*Il Palazzo Blu*

Durante l'ultimo tratto di viaggio mi addormentai, e venni svegliata dalla voce di Ravi: "Signorina Daphne, siamo arrivati!"
Mi svegliai, infastidita dalle ore di viaggio e da quel vestito enorme, ma la mia attenzione cadde alla mia destra, dove vidi questo palazzo bianco e blu, nascosto dalle mura in pietra.

Scesi dall'auto ritrovando la sensibilità delle gambe e mi guardai intorno, mentre Ravi, indaffarato, scaricava i miei bagagli, aiutato da altri uomini del personale.
Varcai l'arco delle mura, entrando nel giardino del palazzo, e rimasi letteralmente sbalordita. Per un momento dimenticai dove mi trovavo, perché proprio non riuscivo a staccare gli occhi da quel panorama ricco di vegetazione, e dal laghetto limpido che circondava l'intero palazzo.

"Venga, le mostro l'entrata!" Mi esortò Ravi, ridendo per la mia espressione.
L'entrata era una stanza molto ampia e luminosa, con una scalinata posta al centro.
"Benvenuta nel Palazzo Blu!" Disse l'uomo allargando le braccia.

"Oh.." Fu tutto ciò che riuscii a direi.
"Questo posto è molto bello.."
"E non ha ancora visto niente!"
"Allora...Ehm..Il principe?" Il cuore prese a battere all'impazzata, perché realizzai che avrei presto incontrato questo mostro di uomo che sarebbe stato mio marito.Rabbrividii.
"Vado a cercarlo, perché è strano che non sia qui ad accoglierla!"

L'uomo corse via,mentre io rimasi imbambolata in mezzo all'ingresso, stringendo un lembo di vestito per il nervoso.
Avevo paura di questo uomo e avevo paura di quello che mi aspettava.
Ravi tornò con un'aria preoccupata "Ehm signorina, c'è un problema..."
"Che succede adesso?"

"Mi hanno appena comunicato che il principe è dovuto assentarsi per un'urgenza improvvisa, e di preciso non sappiamo quando tornerà a palazzo!"
"Non c'è? Quindi che succede adesso?" Mi sentii sollevata all'idea di non incontrarlo, ma allo stesso tempo la notizia mi lasciò sconvolta.
"Per ora non si può celebrare il matrimonio, però dovrebbe comunque firmare dei fogli!"
"Tutto questo è assurdo! Sono costretta a venire a vivere qui e sposarmi con non so chi, e questo nemmeno si presenta? Non che muoia dalla voglia di incontrarlo, però che atteggiamento è questo? Probabilmente le voci che girano sul suo conto sono vere!"
Sbottai parecchio spazientita.
"Mi dispiace davvero molto! Perché non si riposa un po'? Intanto le porto qualcosa da mangiare... Venga, le mostro la sua stanza!" Al piano superiore, in fondo al corridoio c'era la mia stanza.
"Questa è la sua stanza personale! Avviserò il personale e gli abitanti del palazzo di non disturbarla!" Mi lasciò sola in quell'elegante e luminosa stanza. Non aveva un arredamento esagerato o appariscente, ma al contrario era molto fine e carina
.
Appoggiati su un tavolo c'erano dei doni preziosi, come un anello, degli orecchini e una scatola di praline, ma in quel momento non mi importava niente di tutti quei regali, e decisi di fare un lungo bagno, e finalmente togliermi quel vestito.
Mi sentii sola in quel grande palazzo e in quella grande stanza,realizzando davvero quello che mi stava succedendo.

Non c'erano profumi o suoni famigliari, nè tanto meno facce conosciute,Ravi mi portò un carrello pieno di prelibatezze, ma ero troppo stanca e demoralizzata per mangiare, perciò mi buttai sul letto e crollai.
Non mi sentivo di uscire dalla stanza e di incontrare persone curiose, perciò rimasi chiusa lì dentro per due giorni.
Ravi si dimostrò molto comprensivo verso di me, nonostante potessi apparire maleducata, e oltre a portarmi sempre qualcosa da mangiare e bere, aveva lasciato dei libri sul comodino, sapendo che mi piace leggere.
La seconda notte però non riuscivo a prendere sonno, e dopo essere stata nel letto in silenzio, cercando di addormentarmi,ne approfittai per uscire sul terrazzo che collegava i due blocchi del palazzo, e prendere una boccata d'aria.

L'aria era ancora tiepida, ma un leggero venticello muoveva le foglie e le piante che circondavano il lago.
Si sentivano i grilli cantare, e il profumo di gelsomino era molto intenso.
Notai dopo un po' una figura sul ponticello che univa le due sponde del laghetto: era un uomo dai capelli biondo chiaro, girato di spalle.

La sensazione di panico si impossessò di me un'altra volta, temendo che quello fosse il principe. E se fosse tornato a palazzo? Era troppo buio per riuscire a capire se fosse giovane o anziano o se avesse qualche deformità..
Dovevo avvicinarmi?