspetto, non nei modi, in NIENTE.
    Trovavo Alicia decisamente meno irritante di Theresa (che nome è, poi?), e il fatto che sapesse preparare ottimi cocktail le dava sicuramente qualche punto in più, non potevamo non essere amiche.
    Tuttavia, devo ammettere che quel pomeriggio mi annoiai.. non la smettevano di parlare di scuola.
    Jane aveva ricevuto un'offerta per dirigere l'editoriale scolastico: avrebbe seguito le orme del padre e la cosa la mandava in fibrillazione, era evidentemente molto felice. Avrebbe preso lei le decisione per le notizie da pubblicare e con quale frequenza, e avrebbe dovuto curarne ogni particolare, dato che molte di esse venivano pubblicate anche al di fuori della scuola, per lo più quelle inerenti allo sport o ai giovani talenti.
    Io non riuscivo proprio ad ascoltarle, era un argomento che mi annoiava.
    Beh, non che non fossi felice per la mia amica, però non la ritenevo una cosa così importante, sapevo che sarebbe riuscita ad avverare i suoi sogni a piccoli passi, non mi sorprese come avvenimento.
    Alicia invece, molto più gentile ed empatica di me, era sinceramente felice per lei e non cercava di nasconderlo..
    Era decisamente una persona sulla quale Jane ed io (ma non solo, forse tutta la scuola) potevamo contare.

    Alicia: Sono così felice per te Jane! Sapevo che ce l'avresti fatta! Ma ora riuscirai a far combaciare gli impegni della scuola con quelli del giornale?
    Jane: Ma sì, certo, non è un'attività pesante.. Non ci speravo più, era più di un anno che avevo mandato la mia candidatura alla consulente scolastica!
    Alicia: Quindi ora sei tu a dirigere tutto? Come funziona?
    Jane: Si, esatto, la ragazza che gestiva le pubblicazioni si è diplomata, oserei dire finalmeeente, e la consulente scolastica ha tenuto in considerazione la mia candidatura, che nel frattempo era rimasta in sospeso per via di questo evento. Ha tenuto conto anche di tutto il lavoro che ho fatto gli anni precedenti ed è stata entusiasta nel nominarmi a capo del giornale! Non riesco ancora a crederci, sono super contenta!!

    Era estasiata dall'idea di dirigere finalmente l'editoriale scolastico.
    Posso affermare che la sua felicità fosse un pochino contagiosa.
    Mi sorpresi a ridacchiare sotto i baffi per tutto quell'entusiasmo.

    Jane: Devo organizzare la pubblicazione per la festa di Halloween! E ho bisogno di voi.. posso contare su di voi, vero?
    Naomi: Sai che quando si tratta di organizzare feste, io sono la migliore.

    Le risposi con la mia solita arroganza: ma che potevo farci? Era tutto vero.
    Le mie feste erano le migliori.

    Alicia: Miss Modestia anche oggi, eh?
    Naomi: Dai bimba, dimmi che non ti sei divertita alla mia ultima festa.

    Sapevo si fosse divertita, anche se lavorava.
    Piuttosto, l'attaccamento morboso che aveva Santos verso di lei mi irritava parecchio.
    Avevo sentito delle voci in merito a delle avances poco carine nei confronti di Alicia, di quella sera, ma non avevo approfondito. Pensai di cogliere la palla al balzo.

    Naomi: A proposito di divertimento.. Ho sentito dire che Santos ti è "saltato addosso", è verp?
    Alicia: Che?

    Per poco non le andava di traverso il cocktail.

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    Alicia: Ma chi è quel pazzo che ti viene a dire certe cose?
    Naomi: Ma sì, sai com'è la gente.. Parla parla.. Allora, mi stai dicendo che non è così?
    Alicia: Assolutamente no! Anzi, lo ho trovato più irritante del solito. Non la smetteva di seguirmi, passare dal bancone, tirarmi certe occhiatacce.. Per favore, non chiedermi più di vestirmi in quel modo, non penso di poter sopportare un'altra serata con quegli sguardi addosso, Naomi.

    Mi disse decisa.

    Naomi: Va bene, va bene, come vuoi..

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    Alicia: E poi non voglio avere niente a che fare con uno spacciatore.
    Naomi: Un che?
    Jane: Cosa?? Santos spaccia? E da quando?
    Alicia: Ma come, i tuoi informatori stanno perdendo colpi?
    Naomi: Come sei antipatica, Ransom. Su, che storia è questa?

    Ci raccontò che la ragazza nuova, quella Jennifer, subito dopo la festa ebbe una specie di crisi di pianto.
    A quanto pare la ragazza conosceva molto bene Santos, o meglio, suo fratello lo conosceva molto bene, e sembrerebbe che fosse il suo spacciatore.
    Devo ammettere però che quell'uscita da parte di Alicia non mi aveva colta di sorpresa: Santos aveva provato in precedenza ad offrirmi del "divertimento", ma ho sempre rifiutato. Sapevo che tutti quei soldi non potevano venire da un'attività lecita, possedeva i tre quarti dei locali della zona e molto spesso lo sorprendevo con gente poco raccomandabile che si fermava davanti agli ingressi, puntualmente "accompagnati" fuori dalle guardie del corpo.
    Per non parlare poi di quei due energumeni che si portava sempre dietro.
    Insomma, sapevo che non fosse una persona del tutto pulita nonostante la sua bella presenza.

    Tornando a noi: Jennifer raccontò ai suoi amichetti molti dettagli scabrosi, drammi familiari, eventi tragici che includevano il fratello gran parte del tempo ubriaco e drogato. Il rapporto in famiglia si era logorato così tanto da far sì che non si vedessero per un anno intero. Tutto questo per arrivare alla conclusione che, quel ragazzaccio le aveva portato a galla dei brutti ricordi e, ora che Santos l'aveva vista in un locale, e ora che suo fratello non lo frequentava più da molto tempo (o così sembrava, io avevo una mia ipotesi), sarebbe stata solo una questione di tempo prima che tornasse nello stesso circolo vizioso di sempre.

    Alicia: E questo è ciò che ci ha detto.. Jhonatan l'ha abbracciata diverse volte per tranquillizzarla.. Tutti ci abbiamo provato..
    Naomi: Ma che cavaliere, eh? Non lo so, quella ragazza non mi convince.. Non credo che suo fratello abbia davvero smesso di frequentarlo..
    Jane: Non sai nemmeno chi sia suo fratello, Naomi, non iniziare con le congetture.
    Naomi: Fate come volete, quando si saprà che ha ricominciato a drogarsi, non ditemi che non ve lo avevo detto, ok?

    Alzarono gli occhi al cielo entrambe.
    E' davvero così difficile guardare in faccia la verità?

    Qualche ora dopo..



    Uscimmo tutte e tre dal bar.
    Per Alicia era arrivata l'ora di andare a casa, mentre io e Jane decidemmo di stare ancora un po' in giro, ma non prima di averla riaccompagnata a casa.

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    Alicia: Ora devo proprio andare ragazze, mio padre è di turno al ristorante e io devo preparare la cena..
    Naomi: Ti accompagnamo noi, tanto siamo di strada e camminare un po' non ci farà male.
    Jane: A patto che dopo andiamo alla spa! Me lo hai promesso, ricordi?

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    Naomi: Certe volte mi mandi ai matti, Jane.

    Ci avviammo verso casa di Alicia.
    Stava iniziando a salire il freddo, e mi pentii di essermi vestita così poco (come al solito).
    Mi sentii meglio al pensiero che saremmo andate alla Spa, io e Jane, a farci fare un bel massaggio e a fare un bagno caldo.

