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Votes taken by UnusualCatto

  1. .
    Certo, soprattutto per la battuta "di notte" 😆

    Cerreto di Spoleto?
  2. .
    Capitolo 6

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    Il primo a svegliarsi è stato Josè, costretto ad evacuare urgentemente per motivi sconosciuti. Erano le 7:10 del mattino, e il sole cominciava allora ad illuminare gli angoli della casa. Carmen si alza leggermente più tardi, arrivando nella zona pranzo per le 8.
    Josè aveva già provveduto a preparare una corposa colazione per due, tutta corredata di uova strapazzate, del pane a fette, e qualche cubetto d’ananas. Una tipica colazione sulanese di tutto rispetto.

    Carmen, una volta consumato il pasto, non ha perso ulteriore tempo e ha ricominciato, proprio come il giorno prima, ad esercitarsi ancora e ancora per l’imminente spettacolo che si terrà la sera stessa al Lounge bar.

    Josè: “Ma di già?!
    Carmen: “È domani sera, ti ricordo.
    Josè: “Finirai per svegliare tutti i vicini!

    In realtà, questo rischio non c’è e non ci sarà, perché i coniugi De La Cruz saranno già svegli per via della bambina che deve andare a scuola. In più, Fernando si starà già preparando per andare a lavorare. L’unica a poter beneficiare di un’ulteriore ora di sonno sarà solo Estebana, ma molto probabilmente non lo farà: le pulizie domestiche sono più importanti di un po’ di riposo in più!

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    Gran parte della mattinata la passeranno così: Josè si rifugerà nel bar del piano di sopra e continuerà ad esercitarsi per una serata che non c’è mai stata. D’altronde, nonostante il “mega-ponte”, vuole tenersi comunque aggiornato. Carmen, invece, consumerà quel povero microfono tra copione, modifiche e aggiunte più o meno sottili. Ha deciso, infatti, di continuare a prendersela coi “padroni misteriosi” di Llama Lagoon e di farlo esattamente come nell’esibizione che aveva tenuto, qualche giorno prima, proprio in quella circoscrizione.
    Passeranno almeno tre ore prima che i due si riuniscano per un riposino di mezz’ora prima e per un lauto pranzo poi.

    Carmen: “Ma pensateci. Siamo un esercito immenso di criminali, zozzoni e ragazze facili. Secondo ogni leggenda metropolitana abbiamo il controllo di praticamente mezzo mondo. Abbiamo anche un sacco di simpaticissime bande armate che se la battono con eserciti leggendari… e lui cosa fa?! Che amore: ci vuole proteggere con 4/5 vigilantes che al massimo si portano una clava!

    Carmen: “Mmmmh…

    Carmen: “Oh! Ahem… Lui che mette le ronde per noi! Dovrebbe essere il contrario! Le basi! Dove siamo finiti, signori miei?! Signor D., così ci sta snaturando! Come dimostriamo, a Newcrest, che sappiamo autogestirci da dio!? Ecco perché ci prendono tutti quanti in giro: ci siamo fatti fregare da un moggio irlandese quando quelle ronde potevamo farle noi, per primi. E armate di AK47 soprattutto!

    Il monologo è stato sentito praticamente per intero da Josè, che era rientrato per lavarsi le mani e per sdraiarsi cinque minuti a letto. Non ha potuto trattenere le risate. Ogni volta che sua sorella mette in mezzo Sulani, i suoi abitanti, gli stereotipi (sia positivi che, soprattutto, negativi) che il mondo ha su di loro e su quel 10% di popolazione emigrata qui o altrove, è sempre una “festa”.
    Festa per modo di dire: tutti quanti, qui, sanno degli sforzi enormi che Sulanesi, Selvadoregni e tutte quelle persone provenienti dal “mondo latino” in generale hanno dovuto fare per non essere relegati ai margini della società una volta abbandonato il “nido”.
    È stato così anche per i due fratelli e per tantissimi altri loro connazionali. Per fortuna, hanno trovato una periferia, quella di Newcrest, abbastanza accogliente e “bonaria” nei loro confronti.

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    Josè: “E pure stavolta, lo tocca pianissimo!
    Carmen: “Sono davvero allibita: un irlandese mezzo razzista e mezzo scemo vuole insegnare a noi come si fa a prendere il controllo totale di un quartiere. Beh, allora vado ad Oasis Springs ad insegnare come si trova l’acqua in mezzo al deserto! Giusto!
    Josè: “Ti prego… credo di morire!!!

