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Posts written by UnusualCatto

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    Certo, soprattutto per la battuta "di notte" 😆

    Cerreto di Spoleto?
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    Sinistra
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    Capitolo 6

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    Il primo a svegliarsi è stato Josè, costretto ad evacuare urgentemente per motivi sconosciuti. Erano le 7:10 del mattino, e il sole cominciava allora ad illuminare gli angoli della casa. Carmen si alza leggermente più tardi, arrivando nella zona pranzo per le 8.
    Josè aveva già provveduto a preparare una corposa colazione per due, tutta corredata di uova strapazzate, del pane a fette, e qualche cubetto d’ananas. Una tipica colazione sulanese di tutto rispetto.

    Carmen, una volta consumato il pasto, non ha perso ulteriore tempo e ha ricominciato, proprio come il giorno prima, ad esercitarsi ancora e ancora per l’imminente spettacolo che si terrà la sera stessa al Lounge bar.

    Josè: “Ma di già?!
    Carmen: “È domani sera, ti ricordo.
    Josè: “Finirai per svegliare tutti i vicini!

    In realtà, questo rischio non c’è e non ci sarà, perché i coniugi De La Cruz saranno già svegli per via della bambina che deve andare a scuola. In più, Fernando si starà già preparando per andare a lavorare. L’unica a poter beneficiare di un’ulteriore ora di sonno sarà solo Estebana, ma molto probabilmente non lo farà: le pulizie domestiche sono più importanti di un po’ di riposo in più!

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    Gran parte della mattinata la passeranno così: Josè si rifugerà nel bar del piano di sopra e continuerà ad esercitarsi per una serata che non c’è mai stata. D’altronde, nonostante il “mega-ponte”, vuole tenersi comunque aggiornato. Carmen, invece, consumerà quel povero microfono tra copione, modifiche e aggiunte più o meno sottili. Ha deciso, infatti, di continuare a prendersela coi “padroni misteriosi” di Llama Lagoon e di farlo esattamente come nell’esibizione che aveva tenuto, qualche giorno prima, proprio in quella circoscrizione.
    Passeranno almeno tre ore prima che i due si riuniscano per un riposino di mezz’ora prima e per un lauto pranzo poi.

    Carmen: “Ma pensateci. Siamo un esercito immenso di criminali, zozzoni e ragazze facili. Secondo ogni leggenda metropolitana abbiamo il controllo di praticamente mezzo mondo. Abbiamo anche un sacco di simpaticissime bande armate che se la battono con eserciti leggendari… e lui cosa fa?! Che amore: ci vuole proteggere con 4/5 vigilantes che al massimo si portano una clava!

    Carmen: “Mmmmh…

    Carmen: “Oh! Ahem… Lui che mette le ronde per noi! Dovrebbe essere il contrario! Le basi! Dove siamo finiti, signori miei?! Signor D., così ci sta snaturando! Come dimostriamo, a Newcrest, che sappiamo autogestirci da dio!? Ecco perché ci prendono tutti quanti in giro: ci siamo fatti fregare da un moggio irlandese quando quelle ronde potevamo farle noi, per primi. E armate di AK47 soprattutto!

    Il monologo è stato sentito praticamente per intero da Josè, che era rientrato per lavarsi le mani e per sdraiarsi cinque minuti a letto. Non ha potuto trattenere le risate. Ogni volta che sua sorella mette in mezzo Sulani, i suoi abitanti, gli stereotipi (sia positivi che, soprattutto, negativi) che il mondo ha su di loro e su quel 10% di popolazione emigrata qui o altrove, è sempre una “festa”.
    Festa per modo di dire: tutti quanti, qui, sanno degli sforzi enormi che Sulanesi, Selvadoregni e tutte quelle persone provenienti dal “mondo latino” in generale hanno dovuto fare per non essere relegati ai margini della società una volta abbandonato il “nido”.
    È stato così anche per i due fratelli e per tantissimi altri loro connazionali. Per fortuna, hanno trovato una periferia, quella di Newcrest, abbastanza accogliente e “bonaria” nei loro confronti.

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    Josè: “E pure stavolta, lo tocca pianissimo!
    Carmen: “Sono davvero allibita: un irlandese mezzo razzista e mezzo scemo vuole insegnare a noi come si fa a prendere il controllo totale di un quartiere. Beh, allora vado ad Oasis Springs ad insegnare come si trova l’acqua in mezzo al deserto! Giusto!
    Josè: “Ti prego… credo di morire!!!

    Finalmente, anche Carmen interrompe la sua infinita esercitazione per aiutare suo fratello con il pranzo. Stavolta, sono voluti andare sul pesante: un bel piattone stracolmo dei più svariati frutti di mare accompagnati da succulenti gamberoni, o camaronas.
    Mentre i due si godono il lauto pasto, Josè cerca di improvvisare con una piccola imitazione. Un qualcosa che dovrebbe somigliare a sua sorella durante i suoi spettacoli.

    Josè: “Hai visto? Ora so fare i comizi anche io!
    Carmen: “Ma che cacchio stai dicendo?!
    Josè: “Ehi, sto scherzando!
    Carmen: “I comizi li fanno i politici, ti sembro un politico?
    Josè: “Ah… io credevo che
    Carmen: “Non dirmi che eri convinto del comizio come spettacolo comico! Sei proprio scemo!

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    Il duo si perde in una grossa e calda risata.
    Circa dieci minuti dopo, ognuno torna nelle rispettive “stanze” ad esercitarsi.
    Questo lunedì si conclude, in un certo senso, con un carico esagerato di cocktails e di battute tolte, modificate o aggiunte al copione. Poteva andare meglio? Certamente. Ai nostri due fratelli gliene può fregare qualcosa? A quanto pare… no!