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    Come sempre, accompagnare a casa Alicia mi faceva diventare malinconica: mi piaceva la compagnia di quella ragazza, mi metteva il buon umore.
    Lei e Jane riuscirono a fare breccia nella mia anima oscura (così la chiamava mia madre) e a scaldare quel poco di ghiaccio che riuscivano, del mio cuore.
    Ogni tanto mi facevo un piccolo esame di coscienza: forse ero troppo cinica e cattiva?
    No, la vita lo è. Io faccio solo da contorno.

    Jane: E' sempre un dispiacere salutarla quando usciamo insieme.. Vorrei tanto che si unisse a noi per la Spa..
    Naomi: Stavo pensando esattamente la stessa cosa..
    Jane: Hey, perchè prima di andare alla Spa non andiamo a berci qualcosa di caldo??
    Naomi: Sei incorreggibile Jane, un pasticcino qui, un cioccolatino là.. E la tua linea?
    Jane: Eddai, non fare la rompiscatole.
    Naomi: Mi preoccupo per te, lo sai.. Comunque va bene, non ci farà sicuramente male scaldarci un po' prima di un bel massaggio.. Andiamo in quella pasticceria lì vicino, vero?
    Jane: Sii

    E così ci avviammo verso quella pasticceria..

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    Era davvero un posto molto carino ed elegante.
    I pasticcini e le cioccolate erano davvero buonissimi, peccato che non potessi più mangiarne come facevo da piccola: dovevo mantenere una certa linea, il peso, e la calma di mia madre.

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    Jane: Non vedo l'ora di inziare!
    Naomi: Settimana prossima, giusto?
    Jane: Si! Devo iniziare con i preparativi per pubblicizzare la festa di Halloween.. Devo sentire il locale, mandare gli inviti contro-
    Naomi: Hey donna in carriera, calmati, ok? Io penso alla festa, tu a tutto il resto.
    Jane: Per favore però non chiedere nessun favore a Santos, dopo quello che mi ha detto Alicia non ho più molta voglia di vederlo ronzare attorno a noi, ok?
    Naomi: Certo, non preoccuparti.. Bevi la tua cioccolata, che si raffredda e ho voglia di un massaggio.

    Quel cretino.
    E' riuscito a farsi riconoscere da un'adolescente e ora si è rovinato la piazza, ma non farò niente per fargliela riprendere.
    Se Jane scoprisse che ho contribuito a far girare della Cocaina ad una festa di ragazzini andrebbe su tutte le furie, ed avrebbe ragione.

    Due ore dopo..



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    Oh, sento i miei muscoli rilassarsi e i miei nervi sciogliersi.


    Pensai.
    Non fui molto felice del massaggiatore che mi assegnarono alla reception, ma dovetti ammettere che sapeva come sciogliere il mio esile corpo.
    Io optai per un massaggio rilassante, mentre Jane per un massaggio Svedese.
    Ci fecero accomodare in due sale diverse, ma adiacenti, divise solo da una rilassante cascata di acqua calda.
    La stanza profumava di nocciola e fave di cacao: gli oli che aveva usato il massaggiatore emanavano un profumo così dolce e goloso?.

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    Finito il massaggio, mi affrettai per andare a mettere un costume nello spogliatoio: mi avviai verso la vasca idromassaggio per un bel bagno rilassante e quattro chiacchiere con la mia migliore amica.

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    Jane: Sai, dovresti venire da me una delle prossime sere, potremmo fare un pijama party, mangiare una pizza e farci qualche maschera al cocco spettegolando, come quando eravamo piccole, ti va?
    Naomi: Non saprei.. Nei prossimi giorni dovrei aiutare mia madre con delle faccende per il suo nuovo film..

    La verità era che non avevo molta voglia di andare a casa sua, con quella peste della sua sorellina.
    Aveva la stessa età della mia, ma, a differenza sua, non aveva idea di cosa significasse "spazio personale", doveva assolutamente toccare tutto ciò che vedeva, ed impazziva quando vedeva qualcosa di mio.
    Insomma, non mi andava proprio.

    Jane: Va bene, allora rimandiamo alla settimana prossima, che dici?
    Naomi: Si, ti faccio sapere..

    Mi appoggiai allo schienale della vasca per sentire il getto d'acqua che premeva sulla schiena, così rilassante..

    ???: Eddai smettila, mi fai il solletico!!

    Jane: Qualcuno si sta divertendo laggiù eh?
    Naomi: Si, beh, dovrebbero anche contenersi, questa è una Spa, non un Motel.

    Il mio momento di relax fu interrotto dallo schiamazzare di una coppia, che evidentemente di trovava nella stanza a fianco alla nostra.
    Che nervoso, sentii l'effetto del massaggio svanire ed i miei nervi tirare.

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    Mi alzai ed andai a vedere cosa diavolo stessero combinando quei due, così da dare sfogo al mio nervoso fulminante.

    Jane: Hey!! Ma dove vai?? Torna qui, Naomi.
    Naomi: Nessuno, e dico nessuno mi infastidisce quando sto alla spa per rilassarmi.
    Jane: Naomi per favore..

    La ignorai e mi avviai verso il corridoio.
    C'era una coppia nella vasca accanto alla nostra, e anche quando mi avviai verso di loro, continuavano a fare gli amanti innamorati.
    Ma una volta fermata davanti alla tenda, mi nascosi dietro l'angolo.
    Ciò che vidi mi fece ribrezzo ma allo stesso tempo mi divertiva.

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    Nella vasca c'era Marcus, il padre di Theresa ed Alicia e nella vasca con lui si trovava una ragazza ben più giovane, che sicuramente non era sua moglie.
    Lui era intento a farle un massaggio romantico (che schifo) mentre lei non faceva altro che emettere suoni di dubbia moralità e risolini fastidiosi.
    Quando Jane mi raggiunse, restò pietrificata e si abbassò a quattro zampe per non essere vista.

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    Presi in fretta il cellulare dalla tasca, nella mia mente qualcosa scattò, suggerendomi di riprendere quella macabra e fastidiosa scena che avevo davanti.

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    Jane si alzò di scatto, e io nascosi immediatamente il telefono.
    Tornammo nella nostra sala con la vasca.
    Sul suo viso riuscii a leggere perfettamente il panico, mista alla rabbia.

    Quando uscimmo dalla Spa, sembrava più delusa, che altro.

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    Jane: Non so cosa dire..
    Naomi: Sei sotto shock. Non devi dire niente,
    Jane: Cosa facciamo?
    Naomi: Niente, Jane. Non facciamo niente. Le persone fanno schifo, tradiscono, mentono, non è compito nostro salvare o distruggere lo splendido matrimonio di Elodie e Marcus Ransom, ok? Ci hagià pensato lui.
    Jane: Alicia.. sarà devastata..
    Naomi: Si, beh, si abituerà.
    Jane: E Theresa..
    Naomi: Oh, di lei non mi preoccupo proprio. Anzi, se lo meriterebbe, n-
    Jane: Perchè devi essere così cattiva con lei? Che ti ha fatto?

    Povera Jane, così ingenua.

    Naomi: Sai benissimo cosa mi ha fatto sua madre. La sua presenza mi infastidice.
    Jane: E allora perchè con Alicia hai quel bel rapporto?
    Naomi: Lei è diversa, lo sai. E basta parlarne, mi hai già fatto passare l'effetto del massaggio, cazzo.

