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Sweetty.
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Sono curiosissima di vedere come procederà ancora.. ogni volta la mia mente vola nelle tue righe scritte per raccontare per emozionare.... Amby GRAZIE
attendo come sempre il prossimo capitolo un bacione. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Sono curiosissima di vedere come procederà ancora.. ogni volta la mia mente vola nelle tue righe scritte per raccontare per emozionare.... Amby GRAZIE
attendo come sempre il prossimo capitolo un bacione
owh che carina :3 tenera come sempre,il prossimo capitolo sta arrivando,ancora due o tre giorni per le foto e ci siamo.
Sono qui di nuovo per darvi la mia su quello che succede...alla fine il mondo non è una bolla perfetta.
L'ultima volta che parlai di questo le due italiane erano ancora in Siria e l'emergenza rifugiati non aveva ancora questi numeri.
Non so e non mi interessa quello che sono andate a fare le due studentesse in quel paese,ma se hanno seriamente aiutato dei bambini meritano un pensierino a fine giornata.
Oggi ci sono 65 stati in guerra e più di 650 milizie separatiste che combattano...si spengono almeno 10000 anime al giorno.Potreste perdere vostro fratello,o la vostra amica come è successo a me. Sono persone che non hanno fatto nulla che muoiono senza un perchè, è una guerra la gente muore
Tutti i rifugiati che stanno arriviando passando per la turchia ,macedonia ,ungheria e Germania ,camminando per giorni senza fermarsi ,non sono qua per darvi fastidio,non meritano gli insulti (ovviamente non è una scusa per non incriminarli in caso di reati,sono persone soggette alla legge anche loro eh ) .
Vi racconto una bella storia in Islanda è stata aperta una petizione su Facebook per ospitare Siriani e Afghani ,nella terra di nessuno 12000 famiglie hanno dato la propria disponibilità in una settimana ,l'annuncio diceva più o meno così :
"I rifugiati sono risorse umane. Rifugiati saranno in nostri futuri sposi,migliori amici,la nostra anima gemella,il batterista nella bad di nostro figlio ,il nostro collega,Miss islanda 2022,il carpentiere che metterà finalmente a posto il nostro bagno,lo chef nel caffè sotto casa,il pompiere o l'ospite televisivo. Comunque persone che non diranno mai che la tua vita vale meno della loro "
Non so voi ma mi emoziono con queste cose,sono persone anche loro.
Bellissimi bambini sorridenti che hanno visto troppe cose che non dovevano.
Se avete un minuto ricordatevi di tutti quei bimbi ,persone che scappano e che forse non torneranno mai a casa,dite una preghierina per loro qualunque religione voi professiate.
Ovunque voi leggiate queste parole ,sappiate che vi voglio bene.
Edited by ambimarte - 8/9/2015, 20:23. -
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Capitolo 46: Italya
Quel giorno ad accoglierci ci fu la nebbia: fitta come non l'avevamo mai vista.
Era tutto incredibilmente grande e pieno di gente. Parlavamo tutti una lingua che non assomigliava neanche un pò alla mia.
Le prima settimane furono quelle più difficili:
Amid e Benham lavoravano tutto il giorno come operai, Miriam lavorava nelle cucine di un ristorante e imparava ogni giorno qualche parola nuova, che poi insegnava a me.
Ayza e Luis andarono in un altro appartamento,alla fine era il figlio del vali e poteva permetterselo,nonostante la lira turca qui non valesse nulla. Wasaq andò con loro . A scuola, i professori notarono che non parlava ma diedero la causa alla lingua.
Il primo giorno andavano tutti a portare i bambini e mi resi conto di quanto fossimo diversi: Tutti ci fissavano e ci squadravano. Quello che in Turchia era il normale qui veniva visto come strano.
Le cose con Amid non migliorarono molto ,diceva che era più facile strapparmi baci che parole, ma nonostante tutto lo amavo.
Anche Luis e Ayza di amavano , o iniziavano a farlo. Dovevano convivere in un matrimonio non voluto da nessuno dei due quindi perchè non cercare di migliorare la situazione?
Ayza: Wasaq a chi scrivi?
La ragazza si spostò per far leggere
Ayza: Mmm ...deve mancarti tanto ,scrivi che poi andiamo a spedirla
Luis,chiamandomi da lui ,a bassa voce: Ayza,ma perchè non parla?
Ayza: Oh Luis, sapessi tutto quello che ha passato : Ha visto morire la madre,suo fratello è tornato per lei e si incolpa di tutto il male che ha fatto a Miriam ,sapevi che l'aveva violentata no? , e per finire ha visto portarmi via. Ha solo bisogno di affetto tutto qui. Poi non parlava tantissimo nemmeno prima.
Luis: Perchè non uscite un pò voi due, penso che riesca a cavartela qui. Io devo andare a far tradurre di documenti
Ayza: Luis se io volessi lavorare...
Luis: Riesco a mantenerti
Ayza: Lo so e non mi manca nulla,ma sai per essere indipendente...
Luis: Si ,va bene . Vedi cosa riesci a trovare ,ma non devi lavorare troppo.
Ayza,sorridendo: Grazie!
Luis: Sei l'unica persona che è contenta di lavorare. Ti adoro quando sei così allegra.
Ayza: Oh grazie mille. Vado a vedere a che punto si trova Wasaq.
Gli diede un bacio e andò dalla "sorellina".
Ayza: Usciamo?