    Il giorno successivo, si ripete più o meno la stessa routine.
    Almeno fino alle 16 circa.
    Alle quattro precise, infatti, casa dei Pacheco (e non solo) diventa come una grande sveglia di quartiere. Gli schiamazzi in spagnolo e in dialetti sulanesi vari riecheggiano per tutta la via in cui vivono i fratelli e i loro amici. Entro le quattro mura, assistiamo a dei vorticosi viavai tra Josè e Carmen tra le camere, il bagno e il soggiorno.

    Josè: “PER DIAMINEEEEEE!
    Carmen: “SBRIGATIIIIII! CI STANNO ASPETTANDOOOO!
    Josè: “MA COSì PRESTO PER QUALE MOTIVO?
    Carmen: “PRIMA CENIAMO, NON TI RICORDAVIII?
    Josè: “MA NON POTEVAMO FARLO IN CASAAA?!

    I fratelli, con i loro amici stretti, devono essere al Luxury entro le 18:30 in modo tale che possano cenare e frequentare il locale in tutta tranquillità fino alle 21:00, quando Carmen si sarebbe esibita.
    Era un vantaggio anche per lei: se fosse arrivata anche solo un’ora più tardi, non avrebbe fatto in tempo a mangiare, a sistemarsi e a prodigarsi che tutto il comparto audio funzionasse a dovere.

    Una volta preparati, Josè e Carmen vengono accolti strada facendo dai coniugi De La Cruz, stavolta “accompagnati” dalla bambina, e dai tre amiconi che vivono di fianco a Fernando ed Estebana. Tutti insieme si dirigono verso il Lounge. A loro è stato riservato il tavolo più grande e più vicino alle piste da ballo (e dunque al palchetto con microfono).

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    La cena è stata assai genuina, ma le porzioni sembravano essere così grandi che si finivano con molta fatica. Inocencia, la bimba dei coniugi De La Cruz, lamentava di essere piena già a metà delle portate! Josè, che è sempre stato un gran mangione nonostante il suo fisico possa dire il contrario, stava per esplodere. Erano stati serviti in gran quantità riso, pesce, carne, qualche verdura e soprattutto un dolce che definirlo “bomba” è davvero poco.
    Carmen ha dovuto tarare il tutto per non arrivare al palco troppo piena.

    D’altronde, le 21:30 si erano fatte in un baleno.
    Un uomo sulla cinquantina prende in ostaggio il microfono del Lounge annunciando l’immediata esibizione di Carmen. “Buonasera, buonasera a tutti, gentili ospiti del Luxury! Questa sera abbiamo l’onore, oserei dire, di avere dal vivo una comica che già da un po’ di anni ha conquistato i cuori di questa parte periferica di Newcrest. La sua satira tagliente sulla sua terra, sulla sua nuova vita qui e su altre piccole cose è ormai storia. Ecco, sta per entrare Carmen Luisa Pacheco!

    Segue uno scrosciante applauso di qualche minuto con l’entrata in scena di una Carmen mai vista fino a quel momento: un lungo e sontuoso vestito rosso fuoco la rendeva ben visibile nonostante il colore delle pareti, abbastanza simile. A quell’estrema eleganza sono seguite quasi nell’immediato alcune delle sue battute più celebri.

    Carmen: “Grazie, grazie di cuore per l’invito! E come potevo rifiutare di venire qui, in questo Lounge bar, che mi ha accolta la prima volta qualche anno fa con un’eclatante figuraccia fatta dalla sottoscritta… Per rendervi partecipi di quanto accaduto, ho avuto il coraggio di precipitare da quelle scale là dietro, quelle che conducono al piano di sopra. Piano che, come ben saprete, è stato inaugurato solo qualche mese fa. Dove volevo andare? Non lo sapevo neanche io!

    La serata prosegue tra i classici “racconti di Paese”, format di punta in cui si raccontano spaccati di vita quotidiana sulanese e ricordi di un’infanzia passata tra grandi riunioni di famiglia, giochi all’aria aperta, un clima eternamente festoso e gli immancabili “scivoloni” di Carmen e Josè. Cosa sono gli “scivoloni”? Nient’altro che le infinite scaramucce che i due fratelli combinavano da piccoli a un tale “Gringo Dan”, un signore che asseriva di essersi trasferito a Sulani per amore della sua storia e della sua atmosfera. A un certo punto, però, questo è sparito.
    Era stato arrestato in una delle rarissime operazioni congiunte tra Sulani e il mondo esterno perché nella sua terra di origine aveva fatto fuori due famiglie intere, comprese di nonni e altra compagnia.
    E loro andavano spesso a schiamazzare nelle vicinanze della sua baracca.

    Carmen: “Ecco, io sono arrivata qui a Newcrest qualche anno fa. Contrariamente a molti dei miei connazionali, già conoscevo la vostra lingua, e insieme a Josè sapevamo replicarla in una forma quasi perfetta. Capitava che qualche individuo cercasse di scimmiottarci, e sapete qual è la cosa che li faceva più arrabbiare? Questa: ‘UAGLIUUUU siamo stranieri, mica scemi!’. A quel punto, i cretini diventavano rossi dalla vergogna e blu dalla consapevolezza di aver fatto una bellissima figura. Mi dispiace per tutti quelli a cui è andata diversamente. Purtroppo, razzisti ci si nasce.

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    All’improvviso, nel suo raccontare di sé e di questa parte periferica di Newcrest, sopraggiungono battute e racconti sull’immancabile signorotto irlandese, o come dice lei, “mezzo irlandese e mezzo scemo” che pretende di controllare un intero distretto a suon di manganellate sul sedere. Sono parole sue, non prendetevela con la narratrice!