    La riaccompagnai a casa, e per tutto il tragitto non parlammo per niente..

    Due ore più tardi, nella stanza di Naomi..



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    Dopo una bella doccia, mi rifugiai nella mia stanza.
    Mi sedetti alla scrivania.
    Ciò che vidi quel pomeriggio mi sconvolse, ma, stranamente (o forse no) in maniera positiva.
    Quella mocciosetta della Ransom , doveva aprire gli occhi, vedere che il suo mondo di rose e fiori celava una montagna di letame.
    Scrissi un messaggio a Jane, sapendo che dal suo computer di casa gestiva la maggior parte delle operazione dell'editoriale..

    NPenso che dopo la giornata di oggi, ci serva una bella serata insieme.. Va bene se vengo da te questo sabato?
    J: Sono d'accordo. Va benissimo per sabato, domani a scuola concordiamo l'orario. XoXo

    La Ransom e sua Madre, si meritavano una lezione, ed io gliela avrei impartita a dovere.

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    cavolo marcus si è fatto beccare anche da loro due... se finora è riuscito a farla franca... adesso saranno dolori...
    il problema è che naomi vuole dare una lezione a theresa e sua madre, ma non capisce che così ferirà anche la sua amica alicia. se ne renderà conto troppo tardi...
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    CITAZIONE (DalaiLama @ 5/12/2021, 12:01) 
    cavolo marcus si è fatto beccare anche da loro due... se finora è riuscito a farla franca... adesso saranno dolori...
    il problema è che naomi vuole dare una lezione a theresa e sua madre, ma non capisce che così ferirà anche la sua amica alicia. se ne renderà conto troppo tardi...

    Eh si, Marcus non riesce proprio ad essere più discreto..
    Vediamo se a Naomi importerà davvero della reazione di Alicia.. Sono sempre state lei e Jane, Alicia si è avvicinata solo negli utlimi due anni.. Vedremo 👀
     
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    Finalmente sono riuscita a recuperare tutta la storia!! Wow, che dire.. Ti devo assolutamente fare i complimenti perché sei bravissima! Scrivi molto bene e la lettura è fluidissima, si legge con piacevolezza. Ma soprattutto adoro come hai caratterizzato i personaggi e i vari intrecci che sei riuscita a creare. Ho apprezzato moltissimo il capitolo dove racconti dell'appuntamento tra Theresa e Pj attraverso un flashback. Veramente tutto molto originale sia nella forma che nel contenuto. Anche le foto sono stupende, cogli perfettamente i momenti giusti da immortalare. Il personaggio con cui ho empatizzato di più finora è Jonathan. È dolcissimo!
    Continuo a seguirti con grandissimo interesse. ❤️
     
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    CITAZIONE (Lilywhite @ 1/3/2022, 11:11) 
    Finalmente sono riuscita a recuperare tutta la storia!! Wow, che dire.. Ti devo assolutamente fare i complimenti perché sei bravissima! Scrivi molto bene e la lettura è fluidissima, si legge con piacevolezza. Ma soprattutto adoro come hai caratterizzato i personaggi e i vari intrecci che sei riuscita a creare. Ho apprezzato moltissimo il capitolo dove racconti dell'appuntamento tra Theresa e Pj attraverso un flashback. Veramente tutto molto originale sia nella forma che nel contenuto. Anche le foto sono stupende, cogli perfettamente i momenti giusti da immortalare. Il personaggio con cui ho empatizzato di più finora è Jonathan. È dolcissimo!
    Continuo a seguirti con grandissimo interesse. ❤️

    Ciao Lily! Grazie mille per i complimenti 😍 😍 :cry: :cry:

    Sto pian pianino continuando con le foto e la scrittura, spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo molto presto (attualmente sto editando le foto, metto un piccolissimo spoiler/anticipazione del prossimo episodio qua sotto :ahah: )
    Il prossimo capitolo penso che sia molto succoso e ricco di tante informazioni, spero ti piaccia e che continui in crescendo <3

    Grazie mille per aver continuato e star continuando (a te a ai lettori) mi rende molto felice leggere i vostri commenti <3 Grazie Grazie e scusate tantissimo per il rilento (sto cercando di ritagliarmi piccoli momenti nella giornata per continuare a scrivere e a editare, più il tempo passa e più vengono rilasciati aggiornamenti e quindi devo aggiornare anche le MOD, è quasi più il tempo che perdo nelle MOD che in altro ;_; ma non demordo, sono sicura uscirà qualcosa di bellino <3 :] :wub:)

     
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    Naomi mi sta sempre antipatica, ma in questo capitolo mi ha sorpreso, seppur acidella ha dimostrato di avere un minimo di princìpi. Sapere del tradimento di qualcuno a te vicino è una cosa sempre dolorosa, ma non da tenere nascosta. Però da parte sua secondo me è più la vendetta a motivarla che il senso di lealtà nei confronti dell'amica.
    Ma poi cos'avrá fatto la madre per irritarla così tanto? :mah:

    L'ultima foto non promette bene per Alicia, mi chiedo chi sarà il primo a dare la devastante notizia...
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    Wow Elisa ma hai scritto una storia? Oggi in pausa pranzo la leggo tutta, anche se sto leggendo un sacco di complimenti per come scrivi e guardando qualche immagine sembrano molto belle 😍 purtroppo per adesso sono con il cell e ad una lezione informativa per la tesi :(
    Più tardi leggo tutto e ti commento, sono stracuriosa <3 <3
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    CITAZIONE (Clover~ @ 2/3/2022, 08:19) 
    Naomi mi sta sempre antipatica, ma in questo capitolo mi ha sorpreso, seppur acidella ha dimostrato di avere un minimo di princìpi. Sapere del tradimento di qualcuno a te vicino è una cosa sempre dolorosa, ma non da tenere nascosta. Però da parte sua secondo me è più la vendetta a motivarla che il senso di lealtà nei confronti dell'amica.
    Ma poi cos'avrá fatto la madre per irritarla così tanto? :mah:

    L'ultima foto non promette bene per Alicia, mi chiedo chi sarà il primo a dare la devastante notizia...

    Ciao Clover! Grazie per aver continuato :cry: <3

    Si, Naomi è molto acida ed effettivamente anche un po' stronz3tta.. Nei prossimi episodi introdurrò anche altri personaggi, fino ad ora è sempre stato tutto molto idilliaco, forse anche troppo, ma con i nuovi pg (di cui uno molto molto cattivo) dovrei riuscire a dare un po' di pepe alle nostre "avventure". Ti anticipo che approfondirò tra non molto la vicenda Mamma-Naomi-Elodie (Mamma di Theresa e Alicia) e spero che possa essere un ulteriore colpo di scena interessante :] *_*

    Grazie mille per la continuazione :wub: :cry: <3




    CITAZIONE (rosy1992 @ 2/3/2022, 10:09) 
    Wow Elisa ma hai scritto una storia? Oggi in pausa pranzo la leggo tutta, anche se sto leggendo un sacco di complimenti per come scrivi e guardando qualche immagine sembrano molto belle 😍 purtroppo per adesso sono con il cell e ad una lezione informativa per la tesi :(
    Più tardi leggo tutto e ti commento, sono stracuriosa <3 <3

    Ciao Rosy! Fammi sapere che ne pensi 3_3 spero ti piaccia <3 Buona lezione, buon lavoro e buona fortuna con la tesi! :] :]
     
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    CAPITOLO 17.3 - NAOMI

    Sabato 11 Ottobre



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    Arrivai a casa di Jane alle 16 in punto.
    Faceva ancora caldo, era una bellissima giornata di sole: se non avessi preso l'impegno con la mia amica sarei certamente rimasta in piscina ad abbronzarmi..
    Le mandai un messaggio al volo per avvisarla del mio arrivo.

