✝Borderline✝

"Ultima offerta: vuoi venire a dormire da me stasera?" Propose Autumn per l'ennesima volta a una Paige indaffarata nel cercare il cellulare all'interno della borsa.
"Uh? Stasera? Stasera? Ho promesso a quella svitata della mia coinquilina che domattina presto l'avrei aiutata a preparare dei cupacakes..Sai per la sua festa di compleanno!"
"Anche quest'anno ha organizzato una festa sobria come le altre volte?" Ironizzò Alex.
"Lasciamo perdere..Mi ritroverò gente mezza svenuta in giro per le stanze, lei compresa.."

La coinquilina di Paige era una tipa davvero singolare.
"Immagino che allora mangerò il gelato da sola prima di andare a dormire.." Autumn scrollò le spalle, delusa dal rifiuto dell'amica.
Capitava spesso che Paige si fermasse a dormire da lei, dato che viveva da sola in un piccolo appartamento, e in quel periodo si sentiva un po' in ansia, sebbene non ci fosse un reale motivo per esserlo.
"Mi spiace molto non poterti tenere compagnia, a meno che tu non voglia aggregarti a noi nella preparazione dei cupcakes!"
"Facciamo un'altra volta, non fa niente.."
"Alex, ti affido Autumn. Hai voglia di scortarla fino a casa, dato che è piuttosto tardi? Con quello che si sente c'è da aver paura.."
"Ma certo, l'avrei fatto comunque; tanto andiamo nella medesima direzione!" Rivolse un sorriso ad Autumn che ricambiò.
Si strinse nella giacca, colpita da una ventata d'aria gelida, e dopo aver lasciato l'amica all'ingresso della metro, i due si avviarono verso casa. Percorso un breve tratto in autobus, scesero per poi proseguire a piedi.

Per la maggior parte del tragitto restarono in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, fino a quando Alex non iniziò a parlare:
"Senti Autumn..A proposito dell'altro giorno, spero di non aver rovinato la nostra amicizia con quel discorso..."
Lei presa alla sprovvista cercò di non incrociare il suo sguardo, sebbene avessero già affrontato la questione. Alcuni giorni prima, camminando verso casa, Alex aveva confessato alla ragazza di provare sentimenti che andavano oltre alla semplice amicizia, e sperando di riuscire a strapparle un appuntamento diverso dal solito. Lei però non ricambiando questi sentimenti l'aveva "educatamente" rimesso al suo posto, domandandogli di rimanere amici.
"Semmai sono io che temo di averti ferito.. Sai che tengo alla nostra amicizia.." Si sentiva in colpa, ma era giusto essere sinceri.
"No, figurati. Io ci ho provato, ma non posso mica obbligarti a provare qualcosa per me" Si lasciò scappare una risatina visibilmente amareggiata e Autumn lo notò, stringendo le mani a pugno per il disagio.

"Mi dispiace Alex... Non so cosa dire..."
"Te l'ho detto, non fa niente; l'importante è che non ci sia imbarazzo tra noi".
Si fermò di colpo, dandole le spalle "Dimmi solo una cosa prima di chiudere il discorso: stai frequentando qualcuno?"

Lei in tutta risposta scosse il capo un paio di volte, e lui, voltandosi, abbozzò un sorriso, ma sempre con quel nonsochè di amareggiato.
"Meglio così, altrimenti sarebbe stato ancora più difficile riprendersi.."
Avevano ormai quasi raggiunto il parco che fiancheggiava la casa di Autumn; una serie di stretti e bui vicoletti poco illuminati in cui si trovavano i depositi di alcuni negozianti e che precedevano un'ampia scalinata che conduceva al parchetto.
Di colpo Alex si fermò, prendendo a guardarsi intorno.
"Che succede?" Domandò sorpresa dal repentino scatto dell'amico.
Afferrandola per il polso la invitò ad accelerare il passo.
"Mi spieghi cosa ti è preso? E perchè corriamo adesso?"

"Ho un brutto presentimento, cerchiamo di raggiungere casa tua velocemente.."
A queste parole il cuore di Autumn accelerò i battiti.
La questione degli omicidi aveva portato con se un' aura di terrore che aleggiava sulla città di Brindleton Bay.
Un brivido attraversò la spina dorsale della ragazza, ma non si trattava di un brivido di freddo. Sentiva nuovamente che qualcuno la osservava e l'allarmismo di Alex peggiorò il suo stato d'animo.
Il ragazzo si fermò al fondo della via, proprio d'innanzi alla scalinata che conduceva al parco, per prendere fiato.
"Hai visto qualcuno di sospetto Alex?" Chiese tremante Autumn.
"Sì ,mi è parso di scorgere un tipo strano e ho preferito accelerare.."
"Oddio che spavento mi hai fatto prendere! Mi esplode il petto..."
Lui la osservò, sentendosi forse in colpa per averla fatta agitare, e la strinse a sè.
Fu un abbraccio consolatorio, ma con una notevole nota di imbarazzo.