    Carmen: “La cosa che più mi fa ridere di quest’individuo è che vorrebbe diventare padrone di questa zona di Newcrest allo stesso modo di come fanno i nostri cugini della Mara Selvadoregna e dell’ormai defunto Cartello Sulani. Che poi quest’ultimo è stato lo stesso che ha controllato le nostre isole fino al 1966 quando, ringraziando il Signore, uno di loro ha detto ‘basta, mi sono rotto i cocomeri di tutto ciò, adesso voglio comandare io’… e la cosa più strana di sempre è che ha anche fatto cose buone! Uno della Ganga De Caniza che si incacchia, fa la rivoluzione, prende la poltrona e fa anche del bene ai miei nonni, ai miei zii e ai miei genitori che per anni hanno dovuto lavorare per quelli come lui per due centesimi al giorno!

    Il discorso continua, tra le risate generali.
    Sapete cosa è successo ultimamente, no? Un mio caro amico è stato preso a pugni da gente che non conosciamo. Abbiamo pensato agli inetti più disparati, voglio dirlo, però se dovesse venir fuori che sono stati gli amici di Mister Dublino… beh, lasciatemelo dire… siete proprio scarsi! Le vere gang non fanno questo. Non si picchia la gente, la si fredda direttamente! E poi con gli effetti personali ci si va alla sala scommesse finché non si sente l’urgenza di ammazzare anche un tuo compagno di cosca. ‘Eh che cavolo, stavi vincendo! E che faccio, non ti ammazzo?’

    (sempre) Carmen: “Una mia conoscente, l’altra sera, mi ha detto che nei pressi di Llama Lagoon ha voluto mettere delle ronde, come succede nelle più autentiche favelas del nostro universo. Addirittura ci sarebbe il coprifuoco. Lui dice che è per ‘proteggere gli abitanti del quartiere’. Ma se sono tutti come noi?! Ma pensateci. Siamo un esercito immenso di criminali, zozzoni e ragazze facili. Secondo ogni leggenda metropolitana abbiamo il controllo di praticamente mezzo mondo. Abbiamo anche un sacco di simpaticissime bande armate che se la battono con eserciti leggendari… e lui cosa fa?! Che amore: ci vuole proteggere con 4/5 vigilantes che al massimo si portano una clava!

    A quella battuta, si era sollevata una risata fragorosa accompagnata da “novantadue minuti di applausi”. A quanto pare, c’era almeno il 90% degli abitanti di Llama Lagoon, sulanesi e non, che conoscono alla perfezione la situazione in cui si sono ritrovati. Inutile dire che siano alquanto stufi di certi atti megalomani di una famiglia che dice di “essere grata a Newcrest per la fortuna che ha fatto”, per poi rivoltarsi contro chi l’ha accolta sin dagli Anni ‘70.

    La serata si prolunga fino alle una di notte tra applausi, complimenti e grasse risate. Alle una e un quarto circa, i fratelli Pacheco erano “finalmente” soli. Carmen, stanca ma visibilmente divertita, scende dal palchetto per fare incontro a Josè.

    Josè: “Sei stata una bomba, sorella!
    Carmen: “Sono davvero contenta di tutto ciò… grazie, grazie, grazie!

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    I due si lasciano andare in un caloroso abbraccio e si dirigono verso l’uscita, non prima di aver portato i saluti al personale che stava servendo un ultimo cliente per poi cominciare il duro passaggio delle pulizie.
    I fratelli faranno ritorno a casa per le 1:40, ed è inutile dire che entrambi si lasciano ammaliare dal comodo letto che li attendeva con una certa ansia.
  4. .
    Mai sentita


    Calvi dell'Umbria, conosci?
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    CITAZIONE (LadyDeath @ 15/10/2022, 09:05) 
    Non a dieta, ma si, li amo

    L'utente sotto di me si riposerà nel weekend

    Vero ma in questo momento mi riposo proprio tutta la settimana.
    La "gioia" di essere disoccupati!

    L'utente sotto di me ha scalato una montagna nell'arco della sua vita
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    Sinistra
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    Motivo la mia risposta (alias Altro)
    Di sicuro controllerei il mio livello di "dotazione", ma non solo.
    Infatti, prima di farei ciò, salterei semplicemente dalla gioia,
    perché sarei un maschio etero.

    Relazioni e avventure "più facili e alla mano".
    Il mondo è pieno di ragazze e donne eterosessuali!
    Per quanto ci siano anche abbastanza donne omosessuali, a quanto pare sembra che il mio radar sia rotto, defunto, non ne trova neanche mezza 🤣 🤣 🤣
    No, dai... ne ho trovate, ma poche e non proprio all'altezza 😅

    In un certo senso mi ritroverei all'improvviso una scelta 3/5 volte più ampia.
    Un sogno!


    Certo, prima devo vedere:
    A: quanto sono dotato
    B: quanto sono bello
    C: quanto sono "simpatico"

    Senza queste tre cose penso che non andrei comunque da nessuna parte ahahahah
    Dai, scherzo... atteniamoci al concetto della "bellezza ininfluente", anche se non ci credo!
  8. .
    CITAZIONE (*E* @ 24/11/2022, 12:15) 
    Bellissimo!!!

    E chi è questo spione adesso? Somiglia un po' a Homer Simpson... forse è lui che vuole vedere se ci sono birre e ciambelle in casa dei due fratelli perché Marge gliele ha vietate! :D Ahahah... scherzo!

    Comunque la canzone popolare sulanese la voglio sentire! :D

    Considerata la mod da cui "proviene" non andrebbe proprio a ciambelle... 🤣
    Fingiamo per una volta che sia così AHAHAHAH

    La canzone, eeeeh... quando mi decido di aprire l'angolo delle cose a caso su questa storia dirò da dove viene 😛
  9. .
    Capitolo 5

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    Josè torna a casa, convinto di non trovare ancora nessuno. Nota, tuttavia, che sua sorella era già tornata e si stava esercitando per la serata del 17 giugno: la sentiva “parlare da sola” già dal portone. Una volta varcata la soglia di casa, il ragazzo assiste alla battuta più esilarante di sua sorella. Si trattava di una sottigliezza abbastanza cinica rivolta ai “nuovi padroni” di Llama Lagoon, che con le loro guardie del corpo ‘avrebbero trasformato il quartiere in una nuova Ganga De Caniza’.