    Santo cielo che caldo.. Ma dove diavolo è?



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    Pensai.. Mi fece attendere almeno un quarto d'ora prima di rispondere.. Tipico di Jane, probabilmente era sotto la doccia.
    Quando mi rispose, mi disse che la porta era aperta. Entrai, e finalmente un'ondata di fresco mi abbracciò: c'erano accesi i condizionatori, la madre di Jane soffriva tantissimo il caldo e li fece installare in tutte le stanze della casa ad eccezione dei bagni. Mi diressi verso le scale senza rendermi conto del sorriso che avevo stampato in faccia, probabilmente dovuto dalla sensazione di benessere provato in quel momento..
    Arrivai al piano di sopra, dove si trovava la camera di Jane ed entrai senza bussare: come sospettavo, si stava facendo la doccia, la porta del bagno era chiusa a chiave. Aspettai seduta sul letto l'arrivo della mia amica.
    Fortunatamente aveva quasi finito, sentivo il rumore dell'asciugacapelli andare a manetta.
    Quando uscì, io ero sdraiata sul letto e lei aveva indosso solo l'asciugamano.
    Si avvicinò alla cabina armadio e si fermò sullo stipite della porta per salutarmi..

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    Mi sorrise.

    Jane: Hey, non ti ho sentito entrare!
    Naomi: Beh, eri sotto al phon..
    Jane: Come stai?

    Mi chiese, cercando di ignorare la mia solita schiettezza..

    Naomi: Bene, sono un po' stanca.. Rimpiango di non essere rimasta a casa per godermi una bella giornata a bordo piscina
    Jane: Si, fa caldo oggi in effetti
    Naomi: Già..

    Entrò in cabina armadio a cercare il pigiama.
    Invidiavo la sua stanza: era molto spaziosa e i suoi l'avevano arredata rispecchiando Jane e la sua personalità: una stanza delicata e semplice, proprio come lei.

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    Era grande per essere la camera da letto di un'adolescente: nell'angolo dietro alla cabina era posizionato un morbido divano ad angolo rosa chiaro, sopra alla quale erano state installate delle mensole sulla quale la mia amica aveva messo le sue cose ordinate e sistemate alla perfezione.
    In fondo alla stanza avevano fatto realizzare uno spazio che contenesse perfettamente il letto realizzato con dei pallet: la madre di Jane era amante del fai da te e del riciclo (anche se a guardarla non lo si direbbe affatto) e le realizzò una struttura abbastanza salda ed esteticamente accettabile per per tutto l'ambiente.
    A completare il tutto erano la scrivania e la sedia (anche queste di seconda mano) sulla quale si trovavano due schermi, collegati ad un computer fisso, che Jane utilizzava tantissimo.
    La cabina armadio invece, era stata ricavata da un piccolo angolo del sottoscala: ammetto che per me era davvero troppo piccola come stanza per contenere i vestiti, io ne avevo tantissimi e non sarei riuscita a farci stare nemmeno una parte delle mie scarpe, ma Jane era modesta e riusciva a farci stare tutto.

    Ammetto che la invidiavo un pochino.
    Si vestì e si sedette sul divano, guardandomi storto: io ero sdraiata sul letto con le scarpe ancora addosso, avevo questa pessima abitudine che anche mia madre odiava.

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    Jane: Naomi puoi toglierti le scarpe quando sei sul mio letto almeno? Sai che mi dà sui nervi.

    Finsi di non ascoltarla.
    Ero immersa nei miei pensieri: pensavo a quello che avrei dovuto fare quella notte, inviare dal giornale della scuola quella maledetta foto del padre di Ransom.

    Jane: Naomi?
    Naomi: Uh.. si?
    Jane: Ma mi ascolti? Ho chiesto di toglierti le scarpe, per favore..
    Naomi: Si si tra poco le tolgo.
    Jane: Ma che hai? Tutto bene?
    Naomi: Si, certo che sto bene, sono solo stanca, questo caldo mi da sui nervi se non lo supero con una bella nuotata, te l'ho detto.

    Restò in silenzio.
    Mi resi conto di essere stata troppo fredda, non le avevo nemmeno chiesto come stessa, sapevo che quello che avevamo visto la settimana prima l'aveva turbata.

    Naomi: Tu come stai?
    Jane: Io?
    Naomi: Sì, tu, ci sei solo tu in questa stanza con me, o parlo con i muri?

    Sbuffò.

    Jane: Come vuoi che stia?

    Avevo fatto centro.

    Naomi: Che fai, pensi ancora al padre di Alicia? Lascia perdere Jane, davvero
    Jane: Non riesco ad essere indifferente Naomi, penso che Alicia debba saperlo.. Cosa accadrebbe se sua madre lo venisse a sapere da qualcuno in città? Lo sai che a Willow Creek si conoscono tutti e che tutti sono alla ricerca che qualche nuovo scandalo. E se venisse fuori che noi lo sapevamo? Hai idea di come starebbe Alicia?
    Naomi: Oh mamma che noia che sei. Alicia non lo verrà mai a sapere e nemmeno sua madre, perchè noi ci faremo gli affari nostri, è chiaro? Non voglo più sentir parlare di questa storia, stai iniziando a farmi inc*zzare.
    Jane: Ma si può sapere che diavolo ti prende oggi? Alicia è anche una tua amica.

    Rimarcò quell'aggettivo come se volesse sottolineare la mia colpa ed il mio coinvolgimento in quella cosa.

    Naomi: Certo Jane, ma che prove abbiamo di ciò che abbiamo visto? Nessuna. Alicia potrebbe anche non crederci. E poi suo padre negherebbe tutto, non pensare che i traditori ammettano il tradimento. Vivi nel mondo delle favole. Cosa accadrebbe se invece Alicia non ci credesse, eh? Cosa pensi accadrebbe se arrivasse a casa con un'accusa del genere nei confronti di suo padre? Credimi, è meglio che ci facciamo gli affari nostri. Se deve venire fuori, verrà fuori, ma io e te non sappiamo nulla.

    Sembrò convincersi della mia teoria.
    Anche se avevo delle intenzioni non esattamente pure, credevo davvero in quello che le dissi: Jane non sapeva che io avevo una prova in mano di quel tradimento e non avevo di certo intenzione di tirarla fuori in quel momento. Alicia non ci avrebbe mai creduto, ci avrebbe dato delle pazze e si sarebbe allontanata inevitabilmente.
    Jane era molto legata a quella ragazza, una cosa del genere avrebbe inevitabilmente creato una spaccatura nel loro rapporto.
    Mi alzai dal letto per mettermi in una posizione più comoda e guardare la mia amica: lei si era seduta portandosi le ginocchia al petto e guardava nel vuoto, sempre più convinta del fatto che avessi ragione sulla questione.

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    Naomi: Piuttosto, che ne dici se andiamo in cucina e ci beviamo qualcosa di fresco? Con questo caldo ne ho proprio bisogno!

    Sospirai.
    Lei annuì e si alzò dal divano. Scendemmo in cucina ed iniziai a preparare qualcosa da bere..

    Qualche ora più tardi..