    Finalmente, anche Carmen interrompe la sua infinita esercitazione per aiutare suo fratello con il pranzo. Stavolta, sono voluti andare sul pesante: un bel piattone stracolmo dei più svariati frutti di mare accompagnati da succulenti gamberoni, o camaronas.
    Mentre i due si godono il lauto pasto, Josè cerca di improvvisare con una piccola imitazione. Un qualcosa che dovrebbe somigliare a sua sorella durante i suoi spettacoli.

    Josè: “Hai visto? Ora so fare i comizi anche io!
    Carmen: “Ma che cacchio stai dicendo?!
    Josè: “Ehi, sto scherzando!
    Carmen: “I comizi li fanno i politici, ti sembro un politico?
    Josè: “Ah… io credevo che
    Carmen: “Non dirmi che eri convinto del comizio come spettacolo comico! Sei proprio scemo!

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    Il duo si perde in una grossa e calda risata.
    Circa dieci minuti dopo, ognuno torna nelle rispettive “stanze” ad esercitarsi.
    Questo lunedì si conclude, in un certo senso, con un carico esagerato di cocktails e di battute tolte, modificate o aggiunte al copione. Poteva andare meglio? Certamente. Ai nostri due fratelli gliene può fregare qualcosa? A quanto pare… no!

    Il giorno successivo, si ripete più o meno la stessa routine.
    Almeno fino alle 16 circa.
    Alle quattro precise, infatti, casa dei Pacheco (e non solo) diventa come una grande sveglia di quartiere. Gli schiamazzi in spagnolo e in dialetti sulanesi vari riecheggiano per tutta la via in cui vivono i fratelli e i loro amici. Entro le quattro mura, assistiamo a dei vorticosi viavai tra Josè e Carmen tra le camere, il bagno e il soggiorno.

    Josè: “PER DIAMINEEEEEE!
    Carmen: “SBRIGATIIIIII! CI STANNO ASPETTANDOOOO!
    Josè: “MA COSì PRESTO PER QUALE MOTIVO?
    Carmen: “PRIMA CENIAMO, NON TI RICORDAVIII?
    Josè: “MA NON POTEVAMO FARLO IN CASAAA?!

    I fratelli, con i loro amici stretti, devono essere al Luxury entro le 18:30 in modo tale che possano cenare e frequentare il locale in tutta tranquillità fino alle 21:00, quando Carmen si sarebbe esibita.
    Era un vantaggio anche per lei: se fosse arrivata anche solo un’ora più tardi, non avrebbe fatto in tempo a mangiare, a sistemarsi e a prodigarsi che tutto il comparto audio funzionasse a dovere.

    Una volta preparati, Josè e Carmen vengono accolti strada facendo dai coniugi De La Cruz, stavolta “accompagnati” dalla bambina, e dai tre amiconi che vivono di fianco a Fernando ed Estebana. Tutti insieme si dirigono verso il Lounge. A loro è stato riservato il tavolo più grande e più vicino alle piste da ballo (e dunque al palchetto con microfono).

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    La cena è stata assai genuina, ma le porzioni sembravano essere così grandi che si finivano con molta fatica. Inocencia, la bimba dei coniugi De La Cruz, lamentava di essere piena già a metà delle portate! Josè, che è sempre stato un gran mangione nonostante il suo fisico possa dire il contrario, stava per esplodere. Erano stati serviti in gran quantità riso, pesce, carne, qualche verdura e soprattutto un dolce che definirlo “bomba” è davvero poco.
    Carmen ha dovuto tarare il tutto per non arrivare al palco troppo piena.

    D’altronde, le 21:30 si erano fatte in un baleno.
    Un uomo sulla cinquantina prende in ostaggio il microfono del Lounge annunciando l’immediata esibizione di Carmen. “Buonasera, buonasera a tutti, gentili ospiti del Luxury! Questa sera abbiamo l’onore, oserei dire, di avere dal vivo una comica che già da un po’ di anni ha conquistato i cuori di questa parte periferica di Newcrest. La sua satira tagliente sulla sua terra, sulla sua nuova vita qui e su altre piccole cose è ormai storia. Ecco, sta per entrare Carmen Luisa Pacheco!

    Segue uno scrosciante applauso di qualche minuto con l’entrata in scena di una Carmen mai vista fino a quel momento: un lungo e sontuoso vestito rosso fuoco la rendeva ben visibile nonostante il colore delle pareti, abbastanza simile. A quell’estrema eleganza sono seguite quasi nell’immediato alcune delle sue battute più celebri.