    Josè: “Questa da dove l’hai presa?
    Carmen: “Lo so, non era nel copione… c’ho pensato stamattina.
    Josè: “Sei sempre così pazza! Mi hai quasi fatto morire!

    Josè stava trattenendo le risate a fatica.
    È una battuta che “soltanto in pochi” potrebbero capire, ma ormai a Newcrest tutti sanno chi sono i Sulanesi, cosa è Sulani e cosa ha passato negli ultimi cent’anni. Nel caso qualcuno non dovesse capire la massima, verrebbe delucidato in tempo zero.

    Effettivamente, chi è la Ganga De Caniza?
    Carmen, così come molti sulanesi, si riferisce a quella che è stata una delle due potenti famiglie di proprietari terrieri che, fino al 1966, controllavano gran parte delle coltivazioni di tabacco, di canna da zucchero e di melanzane Sulainee, prodotto di punta dell’isola.
    In particolare, la famiglia De Caniza era effettivamente la vera padrona del Paese fin quando un tale Felipe non ne “rovesciò” le sorti. È una storia assurda e, per chi non è sulanese, davvero affascinante. Ma Felipe non fu l’unico personaggio chiave di tali vicende: si tratta, infatti, di un trio acclamato e adorato ancora oggi nell’arcipelago, quasi al pari degli spiriti e del pantheon ultraterreno che abitano quelle terre.
    Ad oggi, nessuno sa che fine abbiano fatto i membri di quella famiglia: si dice che siano morti tutti, fucilati dalle armate del “post-1966”, ma qualcuno crede che almeno uno di loro sia riuscito a sopravvivere, a scappare e a farla franca.
    Dove? Non è dato saperlo.

    Josè, dopo essersi preparato un pranzo veloce a base di formaggio, prosciutto e pane integrale, esce di nuovo. Stavolta, però, si reca al piano di sopra per esercitarsi nella sua professione, preparando una “triade mostruosa” di cocktails estremamente difficili da bilanciare: non sia mai, perché di sabato sera può capitare di tutto.
    All’improvviso, però, riceve un messaggio da parte del proprietario del locale in cui lavora. Recita: “Oggi non venire, e neanche domani… riapriamo martedì, ci si è rotto il frigo, mannaggia la!
    Che gli spiriti di Sulani abbiano operato affinché Josè si concedesse un po’ di meritato riposo? In ogni caso, il ragazzo fa spallucce e continua ad esercitarsi per un altro po’.

    Carmen, invece, prosegue nella sua recita di copione, ignara del fatto che qualcuno, dalla finestra, la stia spiando.
    Si gira numerose volte, ma non nota mai nulla di strano. È proprio convinta di non essere in “buona compagnia”. La losca figura viene, infatti, colta in flagrante da Josè, che stava tornando al piano terra per potersi sdraiare cinque minuti sul letto.

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    Josè: “Ma che caspita…!?

    Lo spione, scoperto letteralmente “in flagranza di reato”, se la dà a gambe. Si trattava di un uomo baffuto, con gli occhiali da sole, con una notevole calvizie. Sembrava un matón dei quartieracci selvadoregni degli Anni ‘80, prima che venissero abbattuti per gli scavi archeologici di Alum.

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    Josè, dunque, rientra frettolosamente in casa e, con qualche esitazione, fa fermare sua sorella. Incuriosita, Carmen chiede cosa stia succedendo e perché l’abbia fatta smettere di “sparare stupidate”.

    Josè: “Non ti sei accorta di nulla?
    Carmen: “Di cosa?!
    Josè: “C’era un tipo che ti stava spiando dalla finestra!
    Carmen: “CHE STAI DICENDO?!
    Josè: “L’ho beccato adesso, due minuti fa. Se l’è data a gambe appena mi ha visto.
    Carmen: “Ma come porcamiseria è possibile?!

    Carmen, intanto, era sbiancata in viso. Non essendosi accorta di nulla, il primo sospetto ricade in uno di quegli energumeni che la sera prima hanno picchiato Pablo Lorenzo. E adesso cosa vogliono da lei? Cos’ha fatto di male? E se fossero davvero gli scagnozzi di Soliman & Famiglia?
    La descrizione fatta da Josè, però, tranquillizza un po’ la ragazza. Un uomo di statura normale, un po’ panciuto, con calvizie, occhiali e baffi e soprattutto senza coppola o altri strani copricapi non corrisponde affatto con l’identikit fornito dal povero amico pestato.

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    Carmen: “Quindi, era un signore ‘normalissimo’ che stava guardando attraverso la finestra?
    Josè: “Sì, ma normalissimo non direi affatto. Non è cosa da tutti i giorni intrufolarsi in una proprietà che non è tua e spiare chi ci vive, eh!
    Carmen: “Eh, hai ragione…

    Sebbene non sembri che ci siano motivi per allarmarsi, Carmen è ancora visibilmente scossa da quanto accaduto. Suo fratello, quindi, cerca di tranquillizzarla con un lungo abbraccio, per poi dirle: “Non ti preoccupare, sorellina. Finché ci sarò io non ti succederà nulla!
    Un gesto che, effettivamente, le genera un po’ di calma, ma di certo non le farà passare la paura di essere spiata in casa. Josè prosegue, dunque: “Per qualsiasi cosa, svegliami!