Wasaq si alzò con la lettera in mano e prese il cappotto
Dimenticavo :In Italia faceva davvero freddo e noi non ci eravamo più abituati
Per Ayza e Wasaq non c'era bisogno di parlare ,si capivano con degli sguardi e poi si conoscevano talmente bene...
All'ufficio postale ,l'impiegata ci mise un pò di tempo a capire che la lettera doveva essere spedita in Turchia con il metodo più economico possibile. Illustrò tutte le offerte e i vari messi ma alla fine si limitò al più semplice. Invece il prezzo Wasaq lo capì subito pagando immediatamente.
Poi andarono per negozi a vedere le vetrine piene di vestiti e gioielli ,di quel paesino vicino a Milano. Ma non comprarono nulla e Ayza non riuscì nemmeno a trovare un lavoro.
Luis: Pensavo che non tornaste più. Vi siete perse?
Ayza: No no,abbiamo solo fatto una passeggiata. Che documento dovevi tradurre?
Luis: La laurea e altri certificati, vorrei tanto tornare a insegnare ma prima devo imparare l'italiano.
Ayza,prima in turco poi in italiano: Io ho scoperto che si deve dire: Vorrei spedire una lettera,quando devi spedire qualcosa.
Luis,sorridente: Ma che brava, mi insegnerai tu allora.
Ayza: Tuo padre ti ha scritto?
Luis: No, non mi cercherà finchè non avrà bisogno .
Questa era la cosa più terribile che un figlio postesse dire del padre. Ma alla fine era stato cresciuto solamente per potergli succedere al comando della provincia. Cosa avrebbe potuto insegnare al proprio figlio ,un uomo che venne trattato così per tutta la vita?
Ayza,dimenticandosi: E tua madre?
Luis,tirando giù lo sguardo: Non c'è più: guarda tutto da lassù. Ayza per quanto riguarda quello che avevi sentito l'ultima sera...non devi pensare che ti abbia sposato solo per fare figli,cioè lo scopo del matimonio era quello ma non è quello che voglio io, nel senso mi piacerebbe tanto avere dei bambini però non è un obbligo
Ayza,sorridendo per l'impacciatezza: L'avevo capito che non sei come tuo padre.
Però perchè sei tornato a parlargli, avrebbe potuto picchiarti e farti male.
Luis: Lo stava facendo con te
Ayza: Ma sei andato a ricordarglielo
Luis: Sono qua adesso,ero andato per te, mi sono innamorato capisci
Ayza: Come?
Luis: Vederti sorridere mi fa impazzire
Ayza,baciandolo: Luis...
Luis,portandola sul letto:Tipo adesso...dimmi quando devo fermarmi
Ayza: Non serve
Come aveva detto Miriam ,Ayza sarebbe caduta tra le braccia del primo che le avrebbe dato sicurezza e così fu. Questa volta però Luis teneva davvero a lei.
Non si concedeva facilmente,no questo no, però aveva bisogno di affetto.
Luis,al mattino: Spero tu sia incinta?
Ayza,appena sveglia: Cosa?!?
Luis: Smetterebbero di farci pressioni e avremmo qualcuno che ci farebbe compagnia
Ayza,scandendo bene le parole: Ma ho già Wasaq a farmi compagnia, è come se fosse mia sorella. Non dovevi andare in questura?
Luis: Hai ragione. ..
A sentirlo parlare di bambini Ayza si preoccupò tutta.
Ayza: Miriam puoi venire da me?
Miriam: Devo andare al lavoro tra poco,non riesco. E' successo qualcosa?
Ayza: Luis stava parlando di bambini
Miriam: Beh finché non succede nulla fra di voi non devi preoccuparti...o è già successo?
Ayza: In ogni caso i non voglio un figlio, ora
Miriam: Ayza...sai che ci sono modi per prevenirlo,non dovresti fare certe cose senza saperlo. Con Semir andavi a fortuna?
Ayza: Hai avuto Anita che avevi la mia età,in questo momento non mi sembri la persona migliore per dirmi queste cose
Miriam: Ayza calmati per favore, dopo vengo da te e parliamo. Puoi dirgliele anche a lui queste cose.
Ayza: Miriam ho paura
Miriam: Tu stai bene?
Ayza,piangendo e mangiandosi le lacrime: Benissimo. A dopo: buon lavoro.
Miriam: Aspettami,buona giornata
Luis,entrando: Con chi parlavi?
Ayza :MIriam ora è andata al lavoro
Luis: Cosa racconta?
Ayza: Niente di interessante
Luis: Io non le posso indovinare le cose,se centro anche io ,dille a me.
Ayza: Hai sentito cosa dicevo?
Luis: Si... Se pensi le cose in modo diverso da me,devi farmelo sapere . Io non ti picchio o ti faccio del male se non siamo d'accordo
Io: Cos'è questa?
Amid: Una lavatrice
Io: Quella che lava i panni?
Amid: Si,non ne hai mai vista una?
Io: Solo al negozio. E come funziona?
Amid: Metti i vestiti,scegli la temperatura,metti il sapone e schiacci il pulsante.
Io,seduta davanti: E ci mette tanto?
Amid,ridendo: Mezz'ora. Ma non serve che stai a guardarla
Io: Volevo vedere come funzionava
Mi sentivo come una bimba davanti a qualcosa di mai visto prima. Televisioni ,lavatrici...tutte cose che non ci eravamo mai potuto permettere e che qui venivano venduti come elettrodomestici che possedevano tutti.
Amid: Ti chiama Miral
Io: Vai tu, passaci del tempo assieme
Amid: Vieni di là con me. Sai che è da tanto che non parliamo più
Io: Non volevo parlarti prima. Cosa hai visto a Kabul?