    Carmen: “Grazie, grazie di cuore per l’invito! E come potevo rifiutare di venire qui, in questo Lounge bar, che mi ha accolta la prima volta qualche anno fa con un’eclatante figuraccia fatta dalla sottoscritta… Per rendervi partecipi di quanto accaduto, ho avuto il coraggio di precipitare da quelle scale là dietro, quelle che conducono al piano di sopra. Piano che, come ben saprete, è stato inaugurato solo qualche mese fa. Dove volevo andare? Non lo sapevo neanche io!

    La serata prosegue tra i classici “racconti di Paese”, format di punta in cui si raccontano spaccati di vita quotidiana sulanese e ricordi di un’infanzia passata tra grandi riunioni di famiglia, giochi all’aria aperta, un clima eternamente festoso e gli immancabili “scivoloni” di Carmen e Josè. Cosa sono gli “scivoloni”? Nient’altro che le infinite scaramucce che i due fratelli combinavano da piccoli a un tale “Gringo Dan”, un signore che asseriva di essersi trasferito a Sulani per amore della sua storia e della sua atmosfera. A un certo punto, però, questo è sparito.
    Era stato arrestato in una delle rarissime operazioni congiunte tra Sulani e il mondo esterno perché nella sua terra di origine aveva fatto fuori due famiglie intere, comprese di nonni e altra compagnia.
    E loro andavano spesso a schiamazzare nelle vicinanze della sua baracca.

    Carmen: “Ecco, io sono arrivata qui a Newcrest qualche anno fa. Contrariamente a molti dei miei connazionali, già conoscevo la vostra lingua, e insieme a Josè sapevamo replicarla in una forma quasi perfetta. Capitava che qualche individuo cercasse di scimmiottarci, e sapete qual è la cosa che li faceva più arrabbiare? Questa: ‘UAGLIUUUU siamo stranieri, mica scemi!’. A quel punto, i cretini diventavano rossi dalla vergogna e blu dalla consapevolezza di aver fatto una bellissima figura. Mi dispiace per tutti quelli a cui è andata diversamente. Purtroppo, razzisti ci si nasce.

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    All’improvviso, nel suo raccontare di sé e di questa parte periferica di Newcrest, sopraggiungono battute e racconti sull’immancabile signorotto irlandese, o come dice lei, “mezzo irlandese e mezzo scemo” che pretende di controllare un intero distretto a suon di manganellate sul sedere. Sono parole sue, non prendetevela con la narratrice!

    Carmen: “La cosa che più mi fa ridere di quest’individuo è che vorrebbe diventare padrone di questa zona di Newcrest allo stesso modo di come fanno i nostri cugini della Mara Selvadoregna e dell’ormai defunto Cartello Sulani. Che poi quest’ultimo è stato lo stesso che ha controllato le nostre isole fino al 1966 quando, ringraziando il Signore, uno di loro ha detto ‘basta, mi sono rotto i cocomeri di tutto ciò, adesso voglio comandare io’… e la cosa più strana di sempre è che ha anche fatto cose buone! Uno della Ganga De Caniza che si incacchia, fa la rivoluzione, prende la poltrona e fa anche del bene ai miei nonni, ai miei zii e ai miei genitori che per anni hanno dovuto lavorare per quelli come lui per due centesimi al giorno!

    Il discorso continua, tra le risate generali.
    Sapete cosa è successo ultimamente, no? Un mio caro amico è stato preso a pugni da gente che non conosciamo. Abbiamo pensato agli inetti più disparati, voglio dirlo, però se dovesse venir fuori che sono stati gli amici di Mister Dublino… beh, lasciatemelo dire… siete proprio scarsi! Le vere gang non fanno questo. Non si picchia la gente, la si fredda direttamente! E poi con gli effetti personali ci si va alla sala scommesse finché non si sente l’urgenza di ammazzare anche un tuo compagno di cosca. ‘Eh che cavolo, stavi vincendo! E che faccio, non ti ammazzo?’

    (sempre) Carmen: “Una mia conoscente, l’altra sera, mi ha detto che nei pressi di Llama Lagoon ha voluto mettere delle ronde, come succede nelle più autentiche favelas del nostro universo. Addirittura ci sarebbe il coprifuoco. Lui dice che è per ‘proteggere gli abitanti del quartiere’. Ma se sono tutti come noi?! Ma pensateci. Siamo un esercito immenso di criminali, zozzoni e ragazze facili. Secondo ogni leggenda metropolitana abbiamo il controllo di praticamente mezzo mondo. Abbiamo anche un sacco di simpaticissime bande armate che se la battono con eserciti leggendari… e lui cosa fa?! Che amore: ci vuole proteggere con 4/5 vigilantes che al massimo si portano una clava!