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    I due si congedano e Carmen torna ad esercitarsi per la serata al lounge bar.
    Passa almeno tre ore e mezza tra monologhi, discorsi più o meno sarcastici, massime “verso i vertici newcrestiani” e battute più specifiche per i Sulanesi, che in questa parte della città costituiscono la maggioranza della popolazione.
    Ogni tanto, per una questione di sicurezza, si volta e comincia a guardare attentamente ogni finestra della casa che le dà le spalle. Non sia mai che quel tipo strano possa essere tornato nel frattempo! E invece, tutto è nella norma: nessuno spione in giro.

    Arrivano ben presto le otto e mezza di sera. I due fratelli si riuniscono, una dopo un’estenuante esercitazione, l’altro dopo una dormita da leoni. Lui comincia a metter sù una deliziosa cena sfruttando delle foglie di pannocchia, delle spezie e un po’ di carne di vitello che, se non utilizzata nell’immediato, rischiava di andare a male.
    Una volta seduti a tavola, Josè si rende conto che sua sorella è ancora un po’ sconvolta dall’accaduto. Quindi le propone una breve passeggiata lungo la via per scaricare un po’ la tensione.
    Carmen accetta di buon grado, ma non prima di fare visita al bagno. Qualcosa deve esserle andato storto… tanto da rimanere chiusa per almeno 20 minuti.

    Josè: “Sei caduta nel gabinetto? Devo sfondare la porta?
    Carmen: “Se provi ad entrare, fallo con una maschera antigas!
    Josè: “E adesso cosa ti ha fatto male?!
    Carmen: “Non lo so!

    In effetti, potrebbe essere stato il vitello, che non era più fresco. Magari era prossimo all’avaria e Josè non se n’era accorto. Sono incidenti che capitano, ma lui sembra star bene.
    Una volta appurato che sua sorella è riuscita a sollevarsi dal gabinetto, i due varcano la soglia di casa e in cinque secondi sono già fuori.
    Proprio in quel momento, Carmen viene fermata da un ragazzotto riccioluto e dalla barba folta che, sorridente, chiede: “Ma… sei Carmen del Llama Lagoon?

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    Carmen: “Emh… sì, sono io!
    Ragazzo: “Che meraviglia! Volevo farti i miei complimenti. Di comici così bravi e così sottili nelle cose ce ne sono veramente pochi!
    Carmen: “Oh, ma grazie! Mi fa un sacco piacere che abbiate un feedback positivo di quel pomeriggio!

    Sempre in quel breve lasso di tempo, sopraggiunge una ragazza con un lungo abito da sera rosso. Si ferma proprio dove sta avendo luogo la conversazione tra Carmen e il suo fan. Dai suoi vistosi tatuaggi sulle braccia e lungo la schiena si può facilmente dedurre la sua provenienza. E infatti, è proprio Josè a riconoscerla.

    Josè: “Esperanza?! Che ci fai da queste parti?
    Carmen: “Ehi! Attenta che tra poco vengono a cercarti!
    Esperanza: “Ciao ragazzi! In verità è tutto sotto controllo, sarò via per tutta la notte, le guardie di quartiere non devono temere disordini per l’assenza della sottoscritta!

    Quel pezzo di viale si anima con una grossa e grassa risata. Per non farci mancare nulla, nel giro di cinque minuti si unirà alla piccola comitiva anche Fernando, che stava uscendo per fare una passeggiata. Proprio quest’ultimo racconta che sua moglie non sta molto bene e che per questo ha preferito rimanere a casa.

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    In ogni caso, la serata si conclude con una lunga chiacchierata in mezzo al marciapiede tra tutti i presenti, finita tra l’altro con una piccola canzone popolare sulanese. Un piccolo pezzo che, dal 1928 a questa parte, continua ad animare le strade e i bar di Sulani e della vicina Selvadorada.
    Intorno alla mezzanotte, Esperanza si congeda con il gruppo, intenta a raggiungere il lounge bar ai confini del quartiere. Il fan di Carmen la segue a ruota, abbastanza assonnato, prendendo quindi la strada di casa. Così, i due fratelli e Fernando rimangono altri dieci minuti prima di darsi la buonanotte e un “Ci vediamo domani sera!
    Come dire… una giornata davvero no che si è conclusa in bellezza!
  10. .
    CITAZIONE (*E* @ 14/11/2022, 15:06) 
    Bello!!

    Io sono indecisa su chi sospettare: se sui razzisti o su qualcuno di super-insospettabile tipo la vecchietta del primo "Madagascar" che sembra la classica nonnina carina e poi prende a borsettate il povero Alex tramortendolo! :D
    Ci sarà una nonnina carina cintura nera di borsettate anche qui? XD

    Una vecchietta, dici?
    Più avanti vedrai, potrebbe esserci qualche anziana signora 😆
    O magari una "banda bassotti" dall'altro capo della città!


    Nel frattempo dovete perdonarmi la lentezza, ma finirò per parlare di diritto amministrativo random anziché della storia ahahah, si salvi chi può!
  11. .
    Capitolo 4

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    Josè e Carmen: “Pablo! Ma cosa ti hanno fatto?!

    Il coro dei due fa scendere le lacrime al povero ragazzo, che quindi comincia a sfogarsi ad effetto fontana. Il “forzuto” che ha accolto gli ospiti, intanto, sparisce al piano di sopra, e sempre da lì appare un altro omone dai dread spumosi.

    Carmen: “Juan! Eravate qui quando è successo?
    Josè: “Ho saputo che erano in tre…

    Juan asserisce che né lui, né Pedro, l’altro ragazzo ben messo, erano in casa. Si trovavano, infatti, al Latinos y Caribs quando è successo il misfatto. Pablo, in ogni caso, era tornato circa cinque minuti prima dell’accaduto.
    Quest’ultimo, intanto, aveva placato le sue lacrime e il suo gran pianto dopo due minuti di sfogo acceso. A stento, cominciava a parlare in maniera comprensibile. Cercava, dunque, di spiegare cosa fosse successo la sera prima.