Amid: La nostra casa è ancora lì ,una delle poche che sono ancora in piedi . Non ci sono più tanti talebani,ma non sono più abituato a vivere in guerra.
Io: Ben e Alì sono ancora lì?
Amid: Si. E' morto il figlio del dottore,te lo ricordi quel bimbo biondo . Una cosa che non mancano a Kabul sono i cimiteri.
E io che mi lamentavo perche non capivo la lingua,o del fatto che litigavo con Amid tutto il tempo.
Mi ero dimenticata di come si vivesse a Kabul. Con la guerra ogni volta che uscivo,andavo a scuola o da Amid ,sarei potuta non tornare a casa.
E invece sono qui a fare una vita che non mi sarei immaginata ,con il marito migliore del mondo ...e mi lamentavo.
Amid,guardandomi persa: A cosa pensi?
Io: Per quante tu ne abbia combinate,sono innamorata di te
Amid,accarezzandola: Miha...Non voglio più lasciarti sola. Non saremmo mai potuti andare assieme : era troppo pericoloso
Io: Lo so. Per questo ero tanto arrabbiata con te. Anche perchè mi hai lasciato da sola senza dirmelo, ma saresti potuto morire e non saresti più tornato.
Amid: Sono davanti a te
Io: Abbiamo i documenti per stare qui?
Amid: Si chiama contratto di soggiorno e ce lo abbiamo tutti tranne te ,Ayza e i bambini e dura fino a quando lavoriamo qui, mentre voi li avete per ricongiungimento familiare e deve essere rinnovato.
Io: Quindi niente cittadinanza.
Amid: No, niente. Almeno qui siamo davvero al sicuro
Mentre mi stava baciando fummo interrotti da Miriam che doveva andare da Ayza
Era bello vivere tutti assieme però non si aveva uno spazio per stare da soli. C'era sempre il rischio di aprire qualche porta e di interrompere qualcosa.
La casa di Ayza non era lontanissima,ma era già buio e Benham non si fidava di lasciarla andare da sola
Miriam: Non sono una bimba ,so difendermi
Benham: Ma non mi piacciono quelle vie: Già c'è poca luce e poi tornerai chi sa che ora di notte
Miriam: Vuoi accompagnarmi?
Benham: Parlo male il turco,starei zitto tutto il tempo.
Miriam,con sguardo perplesso: E io come faccio ad andare lì?Potresti portarmi e venirmi a prendere.
Benham: Così è meglio
Miriam,dandogli un bacio: Stai attento che le strade sono pericolose da soli. Poi di notte.
Ayza ,abbracciandola: Miriam che bello parlare con te
Miriam,ridendo: Mi fanno lavorare come un dannata e pure a Benham,ci vediamo pochissimo: lui lavora di notte e io di giorno. Così ci diamo il cambio per curare Anita.
Ayza: Io non sono riuscita a trovare nulla. Però continuo a cercare.
Miriam: E con Luis? Sta mattina eri tutta spaventata e ero rimasta in pensiero
Ayza: Non ti devi preoccupare: Aveva parlato di bimbi e mi ero spaventata. Non ci avevo mai pensato.
Miriam: Ma Ayza ,tu lo ami?
Rimase un pò alla domanda
Ayza: Lui sì,si vede.
Miriam: Tu?
Ayza: Non lo so. Ora ho più bisogno di coccole e di affetto capisci? Non voglio avere un figlio con lui ora,non sono pronta. Per il momento voglio fare solo quelle cose che si fanno da sposati. Ma dai basta che mi vergogno a parlare di queste cose
Miriam,ridendo: Va bene. Poi sei piccolina
Ayza: Eh si,parla la mamma anziana. Ma dimmi un pò : la notte prima di partire ,la sveglia non è nemmeno stata usata vero?
Miriam,continuando a ridere: Non sei l'unica che si vergogna a parlare di certe cose. Da noi c'è così poco spazio che non si può fare praticamente nulla.
Ayza,scoppiando in una ridata: Miriam i discorsi.
Miriam: Ma è vero. Oddio non pensare male
Ayza: Ormai ti conosco. E' bello vederti così allegra
Miriam: Wasaq? Che fine ha fatto?
Ayza: Sta studiando. Lei ,diciamo, che non si è ripresa molto
Miriam: Il tempo fa miracoli. Posso usare il telefono? Benham vuole venirmi a prendermi.
Ayza: Già vai via?
Miriam: Deve lavorare,non posso lasciare anche Anita da curare a Mahira.
Ayza: Usalo pure
Miriam,alzandosi: Grazie
Ayza,dopo la chiamata: Miha come sta?
Miriam: Bene,penso. sembrava che le cose con Amid stessero migliorando. Perchè non vieni a trovarla? Le farebbe piacere.
Ayza: Magari un giorno
Benham arrivò poco dopo,salutò Ayza e Wasaq e si avviarono verso casa,nella fredda notte italiana.
Buona giornata della pace ♡
Edited by ambimarte - 7/12/2015, 20:52. -
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che bel capitolo <3 . -
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Owh grazie mille :3. -
Sweetty.
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E' sempre un piacere ed una gioia leggere i tuoi capitoli anche le immagini le pose tutto perfetto complimenti Ambi . -
.E' sempre un piacere ed una gioia leggere i tuoi capitoli anche le immagini le pose tutto perfetto complimenti Ambi
Che carina :3 Grazie millissimo, è quasi pronto un'altro capitolo per voi. -
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Capitolo 47: Sins of the past
Miriam: Benham! Cos'è questo?