    A quella battuta, si era sollevata una risata fragorosa accompagnata da “novantadue minuti di applausi”. A quanto pare, c’era almeno il 90% degli abitanti di Llama Lagoon, sulanesi e non, che conoscono alla perfezione la situazione in cui si sono ritrovati. Inutile dire che siano alquanto stufi di certi atti megalomani di una famiglia che dice di “essere grata a Newcrest per la fortuna che ha fatto”, per poi rivoltarsi contro chi l’ha accolta sin dagli Anni ‘70.

    La serata si prolunga fino alle una di notte tra applausi, complimenti e grasse risate. Alle una e un quarto circa, i fratelli Pacheco erano “finalmente” soli. Carmen, stanca ma visibilmente divertita, scende dal palchetto per fare incontro a Josè.

    Josè: “Sei stata una bomba, sorella!
    Carmen: “Sono davvero contenta di tutto ciò… grazie, grazie, grazie!

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    I due si lasciano andare in un caloroso abbraccio e si dirigono verso l’uscita, non prima di aver portato i saluti al personale che stava servendo un ultimo cliente per poi cominciare il duro passaggio delle pulizie.
    I fratelli faranno ritorno a casa per le 1:40, ed è inutile dire che entrambi si lasciano ammaliare dal comodo letto che li attendeva con una certa ansia.
  3. .
    CITAZIONE (*E* @ 14/11/2022, 15:06) 
    Bello!!

    Io sono indecisa su chi sospettare: se sui razzisti o su qualcuno di super-insospettabile tipo la vecchietta del primo "Madagascar" che sembra la classica nonnina carina e poi prende a borsettate il povero Alex tramortendolo! :D
    Ci sarà una nonnina carina cintura nera di borsettate anche qui? XD

    Una vecchietta, dici?
    Più avanti vedrai, potrebbe esserci qualche anziana signora 😆
    O magari una "banda bassotti" dall'altro capo della città!


    Nel frattempo dovete perdonarmi la lentezza, ma finirò per parlare di diritto amministrativo random anziché della storia ahahah, si salvi chi può!
  4. .
    CITAZIONE (MistFolletto @ 14/9/2022, 16:35) 
    Io mi aggrego al gruppo tende, soprattutto in bagno, ma in realtà la cosa che non manca mai nelle mie case è il rotolo della carta igienica 😆 Non so, mi dà un senso di completezza, come se un bagno senza rotolo della carta non fosse un bagno. Ovviamente, scelgo sempre quello che rivolto verso l'esterno 🙌

    Il rotolo della carta igienica non manca mai neanche nelle mie case!
    Idem gli asciugamani accanto al lavandino dove poi si laveranno le mani dopo aver evacuato 🤣
  5. .
    Capitolo 2

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    I quattro giungono al Latinos y Caribs per le 9:20, come da programma. Il locale è ancora vuoto: ci sono solo alcuni giovani che attendono trepidanti l’apertura delle danze, prevista per le 9:45. D’altronde, è normale: buona parte dei sulanesi “se la prende comoda” nei giorni di festa, anche se si tratta di una celebrazione importante come il Dia de la Indipendencia.

    Estebana e Carmen approfittano della quiete per sedersi e mandare Josè e Fernando ad ordinare un’abbondante colazione. Per i due fratelli, dei pastelitos de la Selvadorada, fatti di guava e formaggio. Per i coniugi, invece, dei deliziosi platani fritti. Tutto accompagnato da un buon caffè sulanese, famoso per essere così forte da far restare in piedi chi lo ingurgita anche per un’intera giornata.

    Mentre i ragazzi si godevano il pasto, la gente aveva iniziato a riempire il locale. Orde di giovani stavano invadendo le sei piste da ballo, e il proprietario di tutta la baracca, un tale Felipe Gonzales, appena prima di lasciare il piedistallo al suo fidato DJ, si era lanciato in un discorso rivolto a tutti i partecipanti.

    Questo matinée è per tutti noi, che per i motivi più disparati non possiamo ancora tornare a casa, o forse non ci torneremo mai più. Oggi, 14 giugno di quasi centovent’anni fa, la nostra terra diventava una Nazione. Per quanto abbia continuato a soffrire per altri settant’anni tra presidenti corrotti e famiglie criminali che decidevano vita e morte di chiunque, la nostra era una Nazione libera dal dominio di Casa España. E quindi, se non possiamo festeggiare a casa con i nostri cari, festeggeremo e renderemo omaggio alla nostra terra qui e ora! Corred, sulaneses!

