✝Borderline✝

Due volanti della polizia accorsero nella via, mentre altre due si piazzarono al fondo della scalinata, bloccando ogni passaggio.
Alex venne prelevato da un giovane poliziotto, ma non si voltò più verso la ragazza, forse a causa della vergogna che provava a farsi vedere in quello stato, e nemmeno Autumn ebbe il coraggio di alzare il capo.

"Peak, ottimo lavoro!" Un poliziotto corse incontro al ragazzo in abiti neri dandogli una sonora pacca sulla spalla.
"Non ha opposto particolarmente resistenza, perciò non ho fatto nulla di che, se non il mio lavoro.." Replicò senza tante cerimonie il ragazzo.

L'agente, con aria pensierosa lanciò un' occhiata alla volante che trasportava Alex e poi i suoi occhi si posarono su quella ragazza ancora accovacciata a terra, con lo sguardo perso nel vuoto.
Prese in disparte Peak, abbassando il volume della voce "Quella ragazza chi è?"
"Era insieme al soggetto e probabilmente sarebbe diventata l'ennesima vittima!"
"E' visibilmente sotto shock. E' ferita? Serve un'ambulanza?"

"Ha solo una piccola ferita alla mano credo..E poi, beh, è sotto shock!"
"Sai in che rapporti era col soggetto 03?"
Il ragazzo scosse il capo "Credo fossero amici o poco più!"
"Mmm.. Sapeva qualcosa della natura del ragazzo o a proposito dei crimini che ha compiuto?"
"L'hai vista no? E' sconvolta..Se avesse saputo qualcosa non starebbe così."
"Giusto giusto...Quello che importa è che non sia ferita." Osservò per un istante Peak che non aveva minimamente mutato la sua espressione, mista tra l'annoiato e l'infastidito.
"Te ne occupi tu allora Peak?Della ragazza intendo! Io devo tornare in centrale a fare rapporto e ad interrogare il soggetto. Tu stai bene?"
"Sì sto bene, ma cosa vuol dire che devo occuparmene io?"
L'uomo fece un cenno con la mano mentre a passo rapido si dirigeva verso l'auto.

"Ah Peak, appena puoi passa in centrale per un verbale ok? Servirebbe anche una testimonianza della ragazza appena possibile, conto su di te!"
Detto questo l'agente salì su un auto e partì insieme ad un altro paio di poliziotti.
"Dannato Davis!" Imprecò il ragazzo, ormai rimasto solo con Autumn.
Peak sospirò seccato, rivolgendo l'ennesima occhiata ad Autumn, che continuava a tremare, sebbene avesse smesso di piangere.
Si chinò di fronte a lei, incerto su come comportarsi.
"Ce la fai ad alzarti ragazza?" Lei assentì, ma non appena tentò, ripiombò nuovamente a terra.

"Perfetto.." Commentò sarcastico Peak.
"Ti chiami Autumn giusto? Dove abiti?"
Lei fece appello a quella poco lucidità di cui disponeva "Qua vicino..In Willow Street 26..."
Lo osservò per un momento, mentre lui pensieroso ponderava la situazione; la sua pelle era molto pallida e rendeva decisamente evidente il paio di occhiaie blu che contornavano i suoi occhi chiari.
"Andiamo allora!" Prima che lei potesse dire qualcosa la sollevò ,prendendola in braccio.

"Tieniti!" Lei poggiò le braccia attorno al collo del ragazzo, che emise come un rantolo, irrigidendo i muscoli.
Si fermò un attimo, poi col respiro pesante si incamminò.
Nel silenzio della notte raggiunsero l'appartamento di Autumn, le cui mani tremavano, rendendo un'impresa l'apertura della serratura.
"Accidenti.."Borbottò tra sè e sè non riuscendo proprio a centrare la fessura verticale con la chiave.
Il poliziotto alle sue spalle sospirò, per poi strapparle di mano il mazzo di chiavi e aprendo in un istante la porta.
La ragazza accese la luce del salotto e dell'ingresso.
"Beh io andrei..." Il tentativo di fuga del ragazzo andò in frantumi nell'istante in cui realizzò lo stato in cui si trovava la ragazza; si era buttata sul divano, con lo sguardo perso nel vuoto.

"Autumn?" La voce di Peak la riportò sulla terra.
"Ah?... Ti ringrazio per l'aiuto, se vuoi puoi andare.." Il volto provato e disperato resero però chiaro a Peak che doveva restare ancora un po' e aiutarla.
"Perchè non ti fai una doccia calda? Io... Ehm.. Posso preparare una tazza di latte caldo o del tè."
Lei ci ragionò su un attimo, per poi annuire e dirigersi verso il bagno.
A fatica si spogliò dei vestiti, che lanciò malamente nel cestino della biancheria; aprì il getto dell'acqua in attesa che raggiungesse un certo calore e poi si buttò letteralmente sotto quel rilassante flusso d'acqua.
Una parte di se sperava che bastasse una doccia a sciogliere quel magone che le bloccava il petto, ma quello che era accaduto, quello a cui aveva assistito era davvero troppo per essere dimenticato tanto facilmente.

Non aveva nemmeno ancora metabolizzato l'idea che il suo caro amico fosse un vampiro, nè aveva ancora minimamente accettato l'esistenza dei vampiri.
Era tutto troppo surreale.
Rimase nella a doccia a lungo, finchè il tepore le causò un improvviso senso di stanchezza. Indossò una vestaglia pulita e legò i capelli.
Si ricordò all'improvviso dell'agente Peak , domandandosi se fosse ancora di là o se fosse già andato via.
Rumori provenienti dalla cucina la avvisarono della presenza dell'uomo; stava cercando un piattino o dell'alluminio per coprire la tazza di latte caldo, che ormai doveva essersi già freddato.
Era visibilmente impacciato.
"Ehm..." Con un piccolo colpetto di tosse, Autumn segnalò la sua presenza.
"Eccoti.. Stavo cercando qualcosa per tenere al caldo la tazza di latte. Ci ho aggiunto della cannella, dicono sia rilassante."
"G-grazie.."
Autumn si accomodò sul sofà, sorseggiando la bevanda ancora tiepida e leggermente addolcita dal miele.
Si creó un silenzio imbarazzante tra i due, finché la ragazza non prese coraggio.

"Come sapevi che ci trovavamo lì?" Chiese lei, cercando di combattere il sonno che stava per prendere il sopravvento sul suo corpo.
"Vi stavo seguendo da tutta la sera.. Anzi, il tuo amico lo seguivo già da diversi giorni."
Lei annuì, realizzando che probabilmente se si sentiva osservata nell'ultimo periodo dipendeva proprio da lui.
"Quindi è vero che ha ucciso delle donne per.. Per..?"
"Per placare la sete? Sì è cosi."
Lei rabbrividì al pensiero.
"Che ne sarà di lui? Che gli farete?"

"Subirà lo stesso trattamento di chiunque altro.."
Il cellulare di Peak squillò, salvandolo dall'ennesima domanda scomoda. Si appartò per rispondere, lasciano Autumn sola con i suoi pensieri e le sue domande.
La ragazza crollò addormentata sul divano, sopraffatta dalla stanchezza.
Si risvegliò intorno alle 4 del mattino, immersa nel buio, con una coperta addosso e i capelli sciolti, liberati dal fermaglio.