Aveva imbandito il tavolo di tortine e rose.
Benham:La colazione per la festeggiata
Miriam,abbracciandolo: Ma non dovevi
Benham: Ehi ,ti sei commossa?
Miriam,in lacrime: Io...no no è stupendo però
Benham: Mangiamo signorina piango ma non lo ammetto
Miriam,ridendo: Anita?
Benham: Ha il suo posticino vedi
Miriam,baciandolo: Hai pensato pure a lei.
Benham: Sicuro,ma se non vuoi svegliarla non sono geloso.
Miriam: E' presto per chiamarla,dormono ancora tutti
Benham : Siediti che se no facciamo tardi.
Miriam: Devo fare in fretta anche il giorno del mio compleanno
Benham: Oggi hai tempo
Miriam:Andiamo a vestirci allora,poi facciamo colazione con Anita.
C'erano due camere da letto, la mia che dividevo con Amid e i bambini e quella di Benham ,Anita e Miriam. Mangiavamo tutti assieme e c'era un bagno unico. In fondo mi piaceva quel posticino
Amid era sempre lì con me e lo vedevo tutti i giorni. Le cose tra di noi si erano messe abbastanza bene. Non dico come prima però andiamo migliorando
Miriam,uscendo dalla doccia: Benham mi passi un asciugamano?
Benham,passandolelo: Copriti ,potrebbe arrivare qualcuno
Miriam,voltandosi: Stai tranquillo.
Benham: Non mi piace che sono tutti così vicini.
Miriam: Non ti tradisco mica. Basta dire stupidate e asciugami un pò la schiena.
Benham: Mi preoccupo per te.
Miriam:Guardami bene. Non c'è posto più sicuro di questo,altrimenti non ci avrei portato Anita. Non pensarle più nemmeno queste brutte cose.
Benham: Scusami non volevo rovinarti la giornata...questa cicatrice cos'è?
Miriam: Una bottiglia
Benham: Sulla spalla?
Miriam: Si
Benham: A Tel Aviv non l'avevi
Miriam: Come cavolo fai a sapere che non l'avevo?
Benham: Te lo devo ricordare? Si nota subito una cicatrice così
Miriam: Non serve. Me la sono fatta dopo
Benham: E' stato Waqi?
Miriam,guardandolo: Oramai è lì, non importa come me la sia procurata. Andiamo a fare colazione ,che se no faccio tardi
Benham: Miriam,ti aveva già picchiato?
Miriam,scrollandosi: Non sei l'unico che non vuole parlare del passato. Si mi ha picchiato varie volte prima e quella è stata fatta in Afghanistan. Mi è passato l'appetito
Non rimase nemmeno a guardare tutto quello che lui aveva preparato,prese un panino e usci
Quando venni a sapere questi avvenimenti ci rimasi . Miriam faceva sempre di testa sua,raramente si fermava davanti ad un uomo che cercava di impedirle qualcosa. Non aveva i vizi o le cose costose ,lottava solo per quello che era la sua libertà,ma così sottomessa a percosse da qualcuno non me la sarei mai immaginata
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per Anita.
Benham: Amid possiamo fare una festa per Miriam? Magari anche per festeggiare i sei mesi in Italia.
Amid: Dov'è ora?
Benham: Al lavoro.Non ha mangiato nulla.
Amid: E' una bella idea,comunque quando hai il prossimo giorno libero?
Benham: Tra due settimane,non è libero ma lavoro durante la mattina così possiamo preparare.
Amid: Si si, allora ci conviene invitare anche Ayza,Wasaq e il marito. Ma c'è tempo. Vai a riposare su
Lavorava di notte e tornava a casa all'alba. Si voleva prendere cura di Anita anche se molte volte si addormentava mentre giocava.
Amid,entrando in camera,sussurrando: Miha, sveglia
Io,girandomi: Che ore sono?
Amid: Le sette,io devo andare
Io,tirandomi su: Mi svegliavi ,ti facevo compagnia mentre facevi colazione
Amid: Dormivi così tranquillamente.
Io,baciandolo:Hai fatto gli auguri a Miriam?
Amid: Era già uscita quando mi sono svegliata.
Io: Ha litigato con Benham?
Amid: Le ha trovato delle cicatrici fatte da Waqi
Io: La picchiava,prima?
Amid: A quanto pare.Ora vieni di là che devo andare
Io: Non resti con me?
Amid: Non posso. Questa sera sono tutto per te
Io: Bravo. Ah Amid
Amid,uscendo: Dimmi
Io: Hai parlato con Ayza?
Amid: No. Miriam sono tre settimane che non la vede. Perchè non la chiami?
Io: Vedo dopo. Dai vai così non arrivi tardi
Ero rimasta in casa con Miral,Anita e Benham, che però dormiva. Tutti i bambini erano a scuola. Avevo ricominciato a ricamare però se non vendevo quello che producevo era inutile. Amid era convinto di poterci mantenere e quindi non voleva che lavorassi.
Pensavo spesso ad Ayza però non avevo il coraggio di chiamarla. Diciamo che nessuna delle due sapeva come fare il primo passo.
Anche Ayza passava le giornate da sola. Luis lavorava in una scuola e tra tutti era quello che aveva imparato meglio l'italiano.
Tutto quel tempo faceva nascere centinaia di grilli nelle teste di tutti. Nessuno in casa,se non i bambini ,godeva di calma mentale, ognuno per i suoi motivi, ma Amid e soprattutto Ayza erano i più instabili.
Non erano pericolosi per gli altri, ma per loro stessi. Cercavano solo affetto.