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    E il sipario si apre così, con un sacco di persone che si scatenano. Tra queste, ci sono anche alcuni residenti nei dintorni del locale e addirittura “gente da fuori”. Alcune voci incontrollate parlano, infatti, di un’Alberghini “infiltrata” nella grande festa! Non è escluso che stia frequentando qualche sulanese, in effetti.

    Tre ore di ballo quasi incessanti hanno certamente spompato i quattro amici, che decidono quindi di fermarsi un secondo in uno dei due bar per bere qualcosa. D’altronde, buona parte degli occupanti stava andando a sedersi per un boccone, oppure stava correndo in bagno.

    L’ordine dei drink chiesti è il seguente: un daiquiri per Estebana, due mojito per Fernando e Josè e un habana per Carmen. Questi dovevano fare da buon “antipasto”, cosicché i ragazzi potessero arrivare ai tavoli da pranzo, una volta svuotati, non esageratamente affamati.
    Infatti, il loro piano diabolico consisteva nel prendere qualcosa da bere e aspettare che la zona “lunch” cominciasse a liberarsi, così da poter mangiare senza tanta confusione e soprattutto da seduti.

    Carmen, nel frattempo, aveva iniziato a raccontare una delle sue barzellette più amate dal pubblico newcrestiano: “Ma sapete chi era arrivato a parcheggiare davanti al Palacio de Estado nel 1930?

    I tre ascoltatori, pur sapendo la risposta, fingevano di essere del tutto ignari alla battuta del secolo che stava per uscire dalla bocca del piccolo talento comico.

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    Carmen: “Ma come no?! Josè, tu dovresti saperlo!
    Josè: “Non mi ricordo, onestamente…
    Carmen: “Ma nostro nonno!!! Era arrivato lì di fronte, col suo mulo, e stava andando a trovare un suo amico lì vicino, che pescava tranquillo.
    Josè: “Porca miseria, hai ragione!
    Carmen: “Non ricordi? Appena fatti due passi verso la spiaggia, le guardie del presidente erano arrivati lì e gli avevano chiesto… ‘Ma cosa fa?! Non può lasciare la bestia qua!’

    Fernando ed Estebana avevano assunto, nel frattempo, un’espressione mista tra il divertito e il curioso. Sembrava, infatti, che nessuno si ricordasse di questa massima. Carmen, intanto, proseguiva col monologo: “E nonno, allora, chiese il perché. Questi omoni grossi e ben armati risposero, ‘Qui ci passano diplomatici, onorevoli, persone di un certo livello… togli quel somaro!’. Di tutta risposta, nonno se ne era uscito così: ‘E dove sta il problema? Ha l’antifurto! Se provano a rubarmi anche questo, stavolta lo sento!’

    Il bancone era scoppiato in una grossa risata, quando all’improvviso, Josè nota un uomo che stava ballando con poche altre persone sulla pista. Era un signore magrolino, brizzolato, dagli occhi color ghiaccio. Sembrava godersi la festa, se non fosse per il fatto che non si tratta proprio di un “anziano” qualunque.

    Josè: “Ragazzi! Guardate chi c’è in pista! Ecco, però non giratevi tutti insieme!

    Estebana riesce ad individuarlo con la coda dell’occhio, mentre Carmen si volta quasi del tutto. L’uomo, però, sembrava non averla notata. Fernando evita di farsi scoprire e decide di fidarsi ciecamente del resto del gruppo.

    Carmen: “Ma è davvero lui?!
    Estebana: “Cosa ci fa un razzista ad una festa per sulanesi e gente normale?
    Josè: “Non saprei. È davvero strano… Che si fosse aspettato un tuo intervento, Carmen?
    Carmen: “In effetti non lo escluderei, anche se ieri non l’ho per niente visto.
    Josè: “Hai ragione: un razzista non partecipa a simili iniziative.

