Nana

Dopo essermi chiarita con mia madre mi sentii più felice, più libera e leggera. Come se un peso dal cuore se ne fosse quasi andato completamente. Adesso dovevo solamente risolvere con George; gli avrei dovuto parlare del fatto che anche se volevo stare con lui, i miei sentimenti erano confusi. Non sapevo se ciò che provavo per lui fosse amore o desiderio, volevo capire fino in fondo cosa lui significasse per me. Ci incontrammo davanti la mia scuola, era ormai buio, ma volevo risolvere questa faccenda in fretta. Lui arrivò sulla sua solita macchina gialla, vestito come al suo solito in modo appariscente. Si avvicinò a me, sembrava arrabbiato anche se in realtà sfoggiava un bel sorriso..’Che sorriso falso!’ pensai . Arrivato davanti a me iniziò a parlare. Con tanta indifferenza da farmi male.



George:”Dimmi!”
Io:”Ho bisogno di dirti una cosa, volevo parlare con te del nostro rapporto! Sai credo che tu stia con me solo per tenermi legata alla promessa.”
George:”Se è quello che pensi allora è okay! Ora posso andare?” quelle sue parole, fredde e distanti mi facevano male. Ed io che pensavo di essermi avvicinata a lui dopo aver passato la notte insieme..che stupida che sono…



Lui fece per andarsene…ed io gli urlai contro “Allora se per te non sono altro che una stupida modella, per la tua stupida sfilata, lasciami andare, non tenermi legata a te..”
George:”Allora vattene e non mi chiamare più, fatti vedere solo per le prove del vestito. Se questo è tutto me ne vado.” Fece una piccola pausa “Ah e non mi cercare più, tra noi da ora in poi ci sarà solo un flebile rapporto stilista-modella. Tutto qui!” salì sulla sua lussuosa e vistosa auto e se ne andò.



Il giorno dopo mi presentai in perfetto orario sul set del servizio fotografico, anche se non volevo più fare la modella ormai avevo preso l’impegno con Mikako, sarebbe stato scortese declinare all’ultimo momento. Feci un sacco di cambio d’abito, era estenuante. Eppure divertente. Aver tutti gli occhi puntati su di me..mi faceva sentire bene; eppure qualcosa mi mancava..forse era la felicità. Ma cos’è realmente la felicità? Non lo avevo mai capito.Alla fine del servizio fotografico tutti si complimentarono con me, eppure non mi sentii nemmeno per un momento realmente apprezzata. Avevo così ancora di pur compreso che quello non fosse un lavoro adatto a me.



Me ne andai talmente di corsa, che visto che mi erano stati regalati gli abiti con cui mi avevano fatto le fot me ne scappai senza neppure cambiarmi…andai al parco…e mi sedetti a terra. Inizia a contemplare le stelle pensando alla discussione tra me e George “Così è finita!” dissi a bassa voce.Fino ad allora non me ne ero neppure resa conto..avevo fatto finta di nulla, come se in realtà fosse solo un semplice sogno, invece lo avevo perso davvero. Mi sentivo sola e persa senza di lui. Non riuscivo ad alzarmi volevo solo rimanere li seduta sul terriccio freddo a piangere. Fissavo l’acqua del laghetto artificiale, scorreva lentamente. Proprio come la mia vita, che ormai era diventata una semplice monotonia.



L’indomani andai a scuola, tutti in classe mi guardavano straniti. Il nostro coordinatore di classe mi disse che avrei potuto fare degli esami supplementari visto che il periodo degli esami di metà corso era passato. Avevo bisogno di studiare, anche tanto, se davvero sarei voluta entrare all'università di Tokyo. Però George mi ritornava sempre in mente.Al termine delle lezioni mi fermai al cancello dell’uscita ad aspettare Hiiro…”Ehi!” gli dissi sorridendo.



Hiiro:”Ciao, come ti senti? Mi hanno detto che eri influenzata!” mi fece l’occhiolino. Solo lui sapeva che cosa era successo realmente, perché se si fosse saputo in giro mi avrebbero potuto persino espellere dalla scuola.



Lo presi sotto braccio, come se quelle parole che mi aveva detto al cimitero mi avessero resa più intima nei suoi confronti e lo portai via. Andammo alla solita caffetteria. “Perché mi hai portato qui?”
Io:”Voglio parlarti..sai io ho rotto con quel tizio, ma non so perché ora mi sento sola e triste!”
Hiiro:”E’ una cosa normale, molto probabilmente per te era una persona importante e nel momento in cui l’hai perso ha portato via dal tuo cuore un pezzo di se!”
Io:”Però la sua mancanza è dolorosa. Non riesco a concentrarmi nello studio, e qualsiasi cosa faccia lui è nei miei pensieri!”
Hiiro:”E allora perché lo hai lasciato?”



Io:”Beh, forse perché lui non mi ama!”
Hiiro:”Ne sei sicura?!”
Io:”No..forse..si!”
Hiiro:”Nana, di la verità!”
Io:”Non lo so. Però lui è sempre così freddo nei miei confronti. E' come se fossi solo una ragazza-premio!"
Hiiro:"Se è questo ciò che pensi allora non dovresti neppure più soffrire per lui!"



Io:"Grazie mi sei stato molto d'aiuto..ora vado che devo andare a studiare!"
Hiiro:"Aspetta posso aiutarti? Che ne dici di andare insieme in biblioteca? Io devo anche andare a fare delle ricerche!"
Io:"Accetto molto volentieri il tuo aiuto!" Non capivo il perché...quando ero con Hiiro mi sentivo bene, era come se ogni mio pensiero negativo sparisse. Ero felice, felice per davvero. "Hiiro senti.." gli dissi a bassa voce mentre cercavo di risolvere un problema di fisica quantistica "Io, io ti piaccio ancora?", lui sorrise, si mise la mano davanti alla bocca per smorzare il rumore "Certo che si, però non vorrei mai che tu mi usassi per sostituire il tuo ex!"
Intorno a noi era calato di nuovo il silenzio, era estenuante. Avrei tanto voluto avvicinarmi ad Hiiro e baciarlo..ma perché ero così volubile? Non riuscivo forse a stare semplicemente da sola?



Da quel giorno passarono 12 lunghissimi anni..avevo fatto tanta strada nella mia vita. Ero diventata un famoso medico, riconosciuta non solo in Giappone ma persino in America. E avevo soprattutto preso una grande decisione nella mia vita restare da sola. Io e la mia carriera. Zero viveva con me, era ormai diventato anziano eppure la sua passione per la musica non aveva avuto fine. Di George e dei ragazzi della Paradise Kiss, dopo la sfilata di fine anno della loro scuola non ebbi più nessuna notizia, nonostante fossi molto legata a Miwako, lei fu la prima a sparire dopo aver saputo della rottura tra me e George. Hiiro, beh lui..ora siamo grandi amici ed ha una famiglia tutta sua, il nostro tempo era passato, e nonostante lo amassi, non riuscii mai a stare con lui serenamente. Perché segretamente avevo paura che lui pensasse che io amassi ancora George. Lui divenne uno stilista famoso. Dopo la sfilata partì per New York dove i suoi stravaganti vestiti riscossero molto successo. E nonostante la mia scostante seppur monotona vita all'inizio mi aveva portata fuori strada, capii con l'aiuto di tutti quanti che dovevo essere me stessa in ogni momento della giornata.