I'll always be with you. I will.

Chapter 3 - Dalle idee ai fatti

Se tutto quello che passa per la testa degli uomini fosse detto a parole ed eseguito coi fatti,
l’universo precipiterebbe immediatamente nel caos.
-Giuseppe Antonio Borgese-

Mi trovavo, come tutti i giorni, in camera mia.
Jess non mi voleva per i piedi mentre spettegolava con le sue amiche.
Partivano sempre da argomenti stupidi e privi di significato per poi terminare il tutto con un paio di prese in giro nei miei confronti.



-Io sì che sono una ragazza fortunata, eh?- pensai mentre ero sdraiata sul letto.
Rimasi nel silenzio più totale della mia stanza fino a quando il rumore di donne che ridevano sguaiatamente non mi fece saltare i nervi.



Sarei volentieri andata in salotto per picchiarle tutte quante ma mi limitai a mettermi seduta sul letto.
Respirai profondamente un paio di volte, per calmarmi.



Mi voltai verso lo specchio. Fissai a lungo la figura esile che vi era riflessa sopra.
Mi alzai e ne toccai appena il vetro gelido.



Continuavo a fissare, e ancora, e ancora, fino a quando immaginai al mio fianco mia madre che, con il suo sorriso così dolce e rassicurante, era capace di portare un po’ di sollievo al mio cuore tormentato.



Mary “Perdonami mamma”- furono le parole che mi uscirono dalle labbra in un sussurro.
Ero decisa a volerla rivedere, anche se ciò avrebbe comportato una serie di cose che non avrei mai fatto in vita mia se i fatti fossero andati diversamente.



Fu così che decisi di “dare un taglio” ai miei problemi.
Qualche minuto dopo uscii di casa.
Mi ritrovai davanti un mucchio di alberi dai bellissimi colori, pronti a perdere le foglie.
Era passata così in fretta l’estate.



Mi risvegliai dai miei soliti pensieri fuori luogo e m’incamminai verso la casa di Rick.
Avevo la pura intenzione di svelargli tutto il mio piano. Mi avrebbe sicuramente presa per pazza, ma che non avrebbe fatto ciò per rivedere la propria madre perduta?



Arrivai davanti casa sua. Un appartamento enorme di cui pagava un affitto assurdo.
Suonai il campanello e salii.



Mi aprì.
Rick “Dimmi che ciò che vedo non è vero.”
Mary “Dimmi che tu non dormi ancora a quest’ora.”



Entrammo e mi accomodai sul suo divano.
Rick “No. Seriamente Mary. Cosa cavolo hai combinato?”
Mary “Che c’è?” –risi-“Non ti piace il mio nuovo taglio di capelli?”



Rick “Spero ci sia una spiegazione plausibile per ciò che hai combinato.”
Annuii.
Mary “Mi hai detto che mia madre insegna in una scuola maschile giusto?”-fece un cenno con la testa in segno d’assenso-“Ecco. All’inizio volevo chiederti di andare da lei e parlarci tu ma poi…”
Rick “Poi cosa Mary?”-mi incitò a continuare.
Mary “Devo essere io a parlare con lei e poi quella non è una scuola adatta a te.”



Rick “Ok qui il genio dell’informatica sei tu ma questo non vuol dire che puoi tagliarti i capelli e vestirti da ragazzo per infilarti lì!”
Mary “Invece posso ed è quello che sto facendo!”
Rick “Mary?”-disse urlando-“Perché in queste occasioni non pensi mai a quello che fai? O alle conseguenze?”-abbassò il tono della voce-“Sai che ti voglio un mondo di bene e che ti aiuterei in qualsiasi momento. Ma non ora! E’ rischioso! Per entrare lì devi prima essere controllata da medici e si accorgeranno che sei una ragazza, per non parlare dei bagni in comune. Come farai? Ti scoprirebbero subito.”



Sospirai.
Mary “Ho già pensato a tutto Rick. Posso modificare la lista degli iscritti alla scuola e inserirmi, in questo modo è come se avessi già avuto l’incontro con i dottori. Per quanto riguarda i bagni…Mi alzerò prima in modo da essere pronta prima di tutti.”
Rick “Piano ingegnoso ma qualcosa mi dice che andrà storto.”-si morse un labbro-“Ok. Ti aiuterò. Quale sarà il tuo nome?”



Ci pensai su un attimo e poi annunciai convinta.
Mary “James Foster.”
Rick “Ok, James, benvenuto nel mondo degli uomini.”- gli sorrisi dolcemente.
Mary “Grazie Rick. Ho bisogno di un’altra cosa.”-con un cenno mi invitò a continuare-“Non ho soldi per il treno. Puoi darmi un passaggio tu?”
Rick “Per te questo ed altro…Amico”-mi fece l’occhiolino.



E così fu.
Dopo la chiacchierata con Rick tornai a casa. Non cenai non potevo farmi vedere da Jess.
Preparai la mia valigia e mi avviai nuovamente verso casa di Rick.



Rick “Andiamo?”-accennai ad un sì e ci mettemmo in viaggio.
Parlammo del più e del meno durante il tragitto, è sempre stato piacevole parlare con lui. Io ero un libro aperto per Rick, come lui lo era per me.



Rick “Siamo arrivati.”
Mi voltai verso il finestrino e mi ritrovai a fissare una struttura immensa rivestita di mattoni rossi.
Rick parcheggiò e scendemmo.



Mary “E’ l’università?”-sentìì provenire dalla bocca di Rick un suono che stava a indicare un sì.-“Mi inquieta.”
Rick “Mary ricordati di simulare una voce maschile.”-capperi me n’ero dimenticata-“Puoi usare la mia se vuoi.”
Risi.
Mary “Grazie.”
Rick “Smettila di ringraziarmi.”- mi imbarazzai tantissimo, il cuore mi batteva a mille e non riuscivo a farlo rallentare. Accadde tutto in pochi secondi.
Le sue labbra sulle mie.
Erano così calde e morbide.
Mi stringeva i fianchi con un braccio.
Non so perché, ma lo lasciai fare.



Quando ci staccammo mi sorrise.
Rick “Se hai bisogno hai il mio numero.”-annuii e lui se ne andò.
Andai davanti la scuola e rimasi lì a fissarla per un po’.
Ancora poco e avrei potuto rivedere mia madre.

SPOILER (clicca per visualizzare)

Ci ho messo 2 ore a costruire la scuola e ammetto che non sia venuta una gran che all'esterno ma vi assicuro che all'interno è molto più carina.
Ebbene sì. Mary ha fatto ciò che avete visto. Molti di voi hanno indovinato cosa stesse per fare. Complimenti