Ad Ayza capitava di imbambolarsi e scoppiare a piangere senza voler spiegare il perchè.
Quel giorno mi chiamò lei..
Ayza: Mahira sei tu?
Io,sorpresa: Ayza! Come stai?
Ayza,abbastanza distaccata: Bene. C'è Miriam?
Sapeva meglio di me tutti i suoi orari di lavoro.
Io: No,sta lavorando . Ti serviva qualcosa?
Ayza: Volevo farle gli auguri: è parecchio tempo che non passa di qui.
Io: Quando arriva le dico che hai chiamato. Ma stai bene?
Ayza,nervosa: Posso venire da te?
Io: Certo vieni,sai arrivare?
Ayza: Penso di si.
Riattaccò così, ci mise mezz'ora per arrivare. Era agitata e spaventata al telefono. Avevo paura che le fosse successo qualcosa. Mezz'ora senza sapere notizie. Io ero in casa e non riuscivo a stare ferma per la preoccupazione. Tutti dormivano e io provai a sdraiarmi ma impazzivo per l'ansia. Sentivo il cuore uscirmi.
Ayza ,entrando: Miha?
Io,non sapendo se volesse essere abbracciata: Ayza,tutto bene? Mi hai fatto preoccupare.
Mi si fiondò tra le braccia ,piangendo.
Io: Ehi...posso sapere cosa ti prende.
Piangeva che sembrava una bambina. Non l'avevo mai vista così
Io: Ayza
Ayza,piangendo: Luis
Io: Ti ha fatto del male? Qualcosa che non volevi
Ayza,stringendosi:No
Io: Aspetta,calmati un pò,dai sono qui io.
Non penso che potesse servire a molto ,ma mi trovavo in una situazione che non sapevo gestire. Era una ragazzina sposata che aveva subito solo lei sa cosa. Avrei potuto dire qualcosa che non dovevo,ma non sapevo nemmeno a chi chiedere aiuto.
Io: Vuoi del tè? . Non ti preoccupare dormono tutti.
Eera magrissima e pallida, però non aveva lividi nella parte visibile del corpo
Io: Mettiti questi,sono grandi,lo so. Non sono nemmeno del tuo stile,ma sai venire qui dovevo portare poco e..
Ayza: Vanno bene i miei ,sono asciutti
Io: Sedendomi sul divano: Siediti, raccontami cosa è successo. Senza piangere però. Sei così bella,cosa ti hanno fatto per rovinarti il sorriso?
Erano mesi che non la vedevo più sorridere come una volta...
Ayza: Luis è andato via, questa mattina mi sono svegliata e non c'era.
Io: Sei sicura che se ne sia proprio andato?
Ayza: Non tornava. Mi ha lasciato da sola,Miha.
Io,abbracciandola: No, non devi dire così. Non ti ha abbondata. E' bravo e ti vuole bene. Ci deve essere una spiegazione
Adesso vai a casa e calmati, io chiamo la scuola . Tu hai il numero di dove lavora?
Ayza: Non so l'italiano.
Io: Ecco nemmeno io . Adesso però stai tranquilla e non piangere
Ayza: Sei sicura che non è andato via?
Io: Certa: non ti lascia nessuno da sola,va bene?Siamo tutti qui.
Ayza: La mia mamma mi ha lasciato.
Io: Non da sola,ti ha lasciato a me sapendo che ti avrei curato.
Tu quando eri ancora un piccolo angioletto puntasti il ditino verso la tua mamma e poi dicesti indicando me che volevi che fossi io a curati. Tutti lassù lo sapevano ,pure la tua mamma
Ayza:Non potevo scegliere di meglio. Vado a casa allora
Io: Solo se sei più calma
Ayza: Si
Io: Sicura?
Ayza: Si si.
Uscì dalla porta con un grazie e ,senza guardare indietro, tornò a casa
Appena varcò la soglia andai da Benaham,sapevo che non potevo svegliarlo perchè lavorava tutta notte,ma mi sembrava una situazione abbastanza grave.
Io,entrando: Benham ,mi serve il tuo aiuto
Nell'entrare lo travi in mutande
Io,rossa: Dovevo bussare
Benham,svegliandosi: Lascia stare. E' successo qualcosa? Miriam non sta bene?
Io: Tutti bene,devi chiamare la scuola dove avora Luis
Benham: Mahira non potevi farlo tu?
Io: Non so l'italiano.
Benham: Ma nemmeno il turco per parlare con lui.
Io: Mi arrangerò. Chiamamelo per favore il tempo passa troppo in fretta.
Benham: Arrivo,ma cosa è successo?
Io: Ayza. Tieni : ho già fatto il numero
Benham: Scuola da Vinci? Posso parlare con Luis?
Io: Che dice?
Benham: non lo so. Ah! ecco tieni. Torno a dormire
Io,cercando tutte le parole che mi aveva insegnato Amid: Grazie. Luis,Ayza non sta bene. Vai a casa : Aiutala
Luis: E' successo qualcosa?
Io: Piangeva. Pensava era sola.
Luis,non capendo: Come? L'avevo lasciata sola? pensava questo?
Io: Si. Miriam arriva a casa e lei spiega
Luis: Allora corro a casa. Grazie Mahira.
Io,riattaccando: Bravo,bravo
Luis,in un italiano discreto: Preside...posso cambiare l' ora con un altro professore? poi la riprendo un altro giorno.
Preside: Luis sei qui da meno di un mese
Luis: Lo so ,ma ho sempre fatto tutto quello che mi ha chiesto.