    Pablo: “Ero… ero tornato dal Latinos proprio allora… a un certo punto sento bussare tanto forte. Non capivo chi poteva essere a quell’ora. Eh, erano tutti là! Era pienissimo! Chi era che rompeva l’anima di già?!
    Juan: “Poteva essere davvero chiunque: i De La Cruz erano in casa, per esempio.
    Pablo: “E invece, eh… erano… erano questi tre disgraziati… cercavano Felipe. Ma io che ne potevo sapere di dove fosse?! Perché proprio a me?!? E allora hanno… hanno cominciato a insultarmi. Mi chiamavano… sulano di… hanno minacciato di farmi a pezzi… poi l’hanno fatto veramente!
    Josè: “Incredibile…
    Pablo: “Uno di quelli mi ha spintonato e poi mi ha rifilato un destro sulla faccia. Poi mi ha dato una raffica… di altri cazzotti. Quando sono finito a terra, mi sono preso anche i calci. Han-hanno detto… che torneranno se proverò a fare qualcosa!
    Carmen: “Cioè? Torneranno se proverai a denunciarli?!

    Carmen stava cercando di mettere a fuoco l’identità di questi tre soggettoni. Sebbene abbia appreso che si tratti sicuramente di tre razzisti che non hanno né paura né nulla da perdere, non riesce proprio a collegarli a qualcosa o qualcuno.
    Intanto, mentre i due fratelli cercavano di consolare il giovane, Juan cercava di elaborare delle ipotesi su chi fossero questi tre signori.

    Juan: “So che negli appartamenti di Llama Lagoon ci sono delle vere e proprie ronde.
    Josè: “Cioè?
    Juan: “Sapevo che dalle 23 cominciassero a controllare tutta la zona in cerca di persone rimaste fuori casa. E se ti beccano, ti fanno passare un brutto quarto d’ora.
    Josè: “Addirittura il coprifuoco?! Ma so che sono abitati da gente come noi! Come potevano fare ieri?!
    Juan: “Ecco, la mia ipotesi è proprio questa: questi tizi si sono infuriati perché chi abita in quegli appartamenti non avrebbe potuto (e voluto) rispettare il coprifuoco imposto. Per questo cercavano Felipe… magari hanno provato a contrattare, ma lui è rimasto sulla sua posizione.

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    Effettivamente, questa “vigilanza privata” offerta da Soliman & Famiglia può essere un’ottima candidata per rientrare nella lista dei colpevoli del pestaggio. Questo è quanto sta pensando Carmen in questo momento. Tuttavia, qualcosa non quadra affatto: perché questi signori si sono dovuti scomodare per prendersela con una persona a caso, quando potevano benissimo mettere in atto questa rappresaglia ai danni di Felipe Gonzales qualche giorno prima dell’evento?
    E soprattutto, se fossero davvero stati loro, perché Soliman era lì quella mattina?! Qualcosa sembra davvero non quadrare. Se lui non avesse voluto il matinée si sarebbe adoperato molto prima pur di farlo annullare. Non è un tipo scemo. Voci di corridoio, inoltre, affermano che stia cercando di espandere la sua influenza anche nelle zone dove sorge il Latinos y Caribs.

    Comunque, se questi cercavano davvero Felipe o la famiglia Gonzales in generale, perché non andare direttamente da loro? Tutti sanno, più o meno, dove vivono i tre fratelli! Le ipotesi sono due: o Pablo ha qualche piccola grana con qualcuno e la sta nascondendo molto bene, oppure si tratta di tre buzzurri molto casuali che, conoscendo solo il nome di Felipe, cercavano un pretesto per litigare col primo tizio dall’accento spagnolo che gli è capitato davanti. E di razzisti che odiano i sulanesi e i selvadoregni, Newcrest non ne è per niente priva. Anzi, tutt’altro: verso la zona centrale esiste un vero e proprio quartiere “off limits” in cui se non sei un “vero branco” non puoi neanche entrare o puoi dire tranquillamente “ciao ciao!” alla tua vita.

    L’ipotesi sembra essere la seconda, dal momento in cui gli unici guai in cui Pablo potrebbe cacciarsi solo quelli in ambito sentimentale. E nessuno, qui, farebbe intervenire degli energumeni sconosciuti per così poco! Magari, il ragazzo aveva fatto delle avances a una signorina del “quartiere anti-latinos” e i tre buzzurri che lo hanno ridotto così male sono dei suoi parenti.
    Ehi, l’ipotesi è davvero molto verosimile, in effetti!!!


    Carmen: “Secondo me, invece, temo che non sia coinvolto nessuno che volesse impedire i festeggiamenti. Mi sembra davvero strano: lo sanno dove abitano i Gonzales!
    Juan: “Anche questo è vero…
    Carmen: “Hai avuto qualche strano conto in sospeso con qualcuno?"
    Pablo: “No, no! Io… non mi sento con nessuno da un po’!
    Pedro: “Secondo me stai mentendo…

    Pedro risbuca dal suo ‘sottosopra’ per raggiungere il resto del gruppo. Così, continua a commentare: “E se avessi qualche grana con i buzzurri del ‘brutto quartiere’ al di là del ponte?
    Juan: “Dai, amico… non scherziamo adesso. Dobbiamo capire chi sono per davvero!
    Carmen: “Quindi, Pablo, mi stai dicendo che ti sei infognato coi razzisti del Northeastern Avenue?
    Pablo: “Non lo so… veramente… penso… non lo so!
    Carmen: “Ecco, così non mi aiuti. Comunque, una bella denuncia non gliela toglie nessuno.

    Nel frattempo, Carmen si rende conto che si sono fatte le 11. All’improvviso, si ricorda di avere un importante appuntamento: confermare la sua serata al Luxury Lounge Bar di fronte al Latinos! Sarà uno spettacolo aperto a tutti a tema strettamente satirico. Dunque, si alza in tutta fretta e si dirige verso l’uscita.

