Terzo Stadio: Bjorn.
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Si dice che il terzo stadio del dolore sia forse il più pericoloso, più della rabbia, più della depressione; Se ti arrabbi, al massimo ti fai qualche nemico... Se sei depresso magari, abbracci una dipendenza (e io parlo da ninfomane, ossessiva compulsiva, con una recente tendenza all'alcolismo). Ma il Patteggiamento; quel famoso "Farei di tutto per...". Quel "di tutto" che potrebbe essere anche peggio di una rissa o qualche bicchiere di troppo. Ma in questo articolo di questo giornale, in questa storia che voglio raccontarvi, non c'è niente di inquietante, niente di periocoloso o disturbato. C'è solo una parola che può descrivere il mio terzo stadio: imbarazzante!
Era uno stupido giorno come un altro... .................................................................................
Finalmente non dovevo più ospitare a casa mia il gruppo di sostegno per quella massa di psicotici arrabbiati, e dopo la vicenda della rissa in discoteca con Donna Forzuta e ...in camera da letto, con Dominic, decisi di farmi cambiare tutor e allontanarmi da lui e dai suoi strani e "arrabbiatissimi" feticismi (ha tentato di picchiarmi i piedi... Ragazzi! I piedi! Si è arrabbiato con i miei piedi! Ma come si fa? E io che pensavo che mio padre fosse l'uomo più disturbato al mondo).
Stavo giusto guardandomi i muscoli pensando che forse dovrei fare un corso di arti marziali, e chi mi trovo davanti al mio ufficio? Proprio lei: "Miss ti Spiezzo Come un Grissino con il mio Monociglio". Il terrore. Dai no eh, mi sono appena spariti i lividi dell'ultimo incontro!
Avevo visibilmente paura di lei, non tanto di prenderle di santa ragione, ma di cosa la sua mente l'avesse portata davanti casa mia. Dopo i recenti incontri mi rendo conto che non sono l'unica disturbata a questo mondo. Anzi! E' quasi confortante sapere che a confronto, io sembro quasi una persona normale. Contro ogni mia aspettativa, con un lessico da duchessa dell'era vittoriana e una dizione asettica che manco Piero Angela, mi chiese gentilmente di accomodarci in studio per propormi un'offerta di lavoro.
Rimango basita nello scoprire che questo "scempio della femminilità" altri non era che la proprietaria del più grande centro artistico-culturale della città. Alla fine della chiacchierata, mi ero quasi convinta che lei in realtà fosse la sorella gemella della pazza a cui piaceva giocare a tekken con le persone vere, ma poi, salutandomi mi disse: "Picchia duro alla mostra!" e non ho avuto dubbi che fosse proprio lei.
Se non altro, avevo un nuovo cliente e un lavoro di tutto rispetto tra le mani.
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La sera della mostra ero eccitata all'idea di poter recensire un posto di quel calibro, ma anche preoccupata. Preoccupata di incontrarlo... Sarebbe venuto sicuramente, accompagnato dal suo fascino, e dalla sua ex-non-ex moglie.
Mi ritrovo al bar ad affogare il pensiero di Lui con Lei, Lei che non sono io. Lui con Lei, che non si amano. Lei ama i soldi di Lui, e Lui la fama di Lei. Quanta tristezza. Eppure Nina Ninfomane la invidia; io, la invidio. Quella sera, mentre guardavo tutte quelle opere, tremavo all'idea di incontrarlo da un momento all'altro, ma pregavo qualsiasi Dio perchè accadesse, pensando che, in quel momento avrei fatto di tutto per riaverlo.
E quando i miei pensieri si facevano più densi, qualcosa dentro di me mi diceva di voltarmi. Era lì? Oddio...era lui? Mi girari e... OPPORCAVACCA C'E' BJORN!
DOVE MI NASCONDO?!?!?!?!
Scappai in bagno, l'unico posto sicuro. Ma non potevo starci tutta sera. Mi sentivo ridicola a stare chiusa lì dentro...e poi non avevo abbastanza materiale per il mio articolo.
Dovevo uscire, ma non potevo farmi vedere da Bjorn; mi si sarebbe di sicuro appiccicato addosso come una sanguisuga. Mi serviva un travestimento...