    Ridevamo come due matte ricordando gli anni passati. Ormai erano le 21 passate: avevamo passato tutto il pomeriggio a ridere e a scherzare come due bambine.
    Dovetti ammettere a me stessa di essermi divertita quella sera: ormai eravamo al terzo cocktail ciascuna, sul bancone della cucina c'era di tutto dalla pizza agli involtini, ai toast.
    Quel poco di alcol che avevo messo nei drink (un goccino di prosecco) quasi bastò a farci dire più cavolate del solito e a farci ridere senza che potessimo fermarci.

    Dopo aver ripreso fiato lei si fece quasi seria e mi ricordò di un impegno per quella settimana..

    Jane: Prima che mi dimentichi, ricordati che mercoledì abbiamo c'è l'evento per l'iscrizione ai club della scuola, ok?
    Naomi: Certo, come dimenticarlo..

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    I club della scuola: era un evento che veniva organizzato ogni anno dal consiglio scolastico dove tutti i club dell'Istituto preparavano dei piccoli stand per presentare il loro club e le iniziative/impegni alla quale prendevano parte. Era come essere ad una fiera: c'era il club degli scacchi, il club del libro, la squadra di basket, il club del giornalismo, il club dell'informatica.. Tutti si riunivano per attirare quanti più studenti possibili e convincerli ad iscriversi alle loro attività.
    Ovviamente Jane faceva parte del Club di Giornalismo, mentre io non avevo ancora trovato niente di interessante dopo quattro anni di liceo.

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    Ovviamente io dovevo accompagnarla all'evento: lei dirigeva ormai il suo Club.
    Solitamente mentre cercava di attirare quanti più iscritti possibili, io mi sedevo su una pancina o facevo un giro per i corsi di Pittura, Arte e Letteratura. Mi piaceva molto leggere, ma non abbastanza per entrare fra quegli invasati del Club del Libro.

    Jane: Hai intenzione di iscriverti a qualcosa quest'anno?
    Naomi: No, non penso
    Jane: Sai che da quest'anno c'è un nuovo club?
    Naomi: Uh-uh..

    La ascoltai con disinteresse.

    Jane: Qualche studente ha chiesto l'approvazione per un club di fotografia e Moda, se raggiungono i quindici iscritti, da quest'anno avremo un nuovo club!

    Sembrava una bambina a Natale.
    Si, beh, anche la fotografia mi appassionava.. Ma non abbastanza per iscrivermi ad attività extrascolastiche

    Naomi: Ci darò un'occhiata..
    Jane: Sii!

    Avanzai un timido sorriso.
    Lei guardò l'orologio oltre le mie spalle e si alzò dallo sgabello con l'intento di pulire tutto il casino che avevamo appena combinato, io mi alzai a mia volta.

    Jane: Sistemo questo pasticcio e andiamo in camera.
    Naomi: Aspetta, ti do una mano..

    Pulimmo tutta la cucina, caricammo la lavastoviglie e ci avviammo verso la cameretta degli ospiti, allestita apposta per me (che onore).
    Lasciavo spesso dei vestiti da Jane proprio per occasioni come queste: ci conoscevamo da sempre, eravamo molto unite. Lei faceva lo stesso a casa mia.

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    Aprii l'armadio e tirai fuori una canottiera e i pantaloncini abbinati, tutto in azzurro.
    Jane si sedette sul tappeto, per terra.

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    Andammo avanti a conversare del più e del meno: lei insisteva sul farmi iscrivere a quel maledetto Club di Fotografia, ed io scherzavo sulla sua condizione mentale, ancora mi sorprendeva la sua forte debolezza nei confronti dell'alcol, non lo reggeva proprio. Non accennò ulteriormente alla questione del padre di Alicia, per fortuna.
    Non avevo più voglia di sentire un'ulteriore parola a riguardo.
    Quando ci coricammo erano le 22 passate. Jane era palesemente stanca, continuava a sbadigliare e sembrava bramare il letto per un bel riposo, infatti si addormentò non appena toccò il cuscino: non era nemmeno riuscita ad infilarsi sotto alle coperte. Provai a chiudere gli occhi poco dopo aver impostato una sveglia per le 4 ore successive, quando sicuramente avrei trovato tutta la casa nel silenzio tombale..

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    Quattro ore più tardi..



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    La casa era caduta nel silenzio più totale: sentii il telefono vibrare sotto al cuscino e mi alzai piano dal letto.
    Mi assicurai che Jane non si fosse svegliata per il rumore e fortunatamente la vidi dormire pacificamente,
    Mi misi a sedere e mi alzai, camminando piano, attenta a non far scricchiolare le assi del pregiato pavimento in legno.

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    Uscii dalla cameretta e mi avviai verso il piano di sopra: l'ufficio di suo padre si trovava secondo piano, un piano sopra alla camera di Jane. Sapevo che tutte le operazioni e le copie definitive da inviare al giornale le faceva da lì.
    Quando arrivai al secondo piano, entrai nell'ufficio: la porta era aperta.

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    Mi avvicinai alla scrivania: anche qui il computer fisso era collegato a due grandi schermi curvi.
    Jane mi aveva detto che lo schermo curvo permetteva ai grafici di lavorare meglio.
    A me faceva venire il mal di testa.
    Accesi il computer, che fortunatamente non era protetto da Password, e ci entrai.

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    Presi il mio cellulare e lo collegai al computer.
    Qualche sera prima avevo preparato un articolo alla quale avevo appicciato la foto incriminante.
    Lo scaricai e lo incollai sul nuovo editoriale.
    Impostai una data di pubblicazione.
    Ormai era fatta, dovevo solo inviare: sarebbe stato tutto pubblico la mattina seguente.

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    Poco prima di premere INVIO, mi fermai a pensare al discorso che affrontai con Jane quel pomeriggio..
    Riflettei su ciò che stavo facendo: la colpa sarebbe ricaduta interamente su Jane, era lei a dirigere l'editoriale scolastico e ad approvare tutte le notizie prima che andassero in stampa, e lei avrebbe saputo che in realtà ero stata io a mandare quell'articolo. Sarebbe saltato fuori di sicuro. Volevo davvero che la mia migliore amica fosse messa alla gogna dall'intera scuola per aver pubblicato un dettaglio piccante sul genitore di due studentesse? Peraltro, attraverso un'immagine come quella che avevo scattato? Assolutamente no. Iniziai a sentirmi in colpa per la situazione che sarebbe potuta accadere.
    Cancellai tutto il lavoro che avevo prodotto, scollegai il telefono dal computer e spensi tutto.
    Tornai verso il letto che la mia amica mi aveva preparato e mi rimisi a dormire.

    Il mattino seguente - Domenica 12 Ottobre


    Quando mi svegliai, Jane non era nel suo letto.
    Iniziò a prendermi il panico: mi alzai dal letto e mi avviai fuori dalla cameretta, cercando di mostrarmi calma.
    Appena aprii la porta, sentii un odore di Pancakes pervadermi le narici e vidi la mia amica attraverso la porta a vetri della cucina, che stava finendo la cottura dell'ultimo Pancake.
    I suoi non erano a casa e quindi pensava a tutto lei.

    Entrai in cucina mentre lei si avvicinò al frigorifero per versarsi un bicchiere di latte fresco.

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    Jane: Buongiorno Bella Addormentata! Dormito bene??

    Sempre così squillante la mattina.. ma che voglia ha?

    Naomi: Si, sì, dormito bene, grazie.

    Le risposi con la voce ancora impastata dal sonno, mentre mi sedetti sullo sgabello.
    Mi sentii sollevata dal fatto che fosse solo a preparare la colazione e che non si fosse accorta del fatto che mi fossi alzata la notte per andare al piano di sopra. Lei era radiosa: sorridente e piena di vita.