Lei fece per staccarsi e esortarlo a proseguire per l'ultimo tratto il più velocemente possibile, ma lui non lasciò la presa e continuò ad abbracciarla.
"Autumn..." La voce gli uscì come un lamento.
Prima che lei potesse replicare, qualcuno la tirò per il braccio spingendola con forza all'indietro e facendola cadere a terra come un sacco di patate.
"Giù le mani, vampiro!" Ordinò una voce maschile, apparentemente apparsa dal nulla.
Frastornata dall'accaduto alzò lo sguardo, ritrovandosi davanti un uomo vestito di nero, che sembrava essere sul punto di scontrarsi con Alex.

"Che cosa vuoi?" Domandò furente Alex.
"Ti ho interrotto prima di poterti fare un altro spuntino?" L'uomo in nero parlava con tono provocatorio.
"Non oserei mai, di che diavolo stai parlando?"
"Eppure mi sembravi parecchio eccitato prima che arrivassi a rovinarti la festa.."
Gli occhi di Alex si infuocarono dalla rabbia.

D'un tratto entrambi si voltarono verso di Autumn, sebbene lei non si fosse mossa di un millimetro, spaventata com'era.
"Cosa fai ancora lì imbambolata? Scappa!" Le urlò l'uomo, che si rivelò essere un ragazzo giovane, dall'aria stanca e sciupata.
Lei non si mosse.
Il suo sguardo rimase fisso sui due ragazzi, soprattutto sul suo amico: il volto gli si contrasse in una smorfia di rabbia e dolore, mentre gli occhi assunsero una tonalità di rosso intenso, contornati da una ragnatela di vene scure.
"Sono innamorato di lei, è una persona a me cara, non le torcerei un capello..." Replicò Alex, ignorando lo sguardo dell'amica.
Autumn tremava a tal punto da provare dolore.
-Il suo volto... I suoi occhi...- Pensò tra sè e sè la ragazza.
"Quindi fammi capire.. Per non ferire lei hai fatto fuori due ragazze? Per dare sfogo ai tuoi istinti?"
Alex rise "Che fai, mi giudichi? Tu non sei poi diverso da me!"
L'uomo in nero scrollò le spalle "Forse no, chi lo sa!"
All'improvviso sferrò un pugno ad Alex, che replicò saltandogli addosso.
Autumn ancora più in uno stato di panico indietreggiò di fronte alla scena, colta da spasmi per la paura.
"Sei debole e si vede" Commentò Alex prendendo il sopravvento sull'altro, che però con una rapida mossa riuscì a divincolarsi.
Lottarono diversi minuti finchè il ragazzo in abiti neri si posizionò sopra Alex,bloccandogli le gambe.

"Saresti davvero capace di ammazzarmi davanti a lei? Credevo l'amassi!" Queste parole ebbero l'effetto di una scarica elettrica su Alex, che si immobilizzò.
Lentamente si inginocchiò, alzando le mani in segno di resa.
L'altro uomo ne approfittò per estrarre delle manette e serrargliele attorno ai polsi, immobilizzandolo, anche se questa volta non oppose resistenza, ma al contrario, rimase inerme e con lo sguardo che traboccava disperazione.
"Alex..." La voce di Autumn uscì strozzata.
"Mi dispiace..." Alex sembrava impaurito all'idea di incrociare i suoi occhi.

"Che cosa sta succedendo? Di cosa state parlando?Omicidi?...Io non..."
"Non l'hai ancora capito?" Una risatina nascose uno stato d'animo ben diverso "Sono un vampiro, Autumn. Uno di quelli veri!"
"Di che accidenti stai parlando?" Lei scosse il capo incredula.
"E' la cruda verità. Sono uno sporco e schifoso vampiro che si è macchiato le mani di crimini indicibili per saziare la propria sete di sangue...E soprattutto per non dover mai fare del male a chi amo. Ho ucciso due donne, sebbene volessi solo bere un po' di sangue...Ma sai, non è semplice trattenersi!"

Autumn scoppiò in lacrime "Mi dispiace!!" Urlò tra i singhiozzi. "Perdonami se non l'ho mai capito e se non ti ho aiutato".
Alex la guardò sorpreso, mentre i suoi occhi tornavano alla normalità.
"Perchè ti scusi con me?"
"Perchè non sono stata in grado di accorgermene..."
Il ragazzo in abiti neri intanto comunicò via auricolare con qualcuno "Qua agente Peak. Il soggetto 03 è stato catturato e ha confessato...Al momento è ammanettato..Ok vi aspetto, fate in fretta."
Aiutò Alex ad alzarsi in piedi "Salutalo per l'ultima volta..Avrà un bel po' di tempo da trascorrere in isolamento, accusato di duplice omicidio e violenza sessuale."
"Perdonami Autumn.. Non ti avrei mai voluta ferire. Tengo davvero a te! Non ti avrei mai fatto del male, credimi..."
In un attimo, la polizia si precipitò sul posto per prelevare Alex.
"Alex..." Fu l'unica parola che la ragazza riuscì a proferire.

Restò seduta a terra ancora in preda al panico.