Preside: Posso sapere il motivo?
Luis: Mia moglie non sta bene
Preside: Già ,avevo letto che era sposato. E' molto giovane per esserlo.
Luis: E' stato combinato,ma per favore mi lasci andare da lei.
Preside: La ama?
Luis: Molto
Preside: Vada da lei allora. Non serve dirlo a me ,basta ce ne parli con un professore. Che diventi un vizio però.
Luis: Non so cosa voglia dire, grazie mille
Uscì correndo e fece di tutta la via preoccupato,anche lui. La serratura non voleva aprirsi: le mani tremavano così tanto che la chiave non entrava
Luis: Ayza! Ayza
Non sentendola rispondere pensò al peggio
Luis: Ayza!
Ayza,abbracciandolo in lacrime: Luis..
Luis: Cos'è successo ? Perchè piangi?
Ayza: Pensavo fossi andato via e mi avevi abbandonato.
Luis,guardandola negli occhi: Ehi perchè dici queste cose,sono corso subito da te
Ayza: Non c'erano nemmeno le tue borse con i libri
Luis: Le ho portate a scuola. Non volevo spaventarti . Non credevo nemmeno che pensassi queste cose
Ayza: Scusami non so cosa mi è preso
Luis: Qualsiasi cosa non vada bene dimmela. Non ti lascio per nulla al mondo, se ti ho portata qui è per stare con te. Hai capito?
Ayza: Si
Luis: Sei più calma ora?
Ayza: Luis mi ami?
Luis: Certo che ti amo Ayza.
Ayza: Ma non mi lascerai mai sola vero?
Luis: No. Ma si può sapere cosa ti prende?
Ayza: Tutti quelli a cui voglio bene vanno via. Ormai rimani solo tu
Luis:Ci sono anche Miriam,Wasaq,Mahira e tanrti altri che ti vogliono bene. Non devi nemmeno pensarle queste cose. Sono uscito senza svegliarti perchè dormivi che sembravi un angioletto.
Ayza: Grazie
Luis: Devo andare da Mahira,vieni con me?
Ayza: Non voglio vederla ancora.
Luis: Ma non vi siete chiarite?
Ayza: Non abbiamo parlato di questo
Luis: Potrebbe esserci anche Miriam
Ayza: E' il suo compleanno
Luis: Le facciamo una torta?
Auza: Non so cucinare,ma una ricetta la so.
Luis: Ma guarda un pò ho sposato una che non sa cucinare.
Ayza: Ah si...Però bacia bene
Luis: Oh si, non potevo chiedere di meglio. La facciamo assieme la torta e se viene male diamo la colpa al forno.
Ayza: Ci sto.
Venne incredibilmente buona
Era una piccola festicciola prima di quella seria,a sorpresa
Miriam raccontò tutto quello che era successo a Luis e lui era preoccupato quanto me.
Nemmeno lei sapeva la causa di quello che era avvenuto.
Edited by ambimarte - 7/12/2015, 20:53. -
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Mariii mi ero persa un bel po' di aggiornamenti,ma ho recuperato ^^
Questo ultimo aggiornamento mi ha fatto tanta tenerezza. Ayza era disperata all'idea che Luis l'avesse abbandonata,ma quando poi lui è tornato a casa è stato molto dolce!!
Prometto di non perdere più il filo : x. -
.Mariii mi ero persa un bel po' di aggiornamenti,ma ho recuperato ^^
Questo ultimo aggiornamento mi ha fatto tanta tenerezza. Ayza era disperata all'idea che Luis l'avesse abbandonata,ma quando poi lui è tornato a casa è stato molto dolce!!
Prometto di non perdere più il filo : x
Cluee quanto tempo ahah, ne mancano pochi alla fine ormai.
tranquilla ,la storia è qui ,non scappa. -
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Miei bellissimi lettori,siamo giunti alla fine,purtroppo il mio computer ha sofferto di un virus e sono stata costretta a perdere tutto. Avrei tanto voluto finirla in un modo differente e con le foto,ma non ho potuto . Quindi vi regalo le parole dell'ultimo capitolo con la speranza che vi piaccia:
Capitolo finale: Nessuno si salva da solo
Luis: Buongiorno Ayza!
Ayza,voltandosi: Ben svegliato
Luis: Non hai dormito vero? Ti sei girata tutta notte
Ayza: Colpa del vino,non dovevo berne così tanto
Luis: Quindi niente cenetta romantica col vino?
Ayza: Stavi progettando una cosa romantica?
Luis: Mi hai scoperto
Ayza: Ah si... posso offrirti dell'ottimo succo di frutta
Luis: Andata. Questa sera fatti trovare elegante.
Ayza: Quindi è davvero seria la quesione?
Luis,alzandosi: Certamente ,mia cara
Ayza: Torni presto allora
Luis: Devo fare anche il pomeriggio...
Ayza: Mi lasci sola tutto il giorno
Luis: Wasaq a che ora torna?
Ayza: Per le due penso.
Luis: Vai a fare una passeggiata,vai da Mahira,fai dei dolci, trova qualcosa da fare per ammazzare il tempo. Poi quando arrivo andiamo a cercare un lavoro,va bene?
Ayza: Va bene...
Luis: Ma stai bene?
Ayza: Si,perchè?
Luis: Sei pallida
Ayza: Sarà perchè non ho dormito; Non ti preoccupare,vai a scuola e torna presto.