    Ma come diavolo fa ad essere così pimpante già di domenica mattina?

    Erano appena passate le 8 del mattino: sul bancone c'erano dei pancake e una tazza di cappuccino fumante.
    Jane mi conosceva davvero bene.
    Presi un piattino dalla pila accanto al lavello e mi servii da sola.
    Lei si sedette allo sgabello accanto al mio ed iniziammo a chiacchierare.

    Jane: Che vuoi fare oggi? C'è una bella giornata, magari una nuotata in piscina?
    Naomi: No, a dire il vero dovrei tornare a casa presto.. Sai, mia madre..

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    Non sembrò delusa da quella risposta: sapeva bene come fosse fatta mia madre, una primadonna tutta d'un pezzo.
    Tuttavia le dissi una piccola bugia, ero io a voler tornare a casa presto: dovevo trovare una nuova soluzione per mandare in giro quella foto in modo che nessuno risalisse a me.
    Andammo avanti a chiacchierare ancora per un po': le chiesi quali fossero i suoi piani per la giornata e mi disse che si sarebbe goduta da sola una bella giornata in piscina. I suoi sarebbero tornati solo la sera, quindi aveva la casa tutta per sè. Doveva revisionare alcuni articoli per il giornale e inviarli entro la mattina seguente e finire una relazione per la lezione di Letteratura.
    Quando finimmo la colazione, andai a cambiarmi al volo.

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    Mi rivestii e restai di fronte allo specchio della cameretta per sistemarmi.
    Quando ebbi finito, uscii e salutai la mia mica con un caldo abbraccio.

    Naomi: Ci vediamo domani in classe.
    Jane: Certo! Scrivimi quando sei a casa.
    Naomi: Va bene!

    Uscii ed imboccai la strada verso casa: fortunatamente non vivevamo tanto lontane, ci misi giusto un quarto d'ora a piedi.

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    Quando arrivai a casa andai subito nella mia stanza.
    Mi sdraiai sul letto, sempre con le scarpe addosso (maledetto vizio) però quantomeno non era presente nessuno che potesse darmi fastidio o farmi una ramanzina in merito.
    Iniziai a pensare a come gestire la questione della foto: dovetti ammettere a me stessa che Jane non avesse tutti i torti: Alicia e sua sorella, per quanto non la sopportassi, dovevano sapere. Ma chi eravamo noi per deciderlo? Nessuno.
    Mentre mi aggrappavo a questo pensiero, il mio cellulare vibrò: qualcuno doveva avermi mandato un messaggio. Lo presi e lessi l'anteprima: era Santos. Gli risposi senza pensarci: forse mi avrebbe fatto bene passare da lui per qualche ora

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    Mi alzai dal letto e scesi in bagno per farmi una doccia calda.
    Pii tornai in camera e mi cambiai. Cercai qualcosa di accattivante da indossare per la giornata: sapevo benissimo come erano le feste di Santos, c'ero stata diverse volte. Sapevo avrebbe avuto la casa piena di gente e con un sacco di ragazzi e ragazze ubriache in piscina a festeggiare, con la musica a palla, ma speravo che non girasse droga. In ogni caso, non avevo intensione di farmi tirare dentro in un giro del genere.

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    Quando riuscii ad abbinare i vestiti giusti. scesi al piano di sotto e mi diressi verso la città: Santos viveva in un appartamento enorme, un attico di tre piani in periferia a San Myshuno, in stile industriale. Si trattava di una vecchia fabbrica di vestiti, che lui acquistò e fece ristrutturare. Insieme a lui vivevano altri tre ragazzi: il fratello (gemello), suo cugino ed un ragazzo che non ho mai avuto occasione di incontrare e che non avrei mai incontrato in quanto se n'era andato da poco. Non sapevo niente su di lui, se non che frequentava l'università ed era figlio di qualche pezzo grosso della zona.

    Un'ora più tardi..



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    Arrivai a casa di Santos alle 14 e 30 più o meno: sapevo che il ritardo non sarebbe stato un problema, la gente si presentava all'ora che preferiva, e arrivando tardi non mi sarei ritrovata nell'imbarazzo di conoscere tutti i presenti che man mano arrivavano. Entrai nell'atrio del palazzo e presi l'ascensore per recarmi all'ultimo piano: l'ascensore entrava direttamente nell'appartamento e per entrare bisognava avvisare il portiere, che chiamava l'ultimo piano per avvisare l'arrivo di un visitatore e dava l'ok per farlo salire.
    Arrivai al piano di sopra ed era tutto esattamente come me lo immaginavo: la casa era piena di gente, avevano tutti almeno una birra o un bicchiere in mano. Alcuni erano studenti, altri ragazzi venuti da fuori. La musica era altissima, c'erano ragazze che ballavano sui tavolo, altri ragazzi fumavano all'esterno.
    Era pieno di birre, lattine, bottiglie ovunque.

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    Passai accanto ad un gruppetto di gente che fumava in casa: non avrei mai voluto trovarmi nei panni della cameriera il giorno dopo per pulire tutto quello schifo.
    Oltrepassato il gruppetto, mi diressi al piano di sopra: sapevo che avrei trovato i ragazzi nel piccolo salottino che faceva da zona di passaggio tra le stanze da letto.
    Ed avevo ragione.

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    Già dal pianerottolo della scala intravidi una chioma bionda e dei tatuaggi: erano il fratello di Santos (Diego) e suo cugino (Jack). Stavano parlando tra loro di qualche partita di baseball o basket, nonostante tutti quei tatuaggi e il loro stile di vita erano fanatici di sport e tutto sommato erano anche molto in forma.
    In quel momento mi venne in mente che Santos proibiva loro di fare uso delle sostanze che vendeva: non voleva frequentare dei tossicodipendenti, ne aveva già abbastanza di quelli che lo cercavano per qualche bustina, trovavo questa cosa molto incoerente. Mi avvicinai al divano e li salutai: sembrarono entrambi felici di vedermi, mi dissero addirittura che mi stavano aspettando.

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    Mi sedetti accanto a Jack, che continuava a spiegare al cugino il motivo per cui il suo giocatore preferito avrebbe portato l'intera squadra alle nazionali, mentre Diego bocciava una ad una quelle che definiva "stupide insinuazioni" e rideva delle sue reazioni. Mi piacevano quei due, tutto sommato la loro compagnia allietava i pomeriggi passati insieme.
    Jack era un ragazzo molto gentile ed intelligente: frequentava la facoltà di Matematica, stava finendo un dottorato, ed era il primo del suo corso, tant'è che uno dei suoi professori gli aveva offerto un lavoro in un'azienda che si occupava di bio-medicina.
    Visto quello che aveva passato da piccolo, questa di poteva considerare una piccola ma grande rivincita.

    La sua storia mi commosse quando me la raccontò: viveva con il padre alcolizzato in un quartiere di periferia dietro alla città di San Myshuno, una zona malfamata e piena di gente pericolosa; della madre sapeva poco e niente, non l'aveva mai conosciuta. Un giorno, la vicina sentì delle urla provenire da casa di Jack e chiamò la polizia, convinta che stesse facendo del male al bambino: fortunatamente Jack era a scuola quella mattina e mi disse che, in preda all'ennesima crisi per l'alcol, suo padre iniziò a spaccare tutto ciò che trovava in casa. Fu chiamata la polizia, mentre gli assistenti sociali andarono a ritirare Jack a scuola. Fu affidato alla sorella di sua madre, che aveva altri due bimbi (i cugini) fino al compimento dei sedici anni: era un bambino prodigio e riuscì a diplomarsi con due anni di anticipo rispetto ai coetanei.
    Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Iniziò con i tatuaggi a tredici anni: una piccola stella dietro al collo, che si fece fare insieme ai due cugini.