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    L’uomo, conosciuto come Soliman Duncan, è un imprenditore. O almeno, lui afferma di esserlo. Dice di essere originario di Windenburg e che qui ha trovato fortuna nel costruire e affittare appartamenti nei pressi di Llama Lagoon. Queste abitazioni, ad oggi, sembrano essere gestite da quattro dei suoi cinque figli, e si dice che siano abitate per la quasi totalità da sulanesi o selvadoregni.
    Che abbiano cambiato idea e abbiano cominciato ad essere un po’ più aperti di vedute? Molto probabilmente no: quando si tratta di soldi, si può essere generosi anche con chi si odia. Ecco perché hanno accettato di ospitare persone a loro sgradite.
    Il problema di fondo viene, però, dal fatto che questi signori, in particolare il capofamiglia Soliman, fa controllare spesso il suo piccolo impero immobiliare da strani energumeni che lui descrive come “vigilanza privata”… un servizio offerto dalla generosa famiglia Duncan affinché tutti stiano bene e tutto vada per il verso giusto.
    Non è fantastico?

    Intanto, il vecchio ha smesso di muovere i passi sulla pista e si avvia verso l’uscita. È rimasto nel locale per 20 minuti contati. I quattro ragazzi, dunque, trascorrono altri dieci minuti al bar e poi, finalmente, si dirigono verso l’area lunch per gustarsi un meritato pranzo.
    Oggi, la cucina offre una varietà di piatti sulanesi e selvadoregni unica nel suo genere. Ciò che mette d’accordo tutti, però, è una gigantesca ropa vieja di maiale accompagnata con peperoni, riso e pomodori. Una delizia per il palato di tanti. Nel mentre, però, Estebana ha voluto strafare, ordinando anche un po' di moros y cristianos, ossia del riso con fagioli neri.

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    Una volta consumata la prelibata pietanza, Fernando si rende conto che si sono fatte le 16:00. In preda all’ansia, avverte sua moglie che sarebbe il caso di mettersi in viaggio per andare a prendere Inocencia.

    Josè e Carmen, dunque, si offrono di accompagnare i due coniugi fino a una graziosa casetta situata a circa 20 minuti a piedi dal locale. Qui, infatti, vive l’amichetta della bambina di Fernando ed Estebana, che alla vista dei suoi e dei due fratelli era corsa ad abbracciare tutti i presenti.

    Nel frattempo, al Latinos y Caribs succede qualcosa di strano.
    Si presentano, infatti, tre omoni grossi come degli armadi, dalle espressioni quasi schifate. Scrutano la zona ballo in cerca di qualcuno, ma la pista era ancora poco gremita. Questi restano ai margini delle piste per circa due minuti, poi lasciano il locale, con la stessa espressione, continuando a guardarsi intorno, alla ricerca di chi… non si sa ancora.


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  6. .
    Cinque giorni prima
    Capitolo 1

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    Erano le 17:20 di una calda giornata di sole, a Newcrest. Carmen era rientrata da un piccolo spettacolo che aveva tenuto nei pressi di Llama Lagoon, a ovest di Newcrest. Un po’ stizzita, probabilmente per il traffico, lascia andare il portone che, dunque, si chiude con una gran botta. Josè, in quel momento, si stava godendo la tv.

    Josè: “Oh, Carmen! Sei già qui!?”

    Si alza, quindi, e va ad abbracciarla.

    Josè: “Come è andato lo show a Llama Lagoon?”
    Carmen: “È andato tutto a gonfie vele! L’intero vicinato era lì. Ho anche riconosciuto alcuni dei nostri amici!”

    In quel momento, il viso di Josè era la rappresentazione celestiale della felicità.
    Ha sempre avuto un rapporto meraviglioso con sua sorella, complici anche i pochissimi anni di differenza, probabilmente. Si sono sempre sostenuti a vicenda e i litigi sono sempre stati una rarità. Non è cosa comune quando si ha fratelli o sorelle, che generalmente sprecano il loro tempo a litigare o a consumarsi per invidia o gelosia.

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    Carmen: “Cosa mi avevi promesso, per quando sarei tornata?”
    Josè: “Ah già! Andiamo di sopra!”

    Al piano di sopra, i due fratelli hanno avuto modo di costruire una sorta di minibar coperto dove Josè si è potuto esercitare negli ultimi due anni a preparare cocktail di ogni genere (e dove ha organizzato più di qualche festa col vicinato). E a quanto pare, Josè sembrava aver promesso a sua sorella il suo drink preferito: un Dos Hermanos. Una vera e propria coincidenza, visto che vuol dire proprio “i due fratelli”.

    Mentre lui preparava il cocktail, Carmen si lancia in una proposta, tutta da cogliere al volo.
    Carmen: “Domani sembra che vogliano fare un matinée al Latinos y Carib!”
    Josè: “Cosa? Un matinée?!”
    Carmen: “Guarda! Questa è la locandina dell’evento!”