    Carmen: “Devo andare, e di corsa pure! Sapete… la serata al Luxury!
    Juan: “Ah, è dunque confermata?!
    Carmen: “Vado oggi stesso ad ufficializzare la mia presenza. Ci vediamo!

    La donna si congeda, e proprio uscendo dall’abitazione dei tre ragazzi, viene fermata da una bambina che, tutta sorridente, le si avvicina e la saluta con molto garbo. La piccola asserisce di averla riconosciuta allo spettacolo di Llama Lagoon, dicendole che era lì con sua madre.

    Carmen: “Ma ciao! Che bello rivederci qui allora! Come ti chiami?
    Bambina: “Io sono Federica Caliente, mia mamma è lì dietro e dice che ti adora tanto!
    Carmen: “Oh, quanto mi fa piacere! Guarda, le faccio un regalo… va bene?

    La bimba aveva un piccolo taccuino con una penna blu, dunque l’idea di Carmen era quella di autografarne una pagina e scrivere una piccola dedica.
    Carmen: “A te e a tua mamma, mandagli anche un saluto e un bacione da parte mia!”
    La piccola Federica ringrazia e corre da sua madre che sprizzava dalla felicità.

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    Intanto, a casa dei tre coinquilini, Josè tenta di consolare Pablo, che nel frattempo ha iniziato a dare segni di squilibrio mentale. Nel senso: è bastata una pacca sulla spalla a farlo spaventare in maniera piuttosto esagerata e a farlo piangere. Di nuovo.

    Pablo: “Sono rovinato… rovinatissimo! Ho paura… ho paura anche della mia stessa ombra ormai…
    Josè: “Ma no! No! Ehi! Guarda quanti siamo a coprirti le spalle! Saprai a chi chiedere in caso di bisogno!
    Pablo: “E se non ci siete?
    Josè: “Hai due coinquilini che possono benissimo fare da bodyguard. Più di così, si muore! Però devi anche andare a sporgere denuncia…

    Il viso di Pablo, a quell’affermazione, sbianca totalmente. La sua paura più grande è, infatti, quella di rivivere quanto gli è accaduto come conseguenza alla sua segnalazione alle autorità. Eppure, sembra essere l’unica via che possa permettergli di avere più tutele.

    Pablo: “Eh… va bene… dai, lo farò… se lo devo fare, lo… lo faccio!
    Josè: “Non aver paura. Ti accompagneremo quando sarai pronto!

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    Intanto, si sono fatte le 11:30. Per Josè è arrivata l’ora di congedarsi anche con i tre amici, dal momento in cui vorrebbe preparare qualcosa da mangiare per lui e per sua sorella e poi riposarsi il più possibile per il turno serale al bar.
    Dunque, saluta Pablo e Juan, varca la soglia e si incammina verso casa, un po’ guardingo, un po’ perplesso… non sa proprio cosa pensare su chi possano essere gli autori di quell’azione vigliacca. Forse ha ragione sua sorella: l’unica ipotesi con un certo valore ricade sugli omuncoli razzisti del Northeastern Avenue. Anche perché la vigilanza di Soliman si dice sia armata di manganelli, taser ed eventualmente di pistole semiautomatiche.
    E Pablo non ha nominato altro che pugni e calci.
  12. .
    CITAZIONE (PokeElysa @ 2/10/2022, 15:01)
    C'è sicuramente lo zampino di Soliman! Stava cercando proprio lui e scommetto che quei tre omoni sono al suo soldo.

    La storia si infittisce. 👀

    CITAZIONE (*E* @ 2/10/2022, 18:54)
    Infatti lo penso anche io! Apriamo le scommesse? :D

    -
    -
    -
    Aperte le scommesse 😆
    Settimana che entra avrete un altro stralcio un po' più interessante ahahah
    Non so quando, ma spero entro domenica!
  13. .
    Capitolo 3

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    Una volta tornati a casa, Josè e Carmen si concedono un lungo pisolino.
    Il momento rilassante si sarebbe protratto ancora per molto tempo se la fame non avesse, a un certo punto, predominato sulla stanchezza. Così, i due fratelli cominciano a prepararsi qualcosina da mangiare… alle 21:30.

    Proprio in quel momento, sopraggiunge una chiamata da parte di Fernando.
    Josè: “Oh, è Fernando!”
    Carmen: “Ci starà chiedendo di andare anche stasera?”
    Josè: “Non so, sentiamo… diremo di no, in tal caso!”

    Effettivamente, erano davvero stanchi. Josè, in ogni caso, non esita molto a rispondere al telefono.
    La sua espressione, tuttavia, muta notevolmente, passando da un sorriso accennato a un chiaro segno di sgomento e paura. Sembra essere successo qualcosa di grave.

    Fernando: “Josè! È grave… hai presente i nostri vicini?”
    Josè: “Intendi i tre amici accanto a te?”
    Fernando: “Sì! Ecco… Pablo Lorenzo è stato pestato…”
    Josè: “Cosa?!?”
    Fernando: “Sono entrati tre tipi in casa sua, sembra che cercassero Felipe Gonzales…”
    Josè: “Ma come è stato possibile!?”
    Fernando: “Tra poco passo a trovarli, ho sentito un gran casino, poi affacciandomi ho visto queste grosse sagome abbandonare la casa in fretta e furia. Ho chiamato e stava piangendo.”
    Josè: “Porca miseria ladra… Domattina passiamo anche noi!”

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    La chiamata si conclude. Carmen, che aveva assistito al radicale cambiamento del viso di suo fratello, chiede spiegazioni. Probabilmente non l’aveva mai visto così turbato e spaventato allo stesso tempo, perciò vorrebbe cercare di capire come aiutarlo.

    Josè: “Qualcuno è entrato a casa dei tre amici che vivono accanto a Fernando ed Estebana e hanno preso Pablo a cazzotti.”
    Carmen: “Che cacchio stai dicendo?!”