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    Diego era seduto due posti più in là rispetto a me: era un ragazzo davvero simpatico.
    Non brillava per la sua intelligenza come Jack, ma la sua simpatia compensava parecchio.
    Era il fratello gemello di Santos, anche a lui piaceva definirsi "fratello maggiore" perchè era nato un'ora prima, anche se sembrava più piccolo dato il suo aspetto, probabilmente la chioma bionda lo ringiovaniva.
    Ovviamente non aveva a che fare con lo stesso schifo di suo fratello: faceva il cameriere in un Pub di Bikers giù in centro e stava frequentando una ragazza, la cosa sembrava anche abbastanza seria.

    All'ennesima battuta di Diego, Jack lo mandò a quel paese e rivolsero la loro attenzione a me..

    Jack: Ti prego Naomi, dimmi qualcosa che non sia una stupidaggine sul basket..
    Diego: Eddai Jack, smettila, è appena arrivata!

    Disse facendo una smorfia.. Sempre bello vederli insieme.

    Jack: E piantala, quanto sei fastidioso. Allora, come stai? Che piacere rivederti! Come va la scuola??
    Naomi:Tutto bene, ti ringrazio.. La scuola è sempre la solita noia. E voi come state?
    Diego: Bene bene! Hai sete? Ti porto una birra!

    Fece per alzarsi ma gli dissi che non volevo bere.

    Naomi: A proposito, dov'è Santos?
    Diego: In piscina, mi sembra di averlo visto con un paio di ragazze poco fa..

    Che schifo..

    Pensai.

    Jack: Sempre il solito Santos..
    Naomi: E tu Jack che mi dici? Come sta andando il dottorato?

    Mi raccontò dei nuovi sviluppi con il lavoro che stava facendo e aveva già iniziato a scrivere la tesi.
    Mi spiegava cose che nemmeno capivo, come se parlasse una lingua aliena.. Cercavo di prestargli attenzione il più possibile ma proprio non capivo tutti quei tecnicismi: dopo poco infatti, fui attirata da un vestitino rosa luccicante ed una chioma Lilla che era appena entrata nella stanza..

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    Una ragazza alta, piena di tatuaggi (tanti quanti i ragazzi) entrò nel salottino guardandosi attorno: sembrava una modella.
    Ad un certo punto da quella smorfia appena appena sorridente spuntò un sorrido a trentadue denti: il suo sguardo era caduto su Diego, il quale balzò in piedi e spalancò le bracci per abbracciarla, lei ci si buttò a capofitto, come se non si vedessero da mesi. Immaginai fosse la sua ragazza. Era molto bella, senza dubbio.

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    Diego si affrettò a presentarmela: si chiamava Emily e faceva la modella (come immaginavo) cosa che le permetteva di pagarsi gli studi di Moda alla Foxbury University. Mi strinse la mano e mi sorrise.
    Pochi secondi dopo, non so quantificarli, un'altra figura sulle scale attirò la mia attenzione: questa volta, una ragazza ancora più bella di Emily, fece la sua entrata nel salottino.
    Una ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi verde smeraldo, apparve sulla soglia; anche lei come Emily si guardo attorno e salutò i ragazzi, Emily compresa. Non mi notò subito, ma appena mi guardò il suo sguardo cambiò di colpo: qualcosa non mi piaceva in lei, c'era qualcosa di cattivo, e quello sguardo ne era la conferma, ma io non fui da meno, mi misi a fissarla con la stessa intensità.

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    Non mi salutò nemmeno, si limitò a fissarmi con quegli occhi gelidi.
    Appresi, dalle battute degli altri, che si chiamava Samantha e che era la coinquilina di Emily.
    Si mise in un angolo della stanza a fissarmi, era così inquietante.

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    Fortunatamente in quel momento fece la sua apparizione Santos: era in costume da bagno e sembrava alquanto euforico. Salutò tutti, me inclusa e mi fece segno di seguirlo in camera.
    Mi alzai dal divano, sotto lo sguardo attento di quella ragazza ed entrai in camera con Santos che si chiuse la porta alle spalle. Si appoggiò al muro mentre io mi sdraiai sul letto: tra noi non c'era assolutamente nulla, e non ci sarebbe mai stato. Lo consideravo un bel ragazzo, ma la cosa finiva lì.

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    Naomi: Allora, come mai mi hai invitata?
    Santos: Dritta al punto eh?

    Sapevo che ci fosse una ragione dietro a quell'invito, mi invitava sempre e solo perchè aveva bisogno che organizzassi eventi per lui. Sapevo bene che questa volta non sarebbe stato diverso.

    Santos: Qual è la prossima festa che avete intenzione di fare tu e la tua amichetta?

    Eccolo lì. Lo sapevo.



    Naomi: Non sono fatti tuoi, l'ultima volta ti sei fatto riconoscere.
    Santos: Intendi da quella tua compagna con le trecce? Non è niente che non possa gestire. Avanti, dimmelo.
    Naomi: Ti ha riconosciuto come lo spacciatore di suo fratello, Santos. La voce si è sparsa per tutta la scuola, è meglio se non facciamo niente per un po'.

    Sbuffò. Sembrava lo annoiassi, ma non potevo permettergli di far girare quella roba tra dei liceali, non di nuovo.
    Alcuni studenti hanno avuto problemi gravi a causa di quei traffici,

    Santos: Se non mi aiuti tu, mi faccio aiutare da qualcun altro Naomi, lo sai.
    Naomi: Allora fallo. Però vediamo se la prossima che chiami sa essere riservata come lo sono io, so che l'ultima volta non ti è andata molto bene..

    Santos aveva un giro di persone che lo aiutavano a far girare quella roba, più che altro era gente che gli permetteva di fare quello che voleva alle feste che organizzava. Non ho mai capito come riuscisse a fare tutti quei soldi, contando che vendeva schifezze solo ed esclusivamente alle feste, mai al di fuori. Era come se non volesse che la gente sviluppasse dipendenze all'esterno di una discoteca o di un party "esclusivo". Sapevo che una delle ragazze che aveva organizzato uno di questi party, si era lasciata sfuggire qualcosa con il figlio di un poliziotto, e da allora gli stavano sul fiato sul collo, non si sa come sono riusciti a risalire a lui. Quindi non volevo che beccassero anche me.

    Santos: Touchè.

    Rise passandosi il piercing alla lingua tra i denti.

    Santos: E va bene. Non ti importunerò per un po'. Capisco le tue preoccupazioni.

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    Si fece improvvisamente serio.

    Santos: Fammi sapere tu quando farete la prossima festa, ok? So che non mi deluderai. Io intanto mi occupo di questa scocciatura.
    Naomi: Bene.

    Per fortuna riuscivo a tenergli testa.
    E per fortuna che non era una persona cattiva.
    Era stranamente gentile e a modo, per essere uno spacciatore e uno che gestiva un vastissimo giro di droga per sei diversi quartieri. Mi chiese come stesse andando la scuola e, soprattutto, come stesse Alicia: povero ragazzo, ci teneva tanto a lei che aveva occhi solo per un altro. Ma gli sarebbe passata presto.