    Effettivamente, guardando bene dal suo telefono, pare che i gestori di quel locale abbiano davvero organizzato un evento in pieno giorno. Il motivo sembra essere anche più semplice di quanto ci si possa immaginare. Infatti, sarebbe un modo per i sulanesi residenti a Newcrest di celebrare l’indipendenza di Sulani, che cade proprio il 14 di giugno.
    E qui, al Latinos y Carib, viene riproposto il Dia de la Indipendencia sulanese aprendo i cancelli del locale già dalle 9:30 del mattino e festeggiando fino a notte fonda. Non è un caso, tra le altre cose, che la maggior parte dei sulanesi di Newcrest sia praticamente “in ferie” quel giorno.

    Josè: “Oh oooh! Vedi i Gonzales cosa ci organizzano!”
    Carmen: “Sarebbe un vero peccato non andarci.”
    Josè: “Magari, possiamo sentire anche Fernando ed Estebana se vogliono unirsi a noi…”
    Carmen: “Ma con la bambina?! Conoscendoli, direbbero subito di no.”
    Josè: “Tentar non nuoce! Tra due minuti ci penso io!”

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    Una volta terminato il dos hermanos per Carmen, Josè ha alzato la cornetta e chiamato i due amici. Dalle sue colorite espressioni sembra che Fernando ed Estebana abbiano accettato di buon grado l’invito. A quanto pare, per la loro figlioletta devono aver già trovato una soluzione. Soprattutto, non inganna per nulla la frase di Josè prima di riattaccare:
    “Benissimo, allora ci vediamo domani alle 8:45 davanti casa vostra. A domani!”

    Nel frattempo, però, si erano fatte le 18. E quello che succede in questi casi può toccare l’assurdo: Josè, che deve essere al lavoro per le 19:30, va nel panico più totale. Deve ancora cambiarsi, sistemarsi in “tenuta da super-barman” e percorrere tre chilometri in così poco tempo. Considerando anche la relativa lentezza del ragazzo e il traffico cittadino che, tra le 17 e le 20, diventa ingestibile.

    Carmen: “Ma ogni volta che sei in ritardo devi fare così?! Mi sembri il Bianconiglio!”
    Josè: “Bianconiglio o meno, io devo precipitarmi in bagno e poi in strada!! O sennò…”
    Carmen: “Sennò cosa? Sono ancora le 18!”
    Josè: “Tu non hai idea del fiume di macchine che c’è adesso fino a ora di cena… arrivo in tempo solo per miracolo!!!”

    La povera Carmen assiste, perciò, alla tragicomica scena in cui suo fratello, dopo averla salutata frettolosamente, sta quasi per rotolare giù dalle scale. E il tutto mentre sorseggia il suo cocktail, tra l'altro talmente squisito da prendersi il titolo del "più buono di sempre".
    I due fratelli si salutano, di nuovo, circa 20 minuti più tardi, sempre precipitosamente.
    Carmen, quindi, si prepara una cena leggera, si gode un po’ di tv e, contro ogni aspettativa, alle 22:30 era già a dormire. Effettivamente, lo spettacolo che ha avuto nel pomeriggio l’ha sfinita più del previsto. Addirittura, non ha sentito affatto il rientro di Josè, tornato a casa per le una.

    La notte sembra passare in fretta, e la sveglia delle 7:40 suona imperterrita. Almeno, fino all’arrivo del pugno “di ferro” di Carmen, che a quanto pare deve averne provocato la rottura. Secondo le stime di suo fratello, la ragazza sembra aver distrutto almeno tre sveglie in un solo mese.
    I due, preparatisi in tempo record, riescono ad arrivare con un qualche minuto di anticipo davanti all’abitazione dei coniugi De La Cruz (alias Fernando ed Estebana), che, casualità, stavano uscendo proprio allora.

    Estebana: “Un tempismo impeccabile, Pachecos!”
    Josè: “Evento più unico che raro. Sapendo quanto voi ragazze…”
    Carmen: “Disse il ritardatario cronico… buongiorno, comunque!”
    Fernando: “Buondì a tutti.”

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    Il quartetto si incammina verso la fermata del bus più vicina, a circa 50 metri dalla casa dei coniugi. Carmen, però, si accorge che manca qualcuno...