    Josè: “Fernando ha visto tre signori enormi scappare da casa loro di corsa, dopo aver picchiato lui e dopo aver messo tutto a soqquadro.”
    Carmen: “È terribile! Ma perché proprio lui? Non farebbe male neanche a una mosca!”
    Josè: “Fernando ha chiamato subito dopo, dicono che i tre cercassero il proprietario del Latinos…”
    Carmen: “Sarà mica lo zampino di ‘qualche’ fetente razzista?!”

    Non si sa. Nessuno sa neanche chi siano questi tre energumeni. Nessuno li aveva mai visti fin’ora da quelle parti. Possono essere tre idioti qualunque che si divertono ad attaccar briga con chiunque, oppure qualche selvadoregno che ha qualche conto da sistemare con i gestori del locale.

    Il che suona davvero strano, dal momento in cui i Gonzales risultano tra i più puliti e trasparenti di tutta Newcrest e non solo. Sarebbe un vero e proprio shock scoprire che Felipe, Patricia e Carmen abbiano delle grane nascoste con qualcuno, che sia di casa o che venga da fuori.

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    Intanto, in casa De La Cruz, Fernando si sta preparando per raggiungere la vittima del pestaggio. Estebana, notando la fretta di suo marito e la sua espressione molto preoccupata, chiede cosa gli stia succedendo.

    Fernando: “Pablo è stato picchiato selvaggiamente. I rumori di prima provenivano da casa sua… Quando mi sono affacciato, ho visto tre tizi strani allontanandosi a gran velocità.”
    Estebana: “È stato picchiato?! Ma è grave! Da denuncia!”
    Fernando: “È quello che farò tra poco… passo a trovarlo, voi non preoccupatevi!”
    Estebana: “Per favore, non cacciarti nei guai… se dovessero tornare?”
    Fernando: “Speriamo davvero di no. Non preoccuparti, tu e la bambina rimanete a casa!”

    I due si perdono in un confortante abbraccio e si congedano. Pochi secondi dopo, la piccola Inocencia scende al piano terra, con il terrore in viso, e raggiunge Estebana camminando quasi in punta di piedi.

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    Inocencia: “Mamma… ho sentito dei brutti rumori nella casa di là, ho paura!”
    Estebana: “Piccola! Non è successo niente, tranquilla… adesso con la tua mamma andiamo a dormire!”
    Inocencia: “Ho sentito delle brutte parole e delle urla forti…”
    Estebana: “Oh, ecco… se sali in camera con mamma, ti racconta meglio, va bene?”

    Madre e figlia salgono, dunque, al piano di sopra e si sistemano nella cameretta. Inocencia, dunque, chiede di essere delucidata su quanto è accaduto ai vicini. Estebana non sa come raccontare il brutto evento: non vorrebbe spaventare la bambina più di quanto non lo sia già. Dunque, inizia ad imbastire un piccolo discorso.

    Estebana: “Inocencia, sai che a volte anche mamma e papà litigano, no? Magari noi lo facciamo in un altro modo: senza urlare e senza sbattere per la casa.”
    Inocencia: “…”
    Estebana: “Ma altre persone, quando si arrabbiano, strillano brutte parole e rompono le cose. Ecco, a casa dei ragazzi qui vicino, forse, è successo questo. Dei signori erano arrabbiati con loro e hanno litigato così. Papà è andato a controllare perché ci siamo spaventati un po’ tutti, ma vedrai che staranno tutti bene e che non è successo niente di brutto!”
    Inocencia: “Va bene, mamma… adesso sto meglio. Mi racconti una fiaba?”
    Estebana: “Sì, ma piccolina: la mamma ha tanto sonno!”

    Le due si perdono nei versi di una piccola poesia fiabesca. Qualche minuto dopo si danno la buonanotte e la bambina si addormenta subito dopo. Estebana, nel frattempo, si sdraia nel grande letto matrimoniale, attendendo con una certa ansia il ritorno di Fernando. Il quale fa rientro circa mezz’ora più tardi.
    Quello che racconterà alla moglie ha dell’incredibile. Il ragazzo aveva diverse tumefazioni sul viso, sul collo e sulle braccia. Piangeva come un disperato e gli altri due coinquilini stavano facendo del loro meglio per tranquillizzarlo.

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    Il mattino seguente, i fratelli Pacheco, dopo una veloce colazione, si dirigono in fretta e furia dai tre ragazzi. Josè bussa alla porta e viene accolto da un giovane abbastanza muscoloso da sfondare il naso a chiunque possa disturbarlo. Il ragazzo fa cenno di entrare ai due fratelli, i quali trovano il povero Pablo in condizioni pietose.


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  14. .
    CITAZIONE (MistFolletto @ 14/9/2022, 16:35) 
    Io mi aggrego al gruppo tende, soprattutto in bagno, ma in realtà la cosa che non manca mai nelle mie case è il rotolo della carta igienica 😆 Non so, mi dà un senso di completezza, come se un bagno senza rotolo della carta non fosse un bagno. Ovviamente, scelgo sempre quello che rivolto verso l'esterno 🙌

    Il rotolo della carta igienica non manca mai neanche nelle mie case!
    Idem gli asciugamani accanto al lavandino dove poi si laveranno le mani dopo aver evacuato 🤣
  15. .
    CITAZIONE (MistFolletto @ 26/9/2022, 10:58) 
    Ovviamente io ora sto facendo le più strampalate speculazioni nella mia testa dopo l'arrivo dei tre energumeni! Aspetto il capitolo successivo con ansia! 🕵️

    Hai/avete formulato la vostra teoria su chi siano i tre dell'Ave Maria e perché passavano proprio di lì?
    Domani (salvo tragici imprevisti!) sapremo qualcosina di più... forse 😜
23 replies since 5/1/2012
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