    Naomi: Ascolta potresti mettere addosso qualcosa? Mi disturba vederti mezzo nudo, mi fai venire freddo.
    Santos: Ma che sei, bigotta adesso? Da quando in qua ti fai intimidire da un ragazzo in costume?
    Naomi: Vestiti e basta caz.o.

    Sbottai.

    Santos: Va bene, va bene, agli ordini

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    Rise.
    Mi sembrava una situazione surreale: lui che aveva così tanto potere, si faceva mettere i piedi in testa da una liceale?
    Mi misi più comoda sul letto mentre aspettavo che si vestisse e poi mi alzai per sgranchire le gambe. Non ricordo per quanto tempo restammo in quella stanza, ma a giudicare dalle risate provenienti dal salotto, abbastanza tempo.
    Dalla porta a vetro riuscii a vedere la chioma rossa di Samantha: stava ridendo di gusto e gli altri con lei.
    Mi chiesi cosa stessero dicendo.
    Attaccata a quel pensiero, mi voltai verso Santos che si era cambiato ed era rientrato in camera.

    Santos: Ok, usciamo prima che si facciano strane idee.
    Naomi: Sono d'accordo.

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    Uscii dalla stanza seguita da Santos.
    Appena misi piede all'esterno, Samantha mi fulminò nuovamente con lo sguardo che spostò su Santos e sul viso apparve un ghigno divertito. Ero pronta alla battuta.

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    Samantha: Ed ecco i due piccioncini uscire dalla stanza!
    Santos: Taci Samantha. Fatti i caz.i tuoi.
    Naomi: Che c'è, sei gelosa?
    Tutti: Uuuuh..

    Ero certa che avrebbe detto qualcosa del genere, questo confermava solo il mio primo pensiero su di lei, ovvero che fosse un'oca colossale.

    Intervenne Jack a seguito di quel coro..

    Jack: Non sono tutte come te Sam, dacci taglio, su.
    Diego: Già.. Altrimenti John non ti avrebbe lasciata..

    Samantha si mise a ridere e gli altri con lei.

    Mi sedetti sul divano accanto a Jack e gli chiesi sottovoce chi diavolo fosse John, e lui mi spiegò che era l'inquilino che se n'era andato.

    Santos: Non se n'è andato, la sua roba è ancora qui, gli ho detto che poteva tenere la stanza quanto volesse, a patto che mi pagasse l'affitto, ovviamente. Non abbiamo bisogno di altri inquilini che potrebbero immischiarsi in affari che non li riguardano.

    Samantha: Massi, è stato qua qualche sera fa, no?

    Santos annuì e calò il silenzio per qualche secondo.
    Allora l'oca rossa si girò verso di me e cercò di attaccare bottone.

    Samantha: Allora Noemi..
    Naomi: Naomi.
    Samantha: Giusto, giusto, Naomi.. Allora, che facoltà frequenti?
    Jack: Li non fa l'università cretina, è ancora al liceo.
    Samantha: COOSA LICEOO?

    Vi prego qualcuno le tappi quella boccaccia..



    Mi stava facendo venire il mal di testa. Dopo aver fatto quella domanda si mise a ridere, come se le fosse appena venuto in mente qualcosa di divertente.

    Jack: E' quello che ho detto..
    Diego: Mamma mia ragazzi, voi vi ricordate com'eravate al liceo?
    Jack: Uno sfigato..
    Diego: Beh, non c'è nulla di diverso rispetto ad ora, no?
    Jack: Idiota.

    Mi misi a ridere e Jack con me.

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    Samantha si alzò e si mise a sedere accanto a me, facendomi segno di scalare di un posto.

    Samantha: Io me lo ricordo molto bene. Ero proprio una stron.a.
    Jack: Beh, non c'è nulla di diverso rispetto ad ora, no?
    Samantha: Sssht e taci dai, fammi parlare. Dicevo, io ero davvero cattivella al liceo. Ricordo di una volta dove c'era questa che mi aveva fatto proprio arrabbiare, era stata con il mio fidanzatino dell'epoca. Io per vendicarmi avevo sparso la voce che era stata con un professore! Poverina, dovette trasferirsi.. e il professore fu licenziato, ovviamente.. Ma con me lui era davvero pessimo. Quindi direi che se l'è anche meritato.
    Jack: Sam questa non è cattiveria, è perfidia, ma che problema avevi?

    Io restai in silenzio.
    Era davvero una persona orribile. Non faceva altro che confermare il mio primo presentimento su di lei.

    Samantha: Si ma ve lo ho detto che ero una stron.a. Comunque, mi ricordo di un'altra volta invece, con un'altra ragazza, io ero al primo anno mentre lei al quarto. Non faceva altro che tormentarmi, lei e il suo gruppetto mi facevano le peggio schifezze: mi sbattevano addosso di proposito per i corridoi, mi lanciavano le gomme da masticare tra i capelli, insomma un inferno. Vuoi sapere come me le sono scollate di dosso?

    Ma che, non vedevo l'ora..


    Naomi: Mm-mmh..

    Annuii anche se non mi interessava per niente quello che aveva da dirmi.

    Samantha: Dunque, riuscii a scattarle una foto negli spogliato, lei era in topless e non si accorse che le avevo fatto questa foto. Beh, niente, la mandai a tutta la scuola, in anonimo! Da quel momento lei e quelle sue amichette la smisero di darmi fastidio. Anzi, diventammo anche amiche successivamente a quel fatto, perchè lei non seppe mai che ero stata io, perchè feci la spia contro una specializzata in informatica alla quale dava fastidio come lo dava a me.
    Diego: Fammi indovinare, hanno allontanato anche lei?
    Samantha: No no.. Il preside non lo venne mai a sapere.
    Jack: Che schifo..

    Anche io non ero d'accordo con quello che aveva fatto, tuttavia mi aveva detto qualcosa che aveva attirato la mia attenzione..

    Naomi: Scusa, hai detto che hai inviato la foto in anonimo?
    Samantha: Sii esatto!
    Naomi: Ma perchè, lo sai fare?
    Samantha: No no macchè, mi feci aiutare da un ragazzo che avevo conosciuto a scuola.. Un informatico che mi veniva dietro. Lo convinsi a darmi una mano facendogli credere che fosse per un compito.
    Jack: E come lo hai ripagato, sentiamo?
    Samantha: Non come pensi tu, sfigato!

    In quel momento mi venne un'idea.
    Nella mia testa ringraziai Samantha per la dritta, non aveva ancora idea di quanto mi avesse aiutato..
     
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    Uhm beh che dire... Naomi critica tanto questa Samantha ma poi alla fine non si dimostra essere poi tanto diversa da lei. Non so, non riesco ancora ad inquadrarlo come personaggio. Sembra "normale" nel senso che sembra avere un senso del rispetto sano ma la sua empatia verso il prossimo è "intermittente", inoltre ha un'onestà intellettuale e morale che a volte lascia veramente a desiderare. Fa dei discorsi sacrosanti alla sua amica Jane, quindi ha un cervello e una maturità per capire il modo più sensato di comportarsi, ma poi di nascosto da tutti vuole agire nel modo più sbagliato e traumatico possibile per tutti, soprattutto per Alicia, Theresa e la loro madre.
    Comunque complimenti, se le hai fatte tu le case WOW! Apprezzo tantissimo i dettagli ma anche le foto sono proprio belle, ci vuole talento per queste cose e anche tanto impegno *_*
    Comunque bel personaggio Jack, la sua storia è molto interessante. Sarei curiosa di vederlo di nuovo :caffe:
     
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150 replies since 11/4/2020, 15:15   5248 views
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