Anche Wasaq uscì con lui,andavano nella stessa scuola
Luis,entrando in classe: Ragazzi silenzio. Sono qui per farvi storia,dato che il professor Beltrani oggi non c'è. Non pensate che non faremo nulla . Come vi ha detto di fare il vostro prof ,oggi ci parla di Roma: La sua fine.
Scrisse sulla lavagna tre date: 410,455,476
Luis: Allora Roma crolla per una serie di motivi tutti legati tra di loro: Il primo motivo fu quello militare: Più gli imperatori davano potere ai militari più questi si facevano pagare e ,se non c'erano soldi ,venivano tolti direttamente dai contadini che,stremati da guerra e malattie,smettevano di investire nei beni mandando l'economia in crisi. E quì giungiamo al secondo motivo: La crisi economica. Anche la religione centra: Se prima abbiamo pagani che presguitano i cristiani sotto Dioclesiano dopo abbiamo che i pagani vengono perseguitati da questi ultimi . La chiesa stava diventando una sempre più potente. Una forza che risucchiava dall'interno dell'impero.
Ayza,a casa, cercava di ammazzare il tempo leggendo,ma dopo un paio d'ore qualsiasi cosa aveva iniziato a darle fastidio.
Era sul divano piegata in due da un dolore all'addome ..erano solo le 11.
Luis: Arrivamo alle nostre date. 410: Primo sacco di Roma,evento gravissimo. La ex capitale dell'impero romano viene saccheggiata dai Visogoti,dopo che i barbari avevano abbandonato l'esercito
455: Secondo sacco. Roma è nel caos. Lo stesso papa Leone I lascia saccheggiare la città. La stessa città viene distrutta da quelli che venivano protetti da essa
Wasaq rientrò a casa prima quel giorno, il professore era ammalato
Ayza,sanguinante: Wasaq aiutami
La ragazza sgranò gli occhi pieni di paura quando la viede così.
Ayza,piegata in due: Portami di là
Dopo averla appoggiata sul letto,piena di coraggio,andò fino in cucina dove si trovava il telefono:
Ayza: Per favore resta qui...Wasaq..
Wasaq,ormai con la cornetta in mano: Luis,Ayza ha bisogno di aiuto,non voglio le succeda qualcosa.
Luis,dal telefono della scuola: Chi parla?
Wasaq: Sono Wasaq,ti prego corri.
Luis non aveva mai sentito la sua voce. Lei capì che Ayza aveva molto più bisogno di aiuto di lei e quello non era il momento per mostrarsi intimorita.
Ayza,quando Wasaq tornò nella stanza: Non ti preoccupare.
Wasaq la fissò come per ricordargli che aveva le gambe piene sangue.
Ayza,piangendo e interrota dal male: Era il mio bambino ,ormai è andato. Sono davvero bellissimi i tuoi capelli lunghi,da piccola li volevi sempre corti. Non guardarmi male,non posso pensare a lui : morirei di tristezza. Devo pulire prima che arrivi Luis
Wasaq fece per tenerla a letto,non doveva alzarsi.
Luis,riprendendo le sue cose in classe: Ragazzi ho un problema a casa e devo scappare. Delle date ne manca solo una 476: La fine . Roma cade nella mani dei barbari : Non vederò mai più uno splendore così.
Ayza intanto continuava a perdere sangue e Wasaq era lì,impotente, a farle compagnia.
Luis,entrando correndo: Ayza! Oddio il sangue,cosa è successo?
Ayza,in lacrime: Ero incinta. Salvalo per favore
Luis,prendendola in braccio: Andiamo all'ospedarle. Wasaq chiama Miriam
Ayza: Non parla Luis...
Luis,uscendo: Mi ha chiamato lei.
Il letto era coperto dal rosso,così come le scalinate ...non avevamo una macchina ,si doveva andare a piedi però non era molto lontano. Luis non si era nemmeno posto il problema di come far capire ai medici cosa stava succedendo.
Allo sportello c'era tutta la coda:
Luis: Mia moglie sta male aiutatela per favore.
Infermiera: Stanno tutti male qui. Aspetti il suo turno
Luis: Sta perdendo nostro figlio, sanguina da quasi quattro ore.
Signore: Immigrati che arrivano qui e pretendono tutto!
Luis: Mia moglie sta morendo tra le mie braccia,non si è rotta un piede o un dente. Sono un insegnante e pago le tasse come lei.
L'uomo scosso dalla risposta non replicò.
Un medico che stava uscendo dal reparto si accorse subito del sangue ,fece adagiare Ayza su un lettino e di corsa i medici la portarono in un locale per le visite.
Luis non ne capiva molto,si sedette ad aspettare con un foglio in mano ,che non sapeva nemmeno come compilare
Luis,alla segretaria del reparto: Posso usare il telefono?
Segretaria,più simpatica dell'infermiera: Certo. Non è italiano ,vero?
Luis,aspettando la linea: Turco. Non si sa nulla di Ayza?
Segretaria: La signorina che stava abortendo? No,mi spiace
Luis,nessuno rispondeva: Dice che ce la faranno?
Segretaria: Non lo so. Non avete altri figli?
Luis: Non sapevo nemmeno che stesse aspettando questo.
Segretaria: Aspettava il momento giusto per farglielo sapere.
Luis: Che bel momento per scoprirlo. La sua famiglia non sa nemmeno che è qui...
Segretaria: Ha compilato il foglio?
Luis: Non riesco a scrivere,sono troppo agitato.
Segretaria,dandogli un bicchiere di acqua: Beva questo. Dia a me :scrivo io
Luis: Grazie
Segretaria: Nome?
Luis: Ayza Çelik, è il cognome da sposata.