Ero forse la donna più out e fuori moda della sala. Ma poi pensai che quel posto era gestito da una che fa risse nei bar e si fa consigliare i vestiti dal barbone sotto casa, e pensai che non ero poi tanto male.
Finii il mio lavoro senza problemi. Nessuna traccia di Bjorn! Ero fuori pericolo! Decisi di prendermi un ultimo drink prima di tornare a casa. E proprio lì: "Nina! Mia musa..!"
Ma come avrà fatto poi a scoprirmi?!? Dapprima, feci finta di niente, ma poi la farsa si era fatta subito ridicola e mollai il colpo con un "Bjorn! Scusami, non ti avevo visto!"
Giustificai il mio aspetto come un travestimento da recensionista in incognito. Forse se l'era bevuta, non l'ho mai saputo. Fatto sta che, mi si appiccicò addosso come una sanguisuga. Passai le seguenti 2 ore e mezza a sorbirmi ogni piccolo insignificante dettaglio della sua patetica vita dopo l'ultimo nostro spiacevole incontro. Stavo per mollarlo lì con una qualsiasi scusa, del tipo "Scusami, devo proprio andare, mia nonna ha la pressione bassa" oppure "Devo assolutamente andare a casa a controllare che il mio cane non abbia mangiato i miei compiti" o qualcosa di ridicolmente simile, tanto, dopo quel travestimento, la mia dignità aveva cambiato residenza.
Ma proprio mentre stavo per scaricarlo, nominò Lui. Oddio... Sapeva tutto. Tutto quello che era accaduto. Io non so bene che cosa avesse in mente, ma disse che "voleva aiutarmi". Che aveva delle informazioni talmente importanti riguardanti lui e la sua ex-non-ex moglie, che avrei potuto tranquillamente togliere di mezzo Lei e riavere definitivamente Lui. Ma perchè aiutarmi? Perchè avrebbe voluto buttarmi tra le braccia di Eric senza un tornaconto personale? Qual'è il prezzo da pagare? Forse, era anche nei suoi interessi fare in modo che i due si separino? Chissà...
Ma volevo quelle informazioni più di ogni altra cosa.
Un prezzo da pagare in effetti c'era. Una sola condizione, per avere Eric per sempre. Un'altra notte di sesso scialbo con lui, "Mr sono più interessante di una paio di scarpe usate". Tutto qua? L'ho fatto per molto meno!!! Eric era già mio!
Accordi presi. Stavamo per andarcene quando il Dio Odino decise che la mia serata non era ancora finita. Che ci faceva Dominic il rissoso ad una mostra d'arte?
Si avvicinò con aria minacciosa. Guardò prima me, poi Bjorn. Poi fece una serie di calcoli fisico-matematici tutti suoi per poi scoppiare in un tripudio rabbioso di insulti e minacce.
Chiaramente, non ci volle molto prima che i due passasserò alle mani. In quel momento, mentre guardavo due dei più grandi sbagli sessuali della mia vita darsi addosso in una galleria d'arte, pensai: Ma ne vale davvero la pena?
Me ne andai lasciandomi alle spalle il mio passato che faceva a botte.
Uscendo dalla galleria, dall'altro lato della strada lo vidi... Bello e dannato, che entrava in un albergo a 5 stelle con una donna che non era Lei... Avrei potuto allontanare Lui da Lei con quelle informazioni... Avrei fatto di tutto. Ma "di tutto" non sarebbe mai bastato a riaverlo...
Terzo stadio: Patteggiamento.
Chiedo scusa a tutti per la mia lunga assenza! In questo capitolo non c'è un progresso della legacy perchè sto tentando di recuperare il salvataggio che è compromesso da non so quale file nella casa di Nina, però queste foto le avevo già da tempo e volevo utilizzarle per dare continuità alla storia. Perchè per me "Diario di una Ninfomane" non vuole essere solo una legacy ma anche una storia, quindi spero apprezzerete comunque! Appena scorpo il file maledetto riprendo assolutamente con gli obbiettivi della legacy!
Edited by MeryMiao - 27/8/2018, 00:51
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