    Carmen: “La bambina non viene con noi?”
    Estebana: “Oh, Inocencia si è fermata a dormire da una sua amichetta!”
    Fernando: “Ci siamo dimenticati di dirvi, infatti, che dovremmo andare via intorno alle 17 per riprenderla, ecco… non ci fermeremo tanto a lungo!”
    Josè: “Non preoccupatevi! Forse andremo via prima anche noi.”
  7. .
    Grazie a tutti e tutte 😀
    Sarò un po' lentina, ma cercherò di non deludervi!!
  8. .

    Cosa succede quando guardi/leggi troppi gialli, troppe storie di sparizioni e cose simili?
    Questo:

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    Intro

    Qualcuno ha visto mia sorella?
    È sparita dal 18 giugno, quando alle 10 del mattino è uscita per fare delle commissioni e non è più tornata.
    Questa è una foto segnaletica in cui si può perfettamente riconoscere. È una copia di quella che ha nel suo documento di identità. Ha i capelli neri, gli occhi marroni e la carnagione scura.
    Al momento della scomparsa indossava gli stessi vestiti che vedete in foto: una giacca leggera grigia a mezza manica, una t-shirt bianca e un foulard viola, azzurro e rosa. Aveva anche dei jeans blu, strappati lungo tutta la gamba.
    Ha un sacco di tatuaggi su tutto il corpo, praticamente gli stessi che ho anche io. Sono tatuaggi tradizionali che noi della comunità ci facciamo per esprimere il nostro orgoglio identitario.
    Aiutatemi a ritrovarla, dovevamo partire tra due settimane per tornare a casa, a Sulani!
    Nostra madre e nostro padre sono preoccupati per lei.
    Siamo tutti preoccupati, a casa.
    Non lasciatemi da solo in questa ricerca!



    Capitolo 1
    Capitolo 2

    Capitolo 3
    Capitolo 4
    Capitolo 5
    Capitolo 6





    Trama

    Newcrest, 2014. I due fratelli Pacheco, Josè Ruiz e Carmen Luisa, sono al culmine del loro successo sia lavorativo, sia finanziario: sono riusciti, infatti, ad accumulare abbastanza soldi da poter tornare a casa e godersi il tanto agognato mare di Sulani, arcipelago di cui sono originari.
    Tutto sembra andare per il verso giusto: lui è un barman di successo, mentre lei è un’aspirante comica e barzellettiera che sta iniziando a conquistare i cuori dei suoi vicini (e non solo). Un giorno, però, a poche settimane dalla partenza per Sulani, Carmen Luisa scompare nel nulla, senza lasciare alcuna traccia.
    Che cosa è successo a Carmen? Come mai è sparita senza preavviso?! Può davvero essere un allontanamento volontario? Eppure, non sembrava avere chissà quali problemi con il vicinato e con le persone intorno a lei in generale. Stava anche per tornare a casa!
    Suo fratello Josè, dunque, deve per forza rimandare il ritorno a casa e cercare in ogni modo di ritrovare Carmen.





    Modifiche apportate:
    In questa storia, la totalità dei sulanesi residenti a Newcrest porta nomi e cognomi spagnoli e, in alcuni casi, addirittura nativi americani, pur sapendo benissimo che l’arcipelago di Sulani è di chiara ispirazione polinesiana che nulla ha a che vedere con l'America latina.
    Per questa storia ho, in un certo qual modo, modificato più o meno radicalmente la storia delle isole stesse, attribuendo loro una collocazione più “caraibica”, o centroamericana, un po’ come Selvadorada. In un certo senso, dovremmo fingere che Sulani e Selvadorada non siano due mondi così distanti. Per fare un esempio reale, bisogna un attimo far finta che Sulani sia l’arcipelago caraibico, mentre Selvadorada un territorio che va dallo Yucatan messicano alla Colombia e al Venezuela, passando per i piccoli Stati che vanno dal Guatemala a Panama. Quindi, il risultato dovrebbe essere un unico “mondo latino” composto dalla fitta giungla piena di rovine e da un arcipelago paradisiaco in cui i nativi "Taìnos", i discendenti dell’antica civiltà Omiscana, i figli della tratta, i figli dei vecchi dominatori venuti da lontano e chi più ne ha ne metta vivono insieme in questo gigantesco territorio.
    Solo così ho potuto strutturare al meglio la storia, dal momento in cui, nel gioco, non è possibile far risiedere un sim a Selvadorada se non per una vacanza di pochi giorni, questo perché non esistono lotti residenziali nella mappa.
    Insomma, andiamo un po’ per immaginazione, nella speranza di non aver fatto indignare nessuno.


    Edited by UnusualCatto - 12/12/2022, 19:06
8 replies since 5/1/2012
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