Segretaria: Va bene. Data di nascita e luogo.
Luis: 24 Aprile ,nata in Iran ma registrata in Turchia a Derik.
Segretaria: Anni?
Luis: 17
Pensò un attimo a tutto quello che stava succedendo . Era sposato con una bambina ,che aspettava un figlio da lui e rischiava di morire solo perchè qualcun altro aveva costretto le nozze. Oltre all'essere spaventato,preoccupato e felice ,si sentiva anche in colpa per quello che stava succedendo.
Segretaria,non prestando caso: Abitate qui?
Luis: Si
Segretaria: E non ha mai perso altri bambini prima?
Luis: No.
Segretaria: Lei è il marito ,vero? Ho bisogno dei suoi dati.
Luis: Luis Çelik, nato il 12 Maggio a Istambul,anni 23, lavoro alla scuola superiore.
Segretaria: Grazie mille. Guardi è uscito il dottore.
Luis,correndo dal medico: Posso vederla?
Dottore: Vada pure: ora è sveglia. Io arrivo subito a spiegarvi tutto.
Luis,entrando in lacrime: Ayza
Voleva stringerla e baciarla ma si limitò a prenderle la mano
Luis: Come stai?
Ayza: Forse meglio di prima...
In quel momento entrò il medico a spiegare la situazione.
Dal cielo quella notte caddero delle lacrime in più.
"Sta notte ho saputo che c'eri . Una goccia di vita strappata dal nulla. Me ne stavo con gli occhi spalancati nel buio e d'un tratto ,in quel buio, si è acceso un lampo di certezza. Si c'eri. E' stato come sentirsi colpire in petto da una fucilata.
Mi si è fermato il cuore. E quando ha ripreso ha battere con tonfi sordi, mi sono accorta di precipitare in un pozzo dove tutto era incerto e terrorizzante"
(Lettera a un bambino mai nato. Oriana Fallaci)
Ne passarono di giorni .
Quelle che sarebbe dovuto essere il periodo più bello della sua vita ,si trasformò lentamente in un incubo
Fino a quella notte...la maledetta notte che non sembrava finire più
Quando Luis arrivò nella stanza non c'era più nessuno.
Luis,agitato: Dove sta la paziente della 518?
Medico,di passaggio: E' all'ultimo piano ,numero 230
Luis E' successo qualcosa?
Non gli rispose e con il fiato in gola decise di salire.
Trovò Ayza alla finestra. Sentendolo arrivare si voltò .
Luis, affianco a lei,stringendo gli occhi: Mi avevano detto che non stavi bene
Ayza,con gli occhi gonfi: Ho il bambino Luis... Me lo ero immaginato tutto :aveva i tuoi occhi
Piangeva stringendosi a lui con la testa che affondava nella spalla come se fosse un cuscino. Lui cercava di calmarla ,ma riusciva solo a fissare il vuoto.
Luis: Oh Ayza...perchè non mi hai chiamato?
Ayza: Non sono nemmeno in grado di darti un figlio
Luis: Non devi dire cosi. Non ti voglio solo per avere figli,come ti amavo prima ti amo anche adesso ,se non di più
Ayza: Mi conosci da meno di un anno, come fai a chiamarlo amore?
Luis: Nascono all'improvviso,non deve essere una cosa lunga. Io ti ho vista con il tuo sorriso e mi sono innamorato.
Ayza,continuando a piangere: Lasciami stare Luis,vai a scuola.
Luis: Tu non hai fatto nulla,mettitelo in testa. Dai torniamo a casa.
Cinque anni dopo...
Luis: Ayza svegliati: è nato
Ayza,svegliandosi : Ti hanno chiamato?
Luis: Si ,ora dall'ospedale. Sveglia Aziza che andiamo.
Ayza,abbracciandolo: Sono così contenta per Ben
Io avevo passato tutta la notte affianco a mio figlio. Erano successe così tante cose in quegli anni.
Io : Daniel ,sei andato a vederlo il cuginetto?
Daniel: Ma è piccolo ,tanto piccolo
IO: Anche tu eri così quando sei nato e anche la tua mamma.
Daniel: Però continua la storia
Durante tutta la notte ,per tenerlo sveglio ,gli raccontati tutta la nostra storia. Era un bellissimo bambino ,biondo come la mamma ,Miriam, e con gli occhioni neri di Benham.
Shiva: Mamma ancora con la storia?
Daniel: La conosci pure tu?
Shiva: Come no,non ti immagini quante volte me l'abbia raccontata.
Io:E ne è anche protagonista. Sai Daniel le storie belle devono essere raccontate sempre,ricordatelo ,e poi io adoro questa storia.
Perchè tutto è in bello alla fine,se non è bello non è ancora la fine.
Terminare questo racconto così ,può sembrare un contro senso con quanto detto fin ora; Però è sempre un obbiettivo che bisogna porti se non si vuole lasciare i rifugiati nelle mani dei trafficanti di uomini ,o in balia del mare ,o delle guerra. Alla le brave persone sono anime uguali a noi.
Ora signori e signore vi devo ringraziare di cuore per tutto quello che avete scritto di bello nei commenti, per tutto il vostro tempo speso nella lettura (di questo che ormai è diventato un mattone ). Grazie a tutti i lettori nascosti e a tutti quelli che si rivelano ,che non nomino solo per paura di scordarmene qualcuno.
Grazie davvero a tutti e alla prossima storia (più corta ,promesso)
Edited by ambimarte - 3/2/2016, 15:33. -
silviabonez.
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è una storia veramente toccante .